Studiosi di rapimenti e memorie aliene: sono manipolabili?

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
danielozma
00domenica 3 gennaio 2010 12:07
Immaginiamo che fosse vero che esistano esseri umani che trasportano nella loro mente delle "memorie aliene" latenti, come dice Malanga.
Per una civilta' aliena esse rappresenterebbero un pericolo potenziale perche' colme di informazioni tecnologiche, strategiche e di altro tipo, perche' non posizionarle in un mondo superprotetto che ospiti un allevamento di esseri umani totalmente analfabeti, dove non arrivano le altre razze aliene?
Una memoria aliena autentica in un essere umano, che abita su un pianeta conteso dalla presenza di diversi tipi di alieni rapitori, e' come regalare dati preziosi alle altre fazioni extraterrestri oppure ai terrestri, con il rischio di produrre enormi danni alla propria civilizzazione ed alla sua sicurezza militare...
Malanga dice di avervi avuto accesso?
Ma allora le altre fazioni della disputa interstellare possono a loro volta arrivare a quei dati, che sarebbero quindi REGALATI al nemico?
Tutto questo per voi ha senso?

Esiste purtroppo la possibilita' che le memorie aliene, qualora esistessero, siano dei FALSI introdotti nelle menti umane per depistare investigatori umani oppure altre fazioni di extraterrestri.
Cerchiamo di vedere il mondo dalla parte dei presunti rapitori alieni, che sanno che giovedi' prossimo Malanga accedera' ai dati di questa o quella "memoria aliena" di un carrier...
Non vi verrebbe voglia di sequestrare il carrier in questione per alterare i dati, per depistare Malanga?
Per rendere poi credibile il depistaggio basterebbe inserire i falsi dati in modo simile e concorde in tutti i diversi portatori di memorie, tanto sono tutti noti ai sequestratori...
Se Malanga ha ragione di dire che gli extraterrestri rapiscono le persone e gli inseriscono delle "memorie aliene" non gli viene il dubbio che gli sia stato troppo facile accedere ai quei dati, restare impunito fino a poter divulgare dei dati a tutti, e che la tentazione di ingannarlo sarebbe grande quanto la facilita' nel fornirgli false informazioni?
Malanga potrebbe essere in buona fede, capace di credere agli tsunami nel 2008 ed altre informazioni fasulle che gli sono state somministrate per rovinarlo?
Buona giornata.
Alfredo_Benni
00domenica 3 gennaio 2010 12:38
danielozma, 03/01/2010 12.07:

Immaginiamo che fosse vero che esistano esseri umani che trasportano nella loro mente delle "memorie aliene" latenti, come dice Malanga.
Per una civilta' aliena esse rappresenterebbero un pericolo potenziale perche' colme di informazioni tecnologiche, strategiche e di altro tipo, perche' non posizionarle in un mondo superprotetto che ospiti un allevamento di esseri umani totalmente analfabeti, dove non arrivano le altre razze aliene?
Una memoria aliena autentica in un essere umano, che abita su un pianeta conteso dalla presenza di diversi tipi di alieni rapitori, e' come regalare dati preziosi alle altre fazioni extraterrestri oppure ai terrestri, con il rischio di produrre enormi danni alla propria civilizzazione ed alla sua sicurezza militare...
Malanga dice di avervi avuto accesso?
Ma allora le altre fazioni della disputa interstellare possono a loro volta arrivare a quei dati, che sarebbero quindi REGALATI al nemico?
Tutto questo per voi ha senso?

Esiste purtroppo la possibilita' che le memorie aliene, qualora esistessero, siano dei FALSI introdotti nelle menti umane per depistare investigatori umani oppure altre fazioni di extraterrestri.
Cerchiamo di vedere il mondo dalla parte dei presunti rapitori alieni, che sanno che giovedi' prossimo Malanga accedera' ai dati di questa o quella "memoria aliena" di un carrier...
Non vi verrebbe voglia di sequestrare il carrier in questione per alterare i dati, per depistare Malanga?
Per rendere poi credibile il depistaggio basterebbe inserire i falsi dati in modo simile e concorde in tutti i diversi portatori di memorie, tanto sono tutti noti ai sequestratori...
Se Malanga ha ragione di dire che gli extraterrestri rapiscono le persone e gli inseriscono delle "memorie aliene" non gli viene il dubbio che gli sia stato troppo facile accedere ai quei dati, restare impunito fino a poter divulgare dei dati a tutti, e che la tentazione di ingannarlo sarebbe grande quanto la facilita' nel fornirgli false informazioni?
Malanga potrebbe essere in buona fede, capace di credere agli tsunami nel 2008 ed altre informazioni fasulle che gli sono state somministrate per rovinarlo?
Buona giornata.




Ma guarda Malanga da quel che ho capito non solo sostiene di poter accedere alle MAA e alle MAP ma anche di saper parlare la lingua aliena che assomiglierebbe al Klingon di Star Trek.

Ora se io fossi un alieno, e che so che Malanga va a ficcare il naso nel mio archivio, ma sai a Malanga che fine gli faccio fare ? Come minimo lo incenerisco...

