PG: Elriel,Jareth,Ingwe ; Luogo: palazzo reale draconico; Master: /; {regolamento non in vigore}
1°ROLE
RIASSUNTO:
Il giorno dopo l'assalto alla Masseria, Elriel Falassion, Supremo Comandante dei Cavalieri del Drago, che ha già parlato dell'attacco subìto con un soldato sopravvissuto, viene accolta a Corte per raccontare tutto ciò che sà riguardo all'evento.
Una volta ascoltato il suo resoconto nella mente del sovrano e in quella del comandante comincia a insinuarsi un forte dubbio rispetto ad alcune nozioni appena rivelate.
Infine per cercare eventuali indizi e risolvere alcuni timori il Gran Re Draconico Jareth, il Signore degli Elfi Ingwe e il Supremo Comandante dei Cavalieri del Drago, Elriel si dirigono verso la masseria.
COMMENTO:
Re Jareth, Re Ingwe e Elriel vengono a conoscenza di tali fatti:
- c'è stato un assalto alla Masseria, nella città di Kailin, da parte di 400 banditi (vedi ricordi modificati della guardia da parte di Darius)ed è stata saccheggiata.
- Un solo soldato draconico rimane in vita dopo l'assalto.
- Clio è stata catturata dalla banda assieme a colui che viene citato come "traditore" (Salazar), ma di cui ancora non conoscono il nome.
- hanno ricevuto una missiva dalla Banda del Sorriso (sotto riportata).
- I criminali sfidano il Re degli Elfi a duello e se entro 7 giorni non ricevono risposta faranno a pezzi Clio e invieranno le sue parti anatomiche al Gran Re draconico, alleato degli elfi.
- I denari della Masseria sono al sicuro dato che CLio, prima dell'assalto, ha provveduto a trasferire i soldi nella Corte del Re Jareth.
Re Jareth, Re Ingwe e Elriel si pongono tali dubbi:
- Come fanno 400 uomini, un piccolo esercito più armato dei draconici, ad entrare in città senza che nessuno abbia dato l'allarme?
- La masseria non dà segni di esser stata "assaltata" (ossia niente scale, nè corde, nè rampini, nè bruciature varie)quindi suppongono che i criminali abbiano ricevuto aiuto dall'interno.
- Nelle stalle mancano nemmeno una decina di cavalli quindi perchè i 400 banditi non hanno preso i cavalli per la fuga?
- Le strade sono in ordine, la gente si chiede cos'è successo alla masseria..segno quindi che la popolazione non è stata direttamente coinvolta nell'assalto e non sà nulla..(400 banditi per le strade avrebbero scatenato invece un bel putiferio)
- Helevorn può esser vivo dato che non si è trovato il cadavere? E non viene nemmeno citato nella missiva dei criminali?
Missiva di Elriel
[una pergamena viene fatta recapitare al Re,con estrema riservatezza,indice di importanza assoluta;sul davanti si vede chiaramente il sigillo rosso in ceralacca con il simbolo dei Cavalieri]
Y'Ani Druak,mio Sovrano.
Vi mando questa missiva per informarvi di una situazione tutt'altro che piacevole.
Sono stata in visita al vostro Palazzo lo scorso meriggio,per incontrare Voi,ma al posto del nostro incontro ho ricevuto da due dei vostri uomini notizie alquanto allarmanti.
I nostri Nemici si sono mossi,hanno scoperto le loro carte.Hanno attaccato e preso possesso della Masseria.E non solo.V'è altro che dovete sapere,ma non lo scriverò su carta.
Vorrei fornirvi personalmente tutti i dettagli della situazione,per questo Vi chiedo udienza privata,il prima possibile.
A ciò aggiungo solamente che sarebbe mio desiderio che all'udienza partecipasse anche il Signore degli Elfi.Avrete poi la mia motivazione su tale richiesta.
E' tutto.
Sempre Fedele
°Elriel Falassion°
°Supremo Generale dei Cavalieri di Drago°
Missive di Clio:
[Nuovamente una vissiva varca la soglia della Masseria da cui ha ottenuto sigillo, diretta al Palazzo Reale di Kailin]
"Sid et Mercor, Re Jareth,
chiedo innanzi tutto venia per la lentezza nei tempi, ma la gran quantità di merci da voi richieste mi hanno impiegata in una ricerca dilungata. Ad ogni modo ogni cosa è stata ultimata e la somma totale delle merci ammonta a 19550 denari. Attendo disposizioni su come vogliate venire in possesso delle merci e del pagamento del tutto. Qualora voleste il listino completo dei prezzi posso farvelo avere senza problemi.
