Sistema sicurezza a Napoli. L'opinione di Luttwak.

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
webcop
00lunedì 29 maggio 2006 12:38
intervista a edward luttwak Il Denaro.it

Sicurezza in città: ecco le cinque mosse
Rispetto delle semplici regole del vivere quotidiano con i duemila vigili urbani a disposizione; una rete di telecamere con programmi di riconoscimento automatico delle immagini; coordinamento di tutte le forze di polizia, municipale e nazionale, con un sistema integrato di comunicazione a basso costo e senza creare conflitti di competenza tra i diversi comandi. E poi, ancora, accesso gratuito a Internet via radio per tutti i cittadini, come avviene in altre parti del mondo e una migliore viabilità. Solo con una cultura dell’informazione, che genera a sua volta un contesto migliore dove i criminali si sentono osservati, è possibile aumentare il livello di sicurezza percepita a Napoli rilanciando il turismo e attraendo investimenti esteri. Parola di Edward Luttwak, uno dei maggiori esperti mondiali in materia di sicurezza, consulente del segretario alla Difesa, del Consiglio per la sicurezza nazionale e del Dipartimento di Stato degli Usa nonché membro associato dell'Istituto del ministero delle Finanze giapponese per la politica fiscale e monetaria. Luttwak, ieri a Napoli, partecipa a una conferenza al Denaro con il candidato sindaco Salvatore Lauro e Ubaldo Procaccini, presidente di Finconsult.
di Sergio Governale

Domanda. Lei conosce bene Napoli: quale evoluzione ha notato negli ultimi anni?
Risposta. Ho notato un cambiamento negativo. Vedo una degenerazione della viabilità. E’ molto irritante. Anche la criminalità stia peggiorando e non guardo le statistiche. Mi dispiace molto, perché quando invito i miei amici a visitare la città mi dicono di no, perché ritengono che non sia sicura.
D. E’ un problema di percezione?
R. Di sicurezza percepita: è l’unica sicurezza che conta. Se tu sei terrorizzato, sei insicuro. Se invece ti senti sicuro, sei sicuro. Gli stranieri vanno magari a Barcellona e vengono derubati, ma questo non si evince dalle statistiche. Credo che Napoli debba essere la prima città del turismo a livello globale. Non conosco altre città che possano offrire al turista qualcosa di più.
D. Ma senza sicurezza…
R. … non c’è turismo e non c’è economia.
D. Gli imprenditori locali considerano, infatti, la mancanza di sicurezza il principale freno allo sviluppo economico…
R. Hanno ragione, ma la mancanza di sicurezza è causata dall’incuria e l’incuria si manifesta anche nella viabilità. Pensi a un turista in auto che deve uscire dal porto: deve percorrere tre chilometri per tornare al punto di partenza. Poi arriva un ministro e aprono un varco. E per i cittadini e per i turisti? Questo atteggiamento strangola il potenziale turistico ed economico di Napoli.
D. E’ un problema di organizzazione?
R. E’ il problema di non applicare metodi validi utilizzati in città molto più grandi, come Lima.
D. Ci parli di questi metodi…
R. Tutto si basa sul fatto che il Municipio è responsabile per la sicurezza. A Napoli, come in tutto il mondo, c’è una polizia municipale e una o più polizie nazionali. Partiamo dai duemila vigili urbani, un numero immenso, che devono stare in strada e non al bar o negli uffici per le otto ore previste. Dovrebbero agire anche sui rifiuti buttati al di fuori del cassonetto, sui parcheggi selvaggi. Dovrebbero usare la radio solo per comunicazioni di servizio, usando un protocollo preciso, coordinato con le altre forze dell’ordine. Un messaggio radio completo che, con una piccola immagine, segnala automaticamente il tipo di problema, scippo, furto, etc., e comunica il tipo di anomalia al comando più vicino per eventuali rinforzi o interventi.
