Silvia Comoglio

fabella
00venerdì 4 dicembre 2015 07:08
Silvia Comoglio

molto colpita da questa poetessa, vincitrice del Premio Lorenzo Montano 2015, sezione 'Una raccolta inedita'.


Adagio

II.II


→ quíndi fu fárvi - tútto un cerchio sacro
e dárvi - un ángolo di bacio : un lómbo : un filo d’acqua,
il suono che spalanca il soffio di una stanza [ ]

[ ]


DIS-LOCATO in réfolo di sogno
plúrimo di vita, foste órdine posposto
al fiore - aperto a meraviglia, márgine che venne
a pianta spaventosa, a sémpre che già scosta
corólle e ómbre - e quésta nuda porta: il modo esatto
di sórgere sugl’occhi - di luce uguale a buio,
a órbita di fiato di lunghi rematori
misurati in cristalli - di singulti ―

_______




II.III



… smarrì la voce - cóntro
del tetto la durezza, cóntro - del nome -
la luce - di passaggio …




“Arrì!” arrì negli echi a términe di boschi,
síbilo-che-guarda l’arco già scoperto
dell’última bufera, “l’álba ―
che oscilla di traghetto sedéndosi leggera
su immote - le téste e le ginocchia, l’álbero-lanterna
spogliato - di notte - per amore ―

______


II.IV


… mi soffi - come avessi -
tutto un fango - sulla brina, cóme
se ti fossi - la nótte - di púbblica fatica …
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