I miei omaggi.
Clio O'Nell Makerbeth
Primo Mercante delle Terre Orientali
Sovrano Elfico Clan Obscuritas"
{ho tutte le altre missive salvate e non le posto tutte altrimenti diventa troppo lungo}
°°°
JARETH {Sala del Trono}: La stagione invernale ha ritirato le sue lunghe dita gelide per lasciar posto ad una primavera fresca e malinconica, fresca sposa che rimpiange il gelido cuore del canuto Inverno..eppure non v’è stato tempo di festeggiare sodalizio perché l’estate giunge alle porte e frenetica tarda ad arrivare. Il Sovrano, vestito con una candida camicia aperta a V sul liscio petto e con delle braghe di cuoio aderenti alla gamba, si limita a passeggiare, con fare tedioso, lungo il perimetro della loggia della sala del trono; restando a braccia conserte e con lo sguardo indagatore. Gli stivali neri, alti sino al ginocchio, producono eco ad ogni suo passo mentre osserva il giardino interno del palazzo e le case dei sudditi al di fuori delle mura della Corte. Pensa e ripensa agli eventi da poco accaduti..di notte, nei sogni, la sua linea di condotta gli pare dannatamente chiara e ovvia, ma alla luce del giorno, di fronte al grido d’aiuto del suo popolo, si rende conto dell’infelicità che le sue scelte avrebbero causato, e per questo rimanda quegli ordini definitivi, temporeggiando, sicuro razionalmente ma con un gran dolore al cuore. Il Sovrano Elfico è rimasto alcuni giorni alla Corte del Druk Yul godendosi l’ospitalità che simili sofferenze gli consentivano di offrirgli. Ricorda il volto scontroso della Sovrana del Clan Obscuritas la cui insolenza e superiorità avevano sfigurato il di lei viso altrimenti gentile e cordiale, è sicuro che ella aveva percepito il suo tormento..di un reggente a cui sono state legate le mani..ma questo perché lui stesso l’aveva permesso..in gioco c’era la perdita dell’alleanza; alla fine della discussione lei se n’era andata senza fare pressioni, diretta alla Masseria. Dopo la notizia dell’attacco di Clio non ha più saputo nulla per questo attende informazioni dal Comandante dei Cavalieri del Drago che dice di aver già interrogato la guardia sopravvissuta all’assalto dei briganti. I suoi occhi indagano nel giardino interno della corte: fiori ed erbe crescono in gran profusione, e in mezzo ad esse, una statua del Pendragon alta come tutto il muro di cinta della corte, ruggiva con fare protettivo di fronte a tanta ricchezza della natura, le zampe di pietra posteriori cosparse di petali. E’ quasi sera quando una pioggerella leggera comincia a cadere ma la statua permane immobile, silenziosa nel crepuscolo grigio. I fiori si fanno pesanti d’acqua e chinano le vivaci corolle mentre intense fragranze di defilano nell’aria umida. Alcuni soldati si muovono, come di routine, lungo il perimetro della sala mentre altri lungo l’esterno della corte in attesa di compiere il loro dovere.
