Solidarietà - Europa

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benimussoo
00sabato 22 luglio 2006 12:19
fonte: Francesca Turrini sede di Milano

David Gilmour a Venezia per Emergency

David Gilmour, chitarrista e voce storica dei Pink Floyd, sara' in
concerto in piazza San Marco a Venezia il 4 e 5 agosto per Emergency.
E' un'iniziativa a sostegno di Emergency, nata dall'associazione
Tocnadanza e organizzata da Fran Tomasi in collaborazione con Venezia
Spettacoli, alla quale Gilmour ha aderito con entusiasmo.

Parte del ricavato del doppio concerto verra' devoluto a favore del
Centro di cardiochirurgia di Khartoum, in Sudan. In via di definizione
l'incontro fra Gino Strada e David Gilmour.

I biglietti, tre ordini di posti da 50 a 120 euro, sono in vendita sul
circuito Ticketone (Tel. 899500022 www.ticketone.it) e Box Office
(Tel. 041.2719090).
Emergency sara' presente con banchetti info e gadget.
benimussoo
00lunedì 4 settembre 2006 11:49
San Raffaele del Monte Tabor
L'Opera

La Fondazione San Raffaele del Monte Tabor, costituita nel 1971 da don Luigi Maria Verzé, è un'opera che comprende attività cliniche, di ricerca e didattiche.

L'Istituto Scientifico Universitario San Raffaele si estende su un'area territoriale di 300.000 mq. e, compreso il suo distaccamento San Raffaele Turro, specializzato nelle malattie mentali e comportamentali, dispone di 1.382 posti letto, impiegando oltre 3.400 dipendenti. E' sede del Dipartimento di Emergenza, Urgenza e Accettazione di Alta Specialità (EAS). Nell'anno 2005 ha effettuato oltre 55.000 ricoveri, 6 milioni tra prestazioni ambulatoriali ed esami di laboratorio, 21.000 interventi chirurgici, 50.000 accessi al Pronto Soccorso.

Dell'Istituto è parte il Dipartimento di Biotecnologie (DIBIT), fondato nel 1992, oggi un centro di ricerca di base tra i più importanti in Europa e il più grande parco scientifico biotecnologico privato in Italia. Dispone di circa 40.000 mq di laboratori dove lavorano oltre 300 ricercatori e circa 100 borsisti. Vi si sviluppano ricerche di base e cliniche nel campo della terapia genica, delle cellule staminali, delle malattie da immunodeficienza e neurodegenerative, della proteomica, bioinformatica, della neurobiologia e biologia molecolare. Nell’anno 2005 sono stati pubblicati 666 lavori sulle maggiori riviste scientifiche, tra cui Science e Nature, con un impact factor totale di 3.412 e un indice di produttività nel 2004 del 12,2%, il più alto tra gli istituti scientifici nazionali.

L’Ospedale San Raffaele Turro, casa di cura accreditata dal Servizio Sanitario Nazionale, è dal 1988 proprietà della Fondazione San Raffaele del Monte Tabor. Oltre alle divisioni di Psichiatria, sono presenti le divisioni di Neurologia e di Urologia per un numero complessivo di 314 posti letto, il Servizio di Psicologia Clinica, numerosi servizi diagnostici e di riabilitazione, attività ambulatoriali e di ricerca.

Sono società controllate: Laboraf - Diagnostica e Ricerca s.p.a. (medicina di laboratorio), HSR Resnati s.p.a. (poliambulatori), Europa Scienze Umane Editore (casa editrice che pubblica Kos, mensile di medicina, cultura e scienze umane, l’Ala, periodico di medicina e salute, ed edita saggi e trattati di psicologia, cultura e filosofia), Science Park Raf s.p.a. che a sua volta controlla Telbios (società di telemedicina e formazione a distanza) e Molmed (società biotech focalizzata sulla medicina molecolare).
Il Parco Scientifico Biomedico di Roma è società collegata.

La Fondazione San Raffaele comprende anche un numero considerevole di enti no profit collegati: AISPO (Associazione Italiana per la Solidarietà tra i Popoli), organizzazione non governativa che opera con progetti mirati in Europa, Brasile, India, Africa e Israele, Fondazione G. Giglio di Cefalù (Ospedale), Fondazione San Raffaele Cittadella della Carità di Taranto (Ospedale), Fondazione Onlus Areté (fondazione senza scopo di lucro nata per sostenere l’attività dell’Istituto San Raffaele e della sua Università), Fondazione Monte Tabor Centro Italo Brasilero (Ospedale a San Salvador de Bahia).

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L'Università Vita-Salute San Raffaele viene fondata nel 1996 sull'esperienza del San Raffaele e si caratterizza sin dall'origine per una stretta integrazione della didattica con la ricerca di base e l'attività clinica. Nato con la facoltà di Psicologia, viene ampliato nel 1998 con l’inaugurazione della facoltà di Medicina e Chirurgia, nel 2002 con la facoltà di Filosofia, le cui attività didattiche si svolgono nel secentesco Palazzo Arese-Borromeo a Cesano Maderno, e dal 2005 con il corso in Scienze della Comunicazione. Con l’anno accademico 2005-06, inoltre, è stato avviato il nuovo corso di Laurea in Igiene Dentale.
L'attività didattica comprende anche il Liceo Ginnasio San Raffaele ad indirizzo di ricerca con sede in Segrate (MI).
@tiskio@
00martedì 31 ottobre 2006 18:15
EUROPA/PORTOGALLO - “Quando sono in gioco i diritti fondamentali della persona umana, la ragione deve prevalere sulle ragioni del cuore”: XVIII Giornate Nazionale della Pastorale Famigliare

