Spunta la Spa del Comune.

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cirostrizzani
00domenica 6 gennaio 2008 14:29
aperte il tesseramento al Partito Democratico.
dopo uffici pit 9, san marco spa, sportello informazioni turistiche e gestione teatro fondazione filograna ... e chi più ne ha......
una nuova occasione di lavoro per tutti...
buona discussione [SM=g6898]
Eugenio Memmi
00martedì 8 gennaio 2008 17:57
Speriamo bene
Se questa iniziativa dovrebbe in un certo senso riprendere quella della Lupiae servizi del comune di Lecce, Dio ci salvi dal baratro! Se questa Spa dovesse seguire quella strada che oggi a Lecce stanno amaramente rimpiangendo visto che si è trasformata in un centro di favori e di creare posti inutili con un conseguente indebitamento spaventoso che non si sa come ripianare, e che sta dando seri problemi anche sotto l'aspetto penale a chi ha gestito questa Spa; penso e spero che l'esperienza leccese serva da esempio e da monito ai nostri amministratori per non ripetere gli stessi errori.
Osservo da lontano
00martedì 8 gennaio 2008 18:41
se penso che questi sono quelli che accusavano Tremonti di fare "finanza creativa", perche´ questa cosa sarebbe?

Ho paura che andra´ a finire proprio come dici tu, Eugenio... perche´ come scriveva Danilo, questo qui e´ solo un espediente contabile per evitare che il debito figuri sul bilancio comunale con conseguenze serie...

in questo modo hai una scatola dove ci fai finire tutto quello che non vuoi avere tra i piedi...

quanto ai favori... be, lo strumento delle consulenze adottato ampiamente fin´ora ha dato un assaggio della situazione. Solo che una consulenza rimane una consulenza... ma cosa succede se il consulente (che non puo´ essere assunto dal comune senza un regolare concorso) viene assunto da una spa?

Succede quello che succede quando un´azienda privata assume un qualsiasi dipendente... non lo puo´ piu´ licenziare...

Non so se ho reso l´idea...
Gismo
00martedì 8 gennaio 2008 22:26
Non ho capito precisamente cosa sia, ma a padova c'è la APS (Azienda Padovana Servizi) fatta dal comune alcuni anni fa e se devo dire la verità il comune si è fatto un sacco di soldi soprattutto per la sezione APS Gas che ha rivenduto in parte all'Eni facendo entrare molti soldi nelle casse del comune (comunque ne entravano per gli utili della società).Questa APS gestisce praticamente tutto a padova,dalla mobilità alla fognatura ed a dire il vero funziona bene.


Poi su questa azienda del comune si deve mettere in conto che se sarà gestita come è gestito il comune la vedo brutta..
nanez78
00mercoledì 9 gennaio 2008 12:03
caro Gismo,
questa non sarà una società municipalizzata per la gestione di servizi, ma una SPA immobiliare che al cittadino darà ben poco e permetterà al Comune di sottrarre dal bilancio una importante voce che grava sulle sue casse. Ovviamente le valutazioni inerenti la necessità di acquistare immobili come l'ex cantina S.Giuseppe per poi tirarla fuori dal patrimonio comunale e conferirla in una SPA la lascio a chi legge. Magari il cinema Araldo sarà acquistato direttamente da questo nuovo ente. [SM=g6902]
euler80
00mercoledì 9 gennaio 2008 13:55
scusate la mia ignoranza... ma potete spiegarmi in termini più particolareggiati cos'è sta spa del comune?

Osservo da lontano
00mercoledì 9 gennaio 2008 14:04
E´ usa societa´ per azioni, il cui unico proprietario dovrebbe essere il comune (ecco perche´ Spa del comune, non ha ancora un nome degno della propaganda che se ne fara´, se si fara´)...

siccome a motivo del patto di stabilita´ i comuni sono tenuti a tenere sotto controllo i loro bilanci (pena multe severissime) si ricorre a un trucco contabile (che Tremonti utilizzo´ per gli immobili dello stato, durante l´ultimo governo Berlusconi) per staccare dal bilancio del comune importanti voci di passivita´ o di debiti, in modo che il bilancio comunale figuri a prova di patto di stabilita´...

solo che debiti e passivita´ spariscono sulla carta, ma non nella realta´... e come diceva Eugenio, l´esperienza di Lecce ci fa capire quello che potrebbe (condizionale d´obbligo) accadere anche a noi...

euler80
00mercoledì 9 gennaio 2008 14:06
ok, ma ne nostro caso cosa divrebbe gestire...

