Sporchi negri di merda, i rom e gli zingari devono morire, a Berlusconi bisogna fracassare il cranio e altre cose.

Questo e' quello che si legge in rete tra le tante cose. Uno stato serio, uno stato forte ( forse Romano?) non tollererebbe tutto questo. La chiamano liberta' d'opinione o per orecchie piu' progressiste, democrazia. In poche parole la liberta' di ciascuno di dire la prima cazzata che gli viene in mente. Stavo leggendo un quotidiano e m'imbatto in questo articolo e sinceramente rimango ancora una volta stupito e un poco deluso. Cosa si vuole , in fondo, contestare nel dire questo? quale mondo si vorrebbe? Non ci sono piu' risposte ad un delirio simile perche', invece, rimane aperta un'ulteriore domanda: siamo sicuri che questa sia democrazia? siamo sicuri che questa liberta' d'opinione non sia peggiore di ogni altra forma d'espressione? Una riflessione sorge spontanea: e se dietro a questo delirio si nascondesse un regime ancora piu' grave di uno politico? E' il regime degli stupidi, degli imbecilli, degli indecisi, di coloro che non sanno scegliere nella vita. Nemmeno un nemico perche' non ne sono all'altezza. Per avere nemici, infatti, innanzitutto bisogna sapere chi si e'. A chi ci si contrappone. E questi imbecilli, e' evidente, non lo sanno. Non riesco,infatti, ad accomunare uno zingaro, un Berlusconi un negro; non riesco a capire in nome di quale principio ( filosofico e non) l'odio viscerale si debba riversare senza distinzioni. E' un odio da regime, un odio mistificato in liberta' d'opinione. Internet, la strada della conoscenza, sta diventando la strada della dis-conoscenza: innanzitutto da se stessi. Anonimi, senza un benche' minimo valore, ci si nasconde nell'anonimato della rete: ad una tavola, ad una cena, avrebbero molte piu' difficolta' a sostenere una tesi forte. Non saprebbero nemmeno come argomentarla: tutti i rom devono morire? diteci il perche'. I negri sono di merda? diteci il perche'. E visto che di " perche'" razziali non ce ne sono di validi, s'incomincia a sospettare fortemente che questa cultura d'opinione libera sia l'ultimo rifugio degli stupidi anche loro senza perche': nati cosi, malvenuti e malcapitati in questo mondo, nati male insomma. Peccato che oggi esista solo un Maroni ( non perche' lui specificatamente ma perche' lui ad essere li' in questo momento), o tutti quei giornali di destra e di sinistra che giustamente stanno intraprendendo una battaglia contro questo delirio. Peccato. Servira' a poco. I rifugiati della libeta' d'opinione sfuggeranno sempre nelle maglie della rete democratica: questa idea moderna che assomiglia tanto ad una cstroneria moderna. L'ho detto all'inizio: uno stato serio non tollererebbe queste cose, e per non tollererebbe, intendo proprio non tollererebbe. Ricordo, a proposito dei Rom o degli sporchi negri considerati merde da questa cultura moderna, che un tempo in uno stato meno moderno, infinitamente meno democratico ( a loro parere), il primo che si azzardava a trattare male uno straniero, rimpiangeva di averlo fatto. Ora, invece, si iscrivono a migliaia, a decine di migliaia, in gruppi deliranti: e ne sono persino orgogliosi, felici e soddisfatti. E' ora di rivedere il concetto di liberta' d'opinione: se non si capisce una cosa cosi' semplice vuol dire che il regime degli stupidi ha gia' vinto e che dell'opinione se ne e' fatto un equivoco. Quando si porranno limiti a uno schifo simile?

Sul dibattito attorno alle reti sociali - i cd social network - penso si stia dicendo l'ovvio.
E' sempre esistita questa forma di faziosità, anche prima dell'avvento del web.
Quello che sta cambiando in questi ultimi tempi è che dallo slogan e dal senso di appartenenza a gruppi di pensiero in base alla propria ideologia si sta passando all'identificazione in modelli che non attingono al proprio pensiero.
Quindi, si fa parte di una corrente di pensiero senza averne uno proprio.

E' questo che salta agli occhi, oggi, e che preoccupa un bel po'.

Condivido quanto dici.