Fatima (Agenzia Fides) - Mons. José Cavaco Carrilho, Presidente della Commissione Episcopale del Laicato e la Famiglia della Conferenza Episcopale Portoghese, intervenendo alle XVIII Giornate Nazionali della Pastorale Famigliare, celebrate a Fatima la scorsa settimana, ha sottolineato l'importante ruolo che svolge la famiglia, come autentico luogo di umanizzazione e principale ambito di educazione della fede. Perciò, nel momento attuale, e davanti alla situazione culturale in cui si trova la famiglia, promuovere i valori umani e cristiani, specialmente per i giovani, costituisce una “emergenza educativa”. Il Vescovo ha anche ricordato l'importanza e il valore della testimonianza delle famiglie cristiane nella nuova evangelizzazione, come piccole “Chiese domestiche”, cosi come la necessità di un maggiore impegno delle associazioni familiari nella vita sociale e politica del paese.
“L’attuale contesto culturale, sociale e politico - ha continuato Mons. José Cavaco - esige che i cattolici sappiano affermare i principi relativi ai diritti fondamentali della persona, il primo dei quali è il diritto alla vita”. In questo senso Mons. José Cavaco Carrilho ha affermato che è importante “saper discernere quello che è un'esigenza propria della natura morale e quello che è un imperativo di fede, della morale cristiana” ed essere capaci di agire con coerenza: “Quando sono in gioco i diritti fondamentali della persona, la ragione deve prevalere sulle ragioni del cuore”.
A tal proposito ha ricordato tre principi non negoziabili indicati da Benedetto XVI il 30 marzo ai Parlamentari partecipante al Congresso del Partito Popolare Europeo, cioè: la tutela della vita in tutte le sue fasi, dal primo momento della sua concezione fino alla sua morte naturale; il riconoscimento e promozione della struttura naturale della famiglia come unione tra un uomo ed una donna basato sul matrimonio; la tutela dei diritti dei genitori per educare i suoi figli.
Il Presidente della Commissione Episcopale del Laicato e la Famiglia ha proposto, tra le altre cose, di dare maggiore attenzione alla famiglia, intensificare gli sforzi per l’evangelizzazione e catechesi delle famiglie, creare reti di appoggio alle famiglie.
“Questo incontro - ha concluso Mons. José - costituisca un nuovo impulso per l'introduzione e il rinnovamento della Pastorale Familiare, assicurando la sollecitudine della Chiesa per le famiglie, prestando attenzione alle loro aspirazioni, ai loro problemi e alle loro necessità".
Justeee
00giovedì 9 novembre 2006 20:05
P.I.O.M
VATICANO - “Le Pontificie Opere Missionarie entrano in una fase nuova... E’ arrivata l’ora di dedicarsi con maggior impegno al loro consolidamento a livello delle Chiese locali e a livello delle rispettive nazioni” afferma il Presidente delle Pontificie Opere Missionarie, l’Arcivescovo Hoser, aprendo l’Assemblea Speciale

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Con il saluto del Card. Ivan Dias, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli e Presidente del Comitato Supremo delle Pontificie Opere Missionarie, si è aperta oggi a Roma l’Assemblea Speciale delle Pontificie Opere Missionarie, attraverso l’incontro del Consiglio Superiore ristretto.
“E’ un momento umano di fraternità, di solidarietà e d’inquietudine per le sorti di quelli che vivono in abbandono, lasciati a se stessi” ha detto l’Arcivescovo Henryk Hoser, Presidente delle POM, nel suo discorso introduttivo ai lavori. “E’ un fatto ecclesiale perché siamo credenti, discepoli di Cristo, annunciatori della Buona Novella - ha proseguito l’Arcivescovo -. Noi ci incontriamo nel nome del Signore, sicuri della Sua presenza, attenti alla voce dello Spirito Santo e, allo stesso tempo, fedeli alla Chiesa ed alle sue scelte. Siamo motivati dalla carità che ci spinge e dalla speranza che ci orienta. La terza caratteristica che qui s’impone, è il tempo operativo. Il nostro incontro, infatti, non è altro che il prolungamento dei lavori dell’Assemblea Generale Ordinaria, soprattutto per quanto riguarda la parte riservata all’esame delle proposte dei Segretariati Generali circa l’assegnazione dei sussidi”.
Proseguendo nel suo discorso, il Presidente delle Pontificie Opere Missionarie ha anche guardato con fiducia al futuro: “Le Pontificie Opere entrano in una fase nuova, a seguito del lungo processo di aggiornamento dello Statuto e dei testi annessi. E’ dunque arrivata l’ora di accelerare la proverbiale velocità di crociera, dedicandosi con maggior impegno al consolidamento delle stesse POM alla base o, in altre parole, a livello delle Chiese locali e a livello delle rispettive nazioni. Tra gli impegni principali vedrei la missione e la formazione dei Direttori Nazionali nei Territori di Missione”. Dopo aver ricordato le diverse fasi del ciclo decisionale delle POM in merito all’assegnazione dei sussidi, l’Arcivescovo ha concluso con questo auspicio: “Sono sicuro che l’Assemblea Speciale 2006 non mancherà di offrirci occasioni per riaffermare la nostra unità di preghiera, di intenti e di cuori immersi nell’Amore di Cristo per la sua Chiesa
Justee
00martedì 21 novembre 2006 13:53
VATICANO - “La Chiesa cattolica attraverso i suoi fedeli, si è sempre curata delle persone affette da malattie infettive”: il Presidente del Pontificio Consiglio per la Salute alla presentazione del XXI Convegno internazionale sugli ‘Aspetti pastorali della cura delle malattie infettive’

