Banantilaro
00venerdì 14 aprile 2017 00:54
E' biforcuta la fiamma del giorno
mentre entra nella carne del cielo,
sussurra veleno all'orecchio dei nembi possenti
e mezzogiorno
striscia via ferito

le stelle non ci pensano mai,
ma tiepidi i pensieri della terra
passeggiano silenziosi
sotto le nostre radici affannate,
e la notte cola il gelo delle sue vene solitarie
dritto sul capo delle montagne lontane

l'autunno
rabbrividisce via le sue illusioni
mentre l'estate lascia la sua mano,
il peso di tutta la neve che arriverà
un'incudine
sul cuore di un germoglio,
quando ormai è solo luce d'ottobre
ad incerottare un taglio
profondo quanto l'universo

le parole del vento,
-così tanto amore-
non si possono stringere
fra braccia di granito,
ma il mondo questa sera
ha un profumo triste
e occhi stanchi

non si può fingere acidità
nella dolcezza di un abbandono costante



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