tutte le voci di passività verrebbero assorbite in questa spa, ma in concreto oltre al bilancio?
Osservo da lontano
00mercoledì 9 gennaio 2008 14:10
no, no... per il momento si tratterebbe solo di una immobiliare... gestira´ l´acquisto di qualche immobile, poi se la cosa funziona ci espandiamo e mettiamo dentro quante piu´ cose possibili...

una cosa alla volta...non c´e´ fretta...

www.tuttocasarano.it/citt%C3%A02008/spa_comune.html
federlub
00giovedì 10 gennaio 2008 17:04
Quando, al limnite, anche tutte le voci di passività passassero alla nuova società e questa risulta essere sempre di proprietà del comune, le passività della società sono passività del comune. Quindi non è in quel modo che dovrebbe verificare il cambiamento.
In maniera più particolareggiata dovrebbe avvenire questo: si dota la società di un capitale, mediante conferimento. Il conferimento (èd è qui la novità) potrebbe essere effettuato da diversi soggetti che in tal modo diventano proprietari in relazione alla quota conferita, espressa in azioni.
Si è detto che la s.p.a. sarà di proprietà del comune: ciò non vuol dire che il 100% del capitale sia del comune. Basterà che questo detenga il 50,01% del capitale avendo la maggioranza assoluta. L’altro 49,99% sarà suddiviso tra i diversi soggetti che sono entrati nel capitale.
Una volta dotata la società del capitale questa ne acquisisce e gestisce gli immobili.
La differenza è evidente: ora gli immobili non sono totalmente di proprietà del comune, ma di una s.p.a. nella quale il comune partecipa solo per il 50,01%. Se la gestione immobiliare è fallimentare non ne va di mezzo solo il comune, se è buona non ci guadagna solo questo.

Economicamente non è una operazione malvagia. Nel senso che in questo modo il comune può “usufruire” dell’appoggio di capitali privati per il 49,99% e magari dare luce a qualche immobile decadente, al prezzo di spartirsi la pagnotta. La maggioranza assoluta garantirebbe comunque che questi rimangano in mani pubbliche evitando operazioni azzardate e inaspettate.

Dal punto di vista politico: una nuova società richiede assunzioni, in vista delle elezioni potrebbe innescare un meccanismo clientelare?
Inoltre, la creazione di una s.p.a. richiede anche la creazione di un consiglio di amministrazione, nominato dall’assemblea dei soci. E di un presidente. Se il presidente nominato sarà un uomo politico del centro-sinistra e alle elezioni passa il centro-destra, come saranno i rapporti tra la nuova maggioranza di centro-destra e la s.p.a. presieduta da un uomo di centro-sinistra?

Infine: chi saranno i soci?
Chi potrebbe essere interessato a far parte dell’assemblea dei soci, partecipando alle decisioni dell’azienda che si occupa degli immobili del comune?

E ritornano in mente vecchie questioni..

Ah si… il Capozza.. il nuovo stadioBorgo Terral’albergo


Tanti saluti.
Osservo da lontano
00giovedì 10 gennaio 2008 18:42
visto che sei l´esperto naturale quando si parla di queste cose, quale e´ la differenza tra bilancio cosiddetto consolidato e quello cosiddetto civilistico (civilistico?)...

perche´ da quello che ne so, specialmente quando ci sono gruppi societari, si puo´ scegliere di fare giochetti del tipo, 50,001% di fatto in mano a un padrone, ma diviso in due societa´ che possiedono l´una il 25%, l´altra ad esempio il 25,001% in modo che nessuno ha "ufficialmente" la maggioranza assoluta, e i bilanci possono essere scritti separatamente...

ma la mia e´ una domanda pura e semplice, perche´ ripeto, ho sentito parlare di questo genere di trucchetti, e´ vero?

Per quanto riguarda assunzioni, consigli di amministrazione e quant´altro certo, hai sicuramente ragione... ma dimmi, quale imprenditore sarebbe disposto a partecipare un´azienda il cui socio di maggioranza assoluta e´ il comune?

Nemmeno se avessi i soldi di Bill Gates farei una stupidagine simile... io parlo per me...
federlub
00giovedì 10 gennaio 2008 19:35
non sono un esperto.

Il bilancio consolidato riguarda i gruppi societari. I bilanci delle singole società che costituiscono il gruppo confluiscono nel bilancio consolidato stilato dalla società capogruppo.

