Negli anni successivi, le flotte egizie in mar nero sono costrette a ritirarsi da lì ed occupano lo stretto del Bosforo, ma quando la gigantesca flotta pontica arriva lì, anche quel punto fermo viene perduto. Il Mar Nero, per il faraone, è soltanto un ricordo lontano. Nel 217, infine, l'egitto conosce tutta la scena Europea grazie ai suoi diplomatici ed alle spie mandate per il mondo conosciuto.
La penisola iberica pare, momentaneamente sotto dominio iberico, con un piccolo possedimento cartaginese a sud. I Giuli spingono da nord, a loro volta spinti da nord dai potenti Bretoni, che posseggono le Fiandre, la loro isola nonchè tutto il restante nord europeo fino a Vicus Marcomannum. La famiglia Giulia possiede anche il nord dell'italia e la zona Aplina a est di Lugudunum (che invece è Bretone). I Traci sono a Porolissum e zone circostanti, tenagliati sia dai Bretoni a nord che dai Valeri a ovest. I Macedoni, precedenti possessori dei territori ellenici nella penisola balcanica, ormai vengono ridotti giorno dopo giorno dai romani di Valerio, che, come si diceva già in precedenza, sono arrivati fino a bisanzio. I macedoni detengono ormai soltanmto Sparta, Atene e e qualche altra città in quelle zone, in più Creta. L'africa del nord ovest, e le isole del mediterraneo centro occidentale sono dei Corneli. Gli Scizi invece detengono gran parte della russia, giungendo in europa fino a Campus Scythium.
Nel 216 Mazaka è sotto assedio Pontico; nello stesso anno da Sardis e Alicarnasso partono truppe egizie per conquistarne, invece, di territori pontici. Queste truppe vengono assaltate da un contingente pontico. Le truppe egizie si rifugiano così su una montagna, aspettando che siano i pontici ad attaccare.
Diverse centinaia di fanti pontici si appropinquano agli egizi, ma sono inermi di fronte alle lance nubiane e del nilo, e si danno alla fuga. Alla Cavalleria il compito di sterminarli del tutto.
Nei primi mesi del 215 ac arriva notizia che una legione Cornelia ha passato il confine Egizio nel deserto a sud di Cirene. La notizia, documentata dalla spia Heruben Arrhidaeos viene presa con panico ad Alessandria, nella quale iniziano le costruzioni di edifici militari (sospese da anni in favore di Scrittoi, Templi o Bazaar) e si riprende a reclutare soldati. Intanto, nell'anatolia, un gruppo di scout (Cavalieri del Deserto) viene attaccato vicino Pergamum da 81 Uomini delle Colline, che vengono massacrati con sole due cariche egizie ed un conseguente inseguimento dei fuggischi. Un grande esercito segue i valorosi e assedia la città pontica. Nello stesso anno i pontici smontano l'assedio su Mazaka. Purtroppo, contemporaneamente, l'egitto scopre di aver perso due dei suoi assassini inviati l'uno a Kotais, l'altro ad Artaxarta.
Nel 214 truppe egizie assaltano Pergamum e riescono a prenderla senza particolari difficoltà.
In seguito un nuovo contingente Egizio parte per Sinope, mentre nel Medio Oriente Siriano si muovono altre truppe dirette verso mete ancora segrete.
Nel 213 succede il previsto; i Corneli assediano Siwa con un enorme esercito. Contemporaneamente anche la famiglia Giulia ed il Senato ed il Popolo Romano dichiarano guerra alla famiglia tolemaica. I Valeri, invece, rimangono neutrali. L'egitto quindi si trova in guerra contro ben sei fazioni (Giuli, Corneli, SPQR, Macedoni, Parti, Pontici) e con nessun alleato. La situazione, sulla carta, è nera.
Sempre nel 213 truppe Egizie assediano Sinope, la capitale Pontica, ma vengono attaccate da due contingenti nemici; gli egizi però sfruttano le alture del terreno e si ritanano con le cavalcatura sul dosso di una collina. All'arrivo dei nemici, li bersagliano anzitutto con le cavalcature bersagliere, in seguito vengono caricati e totalmente sterminati. Sinope è quindi sgombera da truppe, e gli egizi marciano trionfanti all'interno delle sue mura. Viene assediata inoltre, un'ennesima volta, Sardis.
Pochi mesi più tardi un ennessimo assassinio compiuto su un familiare pontico fa guadagnare a Tutankhemwy, attuale faraone egizio, il titolo di "Omicida", per via dei molti assassini a scapito degli avversari compiuti nei suoi anni di faraonato.
Nel tardo 213, i Corneli assaltano Siwa con un numero spropositato di uomini (818 contro 489 egizi) e tre arieti.
Per la prima volta nella loro storia, i lancieri egizi incontra una seria difficoltà a difendere le mura della città dagli Astati e dai Trieri Romani, ma alla fine, anche grazie alle forze congiunte di schermagliatori e opportune cariche di cavalleria, gli egizi riescono a ricacciare i nemici ed inseguirli con truppe di cavalleria per diminuirne ulteriormente il numero. Siwa, almeno per il momento, è salva.
