Sguardo: obiettivo sopracciglia

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giuggyna
00mercoledì 12 marzo 2008 19:22
E c’è anche un bar per curarle
La moda ancora una volta detta legge: l’anno scorso, dopo che per molto tempo erano state ridotte al lumicino da epilazioni e decolorazioni, dovevano essere folte e forti per uno sguardo profondo e intenso, Ora invece si ritorna a linee sottili e arcuate, come quelle esibite da Anna Tatangelo in occasione del festival di Sanremo. Non si tratta di un accessorio di moda, da indossare o cambiare a proprio capriccio, ma delle sopracciglia. Eppure anche questa parte del nostro corpo subisce i capricci degli stylist, o meglio della smania di imitare il look di questa o quella star.

In ogni caso, le sopracciglia incorniciano lo sguardo e la loro forma influisce sull’espressione e sui tratti del viso. E’ imperativo quindi curarle al meglio e individuare la consistenza più adatta a valorizzare i lineamenti. E se le pinzette e le piccole operazioni necessarie per la cosmesi non sono pane per i nostri denti, arrivano un po’ dappertutto i “brow bar”, ovvero locali che riservano un angolo alla cura delle sopracciglia. Insomma, tra un aperitivo e uno stuzzichino, ci si può rifare anche il look.



Dopo il successo che hanno ottenuto anche nel nostro Paese i nails-bar, in cui si curano e si decorano le unghie, ecco dunque in arrivo i primi templi per la cura delle arcate sopraccigliari. In Italia sbarcano a Roma (dal 13 marzo), dopo Milano e Bologna, per iniziativa dell'americana Benefit, con spazi appositi e visagisti specializzati presenti in tutti i negozi della catena di profumerie del gruppo francese Lvmh, Sephora.

Il ritocco alle sopracciglia non è di esclusivo appannaggio femminile, ma è di moda anche tra i ragazzi. L’ultimo grido tra gli esponenti del sesso forte sta nell’infliggersi una piccola cicatrice che spezza un sopracciglio, imitando la grinta di Marlon Brando in “Fronte del Porto”. Per le signore, invece, la moda 2008 ripropone linee sottili e arcuate alla Greta Garbo, o come quelle sfoggiate a Sanremo da Anna Tatangelo.

Chi ha una buona manualità e non ha il tempo di rivolgersi al visagista, può tentare con successo di fare da sé. In questo caso basta seguire alcuni semplici accorgimenti. Innanzitutto è indispensabile una buona illuminazione, preferibilmente alla luce naturale: al limite, ci si può spostare armati di specchio e pinzette davanti alla finestra. Per non sentire troppo dolore al momento dello strappo, si può “anestetizzare” la pelle appoggiandovi sopra un cubetto di ghiaccio. Non sono da toccare i peli della parte superiore delle sopracciglia, ma si deve sfoltire a partire dalla zona inferiore.


Per quanto riguarda la forma da dare all’arcata, basta tener presente che la distanza tra l’occhio e il sopracciglio “apre” lo sguardo, mentre le sopracciglia leggermente inarcate conferiscono al viso un aspetto più grave. E, nel dubbio, vale sempre la regola d’oro: meglio togliere poco che troppo.

Insomma, dopo la stagione delle linee sottili e disegnate a matita di Greta Garbo, o delle arcate folte e intense di Audrey Hepburn, sulla fronte delle donne si è visto davvero di tutto. Dalla quasi scomparsa, imitando Mina e Patty Pravo, degli anni Settanta, alle sopracciglia a cespuglio di Madonna in “Like a vergin”, ai segni filiformi degli anni Novanta e al look naturale imposto dalla moda degli inizi del nuovo millennio, la regola è che, in fondo, non esistono regole. Quindi tanto vale scegliere la forma che ci piace di più, quella in cui ci sentiamo meglio e che ci sta bene mantenere... anche senza troppo soffrire.
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