Star Wars: Episode III

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paperea
00domenica 10 luglio 2005 13:46
Titolo originale: Star Wars: Episode III - Revenge of the Sith
Produzione: Usa
Durata: 2h e 26'
Genere: Fantascienza
Regia: George Lucas
Uscita: 20 Maggio 2005
Attori principali: Ewan McGregor, Natalie Portman, Pernilla August, Ian McDiarmid, Frank Oz, Hayden Christensen, Samuel L. Jackson



Trama:
Dopo i consueti 3 anni tra un episodio e l'altro, "La Minaccia Fantasma" [1999] e "L'Attacco dei Cloni" [2002], ecco il finale tanto atteso della saga. L'inizio è promettente, una spettacolare azione "militare" densa di effetti speciali, e il classico prologo testuale dedicato anche a chi si non ricorda gli eventi precedenti. La narrazione avviene passo dopo passo, con lentezza e semplicità, diversamente dai due capitoli precedenti; gli eventi confluiscono in un riquadro già proiettato alla continuazione della storia con "Una Nuova Speranza", nulla è lasciato al caso e all'ìmmaginazione per non confondere evidentemente gli spettatori. La regia focalizza sempre al momento giusto i particolari scenografici ed emotivi, cosa che a mio dire non vedevo dai tempi de "L'Impero Colpisce Ancora", ma ne riparlerò più avanti. Il Cancelliere, appena liberato, vuole sempre più potere usando Anakin per i suoi meschini scopi: Palpatine e i Jedi chiedono al giovane Skywalker di spiarsi a vicenda. Obi-wan Kenobi è meno partecipe degli intrighi, e fosse probabilmente per lui, non avrebbe dettato ordini ad Anakin. Questi, nel frattempo, aveva anche da risolvere una situazione famigliare pressante, con Padme in cinta e una Repubblica prossima alla catastrofe: le ansie, i problemi, i dubbi, le paure sfociano in persistenti incubi e pensieri malefici ricorrenti. Anakin è desideroso di avere un futuro tranquillo, senza alcun ostacolo per la crescita dei figli e la salvaguardia di Padme. Questo desiderio però, sfocia in un senso di giustizia non sempre benigno, infatti dei sentimenti contrastanti covano nell'animo di Skywalker. Durante il combattimento tra Widow e Palpatine, quest'ultimo si aspettava già l'intervento del suo futuro allievo e sapeva già che il lato oscuro avrebbe finito per consumare totalmente Anakin. La trasformazione della Repubblica in Impero è il monito contro i regimi totalitari, quante volte nella storia, la persona al vertice politico stravolge l'equilibrio sociale mutando un sistema neutrale in uno ideologicamente estremo? Per di più, chi non ci assicura che il definitivo cambiamento di Anakin Skywalker non sia da attribuire al potere "mediatico" del Signore dei Sith, completo e perfetto dittatore ? Ripensiamo ai dialoghi più significativi: "E' pericoloso lasciarlo in vita, meglio ucciderlo...", quando Palpatine ordina ad Anakin di uccidere a sangue freddo il Sith ormai impotente, esegue l'ordine senza eccessivi ripensamenti, non è così quando è il maestro Widow a dirlo, anzi... ; "I Jedi vogliono prendere la Repubblica per la loro sete di potere"; "Si Maestro?" "Alzati!", la macchina senza emozioni è pronta a combattere chiunque si frapponga tra lui e il Maestro. Emotivamente raccapricciante, il massacro dei pawadan nel tempio Jedi, che sottolinea le vere ambizioni di Lord Fener: sterminare i traditori sospetti senza alcun rimpianto. Il Signore dei Sith è prossimo all'ordine 66, la distruzione totale di qualsiasi Jedi presente sull'universo, e per far ciò si avvale dell'esercito di Cloni della Repubblica e del suo allievo. Il Senatore rimasto fedele alla Repubblica riesce a fuggire grazie ad Obi-Wan, il quale, non riuscirà a convincere Padme dell'evidenza: Lord Fener è inarrestabile ed è cambiato rispetto a prima, non è più quel Jedi che tutti conoscevamo. Padme sconvolta, parte alla ricerca del suo amato, senza sapere che a bordo c'è pure Obi-Wan. Lord Fener dopo aver "ringraziato" gli ospiti di un pianeta vulcanico, incontra Padme: questa incredula dal suo nuovo atteggiamento vuole fuggire, ma Anakin la stordisce con un ceffone. Eccoci al clou: la sfida tra Palpatine e Yoda, il duello tra Lord Fener e Obi-Wan. Yoda, riesce a scappare, e Palpatine parte alla volta del pianeta vulcanico per salvare il suo prediletto che ritiene in pericolo: era già previsto nei suoi piani. La sete di potere, l'animo consumato da ira e odio portano Lord Fener ad una sciocca sconfitta, chi vuole troppo nulla stringe... Obi-Wan carica Padme sul veicolo e riparte verso la nave amica del Senatore. Il Signore dei Sith, giunto sul luogo, localizza Anakin e lo trae in salvo ma a caro prezzo: egli sarà schiavo di un armatura, senza la quale non potrebbe sopravvivere. La sconfitta ha veramente esasperato Lord Fener, tanto più che alla domanda: "Dov'è Padme?" "E' morta, l'hai uccisa TU!", viene sfogata tutta la propria rabbia e la rassegnazione non dà scampo. Palpatine, in questo modo, si assicura la supremazia dell'Impero, con un sottoufficiale praticamente invicibile, e senza preoccupazioni per la sua intimità, "...Il vecchio Maestro Sith è stato ucciso nel sonno dal suo allievo più forte...". Dulcis in fundo, Padme muore durante il parto proprio perchè si rassegna al fatto che il suo Anakin è padrone del lato oscuro, la figlia Leila viene adottata dal Senatore e cresciuta su Naboo con i Ribelli, Luke viene portato da Obi-Wan dai suoi zii, ovviamente sul pianeta desertico dove è nato e cresciuto Lord Fener; Yoda si ritira in esilio e Obi-Wan resta "vicino" a Luke, per attendere il giorno dell'addestramento Jedi. La saga è conclusa, con combattimenti densi di effetti speciali da far impallidire pure Matrix e una sequenza cinematografica da fare incollare alla poltroncina della sala: non c'è stato altro film che mi abbia stimolato tanto. In attesa di altri "kolossal" o "remake", come vanno di moda, personalmente ritengo Episodio III il miglior film dell 2005 senza discussioni. Chi vivrà, vedrà.
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