Seti da ferrata...

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arteriolupin
00mercoledì 26 novembre 2008 22:15
Riprendo la discussione iniziata al topix dedicato ai caschi...

Ne può venir fuori una discussione interessante

Caro Filippo, Caro Teo,

il set da ferrata brevettato dalla Kinobi di Emanuele Pellizzari è stato ampiamente testato e, nel marasma dei dispositivi di sicurezza per percorsi attrezzati, A MIO PARERE (ma non solo) risulta essere uno dei migliori...

Detto questo...

E' vero che esiste una generale ignoranza o spesso anche un notevole pressapochismo...

resta il fatto che per la maggioranza dei percorsi attrezzati (e Filippo me lo insegna), per la lor conformazione e per le loro caratteristiche io avrei più paura di cadere ed infilzarmi un piolo od un fittone nel culo che di sentirsi spaccare il dissipatore...

Ho un normalissimo set da ferrata, del quale mi fido quel che mi devo fidare... Uso la regola base: MAI CADERE... Mai fare movimenti azzardati e così via... Mi fido di più degli appigli e degli appoggi naturali e faccio in modo di non essere brusco e quant'altro.

Viononostante, so benissimo che il pericolo è dietro l'angolo... Guai se non lo sapessi...

Però so che alcuni accorgimenti sono, se non migliori, quanto meno "meno peggiori" di altri (italiacano fantozziano).

Ho parlato personalmente per un bel po' con Emanuele Pellizzari e mi ha spiegato il funzionamento del suo set ed il principio... Piaccia o no, è un po' l'uovo di colombo, poiché il movimento dinamico viene fatto fare in misura maggiore (con un dissipatore con meno buchi di quelli soliti) sul disspiatore, usando una fettuccia in meno, facendo scorrere la corda con due asole...

Riporto il link e la presentazione...


www.kinobi.it/ferrata.html



"Set da ferrata:

Apparentemente il mio set da ferrata pare simile ai tanti kit presenti sul mercato. Infatti, "pare", ma non lo è.

E´ una di quelle idee che fanno esclamare "come mai nessuno ci ha mai pensato prima!".

Innanzitutto: se uno dovesse fare una caduta in una ferrata, fatto ESTREMAMENTE pericoloso, la corda scorrerebbe dentro il freno per dissipare l´energia creata dalla caduta. In tale evenienza la fune, scorrendo nel freno, tende a fondersi, bruciandosi nella calza. Ciò ne pregiudica, o almeno rende difficile, se non utopico, il ripassare la corda manualmente nel dissipatore per rendere il kit in grado di ammortizzare un´altra caduta.
In pratica, se cadete in una ferrata con un set tradizionale, è molto difficile, se non impossibile, che possiate continuare l´ascensione ancora in sicurezza.
Nel mio set, NON serve ripassare la corda, ma è sufficiente girare il set nell´altro lato per renderlo di nuovo pronto per l´uso. Non serve perciò, ripassare la corda nel dissipatore in quanto essa si è già automaticamente posizionata per il nuovo uso.

Come è possibile? Molto, molto, molto semplice:

a) il set si fissa all´imbrago NON con la fettuccia tradizionale, ma direttamente con un´asola della corda che funge ANCHE come freno.

b) Tale corda ha due asole, una per l´imbrago, e l´altra, sul capo opposto, pronta, in caso di caduta, per essere riposizionata sull´imbrago... Non c´è nulla da ripassare dentro un freno!

Inoltre, il set Kinobi, ha meno parti dei kit tradizionali (esattamente una fettuccia in meno) ed il dissipatore più leggero che offre il mercato, da questo ne consegue un peso leggermente inferiore alla media. I moschettoni sono i mitici JetLock di Austrialpin (brevettati), che possono essere sostituiti se logorati, ed usati, o con la ghiera tradizionale, o con il grilletto in filo di acciaio. I rami delle fettucce di fissaggio sono lunghezza diversa per evitare che le leve lavorino sullo stesso livello e perciò possano entrare in contatto.

Il set è made in Italy, da parti fatte in Italia ad eccezione della corda, di produzione UE (Francia) e dei moschettoni (Austria).

Certificato CE."


Lascio, ovviamente, la parola agli esperti ed alle cassandre del CNSAS che ci spiegheranno cosa non va, ma, per il momento, mi sembra la soluzione migliore in commercio.

