Senza un padre

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Francesca Coppola
00mercoledì 27 luglio 2011 11:02

hanno orecchie le nuvole
e se le guardi di nuovo
allungano rami, ricordano
cartoni animati
come quando pensavi davvero
che poi ci sarebbe stato
il mio principe azzurro
dalle spalle larghe

hai cartelli grandi e neri
sembrano quasi luccicare
nei momenti in cui lo cerchi
gridi e quasi ti spaventi
di quello che non potresti trovare

e i 18 anni diventano pesanti
da investire in quel futuro
che non avrà i suoi baffi

Lei ricorda i tuoi passi
la mano fra i capelli
e le promesse di una vita intera

sono le verità ad interferire
in tutta questa storia
se il caso apre mille porte
e dietro una figlia inciampa
ritrovandosi faccia a faccia
con un corpo che non respira
e scopre che non troverà il padre
dentro tutte le altre


Maredinotte
00domenica 31 luglio 2011 13:22
che tristezza, Francy... ultimamente seguo poco la cronaca, ma chissà se ti sei ispirata a quella o a un fatto a te vicino.

ti abbraccio però, perchè la tua sensibilità è sempre grande. [SM=g11405]
Nihil.
00domenica 31 luglio 2011 17:29
E' la terza volta che ci torno ma ho difficoltà a capire se si tratti di un evento capitato nella cerchia di conoscenze o un fatto trasfigurato dalla cronaca; in qualunque caso, il testo come molti altri tuoi non è male a livello di immagini o di forma, solo che lascia poco al lettore, a cui sembri chiedere più un atto di fede che una decriptazione razionale del contenuto, visto che gli indizi che lasci sono veramente pochi.

Francesca Coppola
00lunedì 1 agosto 2011 11:44

originariamente il titolo era: "A S., a M. e a tutte le altre"
Si tratta di un evento che ha colpito due mie conoscenze.

M. che è maggiorenne, ma ancora così bambina, perciò il riferimento ai cartoni animati ecc. (I strofa)
S. che è decisamente più dark, lei che ignora o vuole ignorare la realtà dei fatti. (II strofa)

Poi segue una sorta di miscela fra i diversi fatti.
In ogni caso, l'assenza ha generato reazioni diverse, per un risultato che, comunque, è identico.




Diotima...
00lunedì 29 agosto 2011 19:15
Commovente e profonda, Francesca. Bella [SM=g8320]
daina62
00lunedì 29 agosto 2011 19:38
Mi ha colpito questa poesia. Come una madre in lutto che guarda la figlia ed il suo smarrimento per il lutto del padre. Questo ho visto a prima occhiata. Un linguaggio con un'architettura quasi spontanea, come le immagini. Eppure la chiave della strofa centrale, quei cartelloni, mi appassionano. A volte sembrano la notte cupa dove si cercano le stelle, altre gli occhi o di nuovo i manifesti del lutto che giganteggiano nella memoria.
Mi piace, brava Francesca, piacere di conoscerti.
daltonsuperfux
00martedì 30 agosto 2011 01:50
ho notato che in queste discussioni più volte si è rimproverato al poeta di non lasciarsi comprendere a pieno, cosa che trova riscontro in alcuni commenti che forniscono dettagliati e minuziosi chiarimenti sulla genesi del componimento e sulle ragioni ad esso sottese. in questo caso si giunge persino ad invocare una "decriptazione razionale del contenuto": il lettore vuole chiarire assolutamente se sia stato una evento di cronaca ad indurre il poeta a scrivere, o un'esperienza vissuta (come se una tale conoscenza potesse rendere più apprezzabile l'opera o meno). sono sicura di non incontrare il favore di molti dicendo che tutto ciò è risibile: sono risibili le spigazioni del poeta riguardo al suo componimento, sono risibili le correzioni agli altrui componimenti, e sopra tutto è risibile e vano il tentativo di ricondurre la poesia a mero contenuto informativo, a oggetto di conoscenza razionale perchè la poesia sfugge alla nostra logica cosciente/razionale e affonda le sue radici nel territorio del sogno, dell'inconscio e della morte. risibile e davvero molto lontano da una qualsiasi idea di arte e di poesia. e qui finisce l'antifona.
Francesca Coppola
00martedì 30 agosto 2011 11:47

