Ieri, viste le condizioni critiche in giro (pericolo valanghe da 3 a 4 in Piemonte e Vallèe), coi miei amici abbiamo deciso di fare una delle poche gite “tranquille” in questi casi… la superclassica La Cialma, sopra Locana, da noi “locals” detta Punta Cia..
Partenza ad orari inumani, alle 10.40 abbiamo cominciato a risalire la pista del piccolo impiantino, sotto un fitto nevischio. E le schiarite previste?? Boh… voglio allontanarmi presto dal mini-carosello dello ski-lift… che ora è stato prolungato fino a quota 1800 m. Ma tanto anche oltre è pieno di gente… metà degli ski-alpers canavesani sembra siano qui…
La neve fresca è sui 30 cm alla partenza, 1400 m, aumenterà fino a 40 cm in alto, molto rimaneggiata dal vento ed assai pesante… infatti già a metà pista devo fermarmi perché le pelli “fanno le zoccole”, e devo correre ai ripari… Raggiungo Alex, fa un caldo schifoso, siamo sotto le nubi. Dopo l’Alpe Cialma entriamo nella nebbia e non si vede una fava.
Spero in cuor mio che schiarisca, perché se no dopo ci divertiamo ben poco a scendere… sciare nella nebbia è una cosa che proprio odio… Tengo un discreto passo, baita del thè, sosta per bere qualcosa di caldo. Sempre nebbione… ogni tanto sbucano sagome di racchettari e scialpinisti dalla nebbia… c’è già naturalmente chi scende e si lamenta della visibilità e della neve che, a quanto pare, non è eccezionale..
Ripartiamo, mi volto verso valle, ecco l’Intercity da Ozegna che ci raggiunge… Chiara e Davide arrivano di gran carriera, e ci superano.. provo a stargli dietro, mancano 200 m alla cima, ma non riesco a tenere il loro passo per più di 50 metri… sono troppo forti questi due!! Arrivo in vetta tutto brinato e sudato marcio, stretta di mano, e bevo qualcosa di caldo. 1h40’ da sotto, diciamo sempre “massì Punta Cia è una gitarola..” ma alla fine son pur sempre quasi 800 m di dislivello.. Ecco anche Alex, preparativi, e finalmente si apre un po’.. verso est si fa strada anche l’azzurro, ma il sole ci metterà ancora un po’ ad uscire…
Vedo il plateau, è molto invitante, ma naturalmente non mi fido a scendere oggi di là, con questa neve fresca e questa visibilità.. Pronti?
TAKAJU’!
E’ praticamente una pista battuta, ma mi diverto.. un po irregolare il fondo, becco subito una pietra e trattengo una bestemmia.. i miei sci non soffrono più queste cose.. gambe che necessitano ogni tot curve di un attimo di riposo, quadricipiti rigidi e poco allenati in questo inizio di stagione.. questa è solo la seconda scialpinistica…
Ma l’importante è divertirsi.. provo ad effettuare qualche ricognizione su terreno vergine, rientro subito in traccia, fuori la neve è difficile, quella fresca nasconde la crosta sotto.. Entriamo nella nebbia, panico, proprio nel tratto meno battuto e pieno di tracce fastidiose..
Dura poco, e poi è puro divertimento.. la visibilità migliora, pur restando moderatamente oscena (col sole sarebbe un’altra cosa..), ma non ci toglie lo spasso.. una curvetta dietro l’altra, takajùùùùù
Ecco la pista, il bosco, e questa me la sciroppo quasi tutta d’un fiato.. so che così mi riduco la durata del divertimento, ma non resisto!!! Arrivo giù col fiatone, ma contento. Il problema di Putna Cia è che la discesa finisce subito… Chiara e Davide scroccano un giro sullo ski-lift, io mi ritengo soddisfatto… Saluti, una birra a Locana e via verso casa. Una sciata più che discreta l’abbiamo fatta, vista la giornata e le condizioni in giro c’è di che essere soddisfatti, l’importante è stato divertirsi, e passare una giornata in montagna in compagnia degli amici. E a volte si trova tutto questo a pochi km da casa, sulle montagne famigliari, dove non ti stanchi mai di tornare.
Le foto purtroppo sono poche e fanno schifo.. la luce era oscena, e avevo la compattina…