ELRIEL: [§atrio>Sala del Trono§] Pioggia. Pura piovana che batte su ogni superficie,dando luogo a multipla melodia. Lacrime trasparenti che cadono dal cielo scuro coperto di nubi,instancabili,che si riversano verso il basso,piombando al suolo in un continuo ticchettio malinconico. Nostalgica atmosfera quella che grava sul tetto del Mondo,gli occhi della volta celeste velati che guardano la città del Popolo Draconico,un agglomerato di abitazioni tra le cui mura vivono e battono i cuori di coloro che son diretti discendenti dei Signori del Cielo. I tuoi Avi,Draconica. Coloro il cui Sangue scorre nelle tue vene,dandoti la Vita,la Forza. Ritmiche le suole degli stivali neri a mezzagamba si posano sulla soglia dell'atrio,quel varco appena superato il cui accesso è stato consentito dalle immancabili guardie del Sovrano. Aderente la pelle marrone definisce la linea delle gambe in stretti pantaloni,la copertura metallica protegge l'intero busto,lasciando scoperte spalle e braccia,mettendo in evidenza il Drago Nero tatuato sulla spalla sinistra. Pesa il Medaglione al centro del petto,spicca l'Anello di Rubino all'anulare destro,simboli visibili di chi e cosa ella rappresenta. In silenzio batte la fedele Bastarda al fianco sinistro,racchiusa nel suo fodero,sfiorata appena dal moto della mancina lungo il fianco,la mano destra sua gemella che invece stringe una pergamena. Quella missiva che ha portato notizie così allarmanti. Tirato appare il viso affilato,scavato dai solchi profondi della stanchezza,della tensione e della preoccupazione,le labbra strette in una morsa,la chioma racchiusa in una comoda coda alta. §Sono qui per vedere il Re§ Neutre le parole che fuoriescono dalle labbra in direzione delle guardie che proteggono l'ingresso alla Sala del Trono,lo sguardo fiero,il viso serio e duro,mentre il passo viene rallentato fino ad arrestarsi innanzi al varco d'ingresso. Attende il permesso di poter entrare.
INGWE: [pressi sala trono-sala trono]dopo aver ricevuto la missiva del Sovrano Draconico il capostipite degli Elfi abbandona gli appartamenti reali Draconici ove soggiorna da giorni come ospite del Sovrano per dirigersi verso la sala del trono. Svariati pensieri affollano la mente del Sovrano elfico, forse finalmente il suo alleato si è deciso ad attaccare in massa o forse è stato scoperto il covo dei nemici, tutto può essere anche il giungere di cattive notizie, circondato dall’Elite Elfica, ossia i nove migliori guerrieri di tutti e tre i clan, capi dei tre eserciti segreti elfici e dediti nello spirito e nel fisico al loro sovrano lo accompagnano ovunque senza mai perderlo di vista. Coperto come sempre dalle lunghe e bianche vesti che nascondono molto bene la statuaria mole dell’elfo ed i lunghi capelli sciolti, il secolare Sovrano si fa strada lungo i corridoi del palazzo a passo leggermente accentuato lasciando risuonare tra le mura il rumore degli stivali e delle armature dei suoi elfi mentre egli quasi non emette rumore nel suo incedere (skill Silenzio Innaturale Liv 3). Giunti dinanzi alla sala del trono uno dei suoi elfi corre verso le guardie draconiche per riferire del giungere del suo Sovrano in modo da lasciargli il passo senza dover rallentar l’incedere verso la sala del trono, fatto ciò senza indugio gli armigeri lasciano la strada libera ai 10 che si ritrovano tutti nella grande sala sede del potere Draconico.
JARETH {Sala del Trono}: “Mio signore” esordisce la voce ferma di un armigere che lo fa lievemente sobbalzare; non l’aveva sentito avvicinarsi, fatto che, per il Re, è degno di nota: “E’ arrivato il Supremo Comandante dei Cavalieri del Drago, pensate che si tratterrà a lungo?”. Il Sovrano si allontana dalle vetrate che danno sul giardino rispondendo “Non lo so. Farai comunque meglio a ordinare di preparare alcuni alloggi. Potrebbe essere una cosa lunga. Manda a chiamare anche il Re Ingwe, dovrebbe essere nei suoi alloggi”, l’armigere trae un profondo respiro mentre l’espressione resta seria “Molto bene, Signore” conclude allontanandosi per andare ad aprire il portone della sala del trono. Il Sovrano volge nuovamente lo sguardo fuori dalla finestra, verso la statua del Pendragon, mentre novello dolore sentiva pungergli il petto, deglutisce a fatica, tenendo a bada il dispiacere mentre ancora si gira portandosi al centro della sala innanzi al trono ma non sul piano rialzato. Gli armigeri conducono frettolosamente e in gran carriera il Supremo innanzi al suo reggente e lesti si ritireranno verso l’esterno della sala, chiudendo il portone mentre solo alcuni prenderanno posto lungo il perimetro della sala. “Elriel Falassion” pronuncerà il sovrano non appena la vedrà apparire in lontananza “Abbiamo molto di cui parlare..” già la incalza mentre ode arrivare in lontananza, probabilmente discende dal primo piano, il seguito del reggente elfico e verso essi volterà il capo salutando l’elfo “Y’ani Druak Sire Ingwe, lieto di annunciarvi l’arrivo del Comandante dei Cavalieri del Drago..peccato che l’incontro non si svolga in miglior tempo perché ci giungono notizie infauste” introduce aspettandone la reazione prima di rivolgersi a chi al momento rappresenta l’Arma.