Dichiaro aperto il dibattimento

Arterio
fedipos
00giovedì 27 novembre 2008 06:22
set ferrata
Ciao Arte:non cadermi anche tu nelle "scoperte a Qualunque costo". Il nostro amico non ha inventato un caz2o di nuovo, perchè quel sistema di dissipazione lì, lo facevamo 25 anni fa con 3 moschettoni e un asola di corda da un metro, sistema che uso tutt'ora in progressione su ghiacciaio unitamente a sua Santità il mezzo barcaiolo, perchè a parte le farrate, se mi voli in un crepo a me arriva una botta non dissipata con qualunue dissipatore usato, e tiri giù anche me. Se andremo a fare i cretini in faleia ci saranno tante "tecnoliogie" che deluderanno molti. Bacioni.
fedipos
00giovedì 27 novembre 2008 06:22
set ferrata
Ciao Arte:non cadermi anche tu nelle "scoperte a Qualunque costo". Il nostro amico non ha inventato un caz2o di nuovo, perchè quel sistema di dissipazione lì, lo facevamo 25 anni fa con 3 moschettoni e un asola di corda da un metro, sistema che uso tutt'ora in progressione su ghiacciaio unitamente a sua Santità il mezzo barcaiolo, perchè a parte le farrate, se mi voli in un crepo a me arriva una botta non dissipata con qualunue dissipatore usato, e tiri giù anche me. Se andremo a fare i cretini in faleia ci saranno tante "tecnoliogie" che deluderanno molti. Bacioni.
Teo.78
00giovedì 27 novembre 2008 07:46
l' episodio che ho raccontato precedentemente (nel topix dedicato ai caschi...) e a cui ho assistito personalmente è la dimostrazione pratica che andando in ferrata con l' idonea attrezzatura (casco,imbragatura completa, set da ferrata...il tutto rigorosamente omologato CE UIIA) ed utilizzandola correttamente, in caso di caduta si può salvarsi uscendo praticamente indenni...a seconda chiaramente del tipo di caduta (fattore di caduta), del peso della persona e di come è attrezzata la ferrata (fortunatamente sulla "pesciola" non c' è il rischio di rimanere infilzati nei fittoni...)
Certo, sono pienamente d'accordo con il buon Arterio quando dice che è meglio non cadere...però, se per un qualsiasi motivo dovesse capitare qualcosa, è importante essere autoassicurati alla fune di sicurezza in modo appropriato...
è anche vero che in certe situazioni, come detto da fedipos, ci vuole anche fortuna...ma questa credo che serva anche ai migliori alpinisti durante le salite più impegnative...

bune ferrate a tutti
Teo.78
00giovedì 27 novembre 2008 07:46
l' episodio che ho raccontato precedentemente (nel topix dedicato ai caschi...) e a cui ho assistito personalmente è la dimostrazione pratica che andando in ferrata con l' idonea attrezzatura (casco,imbragatura completa, set da ferrata...il tutto rigorosamente omologato CE UIIA) ed utilizzandola correttamente, in caso di caduta si può salvarsi uscendo praticamente indenni...a seconda chiaramente del tipo di caduta (fattore di caduta), del peso della persona e di come è attrezzata la ferrata (fortunatamente sulla "pesciola" non c' è il rischio di rimanere infilzati nei fittoni...)
Certo, sono pienamente d'accordo con il buon Arterio quando dice che è meglio non cadere...però, se per un qualsiasi motivo dovesse capitare qualcosa, è importante essere autoassicurati alla fune di sicurezza in modo appropriato...
è anche vero che in certe situazioni, come detto da fedipos, ci vuole anche fortuna...ma questa credo che serva anche ai migliori alpinisti durante le salite più impegnative...