D. Per sconfiggere la criminalità basta allora un uso più coordinato delle forze dell’ordine?
R. Esatto. Insisto: il problema è municipale e le soluzioni da adottare sono municipali. Anche se il Comune non può avere alcuna autorità di comando e controllo sui Carabinieri, quando questi ultimi ricevono un’e.mail generata automaticamente dalla radio non possono non intervenire. In tal modo il Municipio inizia a indirizzare, manipolare, controllare tutte le forze di polizia per reprimere il crimine municipale, che va dall’assassinio, all’immondizia, al parcheggio illegale.
D. Senza distinzione tra “crimini” di serie A, B o C?
R. Queste differenze esistono per i giuristi e i giudici: non esiste alcuna distinzione dal punto di vista della sicurezza. Il piccolo crimine è uguale a quello grande, perché la sicurezza si crea con la repressione dei piccoli crimini, con un’atmosfera di ordine, in cui il crimine possa emergere. Se vige il caos, il crimine si muove più agevolmente, con il paradosso che la persona più normale diventa il criminale, che non butta a terra immondizia, non scrive sui muri, non parcheggia selvaggiamente e non ostacola la vivibilità.
D. Non serve dunque militarizzare il territorio?
R. No, basterebbe una carta della città sotto l’occhio di pochi uomini dislocati nei comandi delle diverse forze dell’ordine, che smistano le informazioni ai comandi locali. Così si presidia il territorio. Due o tre persone del Comune potrebbero gestire tutte le forze di polizia, dando loro le informazioni sul tipo di problema, generate automaticamente dalle radio dei vigili.
D. Un coordinamento basato sull’informazione…
R. Un coordinamento che genera una cultura dell’informazione, che genera a sua volta un contesto migliore dove i criminali si sentono osservati. Devono avere paura di essere riconosciuti. Questa è prevenzione. La gente a Napoli deve passeggiare con le catenine d’oro e i Rolex, come è stato fatto a New York.
D. Il modello della Grande Mela ai piedi del Vesuvio: funzionerà?
R. Per forza. Basta mettere telecamere dappertutto. Pensi che oggi le telecamere hanno sistemi di riconoscimento automatico: leggono le targhe e sanno se le auto sono rubate o coinvolte in attività criminose, sanno se passano con il semaforo rosso e avvertono subito il vigile più vicino e così via le altre forze dell’ordine. I vigili devono osservare, non stare fermi, devono muoversi e coordinarsi tra loro e con altri. Parliamo di cose che costano poco, meno sicuramente di tante spese di rappresentanza inutili.
D. Questo come si concilia con la privacy dei cittadini?
R. Un tecnico come me non ha il diritto di esprimersi su temi che concernono la politica. E’ un problema di bilanciamento tra sicurezza e privacy. Io dico solo che i sistemi ci sono e funzionano, basta trovare la soluzione ritenuta più adeguata. Rispetto a New York, Napoli strangola il turismo e le attività commerciali. L’idea di un’impresa estera di insediare un ufficio a Napoli sarebbe vista sicuramente come eccentrica, a causa della viabilità e della sicurezza. A New York, invece, le forze dell’ordine non sono aumentate e il turismo è cresciuto con questo semplice metodo. E’ il risultato di una strategia municipale. L’incuria e l’ignoranza di questi metodi non è scusabile. Posso assicurare che a Napoli sono applicabili metodi per la sicurezza in tempi brevissimi e con costi bassissimi e che cambierebbero la situazione.
....OMISSIS...

