Storia dei mondiali di calcio

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tazziana
00lunedì 12 giugno 2006 12:12
Uruguay 1930...tutto ebbe inizio lì [SM=g27829]


Quelli di Germania son iniziati da qualche giorno. Poiché la dimensione storica è l'essenza del sapere, è il caso di affrontare i mondiali conoscendo almeno un po' quello che è accaduto nelle passate edizioni.

Lo faremo essendo sintetici e cercando di far capire cosa accadesse nel mondo intorno al pallone. E scopriremo, per esempio, che la passione per il calcio era forte e pervasiva come lo è adesso. Altrimenti non si spiega perché, all'indomani della prima finale (Uruguay-Argentina 4-2), le relazioni diplomatiche tra i due paesi furono interrotte.

La prima edizione dei Mondiali si giocò in Uruguay su decisione della Fifa (Federation International Footbal Association), che nel 1926 decise per il paesello sudamericano in quanto la sua nazionale era la più forte al mondo, reduce da due ori olimpici consecutivi (Parigi 1924, Amsterdam 1928).

Per l'occasione, a Montevideo, fu costruito uno stadio avveniristico: il Centenario, 80mila posti, così chiamato perché nel '30 si festeggiavano i 100 anni della Repubblica uruguagia.

Organizzare i mondiali fu difficile. Meno di un anno prima, nell'Ottobre del 1929, Wall Street fece "crack", e le crepe si estesero un po' in tutto il mondo. Anche in Sud America. I soldi, nelle casse del comitato organizzatore, cominciarono a scarseggiare. Si ricorse all'autotassasione dei cittadini.

Cosa accade, nel mentre, nel pianeta?

In Italia parte la serie di investimenti pubblici che caratterizzerà il periodo fascista. Si bonificano le Paludi Pontine, si sventra Roma riassettandone l'urbanistica, si ghettano le basi per la nascita di istituti quali Iri e Imi. Lo Stato, insomma, diventa padre e padrone della vita dei cittadini.

In Germania, l'instabilità politica che nel 1993 aprirà le porte al cancellierato di Adolf Hitler si fa sempre più evidente. Al governo di centrosinistra del cancelliere Mueller si sistituisce quello di centrodestra di Bruening. Intanto, il partito Nazionalsocialista conquista 107 seggi al Reichstag.

In Etiopia, il ras Tafari Makonnen viene incoronato imperatore con il nome di Hailé Selassié. Un nome che gli italiani impareranno a conoscere.

Tra curdi e iracheni, anche allora, i rapporti non sono ottimi: frequenti gli scontri nella regione.

In Vietnam nasce il partito comunista, guidato da Ho Chi Minh. Questo nome lo impareranno a conoscere gli americani (che in quell'edizione dei mondiali arriveranno terzi).

A proposito di America, il presidente Hoover alza i dazi doganali per far fronte alla crisi economica. La misura è pessima, e coinvolge ancora di più le economie europee nell'onda lunga del crollo di Wall Street.

L'Argentina, finalista al mondiale, affronta una crisi politica che porta al potere il dittatore Hipolito Irigoyen.

In Brasile non va meglio: Getulio Vargas, governatore della provincia del Rio Grande do Sul, guida una rivolta contro il presidente Luiz Pereira. Costretto alle dimissioni, questi gli lascia il governo del Paese. E Vargas si trasforma in un dittatore.

Quanto ai mondiali, tutti i risultati e le statistiche si possono leggere qui. Per il '30, basti dire che l'Italia non partecipò. Troppo alti i costi della trasferta. Assenti anche l'Ungheria, la Svezia, la Spagna, l'Olanda.

Si giocò dal 13 al 30 luglio, in pieno inverno australe. La prima partita fu Francia-Messico, giocata davanti a 500 spettatori infreddoliti. Vinsero i «galletti» francesi 4 a 1. La coppa, s'è detto, andò invece ai padroni di casa. Si trattava di una scultura in oro massiccio, pesante 1,8 kg e dalla forma di una vittoria alata. La realizzò l'orafo francese Abel Lafleur e fu intitolata a Jules Rimet, presidente Fifa.
tazziana
00lunedì 12 giugno 2006 12:17
La decisione della FIFA di organizzare la prima Coppa del Mondo FIFA™ in Uruguay non ottenne l'approvazione di tutti, dato che l'Europa si trovava in piena crisi economica. La partecipazione in una competizione oltreoceano richiedeva infatti un lungo viaggio via nave. Inoltre, alcune squadre non avrebbero avuto a disposizione i loro giocatori migliori per due mesi, un problema quanto mai attuale.

La prima edizione della Coppa del Mondo FIFA fu abbastanza diversa da quelle odierne: non vi furono gare di qualificazione, le tredici squadre furono invitate a partecipare al Mondiale e il sorteggio avvenne solo quando le squadre arrivarono in Uruguay.