@ Grazie mille del passaggio Chiara! [SM=g9550]

@ Piacere mio Daina! benvenuta nel nostro piccolo collettivo.
Ti ringrazio per la lettura e il riscontro.
Il tema dell'assenza paterna mi appassiona da sempre, in quanto questa può manifestarsi in moltissimi modi e non solo con la morte.
A presto! [SM=g8127]


Ecat Mel
00martedì 30 agosto 2011 11:51
è un buon testo, non certo uno dei tuoi migliori, devo dire che ci sono degli spunti interessanti

hanno orecchie le nuvole
e se le guardi di nuovo
allungano rami, ricordano
cartoni animati
come quando pensavi
davvero
che poi ci sarebbe stato
il mio principe azzurro
dalle spalle larghe


hai cartelli grandi e neri
sembrano quasi luccicare
nei momenti in cui lo cerchi
gridi e quasi ti spaventi
di quello che non potresti trovare

e i 18 anni diventano pesanti
da investire in quel futuro
che non avrà i suoi baffi

Lei ricorda i tuoi passi
la mano fra i capelli
e le promesse di una vita intera

sono le verità ad interferire
in tutta questa storia
se il caso apre mille porte
e dietro una figlia inciampa
ritrovandosi faccia a faccia
con un corpo che non respira
e scopre che non troverà il padre
dentro tutte le altre


Ecco, ti ho evidenziato in grassetto il testo che trovo molto buono, magari ci puoi lavorare ancora su... ma questa come sai è solo una mia opinione
[SM=g11405]
Ecat Mel
00martedì 30 agosto 2011 12:01
Re:
daltonsuperfux, 30/08/2011 01.50:

ho notato che in queste discussioni più volte si è rimproverato al poeta di non lasciarsi comprendere a pieno, cosa che trova riscontro in alcuni commenti che forniscono dettagliati e minuziosi chiarimenti sulla genesi del componimento e sulle ragioni ad esso sottese. in questo caso si giunge persino ad invocare una "decriptazione razionale del contenuto": il lettore vuole chiarire assolutamente se sia stato una evento di cronaca ad indurre il poeta a scrivere, o un'esperienza vissuta (come se una tale conoscenza potesse rendere più apprezzabile l'opera o meno). sono sicura di non incontrare il favore di molti dicendo che tutto ciò è risibile: sono risibili le spigazioni del poeta riguardo al suo componimento, sono risibili le correzioni agli altrui componimenti, e sopra tutto è risibile e vano il tentativo di ricondurre la poesia a mero contenuto informativo, a oggetto di conoscenza razionale perchè la poesia sfugge alla nostra logica cosciente/razionale e affonda le sue radici nel territorio del sogno, dell'inconscio e della morte. risibile e davvero molto lontano da una qualsiasi idea di arte e di poesia. e qui finisce l'antifona.



Intanto benvenuto/a
vorrei risponderti semplicemente che qui nessuno rimprovera nulla a qualcuno, a volte può sfuggire il senso di un testo poetico ed è sempre a discrezione di chi scrive volerne parlare o meno... il fatto è che questo non è propriamente un sito di poesia, è piuttosto un "laboratorio", un forum di poesia, dove si è disposti, oltre che a far leggere cosa si scrive, anche ad accettare, suggerimenti, opinioni, eccetera, poi ognuno sarà assolutamente libero di farne ciò che vuole. Il confronto è utile sempre perché è un arricchimento. La poesia non è certo un contenuto informativo, ma deve anche comunicare qualcosa, e se non il senso, almeno una profonda emozione... l'umiltà è una dote utile che serve a crescere, a migliorare tante parti di noi. Questo è un luogo dove ci si incontra, si discute civilmente, si elaborano insieme delle cose, si costruisce soprattutto uno scambio, che a volte diviene amicizia e comprensione reciproca. Questo è uno dei pochi luoghi su internet in cui c'è il senso del rispetto e le correzioni a un componimento non sono mai offensive, ma esprimono appunto questa volontà di entrare uno nella poesia dell'altro per dare valore, per capire maggiormente.