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Si è tenuta questa mattina presso la Sala Stampa Vaticana, la conferenza stampa di presentazione del XXI Convegno internazionale sugli “Aspetti pastorali della cura delle malattie infettive” che si terrà in Vaticano dal 23 al 25 novembre.
“In questi ultimi anni, ha osservato nel suo intervento il Card. Javier Lozano Barragán, Presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute, sono comparse numerose malattie come l'Aids, diventata oggi una pandemia con 40 milioni di persone infettate nel mondo, la Sars, il virus di Ebola, l’influenza aviaria, la ripresa epidemiologica della tubercolosi, l'espansione di malattie batteriche inconsuete ed il propagarsi di nuove infezioni virali che costituiscono serie minacce per la sanità pubblica mondiale”.
La Chiesa cattolica attraverso i suoi fedeli, si è sempre curata delle persone affette da malattie infettive e bisogna continuare a non abbassare la guardia, ha detto il Presidente del Pontificio Consiglio.
“Possiamo dimostrare come in tutto il mondo, anche oggi, ai nostri giorni, le persone colpite da Ebola, da Sars, dall’Hiv o dall’influenza aviaria e che si trovano in una situazione di debolezza, qualunque sia la pericolosità della loro infezione, sono curate, assistite ed accompagnate spiritualmente e pastoralmente nei Centri appartenenti alle diversi Diocesi, Ordini, e Congregazioni religiose” ha dichiarato il Cardinale.
benimussoo
00venerdì 19 gennaio 2007 20:37
Prontamente seguiti da Repubblica e Manifesto, i socialisti francesi hanno scatenato contro il candidato di centrodestra alla presidenza della Repubblica, il ministro dell’Interno, Nicolas Sarkozy, una vera guerra di religione. L’espressione non è solo metaforica: la religione è al centro del manifesto dei socialisti contro «l'inquietante Monsieur Sarkozy» e delle polemiche relative. La più infame accusa Sarkozy di essere filo-israeliano in quanto «ebreo». In realtà il ministro e la sua famiglia sono cattolici, ancorché un suo nonno materno fosse un ebreo (convertito al cattolicesimo). Avere un nonno ebreo era una colpa solo nella Germania di Hitler.


Il manifesto socialista accusa Sarkozy di volere «seppellire l'eredità laica» della Francia. Addirittura. In effetti nell'attuale scenario politico francese ci si può presentare apertamente come omosessuali militanti (è il caso dell'attuale sindaco di Parigi), bisessuali, ammiratori di Oreste Scalzone o di Hamas, e passarla liscia. È invece assolutamente vietato definirsi cattolici, come ha fatto Sarkozy nel suo libro La Repubblica, le religioni, la speranza: né lo ha salvato chiarire - per non esagerare - che la sua frequenza alla Messa domenicale è «piuttosto irregolare». Sembra di essere tornati al 1905, ai tempi delle fiches, quando il governo del fanatico anticlericale Émile Combes schedava gli ufficiali dell'Esercito che frequentavano le chiese, e stroncava sistematicamente la carriera dei cattolici praticanti. Il 1905, appunto. I socialisti scrivono che Sarkozy si permette di «maltrattare la legge del 1905 e i fondamenti del laicismo alla francese». Ma che le leggi di Combes e il laicismo che vieta qualunque riferimento alla religione nelle scuole, e qualunque rilevanza pubblica alle Chiese, siano vecchi, polverosi e non adatti all'attuale pluralismo religioso lo ha scritto in due lunghi rapporti uno dei guru della sinistra, Régis Debray: sì, proprio il vecchio compagno di Che Guevara in Bolivia. Lo stesso Debray, dibattendo con chi scrive, raccontava che si convinse che l'esclusione della religione dalla scuola francese aveva fatto danni irreparabili quando un gruppo di liceali, richiesto di spiegare chi fosse il San Sebastiano raffigurato da Mantegna nel quadro del Louvre, riuscì a dire che doveva certo trattarsi di «un cow-boy riempito di frecce dagli indiani».


I socialisti accusano anche Sarkozy di volere smantellare l'enorme apparato poliziesco messo in campo contro le cosiddette «sette» da dodici anni in Francia. Il ministro non vuole certo tollerare versioni francesi delle Bestie di Satana, ma rileva giustamente che in nome del laicismo sono stati discriminati come «sette» centinaia di gruppi innocui, e che la montagna della burocrazia anti-sette, costosissima per il contribuente, ha partorito il topolino di una sola condanna, per di più contro un gruppo che, considerando imminente la fine del mondo, in tribunale ha rifiutato di difendersi. Infine l'accusa più divertente: i socialisti, che in nome dell’anti-americanismo incontrano gli Hezbollah, accusano Sarkozy di «favorire le organizzazioni islamiche». Certamente il ministro ha offerto un dialogo ai musulmani disposti a ripudiare il terrorismo e la violenza e garantire i diritti delle donne. Ha perfino trovato qualche imam che gli dà retta, e dà una mano a mantenere l'ordine pubblico. Dovrebbe buttarli fuori dal ministero dell'Interno in nome dell'odio obbligatorio contro tutte le religioni?