Nel 212 truppe egizie attaccano Nicomedia; una spia egizia fa trovare aperti i portoni della città, e gli egizi conquistano la cittadina con fin troppa facilità, data l'incredibile superiorità numerica. Pochi mesi dopo truppe pontiche attaccano in un giorno di nebbia un contingente egizio mandato per conquistare Ancyra. I picchieri falangiti pontici, aiutati dagli Scudi Bronzei, arrecano gravi danni ai relativamente male equipaggiati Lancieri Nubiani, ma poi dei Cocchi Egizi caricano alle spalle le sopracitate truppe ed aiutati dai Cavalieri del Nilo, mettono in fuga i nemici.
Pochi mesi dopo un assassino egizio uccide un ulteriore familiare pontico. Contemporaneamente armate egizie assaltano Ancyra, di nuovo a portoni aperti. Attaccando da due lati, le truppe egizie riescono a mettere in difficoltà i pontici all'interno delle mura e poi, ancora, sulla piazza. Lì valorosi Fanti Orientali tengono testa ai Cavalieri del Deserto egizi, ma alla fine devono piegarsi anche loro alla superiorità numerica tolemaica. Gli egizi marciano così dentro Ancyra. Tutta l'anatolia, infine, è sotto il potere di Tutankhemwy l'Omicida.
Nel 211 ac gli egizi si scontrano per la prima volta, e vincono, con le navi dei Corneli. Pochi mesi dopo, truppe del faraone sbarcano su Creta ed assediano Kydonia. Un'armata pontica viene sconfitta poco dopo vicino Mazaka, ed ulteriori navi dei Corneli vengono affondate dai marinai Egizi tra Sparta e Atene.
Nel 210 i Traci vengono annientati. Nello stesso anno si rifanno vivi i Parti, che assediano Seleucia con un gigantesco esercito comandato dal familiare Serse di Eulaeus.
Avviene, negli stessi mesi, l'assalto a Kydonia. Le truppe macedoni del capitano Iolao combattono decisamente male, e permettono in poco tempo agli egizi di conquistare le mura e le strade della città. Avviene un ultimo massacro nella piazza centrale dell'abitato e presto Kydonia cade in mano egizia. Ed era ora.
Sempre nel 210 i Parti attaccano Seleucia, difesa dall'erede Sekhemwy. I parti si presentano con diverse scale, una torre d'assedio ed un ariete, che riescono tutti ad arrivare alle mura.
I lancieri nubiani però, appostati come sempre davanti al portone, riescono a tenere indietro cariche di fanti e cavalli di ogni tipo (incluso il formidabile generale nemico coi suoi cavalieri catafratti, che muore caricato dai Cavalieri Nubiani), mentre tutti i parti che salgono da scale o torri vengono fatti a pezzi dai lancieri o schermagliatori li appostatisi.
La battaglia si conclude con la distruzione della torre d'assedio e tutti i contadini parti intrappolati al suo interno. Dei 1161 parti attacanti, non rimangono che 172 che si disperdono tra le dune del deserto.
Nel 209 ac giunge notizia che Cartagine non è più. Per gli egizi invece l'anno inizia con il blocco di diversi porti dei Valeri in Grecia e nello stretto tra Bisanzio e Nicomedia. Lo stesso 209 ac invece si conclude con diverse sconfitte in mare a carico dei Corneli ed una grande flotta, battuta solo infine dinanzi al porto di Atene, che frattanto è divenuta una città dei Valeri.
Nell 207 ac, Kotais, presunta ultima roccaforte Pontica, viene assaltata dalle truppe Egizie. La battaglia, grazie alle porte aperte dalle spie egizie, è un'unica carneficina tra le strade della città; cavalieri in carica, arcieri e truppe da tiro varie coi loro proiettili, degli onagri e le formibadili asce del deserto battono, strada per strada, le truppe pontiche, che perdono ben due familiari nella battaglia. Kotais è egizia. Eppure il loro capofazione è sfuggito ai nostri uomini.
Nel 206 la peste colpisce Alessandria. Isetnofet Euerghete invece compie il suo settantesimo compleanno, per essere così il più vecchio familiare mai vissuto nell'egitto tolemaico.
Nel 205 truppe egizie a cavallo fanno da avanscoperta per il restante esercito per conquistare Arsakia, ma gli assediati parti fanno una sortita. Le cavalcature egizie si appostano su una collina ed attendono l'arrivo dei nemici, per poi caricarli mentre questi si stancano salendola. Due familiari (tra cui Sarosh, erede Partico) perdono la vita in questa battaglia, che i cavalieri egizi vincono con abilità. I Parti non esistono più, ma i cittadini di Arsakia si rivoltano e detengono la città, che quindi è ancora sotto assedio egizio. La peste di Alessandria, frattanto, ha ucciso Nekho, uno dei figli del faraone, e grande è il lutto in famiglia, in quanto ultimo erede diretto della famiglia di primogeniti partita dal ei fu Hekhemmut.
