Sull'inviolabilità della carne

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Shian Tieus
00venerdì 24 febbraio 2006 18:22
il due febbraio, a seguito di una caduta sugli sci, mi sono rotto il legamento anteriore del crociato.
L'operazione, come immaginate, è stata d'obbligo.
Tuttavia, mi sono scoperto a provare un certo fastidio al pensiero di dovermi "far aprire". Non paura, non schifo, ma fastidio.
L'idea che qualcuno avesse la possibilità di frugare sotto la mia pelle mi ha provocato un fastidio non indifferente... come se ci fosse una sorta di "sacralità", nel corpo e non dovesse essere violato in alcun modo.
E voi? Sentite questa "sacralità", questa sensazione di "il corpo è mio e non si tocca?".
vanamo
00venerdì 24 febbraio 2006 19:14
Pensa che a me hanno richiuso la testa [SM=g27778] . Solo che avevo cinque anni e sinceramente nemmeno mi ricordo l'intervento, quindi non ti saprei dire.
(Auguri di pronta guarigione XP)

[Modificato da vanamo 24/02/2006 19.20]

Jack8321
00venerdì 24 febbraio 2006 19:36
Tanti anni fa non avevo paura di essere "violato" mi hanno richiuso diverse volte la testa ed una volta la mano.
Però 4 anni fa quando mi hanno operato per rimuovere un neurofibroma, mi sono SPAVENTATO a morte.
Comunque Shian Auguri di pronta guarigione
(wolverine)
00venerdì 24 febbraio 2006 20:13
io ho subito tre piccoli interventi, ma ho avuto lo stesso un po di paura sopratutto per il primo visto che ho perso uno zio per uno "stupido intervento" comunque non ho provato questa sacralità della mia pelle...
ps auguri di pronta guarigione

[Modificato da (wolverine) 24/02/2006 20.14]

§yumeko§
00venerdì 24 febbraio 2006 20:45
Sacralità del corpo?
Sai, Shian, non avevo mai osservato la questione da questo punto di vista. L'unica volta che sono stata operata avevo meno di quattro anni, quindi puoi ben immaginare quanto poco io ricordi dell'esperienza.
Se parliamo di percepire il proprio corpo inviolabile, sì, in parte è una sensazione che sento spesso. In particolare mi è successo quando mi sono fatta tatuare: è una sensazione del tutto irrazionale, una specie di gelosia del proprio corpo. E' un po' come pensare: io posso modificarlo, posso plasmarlo ma tu no. E in quel "tu" si includono anche i medici, i tatuatori, ecc.
Non so, io sono convinta che dipenda dal tipo di rapporto che si ha con sè stessi e il proprio corpo (scusate la ripetizione).
Un bacio e tanti auguri di pronta guarigione.^^

[Modificato da §yumeko§ 24/02/2006 20.46]

invader
00venerdì 24 febbraio 2006 20:53
Auguri di guarigione, e di rapido ritorno alle attività...
Matteo Pascal
00venerdì 24 febbraio 2006 23:29
Io invece devo ammettere che non vedo l'ora che "violino quello che devono violare", quando sono in ospedale per un intervento, perchè penso sempre che prima si fa quello che si deve fare e prima se ne esce. Per quanto dolorosi preferisco i lunghi periodi di convalescenza ai pochi giorni che precedono un'operazione.

In sostanza provo molto più fastidio per l'anestesia (che si può considerare un "violare la sacralità della mente", in analogia al tuo discorso sulla sacralità del corpo). Ogni volta che l'anestetico è lì che deve fare effetto mi ritrovo combattuto tra il desiderio di cadere nell'incoscienza il prima possibile (per ovvi motivi) e il desiderio di rimanere sveglio per non perdere il controllo della situazione. Senza contare il dubbio che inevitabilmente ti coglie in quegli istanti: "...e se non mi svegliassi?".

[Modificato da Matteo Pascal 24/02/2006 23.29]

Trevor-CH
00sabato 25 febbraio 2006 00:05
La mia unica operazione è stata l'appendicite a quattordici anni. Mi hanno fatto aspettare due giorni, e nel frattempo è perforata ed è diventata una peritonite (di questo ne sono convinto, ma i medici non l'hanno mai detto).
Ti assicuro che quando mi hanno portato in sala operatoria avevo tutt'altri pensieri nella testa. Un enorme sollievo, questo è certo.
In una situazione come la tua, magari avrei anch'io un po' di fastidio. Forse prima della suddetta operazione, ma adesso non so.

Mi unisco agli altri nell'augurarti buona guarigione.
suinogiallo
00sabato 25 febbraio 2006 02:59
Intanto auguri di pronta guarigione ^__^

Sinceramente non mi sono mai posto il discorso dell'inviolabilità della carne visto che ogni volta che si è reso necessario tagliare o bucare ho sempre pensato più ad un discorso del tipo "è necessario farlo". Ma io parlo stando dall'altra parte della barricata, di chi buca e taglia e quindi mi risulta normale fare un discorso di questo genere.
Comunque credo che anche io, nel caso avessi bisogno di essere "aperto" non mi farei grossi problemi, pensando più ad altri problemi (anestesia, risveglio, dolore post operatorio).

Hasta Luego
=C@mi=
00sabato 25 febbraio 2006 13:16
Posso capire che cosa hai provato. In quanto insulino dipendente, io da due anni mi faccio 4 iniezioni di insulina al giorno più tre prove della glicemia.

