23 Giugno 2010. Non è un giorno come gli altri. E' un giorno per uomini veri. Uomini temprati che non temono nulla. E' dal 6
giugno che non pedalo, devo capire in che condizioni riparto. Sveglia alle 5, alle 5.45 sono in bici. Pronti via, do subito
una forte accelerazione: raggiungo i 23-24 km/h e riuscirò a mantenere questa velocità per diversi km.
L'obiettivo è Cima Larici, là dove non osano le aquile. Perchè è troppo in basso, credo. 140km per 2100m. La giornata sembra
perfetta, arrivo a Marostica abbastanza bene; sento che le gambe sono perfette, ma per giocare a scacchi. Non avendoli
portati con me, proseguo. Sto per raggiungere Laverda, da dove inizia la salita vera, quando, all'orizzonte, appare uno
spettacolo tanto inquietante quanto maestoso.
Lì per lì rimango perplesso, ma oggi sono determinato. Proseguo, vedo case scoperchiate, alberi sradicati, ma non mollo. Alla
fine riesco a superare il momento peggiore, anche se più volte sono stato costretto ad usare il 39.
La salita la affronto col piglio giusto e scivola via in men che non si dica. Prima di raggiungere Asiago, un'altra brutta
sorpresa
Non mi fermo, sono arrivato fin qui e non ho nessuna intenzione di mollare. Ad Asiago, però, la situazione è più critica di
quanto non pensassi.
Passo. Non passo. Passo. Non passo. Passo. I petali erano dispari e decido di provare. Non è facile dare il giro di pedale,
in mezzo a tanta acqua, ma in fondo l'ho trovato anche divertente.
Superato questo ostacolo prendo la strada per il Passo Vezzena e, a quota 1200, svolto a destra in direzione di Cima Larici,
bella e non facile salita in mezzo al bosco. Mancano appena 2 km alla vetta quando compare quest'essere mostruoso!
Sbando, lo evito, cerco di accelerare, ma lui non molla. Ci ho messo più di 5 minuti a strangolarlo, con il solo uso della
mano sinistra, perchè la destra serviva per cambiare e impugnare il manubrio, dato che durante la lotta sono stati molti i
momenti in cui mi sono sentito sbilanciare. Ecco quel che resta della mia vittima.
Poco dopo il rifugio. Nonostante l'aspetto esterno sia piuttosto spartano, l'interno si è dimostrato gradevole.
Consumato tutto, e tutto consumato, sono finalmente rientrato a casa!
Per chiudere, un po'di dati
km 138
disl. 2100m
media 37,6 (*)
(*) rilievo fatto a campione su alcune parti del percorso.