Il problema di base è questo: ma con tutti i militari che ci sguazzerebbero in questo inciucio galattico fra alieni e militari: USA, Francia, Israele, ecc... possibile che non l'hanno ancora fatto fuori ? Scusate ma non è logico. Un demente arriva a Berlusconi e gli tira in faccia una copia del Duomo di Milano in metallo e i super tecnologici alieni affiancati dai corpi militari stra-scelti non riescono a zittire un umano ? Ma per favore... Ma se volessero ne avrebbero già fatto scatolette per gatti alieni !!




danielozma
00domenica 3 gennaio 2010 13:11
Nel 2003 a Milano c'era Malanga in conferenza e ha fatto sentire dal portatile un addotto che, sotto ipnosi, parlava nella "lingua rettiloide" scandendo i numeri piu' elementari. Intanto che parlava della "lingua extraterrestre" (proiettando un lungo testo scritto in modo strano, che parlava di come un rettiloide vedeva se' stesso ed altro) dal podio il Malanga guardava un tipo che, A SUO DIRE, sapeva parlare quel presunto linguaggio. Da quello che mi ricordo di quei suoni dal computer devo ammettere che sembrava effettivamente la lingua Klingon di Star Trek, tanto che nel dietro le quinte qualcuno mi aveva detto che forse:
A) la lingua Klingon, parlata sulla Terra da poche migliaia di appassionati di Star Trek, magari e' solo un trucco del governo Usa per insegnare a qualcuno la lingua dei rettiloidi;
B) un appassionato di Star Trek stava prendendo in giro Malanga;
C) l'inconscio dell'addotto aveva memorizzato parole dell'idioma Klingon dalla tv o dal web ed ora le stava riutilizzando.

La cosa strana, inquietante ed incomprensibile e' che ho saputo per certo che Malanga NON ha mai piu' telefonato a quel tipo che, a dire di Malanga stesso, sapeva parlare quel linguaggio...
Ma quanto valore avrebbe uno che puo' parlare una lingua extraterrestre per le sue ricerche o per la salvezza della Terra, se sinceramente si vuole perseguire questi scopi?
Mi verrebbe da dire che se io fossi un rettiloide, se lascio vivere Malanga, e' perche' mi e' utile in qualche modo.
Con un modo cosi' strano di ricercare la salvezza del mondo, arrivando a non evacuare i suoi aderenti quando si minacciava lo tsunami nel mar Tirreno, non ha nessun senso che gli extraterrestri lo temano...
Alfredo_Benni
00domenica 3 gennaio 2010 14:15
danielozma, 03/01/2010 13.11:

Nel 2003 a Milano c'era Malanga in conferenza e ha fatto sentire dal portatile un addotto che, sotto ipnosi, parlava nella "lingua rettiloide" scandendo i numeri piu' elementari. Intanto che parlava della "lingua extraterrestre" (proiettando un lungo testo scritto in modo strano, che parlava di come un rettiloide vedeva se' stesso ed altro) dal podio il Malanga guardava un tipo che, A SUO DIRE, sapeva parlare quel presunto linguaggio. Da quello che mi ricordo di quei suoni dal computer devo ammettere che sembrava effettivamente la lingua Klingon di Star Trek, tanto che nel dietro le quinte qualcuno mi aveva detto che forse:
A) la lingua Klingon, parlata sulla Terra da poche migliaia di appassionati di Star Trek, magari e' solo un trucco del governo Usa per insegnare a qualcuno la lingua dei rettiloidi;
B) un appassionato di Star Trek stava prendendo in giro Malanga;
C) l'inconscio dell'addotto aveva memorizzato parole dell'idioma Klingon dalla tv o dal web ed ora le stava riutilizzando.

La cosa strana, inquietante ed incomprensibile e' che ho saputo per certo che Malanga NON ha mai piu' telefonato a quel tipo che, a dire di Malanga stesso, sapeva parlare quel linguaggio...
Ma quanto valore avrebbe uno che puo' parlare una lingua extraterrestre per le sue ricerche o per la salvezza della Terra, se sinceramente si vuole perseguire questi scopi?
Mi verrebbe da dire che se io fossi un rettiloide, se lascio vivere Malanga, e' perche' mi e' utile in qualche modo.
Con un modo cosi' strano di ricercare la salvezza del mondo, arrivando a non evacuare i suoi aderenti quando si minacciava lo tsunami nel mar Tirreno, non ha nessun senso che gli extraterrestri lo temano...




it.wikipedia.org/wiki/Lingua_klingon

www.kli.org/



danielozma
00domenica 3 gennaio 2010 14:26
Se qualcuno avesse inventato per depistaggio una "lingua rettiloide" partendo dal linguaggio Klingon, e poi l'avesse "passata" all'ingenuo Malanga, si preannuncerebbe uno scandalo millenario con risate che devastano la ionosfera? Il modo di parlare del video qui sopra (che contiene anche esempi di parlare Klingon) sembra appunto quel linguaggio che ho sentito a Milano nel 2003, soprattutto questo "sforzare" la voce per diventare prepotente e "cattiva" per un ascoltatore normale. Il Klingon sarebbe una lingua artificiale, nata sulla scia della fantascienza statunitense. Non ricordo ovviamente se i vocaboli fossero uguali, da devo ammettere che la somiglianza e' notevole. Forse per questo Malanga non ci ha dato modo di imparare la lingua dei rettiloidi, si e' nel frattempo accorto di essere stato fregato? Oppure non ce la vuole dare per fare un dispetto al Cun, abbassando le opportunita' di difesa dell'intera umanita' nel caso avesse ragione lui? Come si dira' TORTA in lingua rettiloide poi?
Buona serata.
Alfredo_Benni
00domenica 3 gennaio 2010 14:29
Divertentissimo !!!



