Sotto il ponte

Gaspy2010
00venerdì 9 luglio 2010 21:25
ci guardiamo mai intorno?
Sotto il ponte


È inverno e mesta appare la natura
mentre delle auto il rombo sopra il ponte
dell’ autostrada fianco a fianco al monte
rompe il silenzio freddo a dismisura.

Sotto il viottolo, vecchio e trascurato,
Stracci e stoviglie accumulate e frustre
che pure un giorno furon belle e industre
un materasso, un abito strappato.

Un gruppo di festanti dalle nozze
passa vociando e canta ben allegra
né cura ciò che al loro fianco è egra
son solo cose indifferenti e sozze.

Passata l’allegria di quei giocondi,
sembra puntare all’estremo anelo
implacabile sulle cose il gelo
nell’ aspro e duro desolato sfondo.

Giace una donna in mezzo alla miseria,
capelli grigi, sudici e arruffati,
rughe sul viso ed occhi defilati
con aria assente e dalla bocca seria,

Ripensa ai giorni in cui una casa aveva
una famiglia e tanto, tanto affetto
lussuoso di ciniglia il copriletto,
quando il futuro tutto le arrideva.

Le feste con gli amici, il primo amore
le trepide ansie, i desideri ardenti
i dolci fatti da mamma i cocktail benti.
Vissuto il complimento con rossore

Poi le traversie bieche della vita,
scomparsi i genitori, via il compagno
sventure come pioggia nello stagno
e poi, miseria dura ed infinita.

Pensò, -della sua vita fato reo -
Le mani rozze, pieghe sul suo viso,
Una smorfia al posto del sorriso,
lei che era reginetta del liceo.

La notte punge, lo spirito suo langue
viene il sonno nell’onda di memorie:
fan riviver in lei le vecchie glorie
l’alba nebbiosa mostra un volto esangue.

Il fragore sul ponte è cosa seria,
ciò che la vita scarta è sotto il ponte
cose e pensieri in una sola fonte
sotto al ponte c’ è solo la miseria.

Con le stoviglie ed i vestiti smessi
giace la donna nel rigor di morte,
le labbra in una smorfia infin contorte:
chiusa è la vita ed i suoi sogni annessi.
Gaspy
Cobite
00venerdì 9 luglio 2010 21:34

Benvenuto in Fiori di pensiero [SM=x142846]
Scusami il ritardo.

La poesia parla di una storia diversa, una storia però non rara al giorno d'oggi.
Però devo rileggerla con maggiore attenzione.
A domani [SM=x142897]

Giancarlo
Cobite
00sabato 10 luglio 2010 09:56

La poesia mi sembra ben curata nella metrica quanto nelle scelta delle parole e il canto che ne esce esalta il senso ed il sentimento.
Il tema sembra toccare l'argomento dei senza tetto che negli ultimi tempi è sempre aumentato, prima a causa dei clandestini che arrivavano senza una destinazione e finivano a diventare sotto-schiavi di "gente che dava il lavoro" ma si dimenticava di pagare come in una società civile, poi per la crisi attuale per cui anche chi aveva un lavoro da schiavi ma con una paga sufficiente si trova in mezzo la strada.
Non serve più andarli a cercare questi senza tetto: se non si è orbi si vedono, eccome!

Sento questa poesia un grido di allarme per quella parte di società che nella crisi è sempre più opulenta ed incivile e se ne frega altamente della vita degli altri.
Un grande applauso. Bravo! [SM=x142874]

[SM=x142897] Giancarlo
Gaspy2010
00sabato 10 luglio 2010 12:58
Ti ringrazio, Giancarlo.

I concetti da te espressi si materializzano meglio nella poesia "Terra amara" che vado a postare separatamente

Gaspy
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