www.cesnur.org
presso
00giovedì 25 gennaio 2007 12:03
EUROPA/INGHILTERRA - La Chiesa chiede al governo che le agenzie cattoliche non siano tenute a consegnare i bambini da adottare a coppie dello stesso sesso
Londra (Agenzia Fides) - L'Arcivescovo di Westminster e Primate della Chiesa in Inghilterra, il Card. Cormac Murphy O'Connor, ha chiesto al governo, attraverso una lettera inviata al Primo Ministro, Tony Blair ed al suo governo, di esentare le Agenzie cattoliche di adozione dal rispetto della Legge dell’Uguaglianza che entrerà in vigore il prossimo mese di aprile, che obbliga ad includere le coppie dello stesso sesso come possibili adottanti di bambini. Secondo il Cardinale, "obbligare le agenzie a considerare l'adozione da parte di coppie omosessuali sarebbe agire in contrasto agli insegnamenti della Chiesa Cattolica". Perciò sarebbe "una discriminazione illogica, non necessaria ed ingiusta" che obbligherebbe queste agenzie ad agire contro la propria coscienza. Come spiega nella sua lettera, se la legge fosse accettata, la Chiesa si vedrebbe obbligata a chiudere queste agenzie cattoliche per le adozioni, e sarebbe "una tragedia non necessaria". Perciò il Cardinale esorta le autorità a permettere che queste agenzie possano continuare a realizzare il proprio lavoro. “Non c'è niente da perdere - conclude il Cardinale - ed i bambini che aspettano una famiglia in adozione hanno molto da guadagnare con la nostra buona collaborazione".
Anche l'Arcivescovo Mario Conti, Vicepresidente della Conferenza Episcopale Scozzese, ha scritto una lettera al Primo Ministro esprimendo il suo appoggio alla posizione del Cardinale Murphy-O'Connor sull'adozione da parte delle coppie omosessuali. Quello che preoccupa di più i Vescovi Scozzesi, secondo quanto si legge nella lettera, è che nella fase di elaborazione della legge il governo aveva assicurato che sarebbero stati realizzati tutti gli sforzi possibili per proteggere la posizione dalle agenzie cattoliche. Pertanto la normativa proposta sarebbe un tradimento a questo impegno.
benimussoo
00lunedì 19 marzo 2007 19:59
EUROPA/ITALIA - Diecimila persone accolte in 20 anni nella “Capanna di Betlemme”, aperta da don Oreste Benzi per i senza fissa dimora; strutture analoghe in Albania, Russia, Bolivia, Zambia, Tanzania, Kenya
Rimini (Agenzia Fides) - Sono trascorsi 20 anni da quando, a Rimini, la Comunità Papa Giovanni XXIII ha dato vita alla Capanna di Betlemme, realtà di accoglienza per senza fissa dimora. Dieci ne sono invece passati dalla morte di Michel Roland, il carismatico avvocato-giudice belga che ha vissuto 7 anni alla Capanna e alla cui memoria è intitolato il progetto della Comunità che si prende cura dei “barboni”. La Comunità Papa Giovanni XXIII in occasione di questa duplice ricorrenza promuove per mercoledì 21 marzo, una giornata per ripercorrere il significato dell’esperienza della Capanna rispetto al passato e per riflettere sulle prospettive future.
Dal 1987 ad oggi circa 10.000 persone hanno trovato alla Capanna di Betlemme, anche per più di un giorno, un contesto di vita familiare. “La vita è una sinfonia, diceva Michel Roland, e noi in questi anni abbiamo cercato di ascoltarne la nota saliente: la voce dei poveri. Una voce che ci getta in faccia tutta l’ipocrisia umana. Michel ha lasciato tutto, una carriera da giudice, soldi e benessere, per vivere con loro e diventare uno di loro, come aveva già fatto il suo predecessore Andrea Volon” - è il racconto di don Oreste Benzi, fondatore e presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII. “La vera emergenza legata alla povertà estrema, nel nostro territorio come altrove - continua don Oreste - è farsi carico di tutta la sfera dei bisogni di una persona in difficoltà. Non bastano accoglienze estemporanee, il dare vitto e alloggio: è necessario costruire la vita insieme agli ultimi attraverso una condivisione piena, con programmi e progetti a lungo termine mirati a includere i poveri nella società. Su ciò ci siamo sempre interrogati, e possiamo dire che il vero messaggio ce l’hanno dato gli esclusi, che sono stati in grado di creare con noi quella famiglia eccezionale che è la Capanna di Betlemme.”
Oggi la struttura di 650 mq sul colle di Covignano, è composta da una prima accoglienza notturna, un appartamento nel quale sono inserite persone con progetti personalizzati di lungo termine, e un centro di lavoro. Ha una capienza di 40 posti letto, dei quali 5 specifici per l’accoglienza femminile, esperienza appena nata. Vengono erogati circa 100 pasti al giorno, 15 sono gli operatori e i volontari impegnati quotidianamente. All’interno ci sono un ambulatorio medico e un ufficio di assistenza legale. Strutture di questo tipo sono state attivate dalla Comunità, oltre che in Italia (a Vicenza e Bologna), in Albania, Russia, Bolivia, Zambia, Tanzania e Kenya, e si sta valutando la possibilità per altri paesi. Per ulteriori informazioni: Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Via Valverde 10/E, Kristian Gianfreda 0541 909600 - 348 2488128; capannadibetlemme@apg23.org
benimussoo
00giovedì 19 aprile 2007 19:57
VATICANO - “Dialogo nelle Cappellanie d’Aeroporto per una risposta al terrorismo” sarà il tema del XIII Seminario mondiale dei Cappellani cattolici e Membri delle Cappellanie dell’Aviazione Civile
Città del Vaticano (Agenzia Fides) - In questi ultimi tempi gli aeroporti e gli aerei sono saliti alla ribalta per essere stati bersaglio di attacchi terroristici che hanno disseminato in molti senso di paura e insicurezza. Il XIII Seminario mondiale dei Cappellani cattolici e Membri delle Cappellanie dell’Aviazione Civile, organizzato dal Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, che avrà luogo a Roma dal 23 al 26 aprile, intende sostenere ed incoraggiare il lavoro pastorale di coloro che si occupano di tale settore della mobilità umana. Il terrorismo, affermò Giovanni Paolo II, “nasce dall'odio e ingenera isolamento, diffidenza e chiusura. Violenza si aggiunge a violenza, in una tragica spirale che coinvolge anche le nuove generazioni, le quali ereditano così l'odio che ha diviso quelle precedenti” (Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2002, n. 4). In considerazione di ciò, preliminare alle relazioni del Seminario sarà un approfondimento sul “problema del male” affidato al Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, l’Arcivescovo Angelo Amato.
Per capire lo sforzo degli organismi internazionali di proteggere le strutture e i lavoratori aeroportuali, nonché i passeggeri e il pubblico in generale, esperti delle Nazione Unite e dell’Associazione Internazionale del Trasporto Aereo (IATA) spiegheranno le strategie messe in atto dalle loro istituzioni. Il Seminario intende dare il suo contributo specifico per contrastare il terrorismo, mediante il dialogo ecumenico e inter-religioso negli aeroporti del mondo. In essi infatti si svolge la missione di operatori pastorali appartenenti alle diverse Chiese e comunità ecclesiali e alle grandi religioni. Inoltre vi lavorano e transitano persone di culture, nazionalità e religioni diverse, rendendo gli aeroporti palestre di dialogo quotidiano tra i popoli. Su questi temi si soffermeranno il Card. Paul Poupard, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Inter-religioso, e il Vescovo Brian Farrell, Segretario del Pontificio Consiglio per la promozione dell’Unità dei Cristiani.