[SM=g9423]



danielozma
00domenica 3 gennaio 2010 14:35
Entrambi i linguaggi, cioe' il Klingon e la lingua rettiloide malanghiana, danno l'impressione di richiedere di spingere l'aria con il torace per parlare con forza, esclamando in modo aggressivo. Mi sta' venendo un brutto sospetto... Spero di sbagliarmi...
Alfredo_Benni
00domenica 3 gennaio 2010 14:42
danielozma, 03/01/2010 14.35:

Entrambi i linguaggi, cioe' il Klingon e la lingua rettiloide malanghiana, danno l'impressione di richiedere di spingere l'aria con il torace per parlare con forza, esclamando in modo aggressivo. Mi sta' venendo un brutto sospetto... Spero di sbagliarmi...




E si farebbe presto. Se era una conferenza pubblica magari qualcuno l'avrà filmato. Basta reperire il filmato e confrontarlo con i numeri da 1 a 10 in Klingon. Se coincidono... ainoi è l'ennesimo sbufalamento dell'ufologia in Italia...



Alfredo_Benni
00domenica 3 gennaio 2010 14:44
Questi sono i numeri in Klingon:

www.kultunderground.org/archivio.asp?art=2760

Il sistema base dieci usato nella Federazione dai tempi degli arabi antichi non è il sistema tradizionale dei Klingon, infatti nei tempi passati si usava un sistema ternario, con i relativi simboli. I numeri possono sembrare complicati, ma per un Klingon era semplice scrivere
3+2 anzichè 5, oppure 3+2+2 per 7. Successivamente all'accordo di
Kithomer, i Klingon impararono ad usare anche loro il sistema decimale di cui qui sono riportati i numeri:

1 wa
2 cha'
3 wej
4 loS
5 vagh
6 jav
7 Soch
8 chorgh
9 Hut
0 pagh


Diciamo che innanzitutto ai numeri superiori al nove si aggiungono degli elementi corrispondenti alle decine, centinaia, migliaia... questi elementi verranno attaccati ai nomi delle cifre fondamentali per formare ad esempio la parola "undici".
Qui sotto diamo questi elementi:

Dieci maH
Cento vatlh
Mille SaD
Diecimila netlh
Centomila bIp
Milione `uy'

"Venti" ad esempio si dice "due dieci" ovvero cha'maH così come
"cinquemila" è "cinque mille" e quindi vaghSaD, per dire "trentasette" un Klingon dirà "tre dieci sette" cioè wejmaH Soch fino ai piu alti e complessi come "sessantuno mila ottocento quaranta due" che si pronuncerà javnelth wa'SaD chorghvatlh loSmaH cha'.



(Terrestre)
00lunedì 4 gennaio 2010 04:09
Re:
danielozma, 03/01/2010 12.07:

Immaginiamo che fosse vero che esistano esseri umani che trasportano nella loro mente delle "memorie aliene" latenti, come dice Malanga.
Per una civilta' aliena esse rappresenterebbero un pericolo potenziale perche' colme di informazioni tecnologiche, strategiche e di altro tipo, perche' non posizionarle in un mondo superprotetto che ospiti un allevamento di esseri umani totalmente analfabeti, dove non arrivano le altre razze aliene?
Una memoria aliena autentica in un essere umano, che abita su un pianeta conteso dalla presenza di diversi tipi di alieni rapitori, e' come regalare dati preziosi alle altre fazioni extraterrestri oppure ai terrestri, con il rischio di produrre enormi danni alla propria civilizzazione ed alla sua sicurezza militare...
Malanga dice di avervi avuto accesso?
Ma allora le altre fazioni della disputa interstellare possono a loro volta arrivare a quei dati, che sarebbero quindi REGALATI al nemico?
Tutto questo per voi ha senso?

Esiste purtroppo la possibilita' che le memorie aliene, qualora esistessero, siano dei FALSI introdotti nelle menti umane per depistare investigatori umani oppure altre fazioni di extraterrestri.
Cerchiamo di vedere il mondo dalla parte dei presunti rapitori alieni, che sanno che giovedi' prossimo Malanga accedera' ai dati di questa o quella "memoria aliena" di un carrier...
Non vi verrebbe voglia di sequestrare il carrier in questione per alterare i dati, per depistare Malanga?
Per rendere poi credibile il depistaggio basterebbe inserire i falsi dati in modo simile e concorde in tutti i diversi portatori di memorie, tanto sono tutti noti ai sequestratori...
Se Malanga ha ragione di dire che gli extraterrestri rapiscono le persone e gli inseriscono delle "memorie aliene" non gli viene il dubbio che gli sia stato troppo facile accedere ai quei dati, restare impunito fino a poter divulgare dei dati a tutti, e che la tentazione di ingannarlo sarebbe grande quanto la facilita' nel fornirgli false informazioni?
Malanga potrebbe essere in buona fede, capace di credere agli tsunami nel 2008 ed altre informazioni fasulle che gli sono state somministrate per rovinarlo?
Buona giornata.



Volevo dare qualche risposta sensata, ma continuando a leggere ho visto il tenore del post, al che mi sono fermato un attimo a riflettere: clikkate qua Malanga dalla mattina alla sera
Alfredo_Benni
00lunedì 4 gennaio 2010 12:13
Qualcuno mi trova questa conferenza con Malanga che in ipnosi mi intervista sto tipo che parla in rettiliano ? Così verifichiamo se parla Klingon ?



(Terrestre)
00lunedì 4 gennaio 2010 18:06
Re:
Alfredo_Benni, 04/01/2010 12.13:

Qualcuno mi trova questa conferenza con Malanga che in ipnosi mi intervista sto tipo che parla in rettiliano ? Così verifichiamo se parla Klingon ?






