Superbowl 2007 (stasera replica su Sky, qui ***SPOILER***)

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ajejebrazorff
00lunedì 5 febbraio 2007 12:51
Indianapolis trionfa nel diluvio
Come da pronostico, i Colts battono i Chicago Bears e si aggiudicano il Super Bowl (29-17): gara avvincente nonostante l'incredibile pioggia di Miami. Manning protagonista: "Ma ha vinto il gruppo"

NEW YORK, 5 febbraio 2007 - Alla fine vincono i Colts che superano i Bears 29-17. Tutto come da pronostico al termine di una gara però avvincente, resa imprevedibile da una pioggia battente che ha disturbato non poco i giocatori.
Vince Tony Dungy, che diventa così il primo allenatore afroamericano a conquistare l’anello di campione Nfl e vince soprattutto quel Payton Manning che per anni, nonostante il suo straordinario talento e le sue incredibili statistiche, ha dovuto convivere con l’etichetta di “perdente”. Dopo tante delusioni vissute nei playoff questa volta Manning non solo è arrivato fino al Super Bowl, ma torna ad Indianapolis con il tanto sospirato anello al dito e con il premio di Mvp sottobraccio. Una prestazione da vero leader, quella di Manning (25/38 per 247 yard, un td e un intercetto), capace di dimenticare in fretta un paio di errori commessi nel primo tempo e di dare sempre tranquillità e sicurezza al suo attacco.
Piove a dirotto sul 41° Super Bowl di Miami e i giocatori fanno fatica a mantenere il possesso dell’ovale. Ben sei turnover nel primo tempo (tre per parte) sono la fotografia di una partita dove, almeno nel primo tempo, le due squadre alternano errori a giocate di grandissimo livello.
Si parte con il botto. I Colts per tutta la settimana avevano dichiarato di temere i ritorni di Devin Hester, una paura decisamente fondata. Il kickoff di Adam Vinatieri, infatti, viene ritornato direttamente in end zone, dopo una straordinaria corsa di 92 yard da Hester. Inizio migliore i tifosi dei Bears non potevano sperare. Anche perché nel seguente possesso offensivo dei Colts Peyton Manning si fa intercettare.
Sembra un Super Bowl segnato per Indianapolis, ma le cose cambiano in fretta. Fioccano i turnover e Manning incomincia a trovare ritmo in attacco. Indianapolis va in meta con Reggie Wayne, ben imbeccato dal qb dei Colts, ma il punto addizionale non arriva perché l’holder Hunter Smith non riesce a trattenere l’ovale, reso decisamente scivoloso dalla pioggia. 7-6 che però diventa presto 14-6. I Bears arrivano subito nella red zone avversaria e trovano il loro secondo touchdown del primo quarto con Mushin Muhammad. La difesa di Chicago però non riesce più a contenere i Colts che nel secondo quarto mettono 10 punti a referto, grazie al field goal del solito Adam Vinatieri e alla meta di Dominic Rhodes, e vanno al riposo avanti 16-14. L’attacco dei Bears, intanto, nel secondo quarto non trova nemmeno un primo down.
Nell’intervallo Prince sotto il diluvio canta “Purple Rain”, e il pubblico di Miami magicamente si dimentica della pioggia che cade e si lascia trasportare da quella descritta dalla celeberrima canzone del principe di Minneapolis.
Nella ripresa l’attacco di Indianapolis non rallenta. Manning ormai ha trovato il ritmo giusto con i suoi ricevitori e i Colts ricamano due drive convincenti chiusi però solo da altrettanti field goal di Vinatieri. La truppa di Tony Dungy domina in lungo e in largo ma incredibilmente, nonostante la serata poco brillante di un Rex Grossman troppo timido, i Bears sono ancora in partita. Anzi arrivano al –5 alla fine del terzo quarto grazie al field goal di Robbie Gould. Grossman però non ha il carattere di Manning e appena prova a forzare trova l’intercetto di Kelvin Haudey. Il defensive back ringrazia e chiude i conti andando a segnare la meta del 29-17 dopo una corsa di 56 yard. E’ davvero finita per Chicago anche perché il qb dei Bears chiude una serata da dimenticare incappando in un altro intercetto. Questa volta a beffare Grossman è Bob Sanders. Dungy, Manning e il resto dei Colts possono così esultare.
“Sono orgoglioso di poter far parte di un gruppo così unito – commenta al termine l’Mvp Peyton Manning – siamo sempre rimasti tranquilli anche dopo il difficile inizio di gara. Questa squadra ha cuore e carattere, merito soprattutto della leadership di coach Dungy”. Il tecnico dei Bears Lovie Smith accetta la sconfitta con grandissima classe. “I Colts hanno giocato meglio e hanno meritato di vincere – dice coach Smith – visto che non ho potuto vincere io sono contento che lo abbia fatto Tony Dungy, una persona eccezionale e un mio caro amico”. È la prima volta dal 1970 che i Colts conquistano il titolo, ma all'epoca la squadra era di base a Baltimora.

Credits:gazzetta.it

Stasera replica alle 22.45 Sky Sport 2...

Prima parte show di Prince

Seconda parte show di Prince (Purple Rain)...

Terza parte show di Prince...

Quarta parte show di Prince...

Quest'anno nello spot di Go Daddy non c'era Candice Michelle, lo spot con la diva WWE non ha passato il vaglio della censura... [SM=g27813] [SM=g27813] [SM=g27813]
Matthew Holden
00lunedì 5 febbraio 2007 13:22
Veramente c'era, o quanto meno io l'ho visto nel solito recap con tutte le pubblcità :nunso

Comunque non ho visto la partita, ma speravo vincesse Chicago, anche se sta stagione è stata tutta a favore di Indianapolis.
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