Spolverando 14

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Caleidos
00martedì 12 aprile 2005 19:49
Spolverando 14


IL MIO MOMDO

Mai esistei fuori da questo regno di eterna nebbia...
Sentieri tortuosi persi in estreme lontananze...
Mai fui divisa da questo quadro di desolata realtà...
Aria gelida sul viso, tagliente come lama d'acciaio, presagio di tempesta..
Un volto grigio, occhi inanimati...
l'anima nuda riflessa su una pozzanghera di nero presente...
è tutto ciò che so...
di me...
Non conosco il porto da cui tremanti si imbarcano i luccicanti sogni...
Non attendo al di là dell'ultimo orizzonte un segno che mi risvegli dal mio torpore d'incubo...
La mia casa è qui...
da qualche parte...
nella nebbia...
in un angolo di vuoto si aggira la mia libertà...
Dal nulla si generò e nel nulla perirà ogni battito stentato, ogni affannoso respiro di questo mio petroso cuore...."

di Stefania Marchini (Nerin@)


Il commento alla poesia:

" Il mio mondo "

Non sempre i versi, come la vita, luccicano di briosa vitalità perché - quasi superfluo dirlo - esistono innumerevoli situazioni, magari individualmente passeggere, caratterizzate da circostanze difficili, disagevoli, tali da rendere l'esistenza amara e sgradevole. La nostra poetessa appare indubbiamente decisa a tratteggiare un mondo (quello che si manifesta a lei) in maniera netta e determinata, senza indulgere in attenuazioni o diplomazie. La sua anima è nuda, priva cioè di illusioni, capace perciò di guardare senza falsificazioni il presente che è nero, ossia senza prospettive o lusinghe.
Diventa allora inevitabile rimarcare quella che potrebbe essere una differenza rispetto alla media delle persone: l'incapacità di superare l'aridità dell'esistenza con i sogni ("non conosco il porto da cui tremanti si imbarcano i luccicanti sogni"). Ma questa sorta d'incapacità è in realtà la conseguenza di una concezione della vita talmente forte e precisa che non può retrocedere fino a una consolazione che, in questo caso, diventerebbe solo inganno nei propri confronti. Infatti: "Dal nulla si generò e nel nulla perirà ogni battito stentato"; come molte correnti filosofiche hanno variamente affermato, dal materialismo all'esistenzialismo sartiano.
Occorre anche sottolineare che si manifesta dirompente il rifiuto degli aspetti più consolatori dell'esistenza, sino a manifestare l'esistenza di un "petroso cuore", ossia di un animo insensibile a qualsiasi sentimento. Ma credo che anche questo sia il bello della poesia, con le sue contraddizioni ricche di fascino: sembra infatti evidente che la nostra autrice di sensibilità ne abbia a iosa, ed è grazie a questa constatazione - sviluppata direttamente dai versi - che le riflessioni amare della poesia assumono un tono più accettabile, capace di trattenerci proprio sulla soglia dello sbigottimento, come le storie di terrore ci attraggono e spaventano allo stesso tempo.

R. Folcarelli

[Modificato da Caleidos 12/04/2005 19.51]

[Modificato da Caleidos 12/01/2007 17.57]

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