Bravo Alfredo, usa il metodo scientifico, ma come va usato, non come te lo inventi tu per darti la solita ragione.

Piuttosto che continuare con queste boiate da Star Treck, ti posto DATI, che puoi trovare su uno dei numerosi lavori scritti di Malanga:
----------------------------------------
Le domande di controllo chiarirono che ero di fronte ad una personalità aliena che
rispondeva tranquillamente, perché era anch’essa in ipnosi; non si allarmava per le mie
domande e rivivificava le sue esperienze passate come un normale addotto ipnotizzato.
COME IMPARARE LA LINGUA ALIENA
L’addotto era un operaio di una ditta costruttrice di ciclomotori ed, in ipnosi profonda, stava
descrivendo una scena in cui l’alieno biondo a cinque dita (l’Orange), gli faceva leggere
alcune parole su di uno strano libro metallico:
- Cosa c’è scritto su quel libro?
- Mo-di-fi-ca-zio-ne-geee-neee-ticaa.
- In che lingua è scritto, in italiano?
- No.
- Che lingua è?
- Non lo so, non la conosco.
- Ma allora come fai a saper leggere quello che c’è scritto?
- NESSUNA RISPOSTA.
Quando il soggetto in ipnosi non risponde, non vuol dire che non sa la risposta, altrimenti
direbbe subito “non lo so”: sta cercando i dati occorrenti, che sa di aver archiviato da
qualche parte, ma non sa dove. Potrebbero trascorrere giorni interi prima di ottenere la
risposta, mentre il cervello dell’addotto fa milioni di tentativi di recupero.
Per ottenere rapidamente la risposta decisi di utilizzare la tecnica del tappo e dei due
buchi. Questa tecnica trae ispirazione dalla favola del pescatore la cui barca viene
attaccata da un pesce spada, che la buca sotto la linea di galleggiamento.
Il pescatore trova un tappo e lo usa per tappare il foro, ma il pesce spada torna all’attacco
e fa un altro buco; istintivamente il pescatore toglie il tappo dal foro precedente e lo usa
per tappare il nuovo foro, ma lascia entrare l’acqua dalla prima falla.
Posi all’addotto due tipi di domande in rapida sequenza, per consentire l’elusione di una
delle due, ma non dell’altra. Ecco come andò:
- Come fanno gli alieni a parlarsi tra loro?
- Con la bocca.
- E tu li capisci?
- Sì.
- Come fai a capirli se non conosci la loro lingua?
- NESSUNA RISPOSTA.
L’addotto stava ancora cercando la risposta quando gli feci la seconda domanda a
bruciapelo:
- Come hai fatto ad imparare così presto la loro lingua?
- Con una pallina che mi hanno messo nel naso.
- E questa pallina è sempre attiva?
- Sì.
- Allora adesso puoi comprendere la loro lingua?
- No, devo prima sentire un rumore nell’orecchio destro: è una serie di suoni molto acuti
e poi la pallina funziona...
Ecco la password che cercavo: una serie di suoni, come un codice a barre che l’addotto
riconosce e trasmette al dispositivo impiantato di fronte alla ghiandola pineale, il quale
altera qualcosa in alcuni centri nervosi e provoca l’attivazione delle memorie aliene.
223
Secondo me, per attivare queste ultime non era necessario conoscere la password vera e
propria: bastava sapere che l’addotto aveva memorizzato la sequenza di suoni della
password acustica per fargli rivivere il ricordo di tale sequenza. Ecco il risultato:
- Ora conterò fino a tre, poi sentirai quei suoni nell’orecchio. 1-2-3.
L’addotto stringe gli occhi come se sentisse dei suoni fortissimi, poi si distende: da questo
momento alle mie domande risponderà in un’altra lingua.
L’analisi di alcuni fonemi prodotti durante la conversazione ha rivelato, all’esame di un
esperto del settore (del quale è allegata la relazione preliminare) alcuni dati importanti.
L’esperto ha analizzato solo le risposte, lavorando all’oscuro di ciò che avevo chiesto
all’alieno.
In particolare avevo posto all’alieno, in sequenza, le seguenti domande:
1. Come ti chiami?
2. Da dove vieni?
3. Dimmi le lettere del tuo alfabeto.
4. Dimmi i numeri.
Nel tracciato sotto riportato, i fonemi di bassa frequenza che si confondono con il rumore
di fondo sono della mia voce, mentre quelli che si distinguono bene sono della voce
dell’addotto in ipnosi, il quale risponde senza pensarci su, con grande immediatezza.
I programmi per le analisi dei brani sono: Speech Analyzer e Cool Edit 2000, tutti
rigorosamente professionali ed oggi gratuiti.
ANALISI DEL FONEMOGRAMMA, EFFETTUATA DA PINO CARELLA
(previa accurata cancellazione delle domande, per non influenzare minimamente l’analisi)
Il linguaggio è fondamentalmente un veicolo per la comunicazione (scambio di informazioni) tra due o più
esseri viventi, siano essi animali od umani o perlomeno terrestri. Tale meccanismo implica che nel sistema
geo-vivente circostante vi sia almeno la presenza di spazio e di tempo, nonché un’atmosfera, affinché le onde
sonore possano propagarsi ed essere percepite. Gli esseri viventi coinvolti devono altresì possedere sia un
apparato biologico trasmittente sia uno ricevente.
224
Il linguaggio è la risultante dell’evoluzione di una razza, umana o animale che sia. Esso racchiude in sé un
numero incredibile di informazioni sulla specie interessata. È ovvio che il cervello delle creature con
capacità di elaborazione del linguaggio deve essere predisposto a tale funzione. La nostra storia di umani
terrestri ci dimostra inequivocabilmente che l’evoluzione della nostra specie è stata caratterizzata da continui
cambiamenti dei linguaggi, dei costumi, dell’habitat e dello stile di vita lungo il corso del tempo trascorso
sulla Terra. Questo è il cammino della cultura dei popoli. Infatti dal linguaggio di un popolo se ne può
determinare il livello di evoluzione.
Il Grande Dizionario DeAgostini della lingua italiana, in riferimento al linguaggio, recita: 1) favella, modo
di esprimersi attraverso la parola od altri mezzi: linguaggio dei simboli, dei cenni, dei fiori. 2) modo di
esprimersi che caratterizza una persona, l’ambiente da cui essa proviene od una categoria sociale: usa un
linguaggio piuttosto colorito, linguaggio prosastico, poetico, scientifico, burocratico, familiare, linguaggio
della malavita, gergo. 3) Il modo, l’intonazione del parlare e dell’esprimersi: linguaggio scortese, franco,
generoso. 4) idioma, lingua: non conosco il linguaggio di quest’iscrizione. S.3. tono, 4. Parlata. E ant. Prov.
Lengatge , drv. di lenga “lingua”. La parola linguaggio indica, nel suo significato più ampio “ogni mezzo
che serve per la comunicazione di un messaggio”. In tal senso sono forme di linguaggio i gesti, le
espressioni del volto, i suoni (ad esempio, poniamo, il suono della tromba da guerra e quello delle
campane), i disegni (ad esempio, la segnaletica stradale o quella infortunistica), le segnalazioni più varie,
da quelle fatte con il fumo (in uso presso alcune popolazioni primitive) fino a quelle ottenute con particolari
apparecchiature (ad esempio quelle dei semafori). Tuttavia la forma di linguaggio più precisa, più
espressiva e più potente è quella che si avvale delle parole: infatti, il linguaggio, nel suo significato più
ristretto e più proprio, è “l’uso della parola, scritta e orale, secondo un sistema convenzionale” che
costituisce la lingua di una collettività, in particolare di una collettività nazionale. In ogni lingua o
linguaggio si riscontrano diversi livelli d’uso che determinano una sorta di plurilinguismo all’interno dello
stesso idioma: si hanno così, ad esempio, la lingua ufficiale o formale (propria dell’uso più generico, con
caratteristiche che la fanno essere perfettamente coerente con la normativa grammaticale e con la più
diffusa convenzione lessicale, cosicché, mentre riesce formalmente perfetta ed anche elegante, risulta
impersonale e spesso arida); la lingua comune (meno sorvegliata di quella formale ma più vivace ed
espressiva, usata da tutti per le più consuete esigenze di comunicazione); la lingua popolare e quella
familiare (adoperate da una cerchia ristretta di utenti, sono formalmente più approssimative, ma più ricche
di efficacia espressiva). Il linguaggio, si sa, si adegua all’uso, cosicché esso acquista – soprattutto
nell’aspetto lessicale – diversificazioni dovute ai diversi settori di utenza. Tali diversificazioni determinano
e caratterizzano i cosiddetti linguaggi settoriali, cioè quei linguaggi legati a specifici settori (ad esempio,