E’ inoltre prevista la presentazione delle esperienze vissute dal cappellano dell’aeroporto di Newark (USA), Rev. David Baratelli, durante e dopo l’attacco alle Torri Gemelli del “World Trade Center” di New York, e dal cappellano di quello di Heathrow (Londra, Regno Unito), Rev. Paschal Ryan, al momento della scoperta dei piani per un attentato a quell’aeroporto. Ci saranno inoltre occasioni per ascoltare le associazioni e i singoli cappellani e operatori pastorali dell’Aviazione Civile, attraverso i rapporti annuali e nei gruppi di studio. Punto culmine del Seminario sarà l’incontro con il Santo Padre Benedetto XVI, durante l’Udienza Generale di mercoledì 25 aprile. A conclusione del Seminario, i partecipanti si recheranno in pellegrinaggio al Santuario della Santa Casa di Loreto. Il Seminario infatti si affida alla Madonna di Loreto, patrona dell’Aviazione Civile, a cui i cappellani cattolici e i membri delle Cappellanie aeroportuali di tutto il mondo vogliono rendere devoto omaggio.
Justee
00mercoledì 2 maggio 2007 10:09
Ospedali
Telemedicina, Teleconsultazioni avanzate, reti sanitarie e solidarietà. Il ruolo dell’Alleanza Ospedali Italiani nel Mondo
Roma (Agenzia Fides) - Basta dare un'occhiata alle cifre per comprendere quanto sia drammatico il problema sanitario in continenti, come quello africano, dove nella fascia sub-sahariana si contano 29,4 milioni di persone affette da HIV/AIDS, pari al 70% del totale mondiale.
"Satellite e Tlc avanzate per l'aiuto umanitario in Sanità" sarà il tema del Convegno organizzato da Medmatic@, a Roma, mercoledì 9 maggio, presso la Casa del Cinema. Durante la I sessione dell'incontro si parlerà di Sanità e Teleconsultazioni (Tlc) avanzate, un connubio che in ambito umanitario è particolarmente prezioso.
L'Italia è impegnata, grazie al sostegno dell’Unione Europea, dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA), dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e del Ministero della Salute, in piani di intervento sanitario, che hanno la specificità di utilizzare le Tlc avanzate come piattaforme strategiche.
È il caso dell'Alleanza Ospedali Italiani nel Mondo, che, con il progetto IPOCM (Integrazione e Promozione degli Ospedali e dei Centri Sanitari Italiani nel Mondo), promuove, attraverso l'uso in via continuativa di un servizio di teleconsulto medico e di formazione a distanza, la crescita della qualità delle prestazioni sanitarie erogate dai Centri sanitari italiani nel mondo. Alcuni degli obbiettivi del progetto IPOCM sono, infatti, quelli di creare una rete mondiale basata su internet tra centri sanitari italiani nel mondo e centri sanitari nazionali di riferimento, insieme alla riduzione delle criticità di tipo clinico-diagnostico e tecnico-organizzativo
benimussoo
00martedì 12 giugno 2007 21:54
Società
EUROPA/ITALIA - Un software per prevedere la diffusione di malattie infettive in più paesi
Roma (Agenzia Fides) - Si chiama Spatiotemporal Epidemiological Modeler (Stem) il software in grado di prevedere la diffusione di malattie infettive in più paesi.
Realizzato dall’Ibm, il programma è stato donato dalla compagnia ad alcuni scienziati e funzionari sanitari che potranno così risolvere tempestivamente le crisi sanitarie e in particolare le epidemie che si diffondono velocemente e su larga scala.
Stem può essere programmato in base alla malattie e alle popolazioni di una determinata zona geografica del pianeta.
Il lancio del software Spatiotemporal Epidemiological Modeler è solo uno dei progetti facenti parte delle iniziative globali sulle pandemie lanciate dall’Ibm e da più di 20 istituzioni sanitarie nel mondo.
Il nuovo prodotto della compagnia potrebbe essere utile per provvedere tempestivamente a isolare i virus, salvando così numerose vite
presso
00sabato 16 giugno 2007 16:59
Amnesty
VATICANO - La Chiesa Cattolica sospende gli aiuti ad Amnesty International dopo che l’organizzazione umanitaria ha cambiato la propria posizione sull’aborto
Città del Vaticano (Agenzia Fides) - La Chiesa Cattolica non finanzierà più Amnesty International a causa delle posizioni prese dall’organizzazione per la difesa dei diritti umani riguardo all’aborto. La decisione è stata presa dopo che Amnesty ha ammesso l’accesso all’aborto per le donne vittime di violenze o il cui stato di salute possa mettere in pericolo la gravidanza. Il Vaticano ha accusato l’organizzazione di appoggiare l’aborto, di conseguenza ha annunciato di voler ritirare tutti gli aiuti economici che offriva.
“Era inevitabile” ha detto il Cardinale Renato Martino, Presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, che ha denunciato “le lobbies internazionali che lavorano a favore dell’aborto e la propaganda che promuovono nell’ambito di quella che Giovanni Paolo II chiamava 'la cultura della morte'. Grazie a Dio il diritto all’aborto non è stato riconosciuto a livello mondiale” ha aggiunto. Il Cardinale ha lamentato che “è molto grave il fatto che una organizzazione così valida come Amnesty International ceda alle pressioni delle lobbies”. Widney Brown, uno dei dirigenti di Amnesty International, ha ricordato che muoiono ogni anno 68 mila donne come conseguenza di un aborto clandestino. Brown ha detto che la decisione è stata presa dopo la campagna internazionale contro la violenza sulle donne.
La Chiesa Cattolica considera l’aborto come un “omicidio” anche in caso si realizzi in seguito ad una violenza fisica. “E’ come definire un bambino nel ventre di sua madre un nemico, qualcosa che può essere distrutto” ha commentato il Cardinale Martino. Già nel 1996, il Vaticano aveva preso una misura simile nei confronti dell’Unicef, il fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia, accusato di promuovere l’aborto.
Anche la Chiesa australiana (vedi Fides 31/5/2007) ha recentemente annunciato una risposta completa e un documento dopo la decisione di Amnesty di sostenere la depenalizzazione dell’aborto, mentre gli studenti delle scuole cattoliche australiane parlano di dimissioni in massa. L’Opera di diritto pontificio “Aiuto alla Chiesa che Soffre” ha affermato di apprendere con grande dispiacere che Amnesty “ha proposto di favorire i diritti all’aborto in tutto il mondo come sua nuova missione”.
benimussoo
00sabato 23 giugno 2007 19:29
Ospedale
TORINO - L'ospedale è il luogo dove si cura il corpo malato, ma è anche il luogo dove la persona, resa più fragile dalle precarie condizioni di salute, ha più bisogno di supporto umano e, in molti casi religioso. È questo il pensiero che sottende il «Progetto culture e religione» dell' ospedale Molinette di Torino, che vuole aprire le porte a tutte le fedi.
Il direttore generale delle Molinette, Giuseppe Galanzino, presentando oggi alla stampa il progetto, unico del genere in Italia e che vedrà il via operativo a settembre, ha parlato di un «bisogno di pluralismo e multirazzialità e non certo di proselitismo». «In un ospedale grande come le Molinette - ha aggiunto - arrivano ogni giorno tantissimi stranieri, anzi il loro numero è in costante aumento e crediamo importante andare incontro alle loro esigenze non solo sanitarie, ma anche umane».