Tutti i punti della strategia
• Sistema integrato di comunicazione tra le tutte le forze dell’ordine
• Accesso gratuito a Internet via radio con copertura dell’intera area cittadina
• Telecamere a riconoscimento automatico delle immagini
• Tutti i duemila vigili urbani in strada a controllare il territorio
• Migliorare la viabilità con gli ingegneri del traffico
Cleanhead
00lunedì 29 maggio 2006 14:36
...sinceramente mi sarei aspettato di piu da un "esperto" della sicurezza......non credo che il problema principale sia il traffico...mi pare come la battuta su palermo....
postman78
00lunedì 29 maggio 2006 15:02
Re:

Scritto da: Cleanhead 29/05/2006 14.36
...sinceramente mi sarei aspettato di piu da un "esperto" della sicurezza......non credo che il problema principale sia il traffico...mi pare come la battuta su palermo....



[SM=g27766] [SM=g27766] [SM=g27766] [SM=g27766]

Dice cose molto vere ma ci vuole una maturità maggiore del cittadino in genere, Napoli non è New York come non lo è Roma, si tratta solo di maturità sociale, il Napoletano, anche il più acculturato non è mentalmente maturo come il Newyorkese perciò il suo modello può essere valido adattandolo alla nostra maturità sociale.

...credo che Pacotom stia sbrodolando : Chiù Telecamere Piì Tuttti!!" [SM=g27766] [SM=g27766] [SM=g27766]
webcop
00lunedì 29 maggio 2006 15:56

Scritto da: webcop 29/05/2006 12.38

D. Ci parli di questi metodi…
R. Tutto si basa sul fatto che il Municipio è responsabile per la sicurezza. A Napoli, come in tutto il mondo, c’è una polizia municipale e una o più polizie nazionali. Partiamo dai duemila vigili urbani, un numero immenso, che devono stare in strada e non al bar o negli uffici per le otto ore previste. Dovrebbero agire anche sui rifiuti buttati al di fuori del cassonetto, sui parcheggi selvaggi. Dovrebbero usare la radio solo per comunicazioni di servizio, usando un protocollo preciso, coordinato con le altre forze dell’ordine. Un messaggio radio completo che, con una piccola immagine, segnala automaticamente il tipo di problema, scippo, furto, etc., e comunica il tipo di anomalia al comando più vicino per eventuali rinforzi o interventi.
D. Per sconfiggere la criminalità basta allora un uso più coordinato delle forze dell’ordine?
R. Esatto. Insisto: il problema è municipale e le soluzioni da adottare sono municipali. Anche se il Comune non può avere alcuna autorità di comando e controllo sui Carabinieri, quando questi ultimi ricevono un’e.mail generata automaticamente dalla radio non possono non intervenire. In tal modo il Municipio inizia a indirizzare, manipolare, controllare tutte le forze di polizia per reprimere il crimine municipale, che va dall’assassinio, all’immondizia, al parcheggio illegale.


A me non sembra un ragionamento del tutto peregrino (a parte il disseminare le città di telecamere) nel complesso, solo che come si vede dalla parte in quote, Luttwak pensa che il modello da adottare sia quello made in USA, dove appunto il Municipio è responsabile della sicurezza e dell'ordine pubblico e lo propone come soluzione seppure con qualche modifica . Quello di cui parla più che un sistema coordinato sarebbe un sistema integrato, per cui il coordinamento sarebbe una conseguenza naturale.
Fatto sta che quel modello, in teoria, già esiste, previsto dalla 121 che assegna al Questore il ruolo e la funzione di Autorità Locale e Provinciale di P.S. responsabile a livello tecnico-operativo anche del coordinamento. Quante probabilità ci sono che assegnando tale prerogativa ai Sindaci funzioni davvero ? Io dico nessuna.
dago113
00martedì 30 maggio 2006 00:07
Re:

Scritto da: webcop 29/05/2006 15.56

Io dico nessuna.



Pure io. Ricordiamoci che il tanto strombazzato modello USA ha a che fare esclusivamente con la politica elettorale del momento. Ovvero, quando Giuliani venne eletto Sindaco di New York la situazione in città era al collasso. Un tasso di omicidi tra i più alti di tutta l'America, criminalità alle stelle, barboni provenienti da tutti gli USA, attirati dai facili sussidi, una Polizia demotivata e delusa. Giuliani cambiò tutto. Disse che lasciare correre anche la sola rottura di un vetro era un incentivo al crimine ed esortò la Polizia a perseguire qualsiasi tipo di crimine, riorganizzandola e rimotivandola e ridando un senso al loro Mestiere. Il tasso di omicidi e della criminalità scese ( adesso città come Washington e Detroit sono molto più pericolose), i barboni traslocarono e come dice Luttwak New York diventò una città a misura di turista...ma non tutto va bene in paradiso...qualche poliziotto si lasciò prendere la mano. Un immigrato guineano venne ucciso con 41 colpi di pistola da quattro agenti che lo avevano fermato per un controllo e che avevano pensato che stesse estraendo un arma ( in realtà stava togliendo di tasca il portafoglio per porgerlo ai colleghi) e un taxista abusivo haitiano venne torturato in modo brutale in un distretto della città . Giuliani prese immediatamente le distanze da questi episodi, dicendo che questa era una deviazione della Polizia e che ciò che era stato fatto da singoli agenti non doveva riflettersi sulla stragrande maggioranza dei poliziotti da lui difesi a spada tratta, ma perse la stima di buona parte della città, riguadagnata solo con il suo comportamento durante l'11 Settembre.

