Suttermans, il fiammingo più amato dal Granduca

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vanni-merlin
00venerdì 23 giugno 2006 23:07
Suttermans, il fiammingo più amato dal Granduca

di Francesco Prisco

Come tutti i fiamminghi seppe coniugare nei suoi ritratti la cura per la rappresentazione naturalistica ad un’insolita raffinatezza esecutiva.
Come pochi altri eletti, nel corso del Seicento, girò per le principali corti europee guadagnandosi, grazie alla rara sapienza tecnica, il favore di alcuni dei sovrani più rappresentativi sino a trovare a Firenze, in quella che era stata la culla del Rinascimento, presso i Medici, la famiglia che due secoli prima aveva acceso quella irripetibile stagione di rinnovamento, la destinazione definitiva della sua carriera pittorica. Giusto Suttermans di Anversa in vita fu fortunato, come lo è ogni artista che vede riconosciute dai contemporanei le proprie doti. Nel 1678, tre anni prima del suo decesso, il granduca di Toscana Cosimo III de’ Medici gli rese un onore unico, riunendo buona parte delle sue opere nel salone di udienza del defunto cardinale Leopoldo de’ Medici al secondo piano di Palazzo Pitti, «per farne – come ebbe a scrivere il biografo Filippo Baldinucci - un’intera e grande galleria». Non è da tutti vedere i propri dipinti raccolti insieme a poche decine di metri da capolavori ineguagliabili come la “Madonna della seggiola” di Raffaello Sanzio.
Sulla scia di questa prima particolarissima personale del fiammingo, fino al 22 ottobre nella Sala Bianca della Galleria Palatina del capoluogo toscano si tiene la mostra “Un Granduca e il suo ritrattista – Cosimo III de’ Medici e la Stanza de’ quadri di Giusto Suttermans”, a cura di Lisa Goldenberg Stoppato che ha ricostruito scientificamente l’esposizione del 1678. La notizia di una sala di Palazzo Pitti interamente allestita con quadri di Suttermans trova conferma in un quaderno della Guardaroba generale, l’ente che amministrava i beni mobili del granduca, che ricorda sei ritratti di mano del pittore fiammingo inviati il 28 febbraio 1678 al guardarobiere del plesso mediceo Diacinto Maria Marmi, per la cosiddetta «Stanza de’ quadri di Giusto Sutterman nell’appartamento del defunto cardinale». Tra questi figurano i ritratti del principe Valdemar Kristian di Danimarca, dello zio di Cosimo III Mattias de’ Medici, di suo fratello Francesco Maria de’ Medici e di suo figlio Gran principe Ferdinando de’ Medici. Ma c’è anche un’ulteriore traccia dei preparativi per la mostra in onore del fiammingo. Si tratta di una nota manoscritta che censisce le opere disponibili per l’allestimento, compilata probabilmente da Baldinucci e conservata alla Biblioteca Nazionale di Firenze nella raccolta di “Notizie di vite e opere di diversi pittori”, donata da Anton Francesco Marmi nel 1731. La nota, illustrata da due schizzi con quadri disposti su una parete, elenca trentanove dipinti, raggruppandoli per luogo di collocazione, tra cui cinque delle opere citate nel documento del 1678. Pure importante ai fini della ricostruzione della mostra allestita nel 1678 è stato l’inventario di Palazzo Pitti stilato dieci anni più tardi (ai primi del 168[SM=g27989] e conservato all’Archivio di Stato di Firenze. L’inventario ricorda in un appartamento al secondo piano, «nella terza stanza che segue con finestra e porta sul ballatoio», quattro dei sei ritratti inviati nel 1678 dalla Guardaroba generale alla reggia, altri ventiquattro dipinti esplicitamente attribuiti a “Giusto Suttermanni”, un ritratto di Galileo Galilei e quello di Charles I Stuart con la moglie Henriette Marie de Bourbon, eseguito da un seguace di Antonie Van Dyck e, secondo un inedito documento, ritoccato da Suttermans nel 1675. Da queste testimonianze si è mossa la Goldenberg Stoppato per allestire la personale: ben ventidue dei dipinti citati sono stati identificati. Di questi, venti costituiscono il percorso della nuova esposizione. Mancano, pur essendo presenti nel catalogo, soltanto il ritratto di Valdemar Kristian di Danimarca della Galleria Palatina, in prestito alla mostra “Specchio del Tempo” a Rouen, e quello di Mattias de’ Medici, un tempo parte della collezione Crespi, del quale non è nota l’attuale ubicazione.
L’esposizione fiorentina è un viaggio, oltre che nell’iconografia, anche nel gusto per gli allestimenti del Diciassettesimo secolo. «La mostra organizzata in onore di Giusto Suttermans nel 1678 - spiega infatti la Goldenberg Stoppato - potrebbe essere considerata un precedente assai precoce delle rassegne monografiche odierne». Senza dimenticare comunque che «l’onore accordato dal granduca al ritrattista fu in ogni caso di natura eccezionale. Non possiamo che giudicare questo tributo, usando le parole di Filippo Baldinucci, come un “concetto veramente nobilissimo”».


“Un Granduca e il suo ritrattista – Cosimo III de’ Medici e la Stanza de’ quadri di Giusto Suttermans”
Firenze, Galleria Palatina, Sala Bianca, Dal 16 giugno al 22 ottobre
A cura di Lisa Goldenberg Stoppato
Orari: martedì – domenica 8.15 – 18.50. Lunedì chiuso
Biglietti: intero euro 8.50, ridotto euro 4.25
Catalogo: Sillabe
Per informazioni: 0552654321
www.palazzopitti.it


da: www.ilsole24ore.com/fc?cmd=art&codid=20.0.1947040329&chId=30&artType=Articolo&DocRulesVie...

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