bune ferrate a tutti
fedipos
00giovedì 27 novembre 2008 14:17
set ferrata
Ragazzi, che cavolo state dicendo? Non si può fare il discorso: se cado, se il fatore di caduta è al massimo 2, se non ci sono surriscaldamenti, se non mi spezzo il collo, se non mi ribalto con l'imbrago basso e mi sfilo,se ecc. ecc. Ma lo sapete cosa è il fattore di caduta? In ferrata, come detto, puoi arrivare a 8/10 ossia la distanza tra i due fittoni. Se cadi 5 metri sopra un fittone, hai fattore 5: Non c'è niente che tenga , punto e basta. Come dice Luca, si deve partire dal concetto di non cadere. E' per questo che continuo a dire che il 95% di quelli che fanno ferrate non hanno la più pallida idea di cosa, come, e con quali rischi, stanno facendo. Se poi ,per caso, ti prendi una caduta in diagonale rischi di restare senza moschettone prima di piantarti sul fittone sottostante. Che poi tutto sia omologato, certificato, garantito, e tutte le altre palle che vogliamo, il risultato non cambia. Se tu guardi tutta la gente che razzola su ghiacciai, vie normali, con piccozze da 35 euro, con la becca tenuta da un rivetto e carichi di 800 kg,(omologate ecc.)ti posso dire che se vai in un crepo, gli 800kg li raggiungi nei primi 2 metri. Per favore, prima di sparare puttanatetecniche, lasciatele sparare a chi ha passato e passa, una vita a fare prove sui materiali. Se poi mi dite: ma a cosa cavolo servono le omologazioni? Io rispondo con la massima serenità: a un tubo, a fare mercato, a far cambiare le attrezzature ecc. ecc.Io ho fatto collaudi a corde usate che avevano 15 anni di attività, e sono saltate a carichi inferiori di un 20% scarso rispetto al nuovo, se senti gli addetti ai lavori ti dicono che devi cambiare tutto al massimo ogni3/4 anni. Ma gurdate che posso scrivere 6 volumi su sta roba qua. Salutoni a tutti. P.S. Io scrivo come parlo, irruente e deciso, ma non sto facendo polemiche con nessuno, semplicemente sto cercando di aprire gli occhi a tanta gente che non ha la competenza per poterlo fare da sola.
Teo.78
00giovedì 27 novembre 2008 19:27
Quando si affronta una via ferrata si conoscono le possibili difficoltà e pericoli a cui si va incontro...
Si cerca, utilizzando adeguata attrezzatura e con la corretta tecnica di progressione, di evitare in ogni modo possibili incidenti...ma in nessun caso si può escludere con certezza la possibilità che si possa verificare una caduta....
Il ferratista di cui ho parlato ha avuto un' improvviso calo di pressione..con conseguente perdita della presa e relativa caduta...
Se non avesse affrontato l' impegnativa "scalata" con l' corretta tecnica di autoassicurazione probabilmente quella caduta gli sarebbe stata fatale..ed è per questo che sottolineo l' importanza di affrontare le vie ferrate solo se adeguatamente preparati e con la corretta attrezzatura.
Non mi sembra che nessuno abbia affermato qualcosa di così scandaloso da generare una risposta così brusca...ho solamente riportato un' episodio che fortunatamente si è concluso bene...grazie soprattutto al corretto utilizzo da parte dell 'escursionista dei dispositivi di autoassicurazione certificati...ed ovviamente dalle ottime condizioni della linea di sicurezza della ferrata stessa.
La ferrata "Pesciola" è attrezzata con catena di generose dimensioni, e credo che questo sia un vantaggio poichè l'attrito dei moschettoni nella stessa contribuisce ad attenuare (se pur leggermente) il fattore di caduta rispetto allo scorrimento su cavo teso.


buone ferrate a tutti
fedipos
00giovedì 27 novembre 2008 20:12
set ferrata
Caro Teo, se pensi di tenere testa al sottoscritto hai sbagliato indirizzo. Su una catena il moschettone va in rottura da distruzione meccanica circa il 30% più velocemente che su cavo. Io ho riportato notizie tecniche, di demagogia ci sono i sacchi di tela cerata pieni con 460/500 morti all'anno. Adesso per piacere piantamola di stuzzicare il sottoscritto perchè quello che mi smentisce deve ancora iniziare il corso di "smentimento e sputtanamento del Fed". Ma è mai possibile che a cercare di spiegare, consigliare, riportare notizie tecniche ecc.,ci sia sempre qualche rompi maroni che gli viene il complesso di inferiorità o simili? Avanti con le polemiche, venghino signori venghino, c'è posto per tutti. A questo punto, scusate, mi sono rotto, per cui chi è interessato a quel discorso di approfondimento mi telefona così mi resta almeno la possibilità di impiegare il mio tempo con chi vale la pena.Grazie.A questo punto, per un periodo di riflessione, esco così tolgo la provocazione insita nei tentativi di essere utile. Tradotto: ognuno è libero di andare a farsi male come vuole, senza i consigli di quel rompi del Fed che dopo aver tentato di spiegare cosa vuol dire fare un'invernale a qualcuno deve anche leggere quelle imbecillità di battutine di risposta ricevute dallo scienzino al quale ho tentato di far capire qualcosa, e avanti così. BY BY!
Teo.78
00giovedì 27 novembre 2008 21:55
non volevo tener testa a nessuna...la mia era una semplice supposizione...
Comunque se la maggior parte delle ferrate lecchesi, attrezzata da ben noti gruppi alpinistici, è attrezzata con catene...può essere che un motivo ci sarà...
Comunque la tua spiegazione è molto chiara, da un punto di vista della rottura meccanica del moschettone è meglio la fune rispetto alla catena...ci mancherebbe che non mi fidassi di un tecnico del soccorso alpino!

grazie per i consigli

buone ferrate a tutti
arteriolupin
00venerdì 28 novembre 2008 12:26
Caro Teo,

non ti devi preoccupare...

