Seminario sul palleggio e sui tocchi a rete

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
docangelo
00mercoledì 11 maggio 2011 14:43
genmaforever
00mercoledì 11 maggio 2011 17:28
interessante... l'avevo gia' visto... e molto probabilmente andro' giu'... quello che mi chiedevo... c'e' un nome li dentro che non mi torna :p
docangelo
00mercoledì 11 maggio 2011 17:40
Re:
genmaforever, 11/05/2011 17.28:

c'e' un nome li dentro che non mi torna :p



Prevenuto !!!!!!!!!!!

Ma tu che lavatrice hai a casa ??? Ci finanzi ???


[SM=g27988]

trentinis
00mercoledì 11 maggio 2011 19:22
L'ha "pensato" lei e la Fipav Lombardia ha aderito, quindi il seggiolino le spettava di diritto.
In ogni caso credo sia molto importante dare indicazioni precise, perché ormai si vedono cose che fanno rabbrividire.
Faccio un esempio semplice: la Di Maulo ha vinto il premio come miglior palleggiatore alle finali provinciali, poi mi dicono che ai regionali le hanno fischiato spesso il "cestello" che usa regolarmente. A Chieri, nel torneo U13, c'era la pallaggiatrice della Foppa che usava il "cestello" praticamente fermando la palla anche ben sotto la testa, eppure le hanno fischiato contro pochissimo. Ma allora, una volta per tutte, è il momento di dire chiaramente se il "cestello" si può usare o no e definire i limiti delle "doppie". In eccellenza quest'anno abbiamo visto metri di giudizio del tutto differenti, dal severissimo al permissivo. Comunque c'è una contraddizione di base: oggi nel "primo tocco" è permesso tutto, anche le "parate", salvo poi fischiare una minima doppia del palleggiatore. Almeno in ricezione si potrebbe guardare un po' più alla tecnica e proibire quelle in palleggio visibilmente irregolare.
genmaforever
00giovedì 12 maggio 2011 08:42
i prevenuti siete voi... mica parlavo di lei... ahahahahahah ;)

tornando seri...

non sara' una chiacchierata informale a cambiare la rotta. il problema grosso e' la mancanza di coerenza fra i fischi arbitrali, spesso causato dalla poca conoscenza del regolamento degli arbitri stessi.

in coppa milano, nell'ultimo concentramento ho visto fischiare un'invasione aerea su un terzo tocco (che era pure un attacco) perche' secondo l'arbitro non si possono mettere le mani nel campo avversario... finita la partita fortunatamente tutti e 3 gli allenatori che erano giu' hanno fatto notare all'arbitro che non era fallo, e lui ha risposto con un 'me l'ha detto un arbitro di serie A', la mia risposta e' stata 'e perche' in serie A chi mura entra nel campo avversario senza che venga mai fischiato fallo?'. Ovviamente non ha saputo cosa replicare e se n'e' tornato nel suo spogliatoio...


ps... non sono uno sponsor diretto... pero' le vendo... ufff :p
docangelo
00giovedì 12 maggio 2011 10:38
Re:
genmaforever, 12/05/2011 08.42:


ps... non sono uno sponsor diretto... pero' le vendo... ufff :p




Uhhhhhhhhhhh.......collaborazionista allora !!!!! [SM=g27987]


genmaforever
00giovedì 12 maggio 2011 13:07
Re: Re:
docangelo, 12/05/2011 10.38:




Uhhhhhhhhhhh.......collaborazionista allora !!!!! [SM=g27987]






fortuna che me ne chiedono poche :D
trentinis
00giovedì 12 maggio 2011 15:00
Beh, vogliamo parlare della interpretatività delle norme sull'invasione? Una volta l'unica possibilità di giudizio sul singolo caso era sul "tetto", quindi sulla traiettoria della palla. Oggi l'unica certezza è che bisogna fischiare sempre il tocco del nastro, perché anche sull'invasione di piede ho sentito diverse teorie.
Quest'anno abbiamo trovato qualche arbitro davvero bravo, ma in qualche caso anche gli allenatori hanno fatto fatica a dire alle ragazze "decide lui". E il più clamoroso è stata la "portata" fischiata in battuta (dal basso) a mia figlia Vittoria contro la Pro. Quella credo che sia stata una perla da segnalare negli annali... Mai vista in 35 anni... Non parlo di palle dentro e fuori, lì si può anche sbagliare, ma proprio di errori tecnici.
genmaforever
00venerdì 13 maggio 2011 10:53
Re:
trentinis, 12/05/2011 15.00:

Beh, vogliamo parlare della interpretatività delle norme sull'invasione? Una volta l'unica possibilità di giudizio sul singolo caso era sul "tetto", quindi sulla traiettoria della palla. Oggi l'unica certezza è che bisogna fischiare sempre il tocco del nastro, perché anche sull'invasione di piede ho sentito diverse teorie.
Quest'anno abbiamo trovato qualche arbitro davvero bravo, ma in qualche caso anche gli allenatori hanno fatto fatica a dire alle ragazze "decide lui". E il più clamoroso è stata la "portata" fischiata in battuta (dal basso) a mia figlia Vittoria contro la Pro. Quella credo che sia stata una perla da segnalare negli annali... Mai vista in 35 anni... Non parlo di palle dentro e fuori, lì si può anche sbagliare, ma proprio di errori tecnici.




dal punto di vista pratico... le nuove regole non hanno fatto altro che mettere in difficolta' gli arbitri... prima se la rete si muoveva anche se non vedevano chiaramente il tocco, al 90% si riusciva ad intuire chi avesse fatto fallo oppure no. Oggi... se c'e' un solo arbitro, questo deve guardare se si tocca il nastro, seguire la traiettoria della palla, e cercare di capire se c'e' stato un qualche fallo in mezzo... morale... l'arbitro puo' fare cilecca... Se poi ci mettiamo a parlare di doppie... be... no comment... io ormai ho lasciato perdere quasi qualsiasi commento, e ogni tanto mi chiedo perche' perdo 3 quarti d'ora ad allenamento con i miei palleggi, quando l'arbitro che ti viene a valutare poi ti dice: 'ma le ragazze sono qui per giocare'. E' vero... sta cosa e' indiscutibile, le ragazze sono li per giocare... io sono li per insegnare pallavolo (per quello che riesco) e non mi sembra giusto che la squadra con il palleggiatore migliore con il tempo venga penalizzata. (concentramento U16 terza fase e' passata la squadra delle 3 con il palleggiatore peggiore, ogni 4 palle c'era una doppia).

se questa riunione riuscisse ad uniformare gli intenti di tutte le componenti della pallavolo (giocatori, allenatori, dirigenti, arbitri, federazione) e a trovare una soluzione a questo abisso che c'e' oggi sarebbe una bella cosa... Il problema di fondo e' che gli arbitri conoscono poco il regolamento, e lo applicano male; gli allenatori e i dirigenti si lamentano solo quando subiscono i torti e non quando i torti sono a loro vantaggio, perche' sono pochi gli allenatori che su un fallo a proprio favore vanno dall'arbitro e gli dicono che ha sbagliato. Siamo sempre li a protestare e non aiutiamo gli arbitri, anche se io personalmente mi reputo uno di quelli che aiuta gli arbitri, ma come 'classe' siamo cosi' -.-''

