Scuola

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Wayne - Fazione Zeta
00domenica 26 marzo 2006 01:58
Tra poco ho l'esame di maturità. Il nostro ineccepibile e meraviglioso stato deve dirmi se sono maturo o no, e relativamente a tale decisione, mi deve informare se sono ammesso nel consorzio civile, o se rimango una merdaccia priva di autonomia decisionale, zerbino dei meritevoli e dei diligenti. Da come si sono messe le cose un'idea già ce l'avrei. Ecco i miei ultimi voti: 5.5, 3, 2, 4, 3, 3.
La scuola dovrebbe servire a diventare uomini, non ad infarcire di inutili nozioni e nozioncine le teste degli alunni. Una bocciatura (esperienza che ho ovviamente già conosciuto, e lo dico con una certa fierezza) è un ulteriore anno da passare dietro al maledetto banco, cosa che facilmente può indurre uno studente a rinunciare a quel pezzo di carta che lo renderebbe un cittadino di serie A, una persona a tutti gli effetti. E da cosa è motivata una bocciatura? Dal fatto che non si è dimostrato di avere la perfetta (sterile) conoscenza dei concetti da infilare a martellate nella propria testa e destinati ad essere poi rimossi. Una buona cultura generale si ottiene solo con il genuino desiderio di conoscere, non con l'imposizione. Ringrazio il cielo di aver incontrato anche insegnanti degni del ruolo che ricoprono.
In anni di squola, ho rimediato un imprecisabile quantità di esaurimenti nervosi, sono stato emotivamente demolito (con ripercussioni pesanti sulla capacità di concentrazione e talvolta persino sui riflessi) e ora sono costretto ad andare avanti con antidepressivi, sonniferi e tranquillanti. Sono carico di rancore e terribilmente frustrato.
il1985
00domenica 26 marzo 2006 03:08
Beh però dei ragazzini non puoi lasciarli allo sbaraglio, perché penso che in almeno un 50% dei casi il libero desiderio di conoscenza verrebbe sopraffatto dall'altrettanto libero desiderio di cazzeggio, inoltre è basilare che la scuola riesca a formare negli individui un forte senso del dovere, altrimenti poi è inutile che ci si lamenti che chi non ha ricevuto una solida educazione diventi una persona di merda che ti picchia e ti deruba, per dire.
Non so la tua situazione riguardo depressione eccetera, ma secondo me se la scuola lasciasse liberi come tu vorresti la società si sgretolerebbe dalle radici in breve tempo...
Wayne - Fazione Zeta
00domenica 26 marzo 2006 03:35
No beh, educare i ragazzi alla disciplina per quanto mi riguarda è fondamentale. Ma tormentare (umiliando più o meno direttamente chi non riesce a stare al passo) gli alunni con dello studio esasperato fine a sè stesso, non serve a niente. L'insegnamento stesso è fondamentale, ma non è memorizzando 300 formulette che si acquisisce la conoscenza, bensì con l'esperienza diretta, o comunque attiva. Non so se rendo l'idea anche perchè sono più rincoglionito del solito in questo momento.
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-Ah il Dragone del Cuore.
-Bi Bi Bi Ba Bo
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W i prati verdi della natura!
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NON NOMINARE MIA MADRE! MAAAI!

[Modificato da Wayne - Fazione Zeta 26/03/2006 3.36]

Sabagod
00domenica 26 marzo 2006 05:41
fondamentalmente hai ragione, Wayne, però in pratica hai torto, e ti spiego il perchè: esiste un modo per far prevalere la "voglia di conoscenza" sulla "voglia di cazzeggio" nei giovani (parlo di elementi dai 6 ai 16 anni)? La risposta è no. l'unico modo, inevitabile, a mio parere, è la scuola, così come la si vive oggi, con tutti i difetti (molti, per carità) che ha. poi la tua esperienza è una cosa su cui non si può discutere, perchè ovviamente è personale e può valere per te come per altri ma allo stesso tempo essere totalmente sbagliata per altri. generalizzando ai massimi livelli, possiamo dire che il modo migliore di istruire un ragazzo è riempirlo di nozioni, confidando nella legge dei grandi numeri, in modo che qualcosa rimanga e che successivamente questo qualcosa lo sproni a una conoscenza piu approfondita e piu spontanea di quelli che sono i suoi interessi scolastici. Certo non è il massimo, ma credo non si possa fare diversamente.
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[Modificato da Sabagod 26/03/2006 5.43]

