x Francesca e x daltonsuperfux
Francesca Coppola, 02/09/2011 11.43:
Ciao Ros!
mi sembra di averlo spiegato già qui, quanto mi chiedi.........
Ciao Francesca,
in effetti le tue spiegazioni successive mi hanno aiutato a capire meglio, ma le mie domande servivano a far capire quali possano essere le domanda che un qualsiasi lettore si pone nel momento in cui ha di fronte soltanto il testo, perciò non condivido affatto la lamentela di daltonsuperfux
daltonsuperfux, 30/08/2011 01.50:
ho notato che in queste discussioni più volte si è rimproverato al poeta di non lasciarsi comprendere a pieno, cosa che trova riscontro in alcuni commenti che forniscono dettagliati e minuziosi chiarimenti sulla genesi del componimento e sulle ragioni ad esso sottese. in questo caso si giunge persino ad invocare una "decriptazione razionale del contenuto": il lettore vuole chiarire assolutamente se sia stato una evento di cronaca ad indurre il poeta a scrivere, o un'esperienza vissuta (come se una tale conoscenza potesse rendere più apprezzabile l'opera o meno). sono sicura di non incontrare il favore di molti dicendo che tutto ciò è risibile: sono risibili le spigazioni del poeta riguardo al suo componimento, sono risibili le correzioni agli altrui componimenti, e sopra tutto è risibile e vano il tentativo di ricondurre la poesia a mero contenuto informativo, a oggetto di conoscenza razionale perchè la poesia sfugge alla nostra logica cosciente/razionale e affonda le sue radici nel territorio del sogno, dell'inconscio e della morte. risibile e davvero molto lontano da una qualsiasi idea di arte e di poesia. e qui finisce l'antifona.
perciò, cara Francesca, ho voluto rilevare che l'aspetto logico-razionale non esaurisce di certo l'approccio a un componimento poetico, ma ne è parte integrante e per me fondamentale; ....forse che a scuola ci si limita ad apprezzare e ad apprendere solo il significante e non il significato?
Però i componimenti che abbiamo studiato a scuola sono stati ampiamente sviscerati dagli studiosi, e non per niente di un Autore se ne studia prima la biografia affinché se ne conoscano i fatti salienti che in certi casi ne sono stati la molla ispirativa; noi invece siamo viventi e forse anche per questo abbiamo un certo 'pudore della scrittura nei confronti del pubblico' (a me è capitato), ma abbiamo anche il grande vantaggio di raccogliere note a margine successive direttamente dall'autore vivente, perciò, se qualcosa vi è di risibile, anzi limitativo, è il non domandare e domandarsi qualcosa di più, non si tratta di sopprimere legittime domande (alle quali l'Autore può legittimamente rispondere o non rispondere) per mera curiosità voyeuristica, ma si tratta di raccogliere più elementi possibile, da parte di chi vuole capire e non vuole essere superficiale; viceversa, mi sentirei un baccalà che pensa: "oh, quant'è bello il mare!" quando invece l'unico umido in cui sguazza è quello di un tegame
* Questo esempio è generico, non è assolutamente una metafora riferita alla tua poesia, me ne servo solo per far capire a daltonsuperfux che non mi va di prendere fischi per fiaschi, anche se uno scritto inevitabilmente evoca poi una lettura soggettiva) e lo stesso vale, credo, per gli altri che hanno incontrato le stesse difficoltà a commentare prima delle tue spiegazioni*
Daltonsuperfux fa un errore di concetto, quando esclude che conoscere la genesi di una poesia possa rendere l'opera più apprezzabile, infatti nessuno ha affermato che sia questo a rendere un'opera più apprezzabile, ma più intelligibile certamente sì, dal momento che dall'arte della scrittura poetica non scaturiscono semplicemente il puro piacere interiore ed estetico, ma anche dei significati che all'Autore sta a cuore trasmettere, cercando di prevenire la distorsione del messaggio.
La nuova versione, Francesca, la leggerò e confronterò al ritorno, ché adesso esco,
a dopo,
un
Rosanna