attività, professioni, mestieri, ecc.) della vita associata. Sono linguaggi settoriali il linguaggio scientifico,
tecnico, politico, burocratico, economico, giornalistico, sportivo, pubblicitario, ecc. (** io aggiungerei
quello religioso, mistico, folle ed esoterico).
TAVOLA DELLE LINGUE PRINCIPALI
Principali lingue parlate in Europa
Neolatine - Germaniche od anglosassoni - Celtiche - Ugro/finniche - Baltiche - Slave.
Principali lingue parlate in Asia
Semitiche - Turco/tartare - Caucasiche - Indo/iraniane - Sino/tibetane - Malesi - Nippo/coreane.
Principali lingue parlate in Africa
Camitiche - Bantù/sudanesi.
Principali lingue parlate in America
Prescindendo dalle parlate indigene, peraltro in uso presso gruppi etnici assai ristretti, in America sono
diffuse le lingue europee, e precisamente l’inglese ed il francese (nell’America settentrionale, escluso il
Messico), lo spagnolo (in Messico e nell’America centrale e meridionale, escluso il Brasile) ed il portoghese
(in Brasile).
Principali lingue parlate in Australia ed Oceania
Massima diffusione dell’inglese, ma non mancano lingue indigene, parlate da comunità numericamente
esigue.
225
Evoluzione (dal Grande Dizionario DeAgostini della lingua italiana)
Evoluzione: s.f. 1) l’evolversi; trasformazione, svolgimento graduale; modificazione del modo di essere:
evoluzione del costume, della società, del pensiero [] in biologia, modificazione dei caratteri tipici di una
specie nel corso dei tempi: teoria dell’evoluzione od evoluzionismo, teoria filosofico scientifica secondo cui
le specie viventi sono il risultato di trasformazioni intervenute su forme di vita preesistenti, più semplici [] in
linguistica, trasformazione che ha subìto una lingua, una parola, dalla sua forma originaria a quella
attualmente consueta: evoluzione semantica o fonetica, se tale trasformazione riguarda rispettivamente il
significato od il suono di una parola o di un gruppo di parole.
Scansione a moduli
Non si può, a questo punto, evitare di tener conto del fatto che il linguaggio di un popolo è, in un certo senso,
la sua carta d’identità ed una buona parte della sua mappa storica, una specie di legenda riassuntiva da … a
…[]. Pertanto sono da tenere in seria considerazione le forme espressive, i moduli lessicali, la quantità di
lettere e/o vocali tonde e/o intermedie che comprendono un alfabeto, le inflessioni, l’altezza dei suoni, la
modulazione timbrica, l’intenzione e lo spirito comunicativo.
Dall’estratto sonoro analizzato si riscontrano diverse astrazioni sociali e storiche più o meno conosciute.
Ad un primo ascolto generico e superficiale il suono dei fonemi “appare” di stampo arabeggiante, ma con
forti sonorità di cultura ebraica. Cratteristica tipica di quest’ultima lingua è la caduta degli accenti sulle
vocali aperte (à), oppure seguite dal gutturale (ah) duro, o precedute dal gutturale (ha) morbido.
Si distinguono, però, anche inflessioni di taglio vagamente afro, più sull’intenzione nel pronunciare che sulla
conformazione strutturale delle parole e dei moduli. Difatti la lingua ebraica, nell’aspetto timbrico e
modulato, appare come “cantata”; le forme espressive sono ben marcate e la cadenza è piuttosto rilassata e
pacata, mentre quelle arabe, ed ancor di più quelle afro, sono energiche e strette, caratterizzate molto spesso
da consonanti multiple. In quelle arabe troviamo spesso il modulo (hlàlhh) con gutturale morbida, (ndr’rm)
pronunciata stretta, (ha’bìbi) con gutturale dura. In quelle afro, invece, troviamo moduli multipli
caratterizzati da consonante-consonante e da consonante-vocale-consonante-vocale, ad esempio: (‘hatolò)
con “H” aspirata, lettera “T” che sembra più una specie di “D” ma che in realtà si ottiene puntando la punta
della lingua sull’angolo della parete dura del palato prima dell’incavo dello stesso. Altre formanti del
linguaggio afro sono i tipici suoni (‘mbutu) sempre con la lettera “T” pronunciata come descritto sopra e
(‘ndromu), tenendo sempre presente che le consonanti “DR” vengono pronunciate facendo leva, con una
compressione nasale, sulla lettera “N” per poter ottenere una fusione tra la lettera “D” e la lettera “R”
puntando la punta della lingua sulla parte alta del palato. Se ne ottiene, così, un suono atipico, una specie di
“R” molto forte, ma con attacco duro in partenza, simulante una specie di “D”. Alcuni passaggi del sonoro
analizzato contengono anche lievi venature del linguaggio gaelico, caratterizzato dalle lettere “J” e “K” nelle
finali delle parole, ma che nulla hanno a che vedere con il taglio timbrico, modulare e delle pronunce del
gaelico originale.
Appaiono inoltre, ad intervalli misti, forme sonore di lingua vagamente asiatica, tipo coreano-tailandese,
caratterizzato dai moduli a tre lettere, consonante-vocale-vocale, pronunciati con chiara intenzione orientale.
Infine vi sono opache manifestazioni timbriche ed intenzionali di un non ben precisato linguaggio europeo,
non caratterizzato da formazioni di consonanti e vocali nell’uso corrente, ma nella scelta delle lettere: “N” –
“G” – “M” – “D”. Queste vengono pronunciate secondo l’uso europeo e non manifestano in modo forte
interazioni con altre culture. Vi sono anche sporadici passaggi con sonorità slave, russo-caucasiche, indù
dell’India ed indiano dei nativi d’America.
Considerando il comportamento lessicale, la forma espressiva, l’intenzione della tendenza psicologica nel
comunicare e soprattutto lo scarso contenuto di consonanti, (11) non risulta difficile trarne un profilo di
stampo molto popolare. A differenza, invece, delle vocali, che ci sono tutte, per lo meno quelle europee “a-ei-
o-u”, e ciò sta ad indicare una forma linguistica semplice, caratterizzata dall’uso preponderante di vocali,
appartenente propriamente a civiltà povere e poco evolute, come pure quelle caratterizzate da un uso a
maggioranza di sole consonanti (afro - aramaico). Basti osservare lo spostamento geografico delle
popolazioni terrestri nel corso della storia, per considerarne l’evoluzione culturale e comunicativa del
linguaggio. Di conseguenza, quanto più un popolo possiede, nelle sue forme espressive, un’articolazione
ricca di consonanti, vocali e vocaboli distribuiti attraverso un’abbondante tessitura mista ed anche una
piacevole distribuzione dei suoni, delle espressioni e delle inflessioni, tanto più è evoluto.
Cercando di rappresentare e riprodurre in forma scritta i fonemi in oggetto, si possono estrapolare alcuni
aspetti di rilevanza fondamentale, onde comprovarne, od almeno avvicinarsi il più possibile, ad una non
meglio precisata fonte originale.
La tessitura del discorso è suddivisa in sette periodi, contraddistinti da intervalli di silenzio; rappresentazione
di volontà di attirare l’attenzione sull’importanza di un certo messaggio. Anche le caratteristiche vocali
cambiano a seconda del periodo. Il primo periodo suona come una specie di “salve eccomi qua!” oppure un
più semplice “ciao”. Il secondo sembra porre le fondamenta di un discorso, una premessa. Il terzo non è
molto rappresentativo ed è piuttosto confuso e scarso di inflessioni nell’intenzione e appare disgiunto dai
fonemi precedenti e successivi. Il quarto è molto simile al secondo, suddiviso in cinque gruppi di parole, ma
con un’intenzione espressiva un po’ più decisa. Il quinto ritengo sia il punto centrale del messaggio ed
evidenzia una forte inflessione nell’intenzionalità, volendo manifestare in modo evidente una domanda, una
sfida. Il sesto è anch’esso di grande importanza, perché non è altro che la risposta al precedente, un voler
confermare in maniera rafforzativa e decisiva ciò che si è appena detto. Il settimo ed ultimo periodo è
suddiviso in due collegati tra loro; il primo sembra voler ricordare, a conclusione del discors, la risposta
precedente ed il secondo, in chiusura, rappresenterebbe la classica inflessione vocale di un saluto.
Scansione dei moduli
Tradotto dal sonoro: Tisvàlhh (pausa) teik ahà vashà atchuà tae daj (pausa) vatasai helh (pausa) eshà enà
enòu esèivah mihàdà (pausa) ailàj (pausa) tasì ailàj (pausa) alahsì hatòlo.
PRIMO PERIODO
tisvàlhh = MODULO a tre sillabe
(Terrestre)
00lunedì 4 gennaio 2010 18:08
(continua)