ciao

mirella
Francesca Coppola
00martedì 30 agosto 2011 12:11
Re:
daltonsuperfux, 30/08/2011 01.50:

ho notato che in queste discussioni più volte si è rimproverato al poeta di non lasciarsi comprendere a pieno, cosa che trova riscontro in alcuni commenti che forniscono dettagliati e minuziosi chiarimenti sulla genesi del componimento e sulle ragioni ad esso sottese. in questo caso si giunge persino ad invocare una "decriptazione razionale del contenuto": il lettore vuole chiarire assolutamente se sia stato una evento di cronaca ad indurre il poeta a scrivere, o un'esperienza vissuta (come se una tale conoscenza potesse rendere più apprezzabile l'opera o meno). sono sicura di non incontrare il favore di molti dicendo che tutto ciò è risibile: sono risibili le spigazioni del poeta riguardo al suo componimento, sono risibili le correzioni agli altrui componimenti, e sopra tutto è risibile e vano il tentativo di ricondurre la poesia a mero contenuto informativo, a oggetto di conoscenza razionale perchè la poesia sfugge alla nostra logica cosciente/razionale e affonda le sue radici nel territorio del sogno, dell'inconscio e della morte. risibile e davvero molto lontano da una qualsiasi idea di arte e di poesia. e qui finisce l'antifona.






benvenuta fra noi!
ho apprezzato davvero quella che tu chiama "antifona" perché è un tuo punto di vista, condivisibile o meno.
Il dibattito è sempre il miglior modo di confrontarsi.
Avrei potuto deridere anch'io la tua -antifona-, ma credo sarebbe stato il peggior modo di cominciare e soprattutto perché rispetto le opinioni altrui.
La poesia, semmai esistesse ancora, ha così tante sfaccettature, così tante corde da far vibrare, così tanti passi -tutti ancora da fare- che sarebbe inopportuno accostarla a me, che sono solo un'amante della scrittura.
Questo forum, se hai letto nella sua presentazione vuole essere un modo di confrontarsi e di mettersi in gioco, slegandosi dalla concezione della poesia intoccabile.
Di qui nascono le disquisizioni e la voglia di capire e farsi comprendere, per il resto ci sarà tempo.


A presto!



(Non avevo letto l'intervento di Mirella, che sottoscrivo punto per punto)

Francesca Coppola
00martedì 30 agosto 2011 12:30
Re:
Ecat Mel, 30/08/2011 11.51:

è un buon testo, non certo uno dei tuoi migliori, devo dire che ci sono degli spunti interessanti

hanno orecchie le nuvole
e se le guardi di nuovo
allungano rami, ricordano
cartoni animati
come quando pensavi
davvero
che poi ci sarebbe stato
il mio principe azzurro
dalle spalle larghe


hai cartelli grandi e neri
sembrano quasi luccicare
nei momenti in cui lo cerchi
gridi e quasi ti spaventi
di quello che non potresti trovare

e i 18 anni diventano pesanti
da investire in quel futuro
che non avrà i suoi baffi

Lei ricorda i tuoi passi
la mano fra i capelli
e le promesse di una vita intera

sono le verità ad interferire
in tutta questa storia
se il caso apre mille porte
e dietro una figlia inciampa
ritrovandosi faccia a faccia
con un corpo che non respira
e scopre che non troverà il padre
dentro tutte le altre


Ecco, ti ho evidenziato in grassetto il testo che trovo molto buono, magari ci puoi lavorare ancora su... ma questa come sai è solo una mia opinione
[SM=g11405]




hai perfettamente ragione Mirellina, non sono in periodo fertile eh eh eh. Verranno tempi migliori, si spera [SM=g8228] , per il resto raccolgo le tue indicazioni per una futura revisione.

