Sempre più "connessi" grazie al web senza fili

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vanni-merlin
00mercoledì 21 giugno 2006 23:39
Sempre più "connessi" grazie al web senza fili


Valentina Avon

Sei connesso? È la domanda che scopre il digital divide: il solco fra quelli che hanno accesso a Internet e quelli che invece no. Il rapporto di i2010, il programma Ue per lo sviluppo tecnologico, appena pubblicato, mostra un´Italia connessa a banda larga per l´11,8% della popolazione, contro la media del 12,8% dell´Europa a 25, che sale al 14,5% nell´Europa dei 15. Ma sono connessioni soprattutto cittadine: se la banda larga è disponibile nel 90% dell´Europa, nelle zone rurali si arriva al 62%. «Vivo in una frazione di Calderara di Reno, non siamo raggiunti dall´adsl», si legge nel blog di Beppe Grillo, «sono state fatte petizioni, riunioni, siamo anche andati sui giornali ma nulla. Siamo disperati. Sono cose gravi, ci tolgono un diritto importante». Messaggi così fioccano nel web, il diritto alla comunicazione è rivendicato come il diritto all´acqua potabile.
Finiti i tempi in cui un cavo si tirava anche per l´ultima casupola sul cucuzzolo e i cittadini non si chiamavano clienti, ora pesano costi e fatturati: sul cucuzzolo non arriva più nessuno. O meglio non arrivava: è infatti iniziata l´era del wi-fi, la banda larga via etere. A fine 2005 il ministero delle Comunicazioni ha liberalizzato le frequenze (basta una semplice richiesta, e sono gratis, a differenza dell´Umts), e dato via libera ai fornitori di connessione senza fili. Ora anche il cucuzzolo può essere connesso. I primi a esultare sono stati quelli di AntiDigitalDivide, associazione nazionale nata nel 2005 che ora ha fondato la cooperativa Include. Ne è socia la AirGrid di Molinella, che sta portando Internet via wi-fi in vari comuni della provincia, e in città: anche qui ci sono zone non coperte via cavo (i già connessi dovranno pazientare: la filosofia di Include impone la precedenza a chi connesso non è). Che il wi-fi sia una buona tecnologia lo sa il presidente della Regione Vasco Errani, che un anno fa a Igor Baccilega di AntiDigitalDivide, promotore di una raccolta firme per l´Adsl nella vallata del Santerno, prometteva: «Entro il 2006 avremo la copertura totale Internet a banda larga dell´Emilia Romagna». Lo sa la Fondazione Marconi, che ha promosso ieri a Sasso Marconi il convegno Le telecomunicazioni per lo sviluppo delle comunità montane. Tecnologie wireless al servizio di cittadini, imprese e istituzioni. Lo sa anche il Comune: grazie a una convenzione con la HiTel di Ozzano (antenne e tecnologia) e Acantho (connessione) residenti e universitari possono navigare, gratis e per un´ora e mezza al giorno, in un´isola che va da piazza Maggiore a piazza Verdi. Primi in Italia ed Europa: gli hot spot, luoghi in cui si trova un´antenna, esistono da tempo, questa è una hot-zone, dove, grazie a una serie di antenne collegate, si può transitare senza mai perdere la connessione. Le antenne wi-fi trasmettono in un raggio di qualche decina di metri: per l´isola sono servite 16 antenne, per coprire l´intero centro storico ne servirebbero 1000/1500.
Un futuro senza fili: a chi e a cosa servirà la rete quando tutto sarà connesso con tutto? «Sperimentiamo», sorride Osvaldo Panaro, l´ingegnere del Comune che ha curato Iperbole Wireless. Sperimentano anche i Foneros: gente che con un router spagnolo che si compra in internet, il Fon, condivide la propria connessione via wi-fi: un Fonero di Roma, di passaggio a Bologna, troverà così accesso, gratis, da un altro Fonero e viceversa, ma vale anche per due Foneros che vivano uno in via Stalingrado e l´altro in via Rizzoli. Più è grande la comunità, meglio funziona



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