Re:
Come ho già detto io sono pressoché totalmente (e sorprendentemente) in accordo con Zeman. In fatto di musica abbiamo gusti spesso molto divergenti, ma ora ho scoperto che in linea di principio la pensiamo uguale su un sacco di cose. L'unica differenza (grossa) è che io ripudio in toto l'elettronica, lui no, fine.
Non ho pertanto nulla da aggiungere al discorso che ha fatto lui, però la sua lista delle categorie:
Zeman81, 26/03/2010 18.46:
italia.
inghilterra suonata.
america.
elettronica.
post rock.
altro.
mi dà l'ispirazione per fare un discorso lungo e noioso di cui non gliene fregherà un cazzo a nessuno sulla mia personale idea di musica e le sue classificazioni.
Allora, il mio concetto di "musica", come ho detto, è più restrittivo rispetto a ciò che viene definito con questa parola nel linguaggio corrente. Per la precisione, per me
la categoria "musica" non comprende l'elettronica. È un'affermazione un po' forte che mi fa spesso guadagnare vari punti-antipatia, ma ne sono troppo convinto. Le mie ragioni le ho esposte in qualche post vecchio e non sto a ripeterle, ma se volete posso andare a recuperarvelo. Faccio notare comunque che riesco a concepire l'elettronica come una forma di espressione a sé stante e naturalmente non metto in discussione il diritto di chiunque ad ascoltarla, però vederla mischiata alla musica "tradizionale" mi fa sempre un effetto strano, mi dà l'impressione di qualcosa che "tràsa".
Passando a quella che io definisco propriamente "musica", la mia suddivisione è molto più semplice e per certi versi drastica: Bruce Springsteen da una parte, il resto del mondo dall'altro. Se mi chiedete quali sono le mie canzoni/dischi/videoclip/concerti ecc. preferiti non posso mettere il Boss insieme a tutti gli altri, ma devo fare due classifiche separate. Per questo motivo non me la sono assolutamente presa quando ho visto che dalla lista degli artisti americani della Linda mancava proprio il Boss; anzi avevo già deciso che se ci fosse stato mi sarei astenuto da tutti i confronti che lo vedevano coinvolto, perché per me non ha senso inserirlo in una competizione di questo tipo. Come potete capire è una distinzione che ha una base fondamentalmente soggettiva, quindi vale solo per me e non pretendo che diventi un criterio universale.
Ecco, una distinzione decisamente più oggettiva è quella tra artisti italiani e internazionali, a cui ha accennato anche Zeman nel suo ultimo post. Io la penso così (non so se riassumo anche il suo pensiero): siamo cresciuti in Italia, mescolando artisti stranieri di fama internazionale (fondamentalmente anglofoni, ma non solo) e artisti italiani di cui solo una piccola parte è nota all'estero. Cosa avremmo conosciuto di questi ultimi se fossimo nati, che so, in Polonia o in Portogallo? Poco o niente, mentre avremmo conosciuto gruppi e cantautori polacchi o portoghesi probabilmente altrettanto validi. Capite il mio discorso? C'è un
bias troppo forte. Non puoi metterti a confrontare una Servi della gleba o una Sfiorivano le viole con pezzi stranieri, perché a quel punto puoi domandarti se non ci sia per caso un qualche gruppetto lussemburghese noto solo in patria che ha cagato fuori un pezzo altrettanto bello.
Al massimo si possono gettare nel confronto i cantanti italiani noti anche all'estero, ma visto che noi - ahimè - esportiamo solo la merda tipo la Pausini e Ramazzotti direi che lo scontro è perso in partenza.
Si capisce abbastanza?