Un abbraccione

[SM=g9550]

daltonsuperfux
00martedì 30 agosto 2011 16:43
ben trovati, vi ringrazio per le vostre spiegazioni.


ma vorrei domandare a francesca coppola in che modo e sopra tutto perchè avrebbe potuto "deridere" il mio commento (nutrendo a tale proposito forti dubbi, dal momento che il mio commento è motivato da osservazioni concrete, e per tanto poco suscettibile di dileggio).
Versolibero
00giovedì 1 settembre 2011 21:34

Ho letto anch'io varie volte questa poesia, e ho avuto le stesse difficoltà già rilevate. Non si capisce a chi si riferiscano i verbi e chi ne sia il soggetto parlante

come quando pensavi davvero (chi?)
che poi ci sarebbe stato
il mio principe azzurro (chi sarebbe la figura del principe azzurro?)
dalle spalle larghe

hai cartelli grandi e neri (cosa sarebbero questi cartelli?)
sembrano quasi luccicare
nei momenti in cui lo cerchi
gridi e quasi ti spaventi
di quello che non potresti trovare (questo verso lo rivedrei perché lo sento prosastico)

e i 18 anni diventano pesanti
da investire in quel futuro
che non avrà i suoi baffi (qui parli dei baffi del padre che manca?)

Lei ricorda i tuoi passi (Chi sarebbe questa 'lei'?)
la mano fra i capelli
e le promesse di una vita intera


A parte il fatto che non riesco ad inquadrare le figure e i verbi, la poesia mi prende emotivamente, mi piace la prima strofa, ma soprattutto trovo bellissima l'ultima

sono le verità ad interferire
in tutta questa storia
se il caso apre mille porte
e dietro una figlia inciampa
ritrovandosi faccia a faccia
con un corpo che non respira
e scopre che non troverà il padre
dentro tutte le altre



Ciao,
Rosanna


Francesca Coppola
00venerdì 2 settembre 2011 11:43
Re:
Ciao Ros! [SM=g8320]
mi sembra di averlo spiegato già qui, quanto mi chiedi:


Francesca Coppola, 01/08/2011 11.44:


originariamente il titolo era: "A S., a M. e a tutte le altre"
Si tratta di un evento che ha colpito due mie conoscenze.

M. che è maggiorenne, ma ancora così bambina, perciò il riferimento ai cartoni animati ecc. (I strofa)
S. che è decisamente più dark, lei che ignora o vuole ignorare la realtà dei fatti. (II strofa)

Poi segue una sorta di miscela fra i diversi fatti.
In ogni caso, l'assenza ha generato reazioni diverse, per un risultato che, comunque, è identico.




Per i cartelli grandi e neri, ci aveva preso giusto daina, trattandosi appunto di occhi con s.o.s. giganteschi e impronunciabili.

In alcuni punti, devo dire, anche io l'ho "sentita" un po' prosastica e per questo l'ho un po' rivista:

hanno orecchie le nuvole
e se le guardi di nuovo
allungano rami
ricordano cartoni animati
come quando pensavi davvero
che poi ci sarebbe stato
il principe azzurro
dalle spalle larghe

hai cartelli grandi e neri
sembrano quasi luccicare
nei momenti in cui lo cerchi
gridi e quasi ti spaventi
di non riuscire a trovare

e diventano enormi quei 18 anni
in un futuro così vicino
lei ripercorre i tuoi passi
la mano lenta sui capelli
-quante promesse di una vita intera-

sono le verità ad interferire
in tutta questa storia
se il caso apre mille porte
e dietro una figlia inciampa
ritrovandosi faccia a faccia
con un corpo che non respira
e scopre che non troverà il padre
dentro tutte le altre
Versolibero
00venerdì 2 settembre 2011 14:34
x Francesca e x daltonsuperfux
Francesca Coppola, 02/09/2011 11.43:

Ciao Ros! [SM=g8320]
mi sembra di averlo spiegato già qui, quanto mi chiedi.........