Ormai ci ho fatto l'abitudine, ma l'inizio non era un semplice sacrificio, come è diventato adesso, ma una vera e propria violazione, una schiavitù che mi rifiutavo (e disgraziatamente mi rifiuto ancora) di accettare. Purtroppo la mia non è una cosa temporanea, ma finchè non arriverà l'insulina sprai (attendo con ansia) è una schiavitù che mi tirerà dietro per parecchio tempo...


Cami
Makichan
00sabato 25 febbraio 2006 14:29
Pragmatica: se bisogna farlo, bisogna farlo.
Non mi è mai venuto in mente un discorso simile, forse per una specie di "abitudine" all'intervento e al dover fare ciò che è necessario [SM=g27768]
(via il dente, via il dolore)


PS: rimettiti in sesto in fretta :*
Kaos Rising
00sabato 25 febbraio 2006 15:49
No, mai posto il problema. Vedo questi atteggiamenti come manifestazioni dell'ego, da evitare come la peste bubbonica. Sia inteso che è un'opinione personale e fallibile.
Auguri, Shian.
§yumeko§
00sabato 25 febbraio 2006 16:06
Re:

Scritto da: Kaos Rising 25/02/2006 15.49
Vedo questi atteggiamenti come manifestazioni dell'ego



In effetti credo proprio che lo siano [SM=g27775]
Kaos Rising
00sabato 25 febbraio 2006 18:11
In effetti lo sapevo già, ma non intendevo suonare troppo categorico e troppo superiore.
ST: Bela Lugosi's dead - Bauhaus.
Mewberry8/11
00sabato 25 febbraio 2006 20:25
Re:

Scritto da: Kaos Rising 25/02/2006 15.49
No, mai posto il problema. Vedo questi atteggiamenti come manifestazioni dell'ego, da evitare come la peste bubbonica. Sia inteso che è un'opinione personale e fallibile.
Auguri, Shian.



Parlando di Shian è molto probabile!XD
Comunque qualche volta mi è venuto in mente, ma in maniera differente. Spiego subito. Ho pensato "Guarda un po', il corpo è mio, sono io che lo utilizzo e seppure sia di mia proprietà, io all'interno non l'ho mai esplorato, mentre i dottori ne hanno la possibilità".
E' come dire che qualcuno mi conosce più di quanto mi conosco io!^^...In effetti, è proprio cosìò_o.
Cioè, avete mai visto il vostro fegato dal vero? No!O_O
Trevor-CH
00domenica 26 febbraio 2006 10:51

Cioè, avete mai visto il vostro fegato dal vero? No


E sinceramente, preferirei continuare a non vederlo. [SM=g27775] Non che sia ridotto male, anzi, ma se vedessi il mio fegato ci sarebbe qualcosa che non quadra ... [SM=g27776]
Garrick
00domenica 26 febbraio 2006 19:47
Avendo speranze nella ricerca sulla clonazione per poter creare arti di rimpiazzo senza rischio di rigetto non ho questo fastidio, semmai il classico terrore che hanno tutti ^^'
Shian Tieus
00lunedì 27 febbraio 2006 15:24
Ego? Molto probabile XDD.

Mi trovo in disaccordo invece con l'idea di evitarlo come la peste XDD

Kaos Rising
00lunedì 27 febbraio 2006 18:09
Mi spiace per te, Shian. Non sai quanto può essere più facile la tua vita, se impari a imbrigliare l'ego.
ST: Lake bodom - Children of Bodom.
Shian Tieus
00lunedì 27 febbraio 2006 20:27
e che gusto c'è se la vita è facile? :P

Bye
Irene Bitassi
00domenica 5 marzo 2006 22:36
Dibattito interessante! Secondo me, delle volte dipende dall'atteggiamento dei medici. Ci sono quelli che capiscono il tuo disagio e fanno di tutto per rassicurarti e non farti male. Altri che sono freddi e vivono la naturale paura del paziente come una scocciatura. Affidarsi alle mani del secondo gruppo mette molto a disagio.

Personalmente, mi sento "violata" nelle visite ginecologiche: faccio carte false per evitare anche quelle necessarie. Il parto è stato quasi ripugnante. Non so se altre donne qui nel forum hanno avuto questa sensazione, ma finché il bambino era dentro non lo pensavo veramente come qualcosa di diverso, quando è uscito, invece, ho improvvisamente realizzato che era una persona autonoma... e se ne stava uscendo dall'intimo del mio corpo [SM=g27782] !! (Poi, naturalmente, il bimbo ti fa passare tutto e adesso non vedo l'ora di averne un altro [SM=g27777] )

Un'altra situazione in cui mi sono sentita più che a disagio è stata una volta che sono andata a cambiare una medicazione e il dottore di turno ha tirato via le bende senza minimamente preoccuparsi della carne viva su cui erano appoggiate. Mi sono dovuta aggrappare al lettino, la testa mi ha iniziato a girare per il male e lui mi ha riso in faccia: si stava divertendo del mio dolore! E' stato terribile: anche se dal punto di vista medico non era niente di preoccupante, mi sono sentita completamente nelle mani di un sadico.
kojichan
00lunedì 6 marzo 2006 04:34
io per fortuna ho i miei genitori: essendo infermieri mi portano dai migliori, quindi non ho questo genere di disturbi e nessuno osa godere del mio dolore (e so che esistono questi tipi disumani!).
E' veramente comodo avere dei parenti che lavorano in ospedale, ora si è aggiunta la madre del mio ragazzo, una dottoressa. Quindi non posso chiedere di meglio dalla vita. Anche se ci sono sempre i pro e i contro...
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