Per consentire una «copertura» delle varie fedi a 360 gradi, l'ospedale ha contattato nei mesi scorsi responsabili nazionali delle 8 principali religioni presenti sul territorio italiano (quelle che contano un numeri di appartenenti superiore a 30.000): ortodossi, protestanti, ebrei, testimoni di Geova, musulmani, induisti, buddisti e Chiesa di scientology.Stamani è così stato siglato un protocollo d'intesa che permetterà di reperire in ogni momento un religioso da affiancare al malato che ne fa richiesta. Galanzino ha sottolineato come sia stata centrale nella preparazione del progetto la collaborazione della Chiesa cattolica e del cappellano dell'ospedale Giampaolo Pauletto. «Vengo chiamato quotidianamente a portare una parola di conforto, un aiuto anche a persone non cattoliche - ha detto il religioso - per cui mi è naturale salutare questo progetto in modo molto positivo». Sedici i rappresentanti delle varie chiese ascoltati in questi giorni dai vertici dell'ospedale. Fra questi il pastore valdese, Giuseppe Platone, che ha ricordato come il progetto vada
nel solco della delibera della giunta comunale di Torino del dicembre scorso che ha istituito il Tavolo Interfede.
«Promuovere il dialogo tra le religioni è qualcosa di molto complesso - ha detto il pastore - ma che vale la pena. D'altronde viviamo in un'epoca che presta molta attenzione alle esigenze dello spirito basti vedere il successo di un'iniziativa come 'Torino e spiritualità. Le religioni, almeno nel nostro mondo, stanno imparando a parlarsi piuttosto che sgomitarsi e farsi la guerra, atteggiamenti che portano ad integralismo e proselitismo».