Ciao Francesca,
in effetti le tue spiegazioni successive mi hanno aiutato a capire meglio, ma le mie domande servivano a far capire quali possano essere le domanda che un qualsiasi lettore si pone nel momento in cui ha di fronte soltanto il testo, perciò non condivido affatto la lamentela di daltonsuperfux

daltonsuperfux, 30/08/2011 01.50:

ho notato che in queste discussioni più volte si è rimproverato al poeta di non lasciarsi comprendere a pieno, cosa che trova riscontro in alcuni commenti che forniscono dettagliati e minuziosi chiarimenti sulla genesi del componimento e sulle ragioni ad esso sottese. in questo caso si giunge persino ad invocare una "decriptazione razionale del contenuto": il lettore vuole chiarire assolutamente se sia stato una evento di cronaca ad indurre il poeta a scrivere, o un'esperienza vissuta (come se una tale conoscenza potesse rendere più apprezzabile l'opera o meno). sono sicura di non incontrare il favore di molti dicendo che tutto ciò è risibile: sono risibili le spigazioni del poeta riguardo al suo componimento, sono risibili le correzioni agli altrui componimenti, e sopra tutto è risibile e vano il tentativo di ricondurre la poesia a mero contenuto informativo, a oggetto di conoscenza razionale perchè la poesia sfugge alla nostra logica cosciente/razionale e affonda le sue radici nel territorio del sogno, dell'inconscio e della morte. risibile e davvero molto lontano da una qualsiasi idea di arte e di poesia. e qui finisce l'antifona.



perciò, cara Francesca, ho voluto rilevare che l'aspetto logico-razionale non esaurisce di certo l'approccio a un componimento poetico, ma ne è parte integrante e per me fondamentale; ....forse che a scuola ci si limita ad apprezzare e ad apprendere solo il significante e non il significato?
Però i componimenti che abbiamo studiato a scuola sono stati ampiamente sviscerati dagli studiosi, e non per niente di un Autore se ne studia prima la biografia affinché se ne conoscano i fatti salienti che in certi casi ne sono stati la molla ispirativa; noi invece siamo viventi e forse anche per questo abbiamo un certo 'pudore della scrittura nei confronti del pubblico' (a me è capitato), ma abbiamo anche il grande vantaggio di raccogliere note a margine successive direttamente dall'autore vivente, perciò, se qualcosa vi è di risibile, anzi limitativo, è il non domandare e domandarsi qualcosa di più, non si tratta di sopprimere legittime domande (alle quali l'Autore può legittimamente rispondere o non rispondere) per mera curiosità voyeuristica, ma si tratta di raccogliere più elementi possibile, da parte di chi vuole capire e non vuole essere superficiale; viceversa, mi sentirei un baccalà che pensa: "oh, quant'è bello il mare!" quando invece l'unico umido in cui sguazza è quello di un tegame [SM=g8228]
* Questo esempio è generico, non è assolutamente una metafora riferita alla tua poesia, me ne servo solo per far capire a daltonsuperfux che non mi va di prendere fischi per fiaschi, anche se uno scritto inevitabilmente evoca poi una lettura soggettiva) e lo stesso vale, credo, per gli altri che hanno incontrato le stesse difficoltà a commentare prima delle tue spiegazioni*
Daltonsuperfux fa un errore di concetto, quando esclude che conoscere la genesi di una poesia possa rendere l'opera più apprezzabile, infatti nessuno ha affermato che sia questo a rendere un'opera più apprezzabile, ma più intelligibile certamente sì, dal momento che dall'arte della scrittura poetica non scaturiscono semplicemente il puro piacere interiore ed estetico, ma anche dei significati che all'Autore sta a cuore trasmettere, cercando di prevenire la distorsione del messaggio.

