Sinodo della Famiglia

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MARIOCAPALBO
00lunedì 6 ottobre 2014 10:30


La famiglia tenuta come in un ideale abbraccio, tra il Sinodo straordinario dell’ottobre 2014
e il Sinodo generale del 2015. Un percorso originale che vede coinvolte e interpellate tutte le componenti ecclesiali e non solo. 
Nella scelta della famiglia, con le sue sfide inedite e le grandi risorse, la Chiesa respira a pieni polmoni, per se stessa e per tutta l’umanità.

 

Il vangelo sulla famiglia è la buona novella dell’amore divino che va proclamata a quanti vivono questa fondamentale esperienza umana personale, 
di coppia e di comunione aperta al dono dei figli, che è la comunità familiare.
Il magistero della Chiesa sul matrimonio va presentato e offerto in modo comunicativo ed efficace, 
perché raggiunga i cuori e li trasformi secondo la volontà di Dio manifestata in Cristo Gesù.


Sacra Famiglia a colori

PREGHIERA PER IL SINODO SULLA FAMIGLIA

di Papa Francesco

Gesù, Maria e Giuseppe
in voi contempliamo
lo splendore dell’amore vero,
a voi con fiducia ci rivolgiamo.

Santa Famiglia di Nazareth,
rendi anche le nostre famiglie
luoghi di comunione e cenacoli di preghiera,
autentiche scuole di Vangelo
e piccole Chiese domestiche.

Santa Famiglia di Nazareth,
mai più nelle famiglie si faccia esperienza
di violenza, chiusura e divisione:
chiunque è stato ferito o scandalizzato
conosca presto consolazione e guarigione.

 Santa Famiglia di Nazareth,
il prossimo Sinodo dei Vescovi
possa ridestare in tutti la consapevolezza
del carattere sacro e inviolabile della famiglia,
la sua bellezza nel progetto di Dio.

 Gesù, Maria e Giuseppe
Ascoltate, esaudite la nostra supplica.

Amen.

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 Dal Salmo 110 (111)

R. Il Signore si ricorda sempre della sua alleanza. 

Renderò grazie al Signore con tutto il cuore,
tra gli uomini retti riuniti in assemblea.
Grandi sono le opere del Signore:
le ricerchino coloro che le amano. R.
 
Le opere delle sue mani sono verità e diritto,
stabili sono tutti i suoi comandi,
immutabili nei secoli, per sempre,
da eseguire con verità e rettitudine. R.
Mandò a liberare il suo popolo,
stabilì la sua alleanza per sempre.
Santo e terribile è il suo nome.
La lode del Signore rimane per sempre. R.

MARIOCAPALBO
00lunedì 6 ottobre 2014 10:31
MARIOCAPALBO
00lunedì 6 ottobre 2014 10:32
Fedele, perseverante, fecondo


Fedele, perseverante, fecondo. Sono queste le tre caratteristiche dell’amore che Gesù nutre verso la Chiesa, la sua Sposa. E queste sono anche le caratteristiche di un autentico matrimonio cristiano. Lo ha affermato Papa Francesco all’omelia della Messa mattutina celebrata in Casa S. Marta. Il servizio di Alessandro De Carolis:
Una quindicina di coppie, una quindicina di storie matrimoniali, di famiglia, cominciate 25, 50, 60 anni fa davanti a un altare e che davanti all’altare di Papa Francesco si ritrovano assieme per ringraziare Dio del traguardo raggiunto. Una scena insolita per la cappella di Casa S. Marta, che offre al Papa l’occasione di riflettere sui tre pilastri che nella visione della fede devono sostenere un amore sponsale: fedeltà, perseveranza, fecondità. Modello di riferimento, spiega, sono i “tre amori di Gesù” per il Padre, per sua Madre, per la Chiesa. “Grande” è l’amore di Gesù per quest’ultima, afferma Papa Francesco: “Gesù sposò la Chiesa per amore”. E’ “la sua sposa: bella, santa, peccatrice, ma la ama lo stesso”. E il suo modo di amarla mette in mostra, dice, le “tre caratteristiche” di questo amore:

“È un amore fedele; è un amore perseverante, non si stanca mai di amare la sua Chiesa; è un amore fecondo. E’ un amore fedele! Gesù è il fedele! San Paolo, in una delle sue Lettere, dice: ‘Se tu confessi Cristo, Lui ti confesserà, a te, davanti al Padre; se tu rinneghi Cristo, Lui ti rinnegherà, a te; se tu non sei fedele a Cristo, Lui rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso!’. La fedeltà è proprio l’essere dell’amore di Gesù. E l’amore di Gesù nella sua Chiesa è fedele. Questa fedeltà è come una luce sul matrimonio. La fedeltà dell’amore. Sempre”.

