Sproloquio(o dei matti le parole)

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beren erchamion
00venerdì 15 giugno 2007 23:33
Sproloquio(o dei matti le parole)

Tu vivi di parole
sono il tuo nutrimento
le ascolti, le analizzi
a volte scavano un po’ dentro
Il più delle volte te le lasci scivolare
addosso perché non ti facciano male
Il rito delle lacrime
a perdonarti
Poi indossi la corazza
e non ti lasci scalfire
ne rose, ne spine
Allora le tue parole
sono lame di rasoio
sotto un velo di dolcezza
E come le sai usare bene
sono tutte al posto giusto
come le virgole
i punti
le parentesi
Sono armonie disarmoniche
a sgretolare pietre
dentro nascoste
Le giri
le incastri
le rendi vive al mondo
hai talento da grande
Io le ho conosciute
o forse no

Io che non ho parole
Che vivo nel silenzio
-O meglio ho parole
perse tra pensiero e foglio
tra pensiero e voce-
disperse in questo limbo oscuro
della mente
quando escono sono vomitate
incomprensibili
si affastellano senza senso
sono acidi dello stomaco
sono crampi intestinali
le mie parole sono come i matti
sono spesso pianti segreti
a te che le ho svelate
nel dolore del mio amore
a te che le hai respinte
per poter vivere
io chiedo perdono
in questo gioco ,rebus ,anagramma
sciarada
le mie parole che ora tu vivi
come tue
non sono quelle che avrei voluto
non sono le mie
filastrocca sgangherata
di parole che non sanno darsi forma
avessi le parole
che non posso dire
che tu non vuoi udire

..hey ,una moneta, una moneta
per un caffè…



Versolibero
00lunedì 13 agosto 2007 11:00
Re:
beren erchamion, 15/06/2007 23.33:

Sproloquio(o dei matti le parole)

Tu vivi di parole
sono il tuo nutrimento
le ascolti, le analizzi
a volte scavano un po’ dentro
Il più delle volte te le lasci scivolare
addosso perché non ti facciano male
Il rito delle lacrime
a perdonarti
Poi indossi la corazza
e non ti lasci scalfire
ne rose, ne spine
Allora le tue parole
sono lame di rasoio
sotto un velo di dolcezza
E come le sai usare bene
sono tutte al posto giusto
come le virgole
i punti
le parentesi
Sono armonie disarmoniche
a sgretolare pietre
dentro nascoste
Le giri
le incastri
le rendi vive al mondo
hai talento da grande
Io le ho conosciute
o forse no

Io che non ho parole
Che vivo nel silenzio
-O meglio ho parole
perse tra pensiero e foglio
tra pensiero e voce-
disperse in questo limbo oscuro
della mente
quando escono sono vomitate
incomprensibili
si affastellano senza senso
sono acidi dello stomaco
sono crampi intestinali
le mie parole sono come i matti
sono spesso pianti segreti
a te che le ho svelate
nel dolore del mio amore
a te che le hai respinte
per poter vivere
io chiedo perdono
in questo gioco ,rebus ,anagramma
sciarada
le mie parole che ora tu vivi
come tue
non sono quelle che avrei voluto
non sono le mie
filastrocca sgangherata
di parole che non sanno darsi forma
avessi le parole
che non posso dire
che tu non vuoi udire

..hey ,una moneta, una moneta
per un caffè…





L'ho letta e riletta, questa poesia, e mi sono scervellata cercandodi ricordare (cosa impossibile) chi fosse il grande autore che l'ha scritta, ma nulla [SM=g27828]

eppure sapevo d'averla letta, ne ero sicura, una musica che non mi era nuova, sensazioni, le stesse, bellezza dei versi immutata, ma dove l'avevo vista? [SM=g27833]

E poi, mi è tornato in mente! Letta su Offi. tra le poesie a tema!

Ah, ma quarda un po'! e io che mi chiedevo che fine avesse fatto l'autore [SM=g27828] [SM=g27828]


Cari saluti, Rosanna
(sempre Versolibero) [SM=g27835]





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