La nuova versione, Francesca, la leggerò e confronterò al ritorno, ché adesso esco,
a dopo,
un [SM=g11405]

Rosanna

daltonsuperfux
00venerdì 2 settembre 2011 15:56
per rosanna
dici: "Però i componimenti che abbiamo studiato a scuola sono stati ampiamente sviscerati dagli studiosi, e non per niente di un Autore se ne studia prima la biografia affinché se ne conoscano i fatti salienti che in certi casi ne sono stati la molla ispirativa"... e infatti è proprio la scuola, primo luogo d'incontro con la poesia, che con i suoi metodi invece di avvicinare alla poesia sortisce l'effetto opposto (e non è un caso che gli italiani non amino la poesia) rendondo la poesia materia arida e oscura.io personalmente ho avuto docenti abbastanza illuminati al liceo, e non ho mai studiato la biografia di nessuno. fine prima antifona.
seconda antifona: io penso che l'opera d'arte una volta creata non appartenga più all'autore, e di lui possa fare a meno. l'opera d'arte appartiene all'arte, fa parte dell'arte, è in sè e per sè e chiaramente intellegibile senza che le vengano in soccorso notizie sul poeta, sulla sua personalità, sulla sua poetica etc. poi, è ovvio che io non cerchi di fare proseliti, ed è altrettanto ovvio che qui noi non componiamo propriamente opere d'arti. ad ogni modo mi rendo conto che questo è un laboratorio di poesie e che l'interazione tra i partecipanti sia un elemento fondante. e qui finisce la seconda antifona.
Francesca Coppola
00lunedì 5 settembre 2011 18:56

per fortuna si hanno pareri discordanti in merito (altrimenti sai che noia! [SM=g8320] )

devo dire che io non amo staccare lo scrittore dai suoi testi, è vero che comunque essi in qualche modo non ci appartengono più, ma ritengo che scriviamo quello che scriviamo solo perché "siamo in un certo senso noi e non altri".

Questo già si evince da ciò che pubblichiamo, ognuno con le proprie caratteristiche ed ognuno con un percorso di vita -diverso-.
Per quel che mi riguarda all'università ho conosciuto un professore di letteratura che mi ha fatto innamorare della poesia ed era uno fissato con la vita dell'autore, eh! ma era il suo metodo ad essere diverso.

Questo cosa vuol dire?

che il popolo italiano magari non ama la poesia non perché questa venga pesantemente correlata alla biografia dell'autore, ma semplicemente perché scarseggiano professore "illuminati da una buona metodologia di insegnamento".

Ed in tutto occorre umiltà, anche i più grandi non hanno avuto riconoscimenti in vita e di certo non immaginavano di essere presi a modello nei secoli successivi, ma amavano di certo ciò che facevano e cercavano sempre di migliorarsi.

Versolibero
00mercoledì 7 settembre 2011 23:25
Ho confrontato, finalmente, le due versioni: sì, trovo più scorrevole la seconda ; solo l'ultimo vero di questa strofa

hai cartelli grandi e neri
sembrano quasi luccicare
nei momenti in cui lo cerchi
gridi e quasi ti spaventi
di non riuscire a trovare

mi sembra non concluda, un infinito troppo vago rispetto al tono della strofa, che è molto potente, sembra smorzare l'effetto del verso precedente. Magari rileggilo tra qualche tempo perché ne vale la pena, la poesia è davvero intensa.

Ciao [SM=g11405]
Rosanna


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