Fedele sempre, ma anche sempre instancabile nella sua perseveranza. Proprio come l’amore di Gesù per la sua Sposa. "Tante volte" Gesù perdona la Chiesa e allo stesso modo, constata Papa Francesco, anche all'interno della coppia alle volte "si chiede perdono" e così "l'amore matrimoniale va avanti":

“La vita matrimoniale deve essere perseverante, deve essere perseverante. Perché al contrario l’amore non può andare avanti. La perseveranza nell’amore, nei momenti belli e nei momenti difficili, quando ci sono i problemi: i problemi con i figli, i problemi economici, i problemi qui, i problemi là. Ma l’amore persevera, va avanti, sempre cercando di risolvere le cose, per salvare la famiglia. Perseveranti: si alzano ogni mattina, l’uomo e la donna, e portano avanti la famiglia”.

Terzo tratto, la “fecondità”. L’amore di Gesù, osserva Papa Francesco, “fa feconda la Chiesa con nuovi figli, Battesimi, e la Chiesa cresce con questa fecondità nuziale”. In un matrimonio questa fecondità può essere talvolta messa alla prova, quando i figli non arrivano o sono ammalati. In queste prove, sottolinea il Papa, ci sono coppie che “guardano Gesù e prendono la forza della fecondità che Gesù ha con la sua Chiesa”. Mentre, sul versante opposto, conclude, “ci sono cose che a Gesù non piacciono”, ovvero i matrimoni sterili per scelta:

“Questi matrimoni che non vogliono i figli, che vogliono rimanere senza fecondità. Questa cultura del benessere di dieci anni fa ci ha convinto: ‘E’ meglio non avere i figli! E’ meglio! Così tu puoi andare a conoscere il mondo, in vacanza, puoi avere una villa in campagna, tu stai tranquillo’... Ma è meglio forse - più comodo – avere un cagnolino, due gatti, e l’amore va ai due gatti e al cagnolino. E’ vero o no questo? Lo avete visto voi? E alla fine questo matrimonio arriva alla vecchiaia in solitudine, con l’amarezza della cattiva solitudine. Non è fecondo, non fa quello che Gesù fa con la sua Chiesa: la fa feconda”.