ELRIEL: [§Sala del Trono§] Attendi,Draconica. Aspetti paziente che ti giunga l'espresso ordine di poter accedere a quella sala davanti a te,quel luogo che rappresenta il fulcro di tutto il Potere della Corte,dell'intero Regno. Ed il permesso infine giunge. Rapido,efficiente. Il portone si schiude innanzi alla vista,il varco viene aperto. Cenno del capo vien rivolto alla guardia vicina all'ingresso,muto segno di saluto a chi,come lei,ricopre un incarico militare. Ed avanzi,Leonessa,il passo ritmico,incalzante,quasi fosse una marcia,lo sguardo fiero ed eretto innanzi a te,il corpo che s'inoltra verso il centro esatto della Sala,verso colui che regge le sorti dell'intero Popolo. Tirato il viso che il Sovrano potrà vedere,segnato dalla tensione di quei tempi nefasti. Quanti dubbi albergano dentro la testa?Tanti,troppi. Domande che non hanno ancora risposta. Ma tutto a suo tempo. Rallenta il passo ella,fino ad arrestarlo a circa un paio di metri frontali dal reggente. Il busto si flette in avanti,la mancina si alza a pugno,posandosi al centro del petto a livello del Cuore,il capo s'abbassa,le palpebre si socchiudono appena,in quell'inchino venato d'assoluto Rispetto. §Y'Ani Druak,mio Re..§ Un attimo permane in quella postura così umile e rara a vedersi,prima di tornare in posizione eretta e volgere il proprio rispettoso saluto anche al reggente della stirpe elfica §Y'Ani Druak,Signore degli Eldar..§ Qualche attimo tace,lasciando che il silenzio torni sovrano,come se la mente ricerchi dentro di sè le parole giuste per poter esporre i fatti. §Miei Signori,vorrei essere qui per portarvi notizie più serene,ma non è così.§ Un incipit poco tranquillo il tuo,Draconica,un antipasto spinoso per quello che giungerà in seguito,la pergamena nella mano destra che sembra bruciare a contatto con la pelle.
INGWE: [sala trono]Al suo giungere l’Elfico Sovrano ode da subito la voce del suo alleato che annuncia il giungere del capo del suo esercito che ha già avuto modo di conoscere in altre circostante presso il proprio palazzo, indi voltando il capo verso la giovane …*Mae Govannen*… mentre le cristalline iridi vanno quasi a penetrare il verde chiaro delle iridi dell’ella mentre ascolta le parole della Draconica per poi riportar lo sguardo sul Sovrano Draconico …*ditemi Ser Jareth quali sono queste notizie di cui parla il Vostro capo dell’esercito*… chiede con tono serio mentre i nove si dispongono a circa tre o quattro metri alle sue spalle lasciandogli modo di poter discutere con i suoi alleati senza essere di disturbo. Il volto dell’Elfico Sovrano come suo solito non fa trasparire alcuna emozione lasciando chi lo osserva con il dubbio sulle proprie emozioni, portandosi poi a qualche passo dalla giovane rimanendo con le braccia incrociate dietro la schiena come suo solito …*dite che ci portate notizie non confortanti Vi prego non indugiate ed illuminateci con la Vostra conoscenza*… pronto ad udir ciò che ha da proferire la Draconica il Sovrano Elfico non vuole perdere tempo e la invita ad esporre i fatti.
