Storie di viaggio (3 Febbraio 2018)

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Versolibero
00martedì 3 dicembre 2019 02:56
(aggiornata ad oggi 3 Dicembre 2019)



da sola in viaggio
seduta dentro uno scompartimento
di volti sconosciuti
m'innamoro

e me li leggo come libri aperti
quegli occhi che riflettono la luce
dei giorni fin dall'alba così chiari
o di una notte con la luna piena
che sembra dire: sono a tuo favore -

era così la mamma col bambino
seduta a me di fronte sopra il treno
l’aspetto acerbo ma così sicura
così decisamente moglie e madre
divisa tra la vita coniugale
e nostalgie dell'isola lontana
spalmate sulla pelle color miele
o sovraesposte dentro gli occhi neri

io m'innamoro
dell'uomo in cui m'imbatto casualmente
sotto la pioggia dello stesso cielo
sotto la stessa pensilina vuota
nella stessa città che si profila
al tempo stesso lucida e deserta
sotto lo stesso ombrello mentre andiamo
per puro caso nello stesso luogo
alla stessa serata di poesie

io m'innamoro
della presenza sua così discreta
la voce d'uomo semplice e pacato
che scrive con l'inchiostro della vita
col marchio doc della sincerità

- lo so che fuori la città non sente
i versi letti fra le quattro mura
ma io li gusto con la stessa fame
di chi assapora un frutto di stagione
- un rosso melograno in tardo autunno -
e me li porto via per altri giorni;

intanto, pensierosa, mi domando:
ma che valore hanno in questo mondo
dei versi dentro un libro o in un quaderno
per chi non legge e mai li leggerà?

Mi angustia la rinuncia al nutrimento
di chi si affanna in preda alla sua sete
sui sassi asciutti di un torrente in secca
voltandosi di spalle alla sorgente








Rosanna Spina
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