Sensitività

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giuggyna
00sabato 5 luglio 2008 22:49
Il concetto di sensitività spiega complessivamente "l'insieme delle facoltà che permettono ad un individuo di produrre fenomeni di percezione extrasensoriale e di psicocinesi."
La sensitività può manifestarsi sia in stato di veglia che durante il sonno ed in numerosi casi anche in stato di impnosi e di trance. La cosa poco chiara è da sempre stata la tipologia di persone che possederebbero facoltà sensitive. La sensitività non dipende dal sesso della persona, dall'età, dalla costituzione o dalla sua intelligenza.
Probabilmente un fattore riconosciuto è che questa facoltà può essere ereditaria: si pensi alle sorelle Fox, che avevano una zia chiaroveggente, il famoso medium D. D. Home era figlio di una sensitiva e come lui tantissimi altri soggetti dotati di sensitività possedevano familiari con questa specifica caratteristica.
Certo è che questa facoltà può anche essere sviluppata con molto esercizio e soprattutto con una forte volontà.
Un soggetto sensitivo può avere le sue "specializzazioni": sensitivi ad effetti "psichici" e "fisici". Il primo gruppo tende a dimostrare le proprie capacità in casi di telepatia, chiaroveggenza, precognizione, ecc; mentre il secondo gruppo basa le proprie dimostrazioni su fenomeni quali gli apporti, le materializzazioni ed altro ancora. A loro volta queste due grandi suddivisioni vengono ancora suddivise in numerose sezioni minori.
Numerosi studiosi hanno tentato di classificare le tipologie di sensitivi. la moglie del famoso J. B. Rhine, ne classificò 4 principali tipologie:
- soggetti intuitivi che come detto "intuiscono" con una certezza, un fatto lontano nello spazio e nel tempo;
- soggetti allucinanti, che dimostrano facoltà visive, ufitive o tattile in stato di veglia o trance;
- soggetti a sogni non realistici, che vedono un evento lontano nello spazio e nel tempo attraverso sogni simbolici;
- soggetti a sogni realistici, che vedono un evento presente o futuro e le modalità con cui si svolgerà.


Infine, per quel che riguarda i processi alla base di questo fenomeno, basta ricordare la concezione enunciata dal Myers:
"La sensitività è l'attività originaria dell'Io subliminale o inconscio."
Da molte ricerche sembrerebbe possibile che la sensitività sia un processo originario dell'essere umano che via via scompare facendo spazio alle ben più razionali facoltà umane.
elyna.luna
00giovedì 30 ottobre 2008 13:37
il problema di essere sensitivi è che sia un dono k una maledizione..
giuggyna
00giovedì 30 ottobre 2008 18:03
già, sn della tua stessa idea :s
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