Siamo onesti, quanti Rudolph Giuliani vediamo in giro in Italia, capaci di imporre severe misure anti criminalità e disposti poi a rischiare la cadrega per le proprie idee? [SM=x165050]
postman78
00martedì 30 maggio 2006 01:23
Re: Re:

Scritto da: dago113 30/05/2006 0.07


Siamo onesti, quanti Rudolph Giuliani vediamo in giro in Italia, capaci di imporre severe misure anti criminalità e disposti poi a rischiare la cadrega per le proprie idee? [SM=x165050]



[SM=g27766] [SM=g27766] [SM=g27766] [SM=g27766] [SM=g27766] [SM=g27766] [SM=g27766]
webcop
00martedì 30 maggio 2006 18:49
Re: Re:

Scritto da: dago113 30/05/2006 0.07
Siamo onesti, quanti Rudolph Giuliani vediamo in giro in Italia, capaci di imporre severe misure anti criminalità e disposti poi a rischiare la cadrega per le proprie idee? [SM=x165050]


Guarda, se anche ci fosse io non credo che in Italia funzionerebbe. Ho sempre pensato che la soluzione ai nostri problemi in Italia non sia quella di mutuare modelli esteri.
Però, ti dico, so per averlo appreso da un collega sindacalista UIL-PS che esiste un testo sulle politiche integrate per la sicurezza che potrebbe essere presto presentato in Parlamento e che in qualche modo va nella direzione indicata da Luttwak.
Mi ha promesso che me lo farà avere e appena sarà disponibile lo posterò, perchè a quanto mi dice è davvero "interessante". [SM=x165041] [SM=g27760]
Staremo a vedere. [SM=g27758]

[Modificato da webcop 30/05/2006 18.51]

bumper73
00mercoledì 31 maggio 2006 01:36
luttwak mi sembra sempre molto sicuro di se, di quello che pensa e di quello che fa.
in campo di strategia e tattica militare ha espresso idee molto concrete e condivisibili.
soprattutto in materia di tattica.

per quanto riguarda la sua analisi su napoli..

quoto in pieno il concetto di sicurezza percepita/sicurezza acquisita.
il resto mi trova del tutto scettico per quanto riguarda le scelte, appunto, strategiche (attribuzione della catena di comando etc. anche se con una leggera errata corrige si risolverebbe il tutto come indicato da webcop) un po' meno per quanto riguarda l'applicazione tattica delle stesse..ovvero ne condivido almeno lo spirito.
webcop
00giovedì 1 giugno 2006 21:43
Diciamo che nella parte che indica come soluzione quella di affidare la gestione della sicurezza e ordine pubblico al Sindaco, o comunque al Municipio, mi viene da sorridere.
Inoltre, la vedo del tutto irrealizzabile perchè comporterebbe una vera e propria rivoluzione del sistema sicurezza e non so con quali esiti.
Cleanhead
00giovedì 1 giugno 2006 21:49
...a mio parere la sicurezza va di pari passo con il cnotesto sociale, la coscienza civica, l'educazione, l'istruzione ....non è possibile agire sulla sicurezza se non si agisce su tutto il resto, a meno di non stare sotto una dittatura....
postman78
00giovedì 1 giugno 2006 22:58
Chiù Vigggggili piì tuttì!!! [SM=g27766] [SM=g27766] [SM=g27766]


Dice cose vere ma deve essere adattato alla nostra realtà e alle nostre leggi, vedi 121/81
s@bi
00venerdì 2 giugno 2006 04:47
Re:

Scritto da: Cleanhead 01/06/2006 21.49
...a mio parere la sicurezza va di pari passo con il cnotesto sociale, la coscienza civica, l'educazione, l'istruzione ....non è possibile agire sulla sicurezza se non si agisce su tutto il resto, a meno di non stare sotto una dittatura....



A Città del Messico, qualche anno fa, sono arrivati funzionari inviati da Rudolph Giuliani su richiesta dell'allora sindaco della città, per proporre un modello di pubblica sicurezza simile a quello di New York, che potesse "rivoluzionare" quello esistente e rappresentare la soluzione all'enorme problema dell'insicurezza. Ma... cosa mai poteva cambiare in una città di 28 milioni di abitanti, moltissimi dei quali vivono sommersi nella povertà e il degrado, con problemi di tutti i tipi che risalgono a decine di anni fa? [SM=g27759]
Straquoto le parole di Cleanhead.
bluewall
00venerdì 2 giugno 2006 16:12
Re:

Scritto da: postman78 01/06/2006 22.58
Chiù Vigggggili piì tuttì!!! [SM=g27766] [SM=g27766] [SM=g27766]


Soprattutto per Luttwak. [SM=g27766] [SM=x165057]
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 00:03.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com