Sita si scusa coi Testimoni di Geova

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Roberto Carson
00mercoledì 12 agosto 2009 17:20
Pochi autobus e negozi chiusi per i trentamila radunati al Dall'Ara

«Ho promesso ai testimoni di Geova che se sceglieranno ancora Bologna come luogo della loro assemblea, gli daremo quell' accoglienza in grande stile che questa volta non siamo riusciti ad allestire». Luciano Sita, assessore alle Attività produttive e turistiche, avrebbe probabilmente voluto applicare la pratica tanto sbandierata del "fare sistema" al ritrovo di testimoni di Geova che ha riunito a Bologna 30 mila fedeli tra giovedì e domenica della settimana scorsa.

La città deserta, commercianti e albergatori che chiedono continuamente di investire sul turismo e l' arrivo nei giorni più vuoti di agosto di 30 mila persone che hanno riservato 5.000 camere d' albergo, «piene per la prima volta dopo mesi». Eppure a Bologna i servizi sono rimasti quelli estivi, ridotti al minimo, e i visitatori che arrivavano da 10 nazioni non hanno trovato ad accoglierli niente di più di quello che resta ai bolognesi che non vanno in vacanza: negozi chiusi e serrande abbassate. «Ci siamo dovuti arrangiare, sabato è perfino entrato in vigore l' orario estivo ridotto dei bus», hanno detto gli organizzatori, alle prese con migliaia di arrivi e partenze da coordinare.

«Mi è dispiaciuto ma c' è stato un problema di comunicazione - dice Sita - l' iniziativa è stata programmata nell' inverno scorso, ma io sono venuto a saperlo molto in ritardo, solo una settimana prima dell' evento». A quel punto, l' assessore ha convocato gli organizzatori, si è messo a disposizione per aiutarli a risolvere eventuali problemi, ha anche lasciato il suo numero di cellulare p er emergenze. «Mi hanno telefonato perché non trovavano abbastanza autobus per raggiungere lo stadio dalla stazione - racconta Sita - gli hanno proposto dei mezzi speciali ma erano a pagamento e non se li potevano permettere. Alla fine credo siano stati aggiunti 13 autobus in più sulla linea».

Un intervento "di minima", rispetto a quanto avrebbe voluto fare Sita per sfruttare appieno un' occasione che i profani avrebbero guardato dal punto di vista commerciale. «Non siamo riusciti a organizzare un tavolo per l' accoglienza - si rammarica l' assessore - ma spero tengano conto della nostra buona volontà per la prossima volta».

Tratto da: bologna.repubblica.it/dettaglio/Testimoni-di-GeovaSita:-Troppi-disservizi/1693954?r...
Roberto Carson
00giovedì 13 agosto 2009 17:14
Mea culpa del Comune: “Quei 30mila Testimoni di Geova meritavano un’accoglienza migliore”

Sono arrivati in 30mila da 10 nazioni e da ogni parte d’Italia per il loro raduno annuale. I Testimoni di Geova hanno praticamente innondato Bologna, occupando ben 5.000 stanze d’albergo, un “tutto esaurito” come non accadeva ormai da anni. Eppure avrebbero meritato un’accoglienza migliore, ammette l’Amministrazione Comunale per bocca dell’Assessore al Turismo ed alle Attività Produttive, Luciano Sita. Con fare schietto, come è nel suo stile, lo stesso Sita non nega che dal punto di vista “profano” il raduno religioso dei Testimoni di Geova rappresentava una grossa opportunità per la città, per i suoi albergatori, per i suoi commercianti. Sarebbe stato un modo per far conoscere Bologna ed il suo meglio, a migliaia di persone che avrebbero potuto rappresentare altrettanti potenziali turisti di ritorno nella nostra città, nella nostra regione, Sita avrebbe certamente voluto che in questa occasione la città avesse potuto fare “sistema”, peccato però che fosse pieno Agosto, e che l’evento non fosse stato promosso e compreso come avrebbe dovuto (soprattutto in questo Sita ritiene che l’Amministrazione abbia “peccato”). In città i servizi ed i negozi aperti avevano subito la classica contrazione estiva, e non erano certamente al top dell’efficienza Gli organizzatori sono stati un po’ abbandonati a loro stessi. Ed in effetti problemi ci sono stati, ad esempio, nel reperire un numero sufficiente di mezzi pubblici per consentire a tutti i 30mila fedeli di raggiungere lo Stadio Comunale, dove si concentrava la celebrazione principale del loro raduno. L’assessore Sita, che era stato avvisato della portata e della complessità dell’evento solo una settimana prima, a questo punto ha cercato in ogni modo di fare quello che poteva per gli organizzatori. Ha dato loro il proprio numero di cellulare, per rendersi reperibile in qualsiasi emergenza. E quando l’hanno interpellato per il autobus carenti, è riuscito a far aggiungere una decina di autobus in più sulle linee per lo stadio. Tutto questo, comunque, non capiterà più in futuro, assicura Sita, “Ho promesso ai Testimoni di Geova che se torneranno ancora a Bologna per il loro raduno, gli daremo un’accoglienza veramente in grande stile, come Bologna sa dare. Spero tengano conto della nostra buona volontà per la prossima volta!”

TANTE SCUSE ANCHE ALL’ASSOCIAZIONE NIPPONICA – Il mea-culpa comunale nei confronti dei Testimoni di Geova, fa il paio con un’altra gaffe dello stesso Comune, quasi contemporanea. In questo secondo caso il Comune si è dimenticato di spegnere i getti d’acqua al centro del laghetto dei giardini Margherita, e così non ha potuto avere luogo la cerimonia delle lanterne che l’Associazione Nipponica di Bologna avrebbe voluto celebrare per ricordare la tragedia di Nagasaki. Gli organizzatori della festa avrebbero voluto liberare decine di lanterne galleggianti, beneaguranti per la pace, ma i getti d’acqua lo hanno impedito. Il Comune da parte sua attribuisce la responsabilità alla ditta privata di Granarolo che avrebbe dovuto provvedere materialmente a spegnere i getti d’acqua (che in realtà hanno la preziosa funzione di “ossigenatori” delle acque stagne del laghetto), ma che pare lo abbia dimenticato. Lo stesso Comune si propone di rimediare con una donazione all’associazione Nipponica che aveva organizzato la manifestazione. Laconico e molto “zen” il commento del regista Claudio Longhi: “Peccato per il tutto il lavoro che era stato fatto. Ma gli inconvenienti talvolta accadono”.

Tratto da: www.telesanterno.com/mea-culpa-del-comune-%E2%80%9Cquei-30mila-testimoni-di-geova-meritavano-un%E2%80%99accoglienza-migliore%E2%80%9D-0...
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