Il suono, l’intenzione e la pronuncia di questa parola appoggiano fortemente verso caratteri tipicamente
ebraici. Ad esempio: Mitzvàh è una parola originale ebraica e significa “legge” Mitzvòt è anch’essa una
parola ebraica e significa “le leggi o precetti”. Praticamente le Mitzvòt sono i dieci comandamenti che Dio
diede a Mosè. Entrambe, però, sono parole a due moduli: Mitz+vàh – Mitz+vòth.
L’uso delle consonanti in questo caso si differenzia molto da quello ebraico, che fa largo uso della lettera
“Z”, mentre in questo fonema non è mai menzionata. Il finale di questa parola è “lhh”, pronunciato
vagamente alla francese “le” e può dare al suono l’impressione di una certa forma di eleganza, ma non
dimentichiamo che vi sono anche parole arabe che finiscono spesso con “lhh”.
Il modulo “sva”, invece, è spesso supportato dalle lingue slave o russo-caucasiche “svarovsky” oppure
“swarowsky”, svetlana, svavich, ma anche da parole internazionali, tra cui una in particolare, purtroppo
molto famosa, è Svastika.
In questa parola possiamo contraddistinguere tre tipologie di culture terrestri: quella ebraica antica, forte e
con grandi tradizioni alle spalle, quella francese, colta ed elegante, e quella slavo-russo-caucasica, ricca di
sentimento.
(pausa)
SECONDO PERIODO
Teik ahà vashà atchuà tae daj.
MODULO composto a nove sillabe delle quali tre singole e sei composte.
Teik = MODULO ad una sola sillaba


