Sfogo

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Enzo
00mercoledì 11 gennaio 2006 00:36
AVVERTENZA: quello che segue è uno sfogo. Chiunque non avesse confidenza con reclami, lamentele e piagnistei è dunque invitato a passare al post successivo. I fatti:
abito in uno sperduto paesaccio della provincia di Siracusa. Dopo alcuni anni di stop decido di riportare la tavola sull’Etna, non ci vado da prima dell’eruzione del 2001. Alcuni giorni fa comincio a informarmi su quali numeri chiamare per avere notizie eccetera. Tra le fonti, uso anche questo sito. Oggi chiamo un fantomatico “ufficio turistico del comune di Nicolosi”, il cui titolare, ovviamente, è assente, ma, come precisa la centralinista, “se chiama tra mezz’oretta può darsi che lo trova”. Ho chiamato ogni mezz’ora dalle 9 di mattina alle 6 del pomeriggio. Si vede che beccavo sempre la mezz’ora sbagliata, perché non l’ho mai trovato. A questo punto la zelante centralinista, impietosita, mi fornisce il numero di un altro non meglio precisato ufficio turistico non appartenente al comune. Chiamo. Mi risponde una gentile signora. So che gli skilift sono gestiti dal comune, e la mia intenzione è proprio quella di scoprire se sono già in funzione o meno. Chiedo. La risposta è affermativa. “Bene”, mi dico. Poi, la signora, ancora più zelante della centralinista, mi fornisce il numero della funivia di Nicolosi, chiamando la quale potrò ottenere conferma e ulteriori informazioni. “Benissimo”, mi dico. Chiamo anche lì. Mi risponde un signore al quale chiedo cosa c’è aperto. “La funivia”, risponde lui incupito. “E la seggiovia e gli skilift?” faccio io… Non l’avessi mai detto! Il signore a questo punto si inalbera, mi chiede indispettito se sono italiano o straniero, se non capisco le cose quando me le dicono, perché lui mi ha detto che la funivia è aperta, il che vuol dire automaticamente che tutto il resto è chiuso, lasciando intendere quanto sia stata inopportuna la mia sfacciata richiesta di ulteriori chiarimenti. A questo punto, amareggiato e umiliato, lo ringrazio e riaggancio, pentendomi per quella inutile, sciocca richiesta sugli skilift e la seggiovia, che tanto tempo ha portato via a quel signore sicuramente immerso in mille altri impegni ben più importanti di quella che poteva essere una costosissima risposta che sarebbe consistita addirittura in un “sì” o un “no”.
Ho deciso. Sono anni che non vado all’Etna, e dato che ho fatto trenta, faccio trentuno, e non ci vado più. Metto i soldini da parte e me ne vado in un posto più civile, magari, chessò, in Italia, dove ti fanno pagare anche l’aria che respiri ma un sì o un no al telefono te lo dicono ancora. Perché oltre a pagarli, questi “signori” che lavorano agli impianti di risalita siculi, uno si deve pure sentire trattato come uno stronzo. In ogni caso, auguro loro buon lavoro, nella speranza che non siano troppo impegnati anche per ringraziarmi. Viva la Sicilia, viva Bossi!
nicolaxxx
00mercoledì 11 gennaio 2006 17:00
mi associo al tuo sfogo, condivisibilissimo
Ector
00mercoledì 11 gennaio 2006 22:53
Ti do pienanmente ragione...
Poi ci chiediamo perchè in Sicilia il turismo non cresce...
Carmelo Catalano
00mercoledì 11 gennaio 2006 23:01
Senza parole !
Fabio
00venerdì 13 gennaio 2006 09:45
Re: hai ragione e sfido chiunque a dire che non è cosi'

Scritto da: nicolaxxx 11/01/2006 17.00
mi associo al tuo sfogo, condivisibilissimo


Mi associo pienamente al tuo sfogo, la cosa triste è che catania in questi giorni è piena di manifesti e cartelloni pubblicitarie con lo slogan a caratteri cubitali: le piste ad etna sud sono aperte .... Tra le immagini sorridenti dei manifesti e la triste realtà del piazzale c'è un mare di neve.. !!
Fino a quando non ci sarà qualcuno che darà una smossa a questo stato di cose "namu sucà a cucuzza comi i crastuni.... !!!"
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