Il progetto mira a due cose, il supporto degli utenti dell'ospedale e dei malati, ma anche ad individuare i comportamenti da assumere in caso di morte di persone non cattoliche. «Ci giungono sempre più richieste particolari - ha detto Lia Di Marco, responsabile dell' Urp delle Molinette - come il lavaggio del corpo del defunto, poter dormire accanto al cadavere la notte e così via. Con questo progetto si vuole anche dare una legittimazione ad abitudini non contemplate dalle nostre leggi». «Un modo per dare certezze sui diritti, per formalizzare dei riti conosciuti ma non nostri», ha concluso Galanzino.

da: La Stampa
data: 19/6/2007
presso
00sabato 30 giugno 2007 13:29
EUROPA - Nel 2006 “Aiuto alla Chiesa che Soffre” ha finanziato 5.100 progetti in parrocchie e diocesi di 137 paesi e ha aiutato 16.724 seminaristi di tutto il mondo
Madrid (Agenzia Fides) - L'Opera di Diritto Pontificio "Aiuto alla Chiesa Che Soffre" ha ricevuto durante l’anno 2006 più di 81 milioni di euro in donazione, con un incremento vicino al 10 per cento rispetto all'anno precedente, come afferma la Relazione dell'Anno 2006 che l'Associazione ha appena pubblicato. In una lettera indirizzata ai collaboratori e benefattori, il Presidente internazionale, Hans-Peter Röthlin, ed il direttore della Spagna, Javier Menéndez Ros, segnalano che "il 2006 è stato un anno buono. Certamente i numeri dicono qualcosa, ma non possono misurare l'amore, il vostro amore" che si è tradotto nel finanziamento di quasi 5.100 progetti in parrocchie e diocesi di 137 paesi.
In Africa, l'azione di ACS si è incentrato in modo speciale in Sudan, Repubblica del Congo ed Angola. I primi due paesi continuano a soffrire le conseguenze di lunghe guerre civili ed i cristiani sono vittime dell'oppressione e della discriminazione di buona parte della popolazione; mentre l’Angola, una volta terminata la guerra, ha bisogno dell'aiuto per ricostruire le infrastrutture ecclesiali distrutte durante il conflitto.
In Europa, i progetti sviluppati in Ucraina hanno raggiunto i 3,8 milioni di euro, mentre in Russia la quantità è vicina a 2,4 milioni di euro destinati alla Chiesa Cattolica, alla Chiesa Ortodossa e all'impulso del dialogo ecumenico tra le due Confessioni. Nel continente europeo sono stati anche significativi durante il 2006 gli aiuti destinati a Bosnia-Erzegovina e Croazia. Altri paesi prioritari nell'azione di ACS durante il 2006: Cuba, Haiti, Cina, Myanmar e Vietnam. Pakistan ed il Nord della Nigeria hanno riscosso grande importanza nel lavoro di ACS. Inoltre l’Opera ha continuato ad appoggiare la ricostruzione delle chiese e delle parrocchie dopo le grandi catastrofi degli scorsi anni, per esempio lo tsunami.
La maggior parte delle donazioni - il 29,8 per cento - è stato destinato a progetti di costruzione. Le offerte per le Messe rappresentano il 17,6 per cento degli aiuti; le iniziative di evangelizzazione il 16 per cento, e l'appoggio alla formazione basilare e continua di sacerdoti, religiosi e laici, il 14,2 per cento. Sempre durante il 2006, il 4 per cento delle entrate è stato destinato alla diffusione della Bibbia del Bambino, del Piccolo Catechismo 'Io Credo', ed altro materiale catechistico.
Tra i dati più significativi l'appoggio a 16.724 seminaristi di tutto il mondo per diventare sacerdoti e l’aiuto alla costruzione di 537 cappelle e chiese, per disporre di spazi adeguati alla celebrazione della Santa Eucaristia.
Nella lettera indirizzata ai collaboratori, si indica anche la grande speranza che è nata in Polonia dove, "dopo molti decenni nei quali loro stessi hanno sperimentato la solidarietà, i cattolici polacchi vogliono, a loro volta, essere solidali con la Chiesa che soffre in tutto il mondo". Perciò si è creato un nuovo Segretariato Nazionale (il diciassettesimo) che dopo un breve periodo di sperimentazione, si trova già in piena attività. La lettera si conclude con il desiderio che il 2007 sia ancora migliore del 2006 non "per noi, bensì per la Chiesa che soffre".
benimussoo
00mercoledì 18 luglio 2007 21:34
Operatori Sanitari
VATICANO
VATICANO - La cura del paziente anziano sarà il tema della XXII Conferenza Internazionale del Pontificio Consiglio degli operatori sanitari
Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Esperti di tutto il mondo si incontreranno per affrontare la situazione degli anziani ammalati e in particolare la cura pastorale degli stessi in occasione della XXII Conferenza Internazionale del Pontificio Consiglio degli operatori sanitari che si terrà in Vaticano dal 15 al 17 novembre.
La maggior parte delle istituzioni sanitarie gestite dalla Chiesa cattolica in tutto il mondo prestano particolare attenzione alla cura e all’assistenza degli anziani.
Aprirà i lavori il presidente del Dicastero Pontificio, il cardinale Javier Lozano Barragán, con un intervento su “La cura pastorale dei malati anziani alla luce della Parola di Dio”.
In tutto il mondo, sottolineano dal Pontificio Consiglio, l’attenzione per gli anziani è particolarmente sentita. Ovunque ci sono organizzazioni di volontariato che fanno assistenza a domicilio. La media della vita si è allungata rispetto agli anni passati e occorre maggiore impegno e nuove iniziative per garantire a tutti questa fase della vita serena e confortevole. Oltre alle infermità, la Chiesa cattolica è impegnata a curare altre patologie vissute dagli anziani, in particolare la solitudine alla quale vanno spesso incontro, i disagi quotidiani.
Nel corso dell’incontro mondiale verranno esaminate le principali malattie che colpiscono gli anziani; il rapporto tra le malattie degli anziani e la mondializzazione, l’origine delle malattie dalle quali sono colpiti oggi giorno alla luce degli aspetti personali, tecnologici e scientifici, politici e sociali, oltre che ecologici.
Si discuterà sulle innovazioni tecnologiche ed industriali, sui nuovi farmaci e sulle scienze gerontologiche, sull’aspetto socio-politico, le legislazioni, il sistema sanitario, le pensioni, il ruolo della famiglia e del tempo libero. Tra gli altri argomenti in programma la cura del malato anziano secondo le scritture dei Padri della Chiesa e la storia della Chiesa, si alternerà alle testimonianze di santi che hanno dedicato la loro vita a questa categoria di sofferenti, e alla responsabilità cristiana. Ci saranno anche un dialogo interreligioso sui malati anziani con l’intervento di ebrei, islamici, indù, buddisti.
@tiskio@