-------------------------------------
Volendo si può continuare perchè è lunga. Poi si dice che Malanga non è un ricercatore...

Certamente possono essere discussi, ma non si può dire che non sono DATI, e non si puà dire che non siano veritieri finchè uno non si prende la briga di Ipnotizzare un addotto e verificarne la veridicità.
Discutiamo di questo, non di improbabili parallelismi con i Klingon che escono fuori senza alcun parametro scientifico.

Ricordo che non è il solo Malanga ad ipnotizzare, ma esistono almeno tre o 4 gruppi distinti, composti da professionisti quali psicologi e altre personalità mediche, che giungono alle medesime conclusioni.
Non è quindi solo frutto di un uomo, ma di più team, anche se quello che ci ha sempre messo la faccia è Malanga.
Alfredo_Benni
00lunedì 4 gennaio 2010 18:49
Questo lo conosco già: è un brandello di dato. Io voglio veisionare o ascolatare tutte le ipnosi di questo soggetto. Dall'inizio alla fine.
Desidero verificare se Malanga che non è un ipnotista profesionista possa aver influenzato il soggetto. E voglio capire che cosa è stato fatto su questo soggetto. Eventualmente desidero sapere se il soggetto è disponibile ad una nostra analisi con i nostri metodi...

Sei in grado di fornirmi anche le credenziali scientifiche del sig. Carella ?

Vedi Terrestre tu fai sempre lo stesso errore. Tu parti sempre dalla fine, dal tetto. Io invece parto sempre dalle fondamenta...





(Terrestre)
00lunedì 4 gennaio 2010 19:41
Re:
Alfredo_Benni, 04/01/2010 18.49:

Questo lo conosco già: è un brandello di dato. Io voglio veisionare o ascolatare tutte le ipnosi di questo soggetto. Dall'inizio alla fine.
Desidero verificare se Malanga che non è un ipnotista profesionista possa aver influenzato il soggetto. E voglio capire che cosa è stato fatto su questo soggetto. Eventualmente desidero sapere se il soggetto è disponibile ad una nostra analisi con i nostri metodi...

Sei in grado di fornirmi anche le credenziali scientifiche del sig. Carella ?

Vedi Terrestre tu fai sempre lo stesso errore. Tu parti sempre dalla fine, dal tetto. Io invece parto sempre dalle fondamenta...









Un brandello! Alleluia! Si tratta di 300 pagine cmq, non posso postarle tutte.

Sulle tue successive mozioni sono d'accordo, basta che non ci sia un inseguire questo e quell'altro in un inseguimento del dettaglio più minuto, in circolo o senza fine (e questo? e poi quello? e quell'altro?) senza mai a fare un bilancio provvisorio di quanto osservato.