JARETH {Sala del Trono}: Annuisce al padre degli Eldar e si volge verso la Comandante “parlate pure, vi ascoltiamo” la incoraggia mentre un dubbio piuttosto pesante si impone nella mente del drago ‘la mia domanda avrà una risposta?’ ripensa a quel nome tenuto celato da Clio e spera ardentemente che non si accerti un suo bruciante dubbio. Alla fine una decisione sarebbe stata presa, almeno sua e personale, ma nella vita di tutti emergono ripetutamente degli schemi, che tornano e ritornano in infinte varianti dello stesso soggetto; secondo gli artisti e i bardi è così che vengono composte le sonate migliori, seguendo il proprio istinto; se sia vero oppure no, non saprebbe dirlo, ma di certo ha pronto per se il sorgere della sua idea, una ferrea presa di posizione per riprendere in mano una situazione sfuggita di controllo perché presa in mano da altri. Suo padre gli aveva insegnato una frase adatta all’occasione che ora gli torna in mente ‘Il Frutto del futuro è radicato nel suolo della storia’: i Draghi hanno sempre agito da soli per la salvezza del proprio popolo quindi ora, come in passato, dovranno aggiustarsi come meglio possono per cacciare questi banditi dalle loro terre.
ELRIEL: [§Sala del Trono§] Lo sguardo bicromo si posa in alternanza sui due Sovrani,occhi ardenti eppur profondi,venati di una Forza e di una fierezza senza pari. La Forza dei Draghi. Annuisce impercettibilmente col capo alle frasi dei due reggenti,parole che la invitano ad esporre quanto è venuta a conoscenza. Di certo non sarebbe stata impresa facile. Il respiro diventa profondo,lento,misurato e regolare,come a voler donare alla mente la calma necessaria per ordinare tutte le informazioni e concedere poi alle labbra di esporle nel modo più chiaro possibile. Labbra che ora si dischiudono,lasciando che la voce piatta e neutra fenda l'aria,in un tono privo d'inflessione. Il tono di un Capo Militare. §Qualche giorno addietro ho avuto la possibilità di discorrere con membri delle Guardie Reali Draconiche. Ed è proprio da loro che sono stata informata di notizie alquanto allarmanti.§ Un attimo di pausa segue quelle iniziali parole,prima che il verbo venga proseguito §I nostri Nemici si sono mossi,miei Signori. La Masseria è stata attaccata e-a quanto mi è stato riferito-completamente saccheggiata.§ Tace nuovamente,lasciando che quelle parole pesanti come macigni gravino nell'aria,piombando nella coscienza altrui come fulmini che squarciano il cielo notturno in tempesta. §Ma non è tutto.§ Un sospiro,profondo,intenso,volto a scemare la tensione emerge,prima che il verbo più spinoso venga pronunciato §Le guardie draconiche poste a protezione del luogo sono tutte nella battaglia,i corpi sono ancora in attesa d'esser recuperati. Ho parlato io stessa con l'unico sopravvissuto e costui mi ha informato di un fatto nefasto.§ Un attimo tace,prima di aggiungere le parole finali §Clio,la padrona della Masseria,è stata rapita dai nemici,miei Signori. E con lei è stato portato via,in fin di vita,anche un suo sottoposto,colui che,a detta del sopravvissuto,è stato appellato dai nemici stessi col nome di "traditore"§ Le parole escono,come fiume in piena che rompe gli argini maestri. Gli occhi si posano sui due regnanti in alternanza,mentre il silenzio ritorna. Poi le parole conclusive arrivano §E abbiamo trovato questa.§ La mandritta si leva,si protende verso il proprio Sovrano,tendendo quella missiva le cui parole sono ricolme di tensione. Un invito a leggerla.
"La banda del sorriso vi saluta tutti, e si congratula con se stessa per essere riuscita nella difficile missione di aver invaso la Masseria. Armigeri ed elfi a parte, siamo riusciti a prendere quel che volevamo, ed oltre al denaro abbiamo preso anche il grande capo degli artigiani, Clio l'elfa, e la spia che avevamo introdotto nella Masseria. La presenza degli armigeri draconici, ci ha fatto comprendere che deve aver cantato, e come punizione esemplare lo porteremo con noi, per torturarlo ed ucciderlo nella pubblica piazza del nostro accampamento. Inoltre vi comunico, che sfidiamo a duello il Re degli elfi. Per quali motivi? Semplicemente perchè proprio uno dei suoi maledetti elfi ci ha tradito, e non permetteremo che questo tradimento rimanga impunito. Se il re degli elfi non dovesse rispondere a tale missiva entro una settimana, Clio verrà uccisa e parti del suo corpo verranno inviate un pò per volta al grande Re Draconico, grande amico del Re Elfico. Se la sfida venisse accettata, un nostro campione sfiderà in campo neutro il Re Elfico, e se dovesse vincere il Re Clio verrà riportata senza alcun danno ai suoi cari. Non che qualcuno si illuda troppo che il Re degli elfi possa averne il coraggio, ma almeno noi lo sfidiamo."