00martedì 6 novembre 2007 22:07
SCIENZA E MEDICINA
EUROPA/BELGIO - Rendere i farmaci accessibili a tutti i poveri del mondo ed impedire che i brevetti ne blocchino la distribuzione
Bruxelles (Agenzia Fides) - L’impegno per rendere i farmaci accessibili ai poveri di tutto il mondo, specialmente in Africa, è il tema centrale di una riunione intergovernativa in corso a Ginevra, dal 5 al 10 novembre. L’obiettivo è impedire che i brevetti blocchino l’accesso ai farmaci.
In un recente accordo, gli Stati dell’Unione Europea (UE) hanno sancito l’opportunità di distribuire versioni generiche di farmaci brevettati per l’esportazione verso i paesi poveri che non hanno impianti propri per produrli. La prossima settimana, il Gruppo di Lavoro Intergovernativo (IGWG) sulla salute pubblica, l’innovazione e i diritti di proprietà intellettuale si riunirà, sempre a Ginevra, per elaborare un piano di azione. Questo si è reso necessario dopo che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nel suo rapporto 2006, aveva lanciato il monito che se non fossero stati messi in chiaro alcuni punti, i brevetti avrebbero continuato ad essere richiesti dai laboratori, privando i poveri dei farmaci salva vita.
La Commissione Europea, organo esecutivo dell’UE, si è recentemente impegnata a non porre ostacoli a nessuno dei suoi 27 stati membri nel caso in cui questi decidessero di produrre farmaci generici come alternative più economiche alle medicine brevettate, generalmente troppo care per la maggior parte degli abitanti dei paesi poveri.
L’accordo è stato raggiunto tra i membri del Parlamento Europeo e i rappresentanti dei governi dell’UE e della Commissione. La decisione esonererà in modo permanente dagli accordi del 2003 sui Diritti di Proprietà Intellettuale Relazionati con il Commercio (Trips). Questa esenzione è stata elaborata per permettere ai paesi poveri, incapaci di far fronte alle emergenze sanitarie, di importare le versioni generiche economiche di farmaci brevettati prodotti sotto una licenza obbligatoria.
La decisione dell’UE era stata già presa a dicembre 2005, ma allora i parlamentari negarono l’approvazione fino a quando non avessero ottenuto le concessioni degli altri organi principali dell’UE. Come parte dell’accordo, la Commissione si è anche impegnata a non inserire nessuna disposizione sulla proprietà intellettuale in relazione, in particolare, con le ditte farmaceutiche previste negli Accordi di Associazione Economica (EPA), attualmente negoziati con casi 80 paesi di Africa, Caraibi e Pacifico (ACP).
L’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) stima che nel 2005, 25,8 milioni di persone erano sieropositive nell’Africa subsahariana. In Etiopia, Ghana, Lesotho, Mozambico, Nigeria, Tanzania e Zimbabwe, il 90% di quelli che hanno bisogno di farmaci antiretrovirali per curare l’Aids potrebbero non ottenerli. Rimane quindi urgente trovare altre misure per tutelare la distribuzione dei farmaci essenziali in Africa. Attualmente il sistema di brevetti dell’UE è insufficiente.
presso
00martedì 24 giugno 2008 17:27
EUROPA/SPAGNA - Dal 26 al 30 giugno Incontro dei Segretari Generali delle Conferenze Episcopali dell’Europa per analizzare la situazione religiosa nel Continente
Oviedo (Agenzia Fides) - I Segretari Generali delle Conferenze Episcopali dell’Europa si riuniranno dal 26 al 30 giugno per celebrare il loro annuale incontro che quest’anno avrà luogo a Covadonga, (Oviedo, Spagna). Vi prenderanno parte i Segretari Generali delle seguenti Conferenze Episcopali: Albania, Bielorussia, Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria, Repubblica Ceca, Croazia, Francia, Germania, Inghilterra e Galles, Italia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paese Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Russia, Scandinavia, San Cirillo e San Metodio, Scozia, Slovacchia, Slovenia, Svizzera, Turchia, Ungheria, Ucraina (bizantini e latini). Ci sarà anche l’Arcivescovo di Oviedo, Mons. Carlos Osoro Sierra. L’incontro è promosso dal Consiglio delle Conferenze Episcopali dell’Europa (CCEE).
Il tema principale da affrontare è “La situazione religiosa in Europa: tra la secolarizzazione e le domande sul senso e la spiritualità”. Inizialmente si analizzerà la situazione religiosa in diversi Paesi europei, successivamente si dibatterà sul ruolo della Chiesa, sull’evangelizzazione, la pastorale e l’attività delle Conferenze Episcopali.
Inoltre, i partecipanti rifletteranno su altri temi di attualità particolarmente urgenti quali: Bioetica: legalizzazione dell’eutanasia e ricerca con cellule madri embrionali; La presenza dell’Islam in Europa (a tal proposito si presenterà la prossima Conferenza europea cristiano-musulmana, che avrà luogo a Malines/Bruselas, Belgio, dal 20 al 23 ottobre di 2008, organizzata dalla CCEE e dalla Conferenza delle Chiese Europee); Il diaconato permanente; Insegnamento della religione in Europa (si presenterà la ricerca europea del CCEE sull’insegnamento della religione); La prossima Giornata Mondiale della Gioventù (Sydney, 15-20 Luglio di 2008); L’Anno Paolino (2008-2009); La XII Assemblea Plenaria Ordinaria del Sinodo dei Vescovi (5-26 ottobre 2008).
Una parte dei lavori sarà dedicata allo scambio di esperienze su questioni legate all’ecumenismo. In particolare, i partecipanti valuteranno il processo della Terza Assemblea Ecumenica Europea (EEA3), svoltasi lo scorso settembre nella località rumena di Sibiu, e dibatteranno sulle sue implicazioni nello scenario ecumenico in Europa. Nel corso dell’incontro verrà presentato il programma del primo Forum Cattolico-ortodosso, previsto a Trento (Italia) dall’11 al 14 dicembre 2008 con il titolo “La famiglia come bene per l'umanità”. Poiché l’incontro si celebra in Spagna, i partecipanti avranno l’opportunità di conoscere le informazioni sulla situazione della Chiesa cattolica in Spagna e sull’Anno Giubilare della Santa Croce ad Oviedo.
Ogni giorno ci saranno diversi momenti di preghiera e la Celebrazione Eucaristica. Domenica 29 giugno sarà dedicata a conoscere alcuni posti significativi di Oviedo (città antica, cattedrale, Camera Santa e monumenti pre-romanici) e alle 12 si celebrerà la Santa Messa del pellegrino nella Cattedrale di Oviedo insieme alla comunità locale, in occasione della celebrazione dell’Anno Giubilare della Santa Croce. (RG) (Agenzia Fides 24/6/2008)
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