Poi il mio non è un errore: mi sono limitato a rispondere all'oggetto del post. Ma se non va mai bene niente e si sposta sempre l'indice (il dito che indica) non ci si ferma mai a nulla e quindi non si conclude mai nulla.
Alfredo_Benni
00lunedì 4 gennaio 2010 22:24
Scusa, Terrestre, sai che cosa è una "VERIFICA" ? Una verifica impone che tutti i dati siano verificati, ad iniziare dalla nomenclatura.

it.wikipedia.org/wiki/Nomenclatura

La nomenclatura è un sistema di denominazione e categorizzazione di oggetti in una data categoria.

Quando parliamo di Anima e di come si comporta, come ci siamo arrivati ? Io desidero verificare la teoria di Malanga partendo dalle BASI. Perché penso che sia nelle basi che si annidino una serie di errori. Magari mi sbaglio io. Ma desidero capirlo. E funziona così in tutta la comunità scientifica. Un forum non è lo strumento migliore ma almeno si potrebbe iniziare a capire le cose a grandi linee.

Hai fatto la clonazione ? Spiega. Se il procedimento è giusto ti diamo il Nobel. Se hai sbagliato l' igNobel.



(Terrestre)
00lunedì 4 gennaio 2010 22:33
Scusa ma ti stai rendendo ridicolo!

Prima parli di Star Trek e Klingon, e poi parli pomposamente di verifica! Ma vuoi farla quà? Su un forum? Con la tua continua ironia? Magari confrontando un film di Star Trek con una conferenza di Malanga?

Ma per piacere!

Comincia TU a prenderti dei pezzi dei 20 documenti che Malanga ha scritto sull'argomento, con bibliografia annessa, a fare come ho fatto io, ad estrapolare cosa c'è scritto DI PRECISO negli scritti, non dei sentito dire su cui ti basi tu, e su cui fai un sacco di ipotesi campate in aria, e poi possiamo parlare di commenti e verifiche. Tu racconti barzellette con la tua ironia, non fai quella che pomposamente chiami Verifica, citando anche Wikipedia!

Se eri una persona seria chiedevi o ti cercavi per primo tu i dati sulla linguistica, non cercare di commentare un video, con tutti i limiti del caso (semplificazione estrema per i presenti ad una conferenza per un pubblico base) perchè fa scena.

Ma è questo fare Verifica? Ma dai, puoi incantare qualcuno dei tuoi complici di orchestra ma mica tutti sono così ciechi!

Incomincia a dire qualcosa sui dati che ho postato, che posto il proseguio, guarda se qualcosa non ti torna, ma senza cercarlo forzatamente, e poi spiega perchè e per come. Questa è fare verifica, per quanto viziata dalla situazione contingente.
Alfredo_Benni
00martedì 5 gennaio 2010 03:26
(Terrestre), 04/01/2010 22.33:

Scusa ma ti stai rendendo ridicolo!

Prima parli di Star Trek e Klingon, e poi parli pomposamente di verifica! Ma vuoi farla quà? Su un forum? Con la tua continua ironia? Magari confrontando un film di Star Trek con una conferenza di Malanga?

Ma per piacere!

Comincia TU a prenderti dei pezzi dei 20 documenti che Malanga ha scritto sull'argomento, con bibliografia annessa, a fare come ho fatto io, ad estrapolare cosa c'è scritto DI PRECISO negli scritti, non dei sentito dire su cui ti basi tu, e su cui fai un sacco di ipotesi campate in aria, e poi possiamo parlare di commenti e verifiche. Tu racconti barzellette con la tua ironia, non fai quella che pomposamente chiami Verifica, citando anche Wikipedia!

Se eri una persona seria chiedevi o ti cercavi per primo tu i dati sulla linguistica, non cercare di commentare un video, con tutti i limiti del caso (semplificazione estrema per i presenti ad una conferenza per un pubblico base) perchè fa scena.

Ma è questo fare Verifica? Ma dai, puoi incantare qualcuno dei tuoi complici di orchestra ma mica tutti sono così ciechi!

Incomincia a dire qualcosa sui dati che ho postato, che posto il proseguio, guarda se qualcosa non ti torna, ma senza cercarlo forzatamente, e poi spiega perchè e per come. Questa è fare verifica, per quanto viziata dalla situazione contingente.




Guarda che questo è quello che sto facendo da anni. Forse non lo hai capito ma è ANNI che chiedo i dati grezzi. Le ipnosi grezze. La documentazione collegata, ecc ecc... Mi presentate sempre la solita paginetta e mi dite: ma non vedi che la ricerca è completa ? Verifica per me significa andare alla fonte. Lo capisci ? Oppure no ?



(Terrestre)
00martedì 5 gennaio 2010 03:37
Re:
Alfredo_Benni, 05/01/2010 3.26:




Guarda che questo è quello che sto facendo da anni. Forse non lo hai capito ma è ANNI che chiedo i dati grezzi. Le ipnosi grezze. La documentazione collegata, ecc ecc... Mi presentate sempre la solita paginetta e mi dite: ma non vedi che la ricerca è completa ? Verifica per me significa andare alla fonte. Lo capisci ? Oppure no ?







Certo che ti capisco, ma avere i dati grezzi è dura. Dovrebbe consegnarti i suoi lavori, le registrazioni delle ipnosi degli addotti e, come ti ho detto di la nell'altro post, la vedo davvero dura. Su questo hai ragione. Ma tu daresti tutti i dati che avete sugli addotti a Malanga?
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 14:13.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com