Stand & Poor ---- Miglioramento dei conti pubblici «impressionante» ............

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00venerdì 11 gennaio 2008 22:51
S&P, miglioramento dei conti pubblici «impressionante», ma manca seria riforma della spesa
11 gennaio 2008


I dati di martedì scorso sul deficit/pil italiano, sceso nei primi nove mesi del 2007 all'1,3%, il risultato migliore dal 1999, «sono il segnale di una performance impressionante in termini di bilancio generale e sono lodevoli gli sforzi compiuti dal Governo nella lotta contro l'evasione fiscale» anche se questa «performance migliore del previsto» è dovuta, in parte, anche «a una componente ciclica non quantificabile». Lo ha detto a Il Sole 24 Ore Radiocor Trevor Cullinan, primary analist di Standard and Poor's per il rating della Repubblica d'Italia.

Vista la componente ciclica del miglioramento, continua Cullinan, il Governo Prodi «dovrebbe restare focalizzato sul miglioramento di efficienza del settore pubblico e sulla riforma delle voci di spesa più significative come le pensioni che restano esposte a forti pressioni in futuro». Il dato sul saldo primario, salito al 3,5% del pil nei primi nove mesi del 2007, «è molto positivo per quest'anno», continua l'analista, ma «fattori ciclici hanno sicuramente svolto un loro ruolo nel 2007». C'è poi da dire che nell'interpretazione dei dati va tenuto conto del fatto che si tratta di cifre grezze, come ha anche precisato l'Istat, non depurati da componenti stagionale ed erratiche, con una forte variabilità in corso d'anno. Il disavanzo di competenza o indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche, parametro di riferimento ai fini del Patto di stabilità europeo, sarà noto il 29 febbraio.

Sul lungo termine, ha in ogni caso aggiunto Cullinan, «il Governo deve ancora varare un programma serio di riforme che porti le finanze pubbliche su una base sostenibile di risanamento». Commentando i possibili rischi politici dalla verifica di Governo in corso in questi giorni, l'esperto di S&P ha detto che «l'incapacità del Governo di varare riforme focalizzate sulla spesa pubblica sono uno dei nodi più importanti per il rating» attribuito alla Repubblica d'Italia, che l'agenzia di rating ha declassato da 'AA-' a 'A+', per il debito a lungo termine, nell'ottobre 2006, e che ha mantenuto invariato da allora con outlook stabile.

Nella coalizione di Governo «ci sono elementi riformisti ma non sono abbastanza forti da poter spingere questa agenda». Il rating sovrano dell'Italia «ha un outlook stabile perché non prevediamo alcun cambiamento sostanziale in questa dinamica». «Anche se la performance attuale» sui conti pubblici «è migliore del previsto», continua l'analista, nondimeno «per una qualsiasi variazione nell'outlook dovrebbero venire soddisfatte le nostre attese di un miglioramento più sostenibile delle finanze pubbliche».

È provato «a livello internazionale - ha ribadito l'analista - che il consolidamento di bilancio si pone su basi sostenibili quando si basa su riforme della spesa». In quanto ai rischi per l'attuale performance positiva del Governo in termini di risanamento di bilancio, Cullinan vede la possibilità che «nel breve termine la forte crescita delle entrate degli ultimi anni possa invertire la tendenza alla luce di uno scenario economico più incerto, mentre si attende ancora una riforma duratura e sostanziale delle spese».

Anche «la debolezza dell'economia resta un nodo importante». Nel più lungo termine, «la preoccupazione principale deriva dalla relativa generosità e dai negativi andamenti demografici del Paese». S&P, ha concluso Cullinan, ha in programma «nei prossimi mesi», un rapporto completo e aggiornato sugli andamenti economici e creditizi in Italia.
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