cmq... se gli arbitri venissero 'allenati' a fischiare e non fossero mandati giu' allo sbaraglio e abbandonati a se stessi in mezzo a delle bolgie molti problemi non esisterebbero neanche ;)
trentinis
00venerdì 13 maggio 2011 17:31
Un tempo (come tutti i vecchi parlo del passato) si insegnava/imparava a giocare a pallavolo prima di tutto. C'era una base tecnica forte che puntava sui fondamentali. Si partiva tutti "universali" nel senso che ti insegnavano a giocare in qualsiasi ruolo, quindi anche a ricevere, difendere e a palleggiare in maniera quantomeno decente. D'accordo, si iniziava più tardi (al liceo sostanzialmente), ma comunque i due anni di "allievi" erano così. Vi faccio due esempi di quello che voleva Bazan nel primo anno di juniores (U18 adesso):
1) le alzate in banda per essere perfette dovevano essere molto alte e cadere quasi in verticale vicino all'astina. Motivo: lo schiacciatore con quella palla ha a disposizione tutti gli angoli e può prendere la palla a braccio teso sempre.
2) in campo bisognava essere schierati sempre come dei soldatini gestendo la zona di competenza. E non si incazzava se poi in C2 trovavi il vecchietto che ti buttava la palletta sporca e cadeva, ma se da zona 6 non facevi il "pendolo" nel modo corretto venivano giù i muri.
Oggi vedo che soprattutto nelle squadre di vertice si punta fin dalla 14 (anche prima) a una specializzazione esasperata. Fanno in fretta: quella che picchia più forte va in banda, quella che difende meglio copre tutti. Ma così si costruiscono solo dei giocatori "incompleti" e magari "a tempo".
Parlando con il mio vecchio Presidente, oggi numero uno Fipav in Lombardia, si diceva che noi prodotti di Bazan avremmo potuto giocare fino a 40 anni a buon livello, perché con la tecnica che avevamo ci potevamo permettere anche di saltare un po' meno. Oggi uno schiacciatore tutto forza è destinato a sparire quando di forza ne avrà un po' meno...
Il consumismo è dilagato anche nello sport...
genmaforever
00venerdì 13 maggio 2011 17:53
Re:
trentinis, 13/05/2011 17.31:

Un tempo (come tutti i vecchi parlo del passato) si insegnava/imparava a giocare a pallavolo prima di tutto. C'era una base tecnica forte che puntava sui fondamentali. Si partiva tutti "universali" nel senso che ti insegnavano a giocare in qualsiasi ruolo, quindi anche a ricevere, difendere e a palleggiare in maniera quantomeno decente. D'accordo, si iniziava più tardi (al liceo sostanzialmente), ma comunque i due anni di "allievi" erano così. Vi faccio due esempi di quello che voleva Bazan nel primo anno di juniores (U18 adesso):
1) le alzate in banda per essere perfette dovevano essere molto alte e cadere quasi in verticale vicino all'astina. Motivo: lo schiacciatore con quella palla ha a disposizione tutti gli angoli e può prendere la palla a braccio teso sempre.
2) in campo bisognava essere schierati sempre come dei soldatini gestendo la zona di competenza. E non si incazzava se poi in C2 trovavi il vecchietto che ti buttava la palletta sporca e cadeva, ma se da zona 6 non facevi il "pendolo" nel modo corretto venivano giù i muri.
Oggi vedo che soprattutto nelle squadre di vertice si punta fin dalla 14 (anche prima) a una specializzazione esasperata. Fanno in fretta: quella che picchia più forte va in banda, quella che difende meglio copre tutti. Ma così si costruiscono solo dei giocatori "incompleti" e magari "a tempo".
Parlando con il mio vecchio Presidente, oggi numero uno Fipav in Lombardia, si diceva che noi prodotti di Bazan avremmo potuto giocare fino a 40 anni a buon livello, perché con la tecnica che avevamo ci potevamo permettere anche di saltare un po' meno. Oggi uno schiacciatore tutto forza è destinato a sparire quando di forza ne avrà un po' meno...
Il consumismo è dilagato anche nello sport...




mi sento un figlio di bazan di seconda generazione... ;)
il mio primo allenatore era stato un 'bimbo' di bazan ai tempi... mi rivedo in quello che dici ;)
trentinis
00venerdì 13 maggio 2011 18:53
Come si chiama il tuo primo allenatore?
genmaforever
00lunedì 16 maggio 2011 08:20
Re:
trentinis, 13/05/2011 18.53:

Come si chiama il tuo primo allenatore?




alessandro... non mi chiedere il cognome perche' e' passato troppo tempo... *_*
docangelo
00martedì 31 maggio 2011 10:17
Per caso...
...c'è qualche relazione on-line da leggere ??

Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 20:00.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com