Nel 204 ac si scopre che i pontici hanno trovato rifugio a nord, nella lontanissima città "Campus Alanum", che così diviene il prossimo obiettivo delle armate egizie, dopo la presa di Arsakia.
Questa avviene, infine, nel 203 ac con l'ausilio di un grosso eserito fornito di ogni tipo di truppa. L'anno successivo, invece, è la Macedonia a dare l'addio alla scena politica europea. Truppe egizie si muovono verso nord per fargliela pagare ai pontici, mentre navi egizie si avventurano, nuovamente, nel mar nero, mentre altre arrivano fino in puglia a bloccare il porto di Taranto e di Apollonia, sulla penisola balcanica. Questi blocchi continuano ad essere eretti fino al 200 ac e oltre, facendo si che dal Mar Caspio, per il Mar Nero fino alla Sicilia il mare è di predominio egizio.
Alla fine del 200 ac le truppe mandate per conquistare Campus Alanum vengono intercettate da Hygiaenon di Gangra, familiare Pontico. La battaglia è breve ma intensa; gli uomini egizi si mettono con alle spalle una gigantesca formazione rocciosa e bombardano il nemico in avvicinamento con gli onagri portati per l'assedio e con frecce e sassi. Infine i cavalieri pontici caricano, al che anche quelli egizi ricevono l'ordine della contro-carica. Pian piano le armate vanno in rotta, da quel momento in poi è tutto un inseguirsi fino alla morte. Il familiare pontico perisce, gli egizi vincono di nuovo in modo netto.
Nel 200 ac quindi la situazione del mondo europeo è dibattuta e decimata. Da un lato, le famiglie Romane dominano nell'occidente, con i Giuli che lottano in Spagna ed in Gallia, i Valeri che predominano sulla Grecia e le regioni confinanti fino ad arrivare al Mar Nero ed i Corneli espandono i loro territori in Africa, costruendo ingenti armate nella Tripolitania. Delle restanti fazioni rimaste in vita, l'Armenia è un mero protettorato della Scizia, questi ultimi a loro volta in declino poichè attaccati ad ovest dalle fazioni Romane e dai Bretoni. Questi ultimi hanno costruito un impero favoloso, che va dalla loro isola natia fino al Mar Nero, vero bacino d'incontro delle varie civiltà. I Pontici, scacciati dall'anatolia verso nord dal Regno d'Egitto, sono solo l'ombra dello stato che erano un tempo.
Nel 198 ac gli Egizi firmano una tregua con i Valeri, e liberano i porti bloccati, soltanto per venire attaccati dai Valeri mesi dopo. Il faraone fa subito bloccare ogni singolo porto dei Valeri a portata di esercito e si pente della sua amichevole apertura nei loro confronti. "E poi dicono barbari a noi." lo si sente borbottare nel momento dell'annuncio della notizia. Nel 198 ac inoltre viene assediato ed assaltato Campus Alanum, e per la prima volta gli Egizi devono lottare nella neve dell'europa settentrionale. Questo, però, non impedisce loro di vincere, e dopo aver abbattuto i portoni con arieti e le torri con onagri, i cavalieri e gli arcieri uccidono il re pontico nella sua dimora. I pontici sono annientati, una volta per tutte.
Nel 197 ac la più improbabile delle alleanze va in porto; i Bretoni, barbari del remoto nord, dai riti inconoscibili e con una storia diversa all'esatto opposto degli dei egizi e dei riti tolemaici, divengono alleati del nostro faraone. Il Mar Nero, nuovo Mediterraneo, è il luogo in cui tale patto viene siglato, chiamato "Patto del Mar Nero", appunto.
Nel 196 ac infine muore Tutankhemwy, che negli ultimi anni della sua vita venne detto "L'astuto" per le opere di spionaggio eseguite, per gli assessini compiuti e per tutte le conquiste in questo modo incanalate. Il vuoto è enorme, e Sekhemwy, il nuovo faraone d'egitto, è anche lui anziano, ben sessantaduenne, ed il suo regno si prospetta breve. Anche se l'anziana età di Isetnofet Euerghete (arrivato ormai a 80 anni!) fa ben sperare a Sekhemwy.
Nel 195 ac gli Iberi lasciano definitivamente la scena europea; solo i Bretoni, i Romani e gli Egizi, ormai, lottano per la supremazia, le altre fazioni sono o in decadimento (Scizi) o in stallo perenne (Armenia).
Nel 194 ac truppe egizie, che avevano precedentemente assediato Campus Sakae, nel lontano nord del mondo conosciuto, la assaltano con un numero incredibile di armi d'assedio. Oltre otto torri d'assedio, almeno sei unità di scale e quattro arieti, a cui si aggiunge un'unità di onagri e un pozzo per distruggere le mura in modo sotterraneo. I ribelli non hanno scampo e vengono massacrati in ogni dove. L'egitto trionfa, ancora una volta.