INGWE: [sala trono] dopo essere stata incitata da entrambe i Sovrani la giovane inizia ad esporre i fatti mentre attento lo sguardo dell’elfo non si discosta un attimo dal visto della giovane, le notizie che riporta sono di grave entità anche se riportate sommariamente. Portando la destrosa al mento il Sire lascia il tempo ai pensieri di affollarsi nella propria mente prima di riportar un attimo di razionalità prima di riprendere il loquire con gli astanti …*bene, anzi male malissimo, Vi ringrazio per queste preziose informazioni ma ora vorrei sapere di più da queste guardie che Vi hanno informato*… poi volgendo il capo verso il Sovrano Draconico …*Sire quante guardie avevate mandato alla masseria, dove le avevate posizionate e soprattutto come mai sono state sconfitte così facilmente e rapire una delle mie figlie*… il tono è serioso mentre osserva il Sovrano per poi interrompersi bruscamente per rivolgersi telepaticamente all’Elite Elfica (skill Telepatia Liv 3) …*mandate emissari immediatamente nei 3 regni, massima allerta con tutti gli stranieri, chiudete gli accessi alle città dobbiamo difendere la razza*… detto ciò tre guardie reali abbandonano temporaneamente la loro postazione per uscire dal palazzo e recarsi dove riposa il piccolo esercito per avvertire gli emissari di partire immediatamente.
JARETH {Sala del Trono}: Ode ciò che Ingwe afferma ma ei tace e afferra rude la missiva, quasi seccato, aprendola con entrambe le mani e avvicinandosi al sovrano elfico di modo che entrambi possano leggerla attentamente. Gli occhi inseguono le parole divorandole e giungendo frettolosamente alla riga dopo ansioso di sorbirne il contenuto come una spugna fa con l’acqua. Una volta terminata la lettura porge la missiva in mano ad Ingwe come per fargli capire di afferrarla mentre gli occhi si assottigliano e lo fissano “La vostra bontà d’animo ci ha messi nei guai mio caro amico..nell’ultima discussione, con la presenza di Clio, ci avete zittiti come se fossimo infanti, ma levar la voce è ben poca cosa rispetto a questo..”la voce è aspra e indica persino con gli occhi la missiva che ancor tiene in mano e che porge all’elfo in attesa che ei l’afferri e la rilegga, se lo desidera. In buona fede Ingwe aveva cercato di calmare gli animi quando Jareth ha richiesto, con insistenza, a Clio il nome della spia che a lui risuona come traditore su ogni fronte e rivolgendosi ancora al re degli elfi domanda “Sì ho inviato molto tempo fa 10 armigeri come richiesto da Clio in persona e in seguito ho inviato un altro drappello con alcune decine di guardie più le ronde intorno alla città e mi risulta Molto strano che Tutti siano stati sconfitti..in quanti potevano esser stati ad attaccare?” esclama tra se poi rivolgendosi all’elfo “Sapete il nome del Garzone che serviva il Primo Mercante alla Masseria? La missiva dice chiaramente che è un elfo..riconoscete questo vostro figlio?”domanda incalzante e poi rivolgendosi a Elriel “Che altro sapete dirmi?” ordina.
