riflessioni
posto le qui le mie personali riflessioni inerenti alla discussione che si era sviluppata nella sezione delle news, spero sia il posto indicato.
sapete tutti come la penso in termini di intervento pubblico nell'economia, in tutti i settori, in linea di principio, ovvero lo vedo abbastanza come il funo negli occhi, primo per un motivo di princpio, ritenendolo errore concettuale, secondo perchè, visto che non siamo in genrmania o in scandinavia.......le aziende publiche tendono a essere mediamente meno efficienti (per unsare un eufemismo) meno aperte alle innovazioni, meno pronte a riconoscere il merito, rispetto ad anaologhe rivali private, inoltre taccio su cose ancora meno edificanti come tangenti, assunzioni pilotate o peggio........
fatto questo doveroso preambolo mi permetto di osservare però che il nostro paese presenta ampie sacche di eccessivo interventismo (assistenzialismo) pubblico e quindi in qualche modo la libera competizione tra gli attori economici è falsata. osservo inoltre che se un intero settore settore, ovvero l'esercizio di aziende di impianti sciistici non è redditizio è segno che probabilmente c'è qualche problema più serio che la incapacità di questa o quell'azienda. ovvero se tutti non riescono a stare a galla, non dico a fare sfracelli di guadagno........probabilmente il problema è nel manico.......
provo ad analizzare il perchè di questa situazione:
1) clientela sempre più esigente, tutti noi volgiamo impianti super efficienti, non accettiamo più un pochino di coda, se incontriamo impianti che smaltiscono bene la coda ma che sono magari un pochino lenti in linea ci lamentiamo, esigiamo piste perfettamente levigate come biliardi e che la battittura "tenga per l'intera giornata", storciamo il naso di fronte a situazioni in cui, magari in settimane di basse stagione alcune piste vengono tralasciate nella manutenzione o piste e impianti perfettamente secondari vengono tenuti chiusi, ecc.....queste impegna le aziende ad un enorme sforzo economico per "accontentare i clienti" i quali altrimenti vanno altrove.......
2) normative che richiedono sforzi economici sempre maggiori e crescenti, eliminare gli incroci a raso pista-impianto, revisoni periodiche sempre più approfondite, numerosità del personlae per esercire gli impianti più elevata che in altri stati, qualificazioni richieste (e conseguentemente costo) agli stessi operatori sempre maggiori........
sicuramente esistono altri e più profondi motivi ma già questi sono sufficienti a capire la crisi "sistemica" del settore, se aggiungiamo poi che nelle nostre zone la frequentazione delle piste è troppo concentrata nei we e nelle festività il quadro è completo........
mi permetto anche di aggiungere che uno dei motivi di tale errata distribuzione delle presenze è dovuta alla scarsa disponibilità di posti letto alberghieri e in strutture sicuramente di livello inferiore che altrove, spesso però altrettanto se non più costose. resta quindi l'affluenza dei possessori di seconde case che però, inevitabilmente, con il tempo diminuisce in quanto dopo anni di frequentazione è naturale che si cerchi di veder-esplorare posti nuovi.
in sostanza, pur non essendo un esperto di gestione aziendale, ritengo che nello specifico non ci sia colpa particolare nelle gestione- programmazione se tutte e sottolineo tutte le aziende riescono a malapena in anni favorevoli a chiudere con i bilanci in pareggio.
forese se proprio volgiamo fare delgi appunti sul come sono andate le cose, sul come siano state gestite, almeno per la realtà limonese, possiamo dire che nelgi anni d'oro, 70 e 80, almeno la prima metà, di grandi affluenze, di grande moda, di scarse diffocoltà con la neve, si è pensato solo ed esclusivamente a guadagnare senza reinvestire, ammodernare, migliorare, almeno agli occhi di un frequenttore profano che non conosce i dettagli delle gestioni, fino ad arrivare alla criticità di fine millennio quando la maggior parte delgi impianti erano in scadenza, o comunque obsoleti e si è dovuto fare uno sforzo ingentissimo, forse quasi superiore alle capacità di assorbimento dello stesso per poter rinnovare il parco impianti. mossa che comunque andava ASSOLUTAMENTE fatta, e fatta in questi termini, ricordo benissimo infatti negli anni 90 che in riviera moltissimi, stufi delle code limonesi preferivano andare a isola 2000 o auron (comprensori del tutto paragonabili come estensione) pur facendo viaggi pipù lunghi, e idem capitava ai cuneesi i quali si sobbarcavano volentieri il viaggio fino a vars o pra-luop (comprensori questi decisamente più vasti della riserva bianca). ebbene da quando a limone ci sono impianti efficienti, è molto molto raro che i potenziali clienti cerchino alternative, quantomeno per la sciata in giornata.
una piccola risposta, spero non foriera di arrabbiature, a funtus......penso che il tuo giudizio sull'evoluzione di limone sia viziato da preconcetto, se noon avversione nei confornti della località (sindrome tipica dei frequentaori di monesi
, forse invidia????
)e mi permetto di ribatter alle tue osservazioni, in particolar modo quelle sulla cabanaira. la vecchia nascivera portava 780 p/h la nuova qualcosa meno di 2400, si tratta quindi di una moltiplicazione per tre e non per quattro, sicuramente necessaria in quella zona dove prima, nelle giornate clou si arrivava a tempi di attesa anche supriori ai 50 minuti......che diviso 3 fa sempre più di un quarto d'ora, tempo che comunque oggi, la stragrande maggiornaza delgi sciatori, non è più disposta ad accettare.........
discorso analogo per la cabinovia.......tu forse non ricordi le code fino all'ingresso del noleggio di bottero che generava la vecchia biposto, code che spesso infrangevano l'ora di attesa!!!!!!!!!!!!
è ovvio, purtroppo, che un siffatto impianto sia sfruttato solo pper poco tempo al giorno, ma nell'ottica di un miglioramento, non credo vi fossero grandi alternative, se non una quadriposo ad amorsamento, sulla stessa linea, e con omolgazione in discesa, cosa che però, credo avrebbe menomato molto la portata per questioni di normative più stringenti sul numero massimo di persone in linea in impianti aperto rispetto a quelli chiusi. (ecco dove i costi vengono fatti lievitare dalle norme, ad esempio)mi permetto infine di aggiungere che il rientro in paese a limone, via pista, nonostante la scarsa quota è un problema solo in anni senza neve, nelle altre annate a parte la parte estrema iniziale e finale della stagione, non è un problema.
grazie a tutti quelli che hanno avuto la pazienza di leggersi tutto!!!!!!!!!!! un saluto e aspetto risposte commenti!!!!!
Matteo