Re: Re:
LeanBurn, 19/12/2012 20:48:
Non ho detto che veniamo dalle scimmie, ma che siamo figli del caso nel senso che la nostra individualità è frutto di combinazioni casuali come menziona la scrittura di
Proverbi 16:33
La sorte è gittata nel grembo; Ma dal Signore procede tutto il giudicio di essa.
Trà l'altro viene menzionata la teoria del Caos in quella scrittura
Non siamo stati Creati direttamente da DIO per mezzo di Gesù, ma Loro hanno creato un meccanismo la Genetica che ha dato origine ad ogni vivente la cui personalità non è Determinata da DIO ma da un meccanismo casuale
sbagli, la realtà è che ciò che nella nostra mente definiamo male e lo scartiamo come rifiuto, quel rifiuto attraverso il figlio può prendere vita.
da Adamo in poi il suo rifiuto ha viaggiato geneticamente distinguendo persone diverse, perchè hanno materializzato il suo aspetto male chi più chi meno.
Ma Non è il caso ad averlo predeterminato, ma le scelte dei genitori, caso per caso.
Quelle scelte che geneticamente hanno avuto il loro peso e il loro bivio in rapporto all'intensità del vissuto al momento della gravidanza e dopo nell'immediato.
Sotto questo aspetto non conosci Dio, il caso esiste solo per l'uomo, non per Geova, egli sa chi nascerà, chi vivrà e morirà, tu non puoi minimamente comprendere e sapere la portata della sua sapienza.
Quando erano nel grembo Esaù e Giacobbe Dio già sapeva.
Nell'universo vi sono due forze che apparentemente si contrastano, l'ordine e il disordine, poichè l'instabilità come forma apparente di disordine in realtà significa la vita, pure la tua vita e il tuo libero arbitrio, di cui ne è impronta.
Ciò ha dato vita alle molteplice immagini infinite del creatore, come sue creature o creazioni finite di per se stesse.
Ed inevitabilmente esse non potevano che identificarsi entro questo processo inteso come ordine o disordine, morale e immorale, poichè la vita è una continua scelta biologica e psichica e morale del creatore quanto delle creature per uno scopo: la vita o la morte.
la creatura nel suo poteva deviare identificandosi in modo egoistico e quindi oggettivo si poteva estraniare da questo processo, ripiegando nel nulla, poichè la creatura di per se stessa non è Dio, allora rompendo con egli ricade nel nulla, identificandosi in pensieri che sono lo scarto della vita.
la creatura cercando l'unicità per se stessa , in realtà sceglie la morte perchè quella e la sola 'unicità estranea e possibile in alternativa alla unicità del creatore
L'unicità di Dio contempla tutto, ma la sua essenza individuale come sua immagine lasciata a se stessa nella forma mentale, poteva ambire di avere per se stessa tale unicità..rinnegando la sovranìtà del Padre.
Dio non poteva essere tentato dal male, perchè non può andare contro se stesso, ma la creatura si, la sua immagine poteva essere tentata egoisticamente di ritornare a voler essere Dio stesso.
ma questa essendo una irrealtà . costituisce quello scarto che Dio fa in rapporto a ciò che ha un senso, un costrutto reale e eterno.
UNo scarto che poteva prendere vita nelle sue immagini finite..non per limitatezza del creatore o imperfezione, ma per amore poichè il vero figlio e compagno non è colui che è secondo la carne o il gene, come fosse una macchina, poichè Dio voleva certamente dei figli che lo volevano come Padre solo per libera scelta, e nella libera scelta doveva necessariamente esserci o manifestarsi chi sceglieva di essere contro e diviso da egli, altrimenti ciò avrebbe perfino dato dubbio che realmente i suoi figli sono tali per scelta e non soltanto per autoimposta natura .
Avere dei figli così sarebbe costato dolore, come i dolori di parto che ha la donna.
la sua essenza distinguendosi individualmente da Lui poteva deviare da Lui, anche se non tutti, questo era l'inevitabile prezzo di volere dei figli con pari sua dignità, ossia liberi e non posseduti; che è l'unico valore che ti fa realmente un vero essere distinto da egli che può chiamare vero figlio, amico e compagno di vita.
Che come lui ha scartato il nulla, il non senso da se stesso,pur essendo creativo; perchè il nulla per Dio non esiste, così neppure la morte che è sinonmo di peccato, di errore, di contro natura
nella vita.