MARIOCAPALBO
00lunedì 6 ottobre 2014 10:33
Sabato 4 Ottobre 2014

Decine di migliaia in preghiera col Papa

Nel nome della famiglia   



 
“È significativo come - anche nella cultura individualista che snatura e rende effimeri i legami - in ogni nato di donna rimanga vivo un bisogno essenziale di stabilità, di una porta aperta, di qualcuno con cui intessere e condividere il racconto della vita, di una storia a cui appartenere” ha sottolineato Papa Francesco nel corso della Veglia di preghiera promossa sabato 4 ottobre dalla Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana per accompagnare il Sinodo dei Vescovi.  “La famiglia – ha aggiunto – continua ad essere scuola senza pari di umanità, contributo indispensabile a una società giusta e solidale (cfr. Evangelii gaudium, 66-68). E più le sue radici sono profonde, più nella vita è possibile uscire e andare lontano, senza smarrirsi né sentirsi stranieri ad alcuna terra”.
Il Santo Padre ha, quindi, ricondotto il significato dell’assise sinodale alla ricerca di “ciò che oggi il Signore chiede alla Sua Chiesa”, spiegando che per capirlo occorre “prestare orecchio ai battiti di questo tempo e percepire l’«odore» degli uomini d’oggi, fino a restare impregnati delle loro gioie e speranze, delle loro tristezze e angosce (cfr Gaudium et spes, 1): a quel punto sapremo proporre con credibilità la buona notizia sulla famiglia”.
E, rivolgendosi alle famiglie che gremivano Piazza San Pietro, ha esortato a invocare dallo Spirito Santo per i Padri sinodali i doni dell’ascolto, del confronto “sincero, aperto e fraterno” e dello “sguardo fisso su Gesù”. “A quel punto – ha concluso – con la gioia del Vangelo ritroveremo il passo di una Chiesa riconciliata e misericordiosa, povera e amica dei poveri; una Chiesa in grado di “vincere con pazienza e amore le afflizioni e le difficoltà che le vengono sia da dentro che da fuori” (Lumen gentium, 8); una Chiesa “capace di amare come Gesù ha amato”.
Poco prima il Santo Padre era stato salutato dal Card. Angelo Bagnasco, che in riferimento ai lavori sinodali ha detto: “Come Chiesa sentiamo di non voler combattere alcuna battaglia di retroguardia, né semplicemente di difesa: intendiamo, piuttosto, spenderci fra la gente… rinnoviamo la responsabilità del nostro servizio, che ci chiama a promuovere e far brillare la grandezza e la verità della vocazione umana e del Vangelo del matrimonio e della famiglia. Ci guida e ci sprona un amore appassionato per l’uomo, approfondito alla luce dell’esperienza cristiana che, se non ci impedisce di riconoscerne le fragilità, ce ne fa ancora più gustare la dignità e la bellezza”.
A sua volta, Mons. Nunzio Galantino ha accolto con calore le migliaia di famiglie presenti alla veglia, ringraziandole per aver aderito all’invito dei vescovi italiani a “ritrovarci qui soprattutto per pregare, per accompagnare con il nostro affetto i padri sinodali, per accompagnare il desiderio del Santo Padre di mettere sempre di più al centro della nostra attenzione, riflessione e preghiera la famiglia come bene comune, quel bene comune che è la famiglia”.
“Vogliamo ricordare a tutti, anche a nome di chi è rimasto a pregare nelle nostre parrocchie - ha proseguito il Segretario generale - che la famiglia è veramente al centro della nostra società. Prendersi cura della famiglia è assicurare non solo il futuro, ma anche il presente, un presente bello, riuscito per la nostra società”.  
Ad introdurre la veglia, alcune testimonianza di coppie, offerte con cordialità e sincerità disarmante: Antonio e Roberta di Benevento, fidanzati incamminati verso il matrimonio; Margherita e Marco, coniugi di Novara: ai loro quattro figli si è unita una bimba in affido familiare; Antonella e Nicola di Tivoli, che dopo essere stati separati per sei anni hanno ritrovato l’unità e sono tornati a vivere insieme.

MARIOCAPALBO
00lunedì 6 ottobre 2014 10:38
Il Vangelo della famiglia nel dibattito sinodale    versione testuale

Un volume a firma Kampowski- Pérez-Soba per andare “oltre la proposta del cardinal Kasper”




“Il vangelo della famiglia nel dibattito sinodale - Oltre la proposta del cardinal Kasper” è il titolo del volume scritto da Stephan Kampowski, docente di Antropologia filosofica al Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per Studi su matrimonio e famiglia, e da Juan José Pérez-Soba, ordinario di Teologia pastorale del matrimonio e della famiglia presso lo stesso Istituto. Il testo sarà presentato venerdì 3 ottobre alle 17,30 all’Auditorium del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II (piazza San Giovanni in Laterano) in un incontro moderato dal giornalista Sandro Magister: interverranno Sergio Belardinelli, docente all’Università degli studi di Bologna, Gabriella Gambino dell’Università Tor Vergata e il cardinale George Pell, prefetto della Segreteria per l’economia, che del volume ha curato la prefazione.
 
“Prendiamo come riferimento per la questione il libro del cardinal Kasper, ‘Il vangelo della famiglia’, che contiene sì importanti riflessioni, ma a nostro parere anche significative imprecisioni”, scrivono gli autori. “Il nostro contributo deve poter sviluppare gli elementi positivi, contribuire a chiarire quelli ambigui, esprimere le ragioni per cui alcune affermazioni ci sembrano erronee, ma soprattutto, andare oltre il libro”, aggiungono: “Andare oltre Kasper significa invitare a compiere il passo che egli non ha compiuto, ovvero passare da una descrizione della bellezza del vangelo della famiglia alla sua capacità trasformatrice della pastorale della Chiesa, del soggetto morale e della cultura circostante”.

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