ELRIEL: [§Sala del Trono§] Osserva in silenzio il fare dei due regnanti,si estranea momentaneamente da quanto la circonda,focalizzando l'attenzione sulle loro parole. Non si muove,permane immobile,quasi fosse statua di marmo,mentre viene a conoscenza di alcune informazioni prima a lei completamente ignote. Ma di certo come può pretendere lei d'essere a conoscenza di tutte le disposizioni che un Re prende per il bene del proprio Popolo?Impossibile. Tace,la Draconica,un silenzio pesante,i nervi in tensione costante per quelle informazioni così gravi. Ma è solo verso il proprio Sovrano che l'attenzione è rivolta,completamente,lo sguardo puntato in quello del Re,le labbra che s'accingono a rispondere alla domanda ricevuta. §I nemici che hanno attaccato hanno agito alla svelta,un'azione rapida e repentina. Erano superiori di numero e per preparazione militare,troppi per essere contrastati a dovere. A quanto so,la nostra milizia ha tentato di chiudersi in difesa,senza risultato.§ Un attimo ancora tace,soppesando le parole che sarebbero seguite nuovamente. §La stima che mi hanno riferito è di circa 300-400 uomini nemici contro i nostri,Signore.§ La mascella si contrae,le labbra si serrano in una morsa,i tratti del viso si induriscono. Rabbia. Collera che brucia,trasmessa dal solo sguardo. Eppure cosa ti ronza nella testa,Guerriera? Dubbio,atroce,incalzante,insistente. Sospetto. Come hanno fatto?
INGWE: [sala trono] Afferra la missiva portagli dal Sovrano Draconico e velocemente la rilegge con attenzione e quasi con lo sguardo vorrebbe gelare la pergamena per poi distruggerla gettandola al suolo ma non può poi stringendola di nuovo tra le mani …*non so dirVi nulla sull’Elfo ed ho chiesto già nel nostro precedente incontro la sua testa se ben ricordate*… poi soffermandosi per qualche istante …*troppo buono, troppa fiducia in mia figlia ma non era ancora pronta per affrontar una battaglia avrei dovuto difendere io la masseria*… i lunghi capelli coprono ora quasi del tutto il candido viso mentre le affusolate mani escono possenti dalle banche vesti le parole della draconica non portano alcuna buona nuova …*trecento quattrocento dite?*… chiede alquanto incredulo …*un numero per un grande esercito questo è siete sicura di ciò che dite? Se ciò fosse vero , ed è tutto ancora da constatare vista la strana e pericolosa situazione venutasi a creare, perché non avrebbero occupato la masseria e perché ora chiedono a me di affrontare il loro campione forse era l’unico elfo traditore del mio popolo*… domande alle quali per ora il Sovrano cerca risposta poi voltandosi verso il Draconico Sovrano …*sanno che Clio è un’ottima merce di scambio oltre ad essere un essere di un certo peso politico sia verso il Nostro popolo sia verso le Vostre terre mio caro amico e non credo vogliano scatenare la mia ira vedendosi arrivare l’intero esercito elfico addosso*…
JARETH {Sala del Trono}: All’informazione della Comandante sgrana gli occhi abbastanza basito, piuttosto incredulo e domanda “Quattrocento uomini??” esclama a gran voce “E da dove sono passati quattrocento uomini? Un piccolo esercito che passa per la porta della città di Kailin e nessuno mi recapita niente? “ Un simile drappello, per di più ricorda che i banditi appartengono alle più disparate razze, si vede chiaramente persino dalla vetrata della sala del trono e comunque avrebbe portato scompiglio in città: gente che fuggiva, strade e case deturpate dalla grettezza dell’assalto, le guardie avrebbero sicuramente inviato missiva al re o comunque avrebbero dato l’allarme e invece non è accaduto nulla di tutto questo. La situazione non convince per niente. “I miei soldati sono dediti all’arme, molto resistenti e ben attrezzati e di sicuro avrebbero lanciato un allarme se avessero visto così tanti individui alle soglie della città ma invece nessuno mi ha fatto giunger voce” cerca con gli occhi il sostegno del Comandante in quanto strategie non serve certo un genio per capire i conti non tornano. “per di più..” sibila come se rendesse manifesto un suo pensiero “..il prigioniero che avevo interrogato assieme a voi, elriel, se ben ricordate..aveva riferito che la banda possedesse circa un duecento unità in tutto.. non possono esser saliti a quattrocento in così poco tempo..questo reclutamento di massa non mi convince affatto” replica. Compie qualche passo verso Elriel portandosi al di lei fianco sinistro, spalla a spalla, mentre continua a supporre “Un esercito in tutto il Druk Yul sarebbe stato notato anche perché..” ricorda le guardie poste ai suoi confini, di cui nessuno se non il re e alcuni armigeri sono a conoscenza della loro esistenza, (//http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9177587) e nessuno di loro ha riferito dell’esistenza di un tale attraversamento nei suoi domini. L’efficienza di tali figuri non è nemmeno lontanamente discutibile, sono veri guerrieri addestrati solo per quel compito non avrebbero assolutamente mancato “..nessuno me lo ha riferito” termina. Tace per qualche istante ed esclama “Andiamo..voglio vedere la Masseria..Subito”.
