Ora lo posto...
Sperando che Guaiz non arrivi e lo scopiazzi!!! No, scherzo!
Ecco qua...
La Guerra nel ‘900, Secolo delle Masse:
Che cosa è il Novecento? Secondo Eric Hobsbawm esso va definito come “Secolo Breve” ed è evidente nell’omonimo libro dello storico inglese quanto esso possa essere pure definito il Secolo delle Guerre. Vi è la necessità, però, di precisare tale definizione in quanto essa assume il suo vero significato se aggiungiamo il termine “di massa”. E’ questo, infatti, il denominatore comune di ogni aspetto del XX° Secolo: la massa diventa il soggetto stesso della storia (prima ogni cosa era organizzata da elite). Sul piano bellico, il ‘900 è caratterizzato da eventi di immane violenza ed atrocità, in particolare da guerre e conflitti che hanno addirittura interessato popoli e nazioni di tutto il pianeta, fin troppo note le due Guerre Mondiali (rispettivamente 1914-1918 e 1939-1945) e le conseguenti due Guerre Fredde (1949-1986). Come si diceva, anche in questo caso si può notare un carattere di massa del fenomeno. Basti pensare al numero di morti che entrambe le Guerre Mondiali, la seconda più della prima, hanno prodotto. Nella I° Grande Guerra furono uccisi 9 milioni di persone, per la più parte soldati che morivano in guerra, al fronte (in trincea); nella II°, addirittura, furono 50 i milioni di morti e la cosa sconvolge perché è in questo scontro planetario che si esprime più che mai il coinvolgimento delle masse civili, colpite dai bombardamenti, vittime della deportazione e protagoniste di fenomeni come la Resistenza Partigiana. Le cose non cambiarono durante le Guerre Fredde; nonostante non vi furono aperti conflitti fra le due parti (U.S.A. e U.R.S.S.) e non si scatenò mai un vero e proprio scontro, l’opinione pubblica fu quasi costretta a schierarsi ideologicamente con l’una o l’altra fazione. Le Guerre furono anche teatro di nuovi armamenti, sistemi di trasporto e comunicazione. I primi sempre più perfezionati e, per questo, distruttivi come, ad esempio, la bomba atomica o la più recente bomba H capaci di distruggere intere città (il caso di Hiroshima e Nagasaki). Oppure, per quanto riguarda le comunicazioni, si pensi ad Internet. Esso, inizialmente, fu un sistema di comunicazione interno all’esercito Americano od utilizzato fra università e centri di ricerca che lavoravano a progetti di natura militare. In seguito esso si è allargato ed ha assunto sempre più un carattere di massa, un media. La stessa politica venne influenzata da quei violenti scontri armati tanto che quel carattere che oserei definire “aggressivo” fra schieramenti politici è tutt’ora una realtà. Vi è, infatti, da dire che le guerre stesse si combinano alle ideologie, di più, furono il risultato di scontri di ideologie delle masse e, poi, fra i partiti di massa (si ricordi il nazionalismo che infiammò l’Italia nella I° Guerra Mondiale). Vi è pure il carattere economico da sottolineare, anch’esso si dovette piegare davanti ai conflitti del novecento. In questo periodo si era affermato un metodo di produzione “in serie” che venne sfruttato oltre ogni misura per la costruzione di macchinari bellici. Vi è inoltre da sottolineare il fatto che il secolo novecento ed in particolare la sua politica sono stati “costretti”, per così dire, a tener conto delle masse popolari. Negli stessi totalitarismi (come quelli che si sono costituiti durante il secolo) è essenziale il far leva sulle masse, sul popolo che, dunque, rappresenta la forza della nazione.
Per concludere vorrei sottolineare, comunque, una tendenza recente ad allontanare la possibilità di scoppio di guerre, la società è più aperta che nel passato appena trascorso, molto più tollerante verso il diverso o meglio, per la maggior parte è tale (il razzismo, come è tristemente noto, è stata una caratteristica basilare del nazismo), il sistema totalitario è stato in gran parte sostituito da un modello democratico e, cosa molto importante, vi è stato (il processo continua ancora) un allargamento dei diritti.
Che cosa è il Novecento? La parola agli storici di domani.
§Johan Razev§