Filippo scrive come parla...

Hai presente una sorta di vulcano in continua eruzione?

Anzi... Hai presente una pentola di fagioli???

Ecco, quello è Filippo. Ma il suo modo di fare e di parlare, di persona, è tutt'altra cosa... Lui non impone nulla, vuole solo mettere a disposizione degli altri la sua esperienza e le sue conoscenze.

Quando parla di "gente" che non sa di cosa parla, non si riferisce all'interlocutore, ma, in generale, agli atteggiamenti superficiali di un gruppo purtroppo numeroso di persone che vanno per monti "un tanto al chilo".

Con lui si può dialogare tranquillamente, credimi. Lo si può prendere in giro e mandare a quel paese.
Io esprimo un pensiero, lui esprime il suo riportando i perchè del suo pensiero... Se, poi, decido di andare per monti sprotetto o facendo cazzate, sono fatti miei... Non sarà lui ad impedirmelo, figuriamoci se proprio lui imperdirà mai qualche cosa.

E' un brontolone, certo... Ma non senza ragioni.

Prova ad immaginarti una persona che brontola inframezzando battute e battutacce mentre ti dà un pacca sulla spalla... Ecco, quello è il fedipos. Per iscritto risulta fastidioso e pedante, spesso... Ma noi, che ormai lo conosciamo, sappiamo immaginar eil suo tono e lo ringraziamo, lo prendiamo in giro e ci divertiamo.

Per Fedipos: non metto in dubbio che voi del CNSAS faceste certe prove prima del Pellizzari... E non pretendo di essere quello che scopre qualcosa... però sono convinto che, tr ai set in commercio, quello della Kinobi resti il migliore... Che, poi la regola debba essere "mai cadere" e che i materiali tengano quello che tengono in ferrata, purtroppo, lo sappiamo tutti...
Però, per favore, non farmi troppo terrorismo... Quando spieghi al grande pubblico il fattore caduta devi anche spiegare quali siano le condizioni per ottenere un fattore caduta così alto... Nella maggior parte dei sentieri attrezzati il pericolo sono le attrezzature stesse... Se, magari, tu scrivessi un bel post, magari lineare e circostanziato, nel quale metti in luce (senza troppi numeri, ma con chiarificazioni semplici ed esaustive) i pericoli per il materiale usato male, forse il "grande pubblico" potrebbe arrivare ad ottenere informazioni ben maggiori di quelle che, comunque, un frequentatore della montagna che abbia nozioni di alpinismo avrà comunque.
Nell'ambito del "ferratismo", lo sai meglio di me, esiste una sorta di pressapochismo indotto, che fa credere al 100 % nei materiali venduti... Mentre tu ben sai che in circolazione ci sono moschettoni certificati CE che, se per caso li usi per mungere un rinvio, alla terza volta si apriranno come una scatola di tonno... E così via per kevlar, dyneema, nylon e bla bla bla... Non tutti, però, per andare a farsi itinerari di media difficoltà die tre volte all'anno si prendono la briga di andare a "studiare" i materiali...
Per il grande pubblico, dunque, sarà il caso di insistere sul comportamento da tenere in ferrata e, soprattutto, su ciò che dev'essere evitato per non trovarsi in un qualche situazione limite per il materiale...

Spero di essermi spiegato...

Un abbraccio a Te e Cristina

Luca
giovanni72
00venerdì 28 novembre 2008 13:13
Re: set ferrata
fedipos, 27/11/2008 20.12:

Caro Teo, se pensi di tenere testa al sottoscritto hai sbagliato indirizzo.



Ci risiamo,evitate pure il confronto tanto non potete tenergli testa!!! [SM=g28000]

fedipos
00venerdì 28 novembre 2008 19:14
la vincita
Ho vinto la pizza, cavolo ho vinto la pizza. Giuro, quando sono andato giù duro a scrivere ho detto a qualcuno in casa " è troppo tempo che il Giovanni 72 non mi attacca, ne sento la mancanza" . Il qualcuno mi ha risposto: sei il solito presuntuoso ( Sborone per non mancare di rispetto al Mauro)che pensi che tutti stiano a commentare quello che scrivi.Ed io ho risposto: ci facciamo la pizza? E così il qualcuno paga. Ciao Giovanni, grazie e roditi il fegato che io mi diverto, e mangio la pizza.
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