Il giochino che tu proponi mi pare che non possa essere applicato in questo caso, dato che il comune dovrebbe scegliere di detenere il 50,01%. I soggetti che detengono la restante parte possono applicare tutte le combinazioni possibili tra di loro, ma tutti insieme arriverebbero sempre e comunque a detenere il 49,99%. Cioè la maggioranza assoluta del comune non verrà pregiudicata.
Quel discorso è tuttavia valido, nei casi in cui non esiste un soggetto che detenga la maggioranza assoluta, ma solo relativa. In quei casi giochini di quel tipo possono essere possibili, anche se a seconda dei casi rappresentano motivo di reato, o comunque si è sottoposti al rispetto di determinati vincoli.
Ad esempio per le società quotate vige l’obbligo di lanciare un’offerta pubblica di acquisto quando si supera il 30% del capitale. Io e te possiamo decidere di acquistare entrambi il 29%, evitiamo l’OPA eludiamo l’obbligo e insieme abbiamo il 58%, ovvero la maggioranza assoluta. Questo comportamento però si chiama “concerto” ,ed è reato.

Per quanto riguarda il perché un imprenditore dovrebbe decidere di partecipare al capitale di una società il cui socio di maggioranza è il comune: non ci sono motivi oggettivi. Visti gli interessi in gioco cerco solo di dedurre chi e con quale scopo potrebbe essere interessato, alla luce degli eventi passati.
La risposta era velata nelle ultime righe ma forse non è stata colta.
Ad ogni modo cerco di essere più chiaro in questo modo: premettendo che nulla si sa ancora sulla natura delle azioni che compoongono il capitale di questa neo-società, di solito si ha a che fare con azioni che incorporano diritti patrimoniali altre diritti amministrativi. Se si dovesse trattare delle prime, l’interesse avrebbe natura di investimento e nulla di più dato che queste azioni danno la possibilità di partecipare agli utili/perdite. Se si dovesse trattare delle seconde (come spesso si tratta) queste conferiscono anche il diritto di voto in assemblea.
Ma allora: la società gestirà gli immobili del comune. Io sono interessato al destino di questi immobili (leggi Borgo Terra, vecchio e nuovo stadio..ecc..). Entro nel capitale, acquisto il diritto di voto, e partecipo all’elezione del consiglio di amministrazione. Dato che i consiglieri possono essere anche non soci, posso con il mio voto influire alla nomina di soggetti anche esterni che siano più consoni alle mie esigenze.
Osservo da lontano
00venerdì 11 gennaio 2008 14:42
Ma supponiamo (per pura ipotesti) che il comune detenga il 100% in due societa´, le quali posseggono rispettivamente il 25% e il 25,01% di questa immobiliare... insieme detengono il 50,01% cioe´ la maggioranza assoluta...

che succederebbe a quel punto? E´ vero che a quel punto il bilancio dell´immobiliare sarebbe completamente disgiunto da quello comunale, al punto che debiti e quant´altro non figurerebbero piu´ nel bilancio comunale a meno che le societa´ non andrebbero in rosso (nel qual caso il comune sarebbe costretto a compensare le perdite in proporzione alla quota posseduta)?

in fine e´ anche giusto quello che dici tu sul tema diritti patrimoniali e amministrativi, il comune potrebbe tenere per se i diritti patrimoniali e cedere quelli amministrativi, so di societa´ dove un socio detiene l´1% delle azioni ma il 99% dei diritti di voto e al contrario un´altro possiede il 99% delle azioni, ma l´1% dei diritti...
federlub
00sabato 12 gennaio 2008 21:47
Se mi chiedi: “E´ vero che a quel punto il bilancio dell´immobiliare sarebbe completamente disgiunto da quello comunale, al punto che debiti e quant´altro non figurerebbero piu´ nel bilancio comunale…?” Se siamo nel caso di gruppo societario allora i bilanci delle singole società sarebbero si disgiunti nel senso che ognuna chiaramente ne fa uno ciascuna, ma come ho già scritto tutto emerge dal bilancio consolidato. Se non siamo nel caso di gruppo sociatario nell’attivo del bilancio del comune risulteranno le società sotto la voce “partecipazioni”. Queste partecipazioni sono valutate al valore di mercato, quindi se questa immobiliare vale poco è riscontrabile anche nel bilancio comunale.

Quanto alla seconda domanda/questione penso che invece ci sia un po di confusione. Nel senso che dici che conosci società in cui alcuni soci hanno le azioni altri solo il diritto di voto. Le azioni ordinarie incorporano il diritto di voto e questo non può essere scisso da titolo. Il diritto di voto può essere esercitato da un mio rappresentante per mio conto, posso essere rappresentato in assemblea ma non può essere ceduto. Per cederlo bisogna cedere l’azione. Quindi non possono esistere società in cui in socio ha le azioni e l’altro i diritti. Se hai l’azione (con determinati tipi di azioni) puoi non avere il diritto di voto. Se hai il diritto di voto necessariamente hai anche l’azione.
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