ELRIEL: [§Sala del Trono§] Rabbia. Collera che ribolle nelle vene,muscoli che vibrano sotto la pelle al pensiero dei compagni rimasti uccisi da quei ladri. Desiderio amaro di Vendetta,atroce brama di restituire loro quell'atto ricevuto. La mandestra si stringe a pugno lungo il fianco,le nocche quasi sbiancano tanto è il vigore della morsa. Quanta Forza può risiedere in un corpo di Donna così piccolo e all'apparenza così fragile e minuto?Tanta. Ascolta quanto i due Sovrani espongono,l'attenzione che s'alterna tra i due. Quasi determinate le parole inizialmente rivolte al Signore degli Eldar §Sono assolutamente certa di quanto ho riferito,Re degli Elfi. E per quanto riguarda Voi,sarebbe stato un rischio troppo alto mandarVi direttamente a proteggere la Masseria in prima persona.§ Tono neutro il suo,secco,deciso,di un militare che ha veduto molte battaglie,eppur sempre venato da Rispetto verso le cariche più alte. §Tuttavia..§ Lascia in sospeso la frase ella,spostando la completa attenzione verso il proprio Sovrano. Il proprio Re. §Sono proprio i dettagli che avete illustrato voi stesso,mio Re,ad instillarmi il dubbio. Ricordo perfettamente l'interrogatorio e le parole del prigioniero,così come quelle dell'unico sopravvissuto.§ Un attimo ancora tace,prima di proseguire,con decisione,schietta nelle sue affermazioni,esternando ad alta voce i propri pensieri §Non posso non fidarmi della sincerità di un nostro uomo,mio Re,così come non ritengo che il fu prigioniero abbia mentito. Non ho prove,ma da qualche parte vi deve essere una falla.§ Sì,le cose non tornano. Troppe cose non quadrano in quel disegno sommario. Sostiene con lo sguardo gli occhi del Re Draconico,stessa fierezza,stessa Forza,stessa determinazione. Complicità d'abile stratega che s'amalgama con quella del reggente. Cenno affermativo,muto,silenzioso,alle ultime parole. §Vi precederò io se permettete.§ Ciò detto,un ultimo sguardo vien donato al Re degli Elfi,unito ad un inchino del capo,prima di-una volta ottenuto l'assenso-voltare le spalle ai due reggenti e di precederli lungo la strada.
INGWE: [sala trono] le parole del Sovrano Draconico sono sagge ed in più coincidono con i pensieri dell’Elfo …*parte del mio esercito è alle porte della Vostra città Sire sono circa quattrocento unità ed è ben visibile, non penso che 1 esercito del genere possa passare inosservato qui c’è qualcosa che non va*… mentre si volta leggermente verso l’Elite Elfica che contatta telepaticamente (skill telepatia liv 3) …*appena usciti da qui fate affiggere in tutte le nostre città ed in tutti i nostri territori che ho preso di nuovo diretto controllo di tutte e tre i Clan Elfici e dei rispettivi eserciti*… mentre i sei leggermente chinano il capo il sovrano inizia a dubitare della propria figlia pensando tra se e se …*e se fosse proprio lei la traditrice, troppo facile la vittoria avuta sui draconici alla masseria la cosa non mi quadra*… mentre i dubbi attanagliano la propria mente si rivolge all’alleato …*si andiamo il mio esercito è già pronto alle porte della vostra città Sire Jareth non avremo problemi nell’affrontare il nemico se ci si dovesse palesar dinanzi ma non penso ne abbiano il coraggio*… detto ciò si dirige verso l’uscio mentre sono di ritorno anche gli ultimi 3 membri dell’Elite che hanno già mandato gli emissari alle città che telepaticamente informano della riuscita il proprio sovrano.
{CONTINUA..}