La Francia giocò contro il Messico nella partita inaugurale e puntualmente vinse per 4 a 1, ma la prima finale fu contesa dal Paese ospitante e dai vicini di casa argentini. In svantaggio 2 a 1 nel primo tempo, l'Uruguay prevalse alla fine per 4 a 2 e vinse la coppa disegnata dallo scultore francese Abel Lafleur.
tazziana
00lunedì 12 giugno 2006 12:17
La prima Coppa del Mondo FIFA, le prime leggende del calcio

Sebbene il gioco del calcio fosse ufficialmente nato nel 1904 con la fondazione della FIFA, fu solo nel 1924, con il torneo olimpico di Parigi, che il gioco assunse una fisionomia internazionale. A Parigi per la prima volta arrivarono squadre da altri continenti per affrontare le squadre europee. Il campionato fu senz'altro un successo: 50.000 spettatori assistettero alla vittoria dell'Uruguay sulla Svizzera nella finale. Tuttavia, nel 1928, quando molte nazioni si astennero dal partecipare al torneo olimpico di Amsterdam, si comprese come i tempi fossero maturi per istituire un nuovo torneo internazionale di calcio indipendente, specie in vista della crescita dello sport professionistico.

Il 26 maggio del 1928, ad Amsterdam, il congresso della FIFA votò per l'organizzazione di un nuovo campionato, da disputare nel 1930, aperto a tutte le nazioni associate. Il 18 maggio 1929, il congresso di Barcellona votò l'Uruguay come prima nazione ospitante della Coppa del Mondo FIFA.
tazziana
00lunedì 12 giugno 2006 12:18
Calciatori naviganti

In qualità di detentori della medaglia d'oro olimpica e in occasione del Centenario dell'Indipendenza del Paese, che cadeva nel 1930, la scelta dell'Uruguay come nazione ospitante del primo Mondiale risultò particolarmente appropriata. Sebbene la notizia fosse stata accolta con molto entusiasmo da tutti i Paesi che avrebbero potuto partecipare all'evento calcistico, molte nazioni europee nutrivano riserve sulla prospettiva di attraversare l'Atlantico, un viaggio che si prospettava lungo, stancante e costoso. Per questo motivo, molte associazioni europee non mantennero la promessa di partecipare.

Due mesi prima dell'inizio del campionato, nemmeno una squadra europea si era iscritta. Grazie agli sforzi personali di Rimet, solo quattro delegazioni, il Belgio, la Francia, la Jugoslavia e la Romania, si imbarcarono il 21 giugno del 1930 da Villefranche-Sur-Mer sulla nave di linea "Conte Verde", raggiungendo Rio de Janeiro il 29 giugno; qui si imbarcò anche la nazionale del Brasile e tutte le delegazioni arrivarono a Montevideo il 4 luglio.
tazziana
00lunedì 12 giugno 2006 12:19
Un enorme successo sportivo
Alla prima edizione della Coppa del Mondo FIFA parteciparono solo 13 nazioni, di cui quattro europee, otto dell'America Latina e la rappresentanza degli Stati Uniti. Sul campo di gioco tuttavia, la qualità del calcio messo in mostra fu di altissimo livello. Mentre il pubblico si aspettava di vedere dominare le squadre sudamericane, le quattro squadre europee non rimasero a guardare, come dimostrò la squadra francese, battendo il Messico per 4 a 1 e perdendo di misura per 1 a 0 contro l'Argentina in una partita epica. L'arbitro, che aveva fischiato la chiusura sei minuti prima della fine della partita, dopo feroci proteste richiamò i giocatori in campo, alcuni dei quali si trovavano già sotto la doccia!
tazziana
00lunedì 12 giugno 2006 12:19
Prima finale, prima leggenda
Pochi giorni dopo, nel colossale stadio del Centenario (100.000 posti), si respirava un'atmosfera elettrica: era stata infatti soddisfatta l'attesa degli spettatori di una finale tutta sudamericana tra l'Uruguay e l'Argentina. All'intervallo l'Uruguay perdeva 2 a 1, ma nel secondo tempo la squadra reagì con coraggio segnando tre reti e lasciando sbalorditi gli argentini vinse per 4 a 2. Il Presidente della FIFA Jules Rimet consegnò il trofeo "Victoire aux Ailes d'Or", una statuetta alta 30cm, tutta d'oro e del peso di 4 kg, al capitano dell'Uruguay José Nazassi. I festeggiamenti a Montevideo proseguirono per diversi giorni e diverse notti. Il giorno dopo la famosa vittoria, il 31 luglio, fu proclamato festa nazionale. Il pallone del più prestigioso trofeo calcistico aveva cominciato a rotolare e l'universalità del gioco del calcio era stata ufficialmente riconosciuta!
tazziana
00lunedì 12 giugno 2006 12:26
Alcuni scatti di Uruguay '30












::Red::
00lunedì 12 giugno 2006 14:43
Grazie per il post, ho finalmente letto tutto [SM=g27811]

Beh, noi ci incontriamo il 17 [SM=g27828] due squadre bravissime, non so per chi tifare ... vabbe' amo il dolcissimo McBride [SM=x131181]

Eccolo qui, gentile vero? [SM=x131182]



[SM=x131188]

[Modificato da ::Red:: 12/06/2006 14.44]

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