Wayne - Fazione Zeta
00domenica 26 marzo 2006 18:30
E' verissimo che il cazzeggio ha solitamente la meglio sul desiderio di conoscenza, tranne magari in casi particolari (per quanto mi riguarda, quel poco, pochissimo di cultura che ho, me lo sono fatto fuori dalla scuola e, con mio totale stupore, ho avuto modo di constatare che è più completa di quella che hanno quei secchioni che protestano con l'insegnante quando un "asino" prende il loro stesso voto). Però non si può trattenere con la forza chi, per un motivo o per l'altro non riesce a rendere. Un insegnante avrebbe il dovere morale di essere "largo di manica". Altro che bocciatura. Uno a cui della materia non frega nulla, rimane tale anche con i votoni. Esiste una strada molto più difficile che è quella di creare una sorta di "passione" per la materia (là dove la cosa possa dirsi possibile), dare una motivazione allo studio. Proprio perchè la cosa è tanto difficile bisognerebbe trattarla con meno superficialità, e andrebbero chiuse le porte a certi imbecilli di insegnanti...
AmoN7
00domenica 26 marzo 2006 19:26
100% Wayne. Tra l'altro io ho sempre odiato il sistema scolastico e non ho mai mandato giù la prospettiva di sbattermi al fine di avere un numero piu' grande di quello di chi mi sedeva accanto. Oltretutto non c'avevo voglia di fare un cazzo. ho cazzeggiato per sei anni e me ne sono andato affanculo con un 64. Nel momento in cui ho avuto piena libertà di organizzare il mio studio secondo le mie necessità e con i MIEI tempi ho cominciato a rendere.
il1985
00domenica 26 marzo 2006 19:37
Re:

Scritto da: AmoN7 26/03/2006 19.26
100% Wayne. Tra l'altro io ho sempre odiato il sistema scolastico e non ho mai mandato giù la prospettiva di sbattermi al fine di avere un numero piu' grande di quello di chi mi sedeva accanto. Oltretutto non c'avevo voglia di fare un cazzo. ho cazzeggiato per sei anni e me ne sono andato affanculo con un 64. Nel momento in cui ho avuto piena libertà di organizzare il mio studio secondo le mie necessità e con i MIEI tempi ho cominciato a rendere.



Sì ma nel momento in cui hai iniziato ad avere piena libertà di organizzare avevi
1)un'età che ti consentiva di renderti conto che dovevi farlo
2)alle spalle un'educazione scolastica che ti era stata fornita dalla scuola dell'obbligo con tutti i suoi vantaggi e i suoi difetti
AmoN7
00domenica 26 marzo 2006 19:42
Re: Re:

Scritto da: il1985 26/03/2006 19.37


Sì ma nel momento in cui hai iniziato ad avere piena libertà di organizzare avevi
1)un'età che ti consentiva di renderti conto che dovevi farlo
2)alle spalle un'educazione scolastica che ti era stata fornita dalla scuola dell'obbligo con tutti i suoi vantaggi e i suoi difetti



no,spetta... non è stata una questione di età ma di libertà da un sistema che mi opprimeva. E non avevo l'educazione scolastica dietro,anzi... Ti dico che in 6 anni sono andato avanti con la media del 2 in chimica,biologia e compagnia scientifica. MAI studiato,ho dei libri ancora nuovi. Quando mi son trovato a studiare biologia applicata,anatomia,patologia senza un cazzo di reminescenza delle superiori mi sono messo sui libri,probabilmente ho sputato sangue piu' degli altri ma ce l'ho fatta. Non grazie alla mia educazione scolastica.
-BLIZZARD-
00domenica 26 marzo 2006 20:34
Re: Re: Re:

Scritto da: AmoN7 26/03/2006 19.42


no,spetta... non è stata una questione di età ma di libertà da un sistema che mi opprimeva. E non avevo l'educazione scolastica dietro,anzi... Ti dico che in 6 anni sono andato avanti con la media del 2 in chimica,biologia e compagnia scientifica. MAI studiato,ho dei libri ancora nuovi. Quando mi son trovato a studiare biologia applicata,anatomia,patologia senza un cazzo di reminescenza delle superiori mi sono messo sui libri,probabilmente ho sputato sangue piu' degli altri ma ce l'ho fatta. Non grazie alla mia educazione scolastica.




Non ce l'hai semplicemente fatta, hai la media del 28 (o più?)


Si, però Gianni è un caso a parte, io per esempio non riuscirei mai ad avere quei risultati senza aver raggiunto un certo livello di preparazione prima.


[Modificato da -BLIZZARD- 26/03/2006 20.36]

AmoN7
00domenica 26 marzo 2006 20:37
28 e qualcosina. asnjasdnmdasn,dasbndas

Dai,non farmi sentire ciò che non sono,mi sono solo impegnato di brutto.
Nettare
00domenica 26 marzo 2006 21:12
Re:

Scritto da: Wayne - Fazione Zeta 26/03/2006 1.58

In anni di squola



[SM=x760759]
DrSandmann
00domenica 26 marzo 2006 21:49
Wayne non sono d'accordo..

Mi spiego.. Come puoi a 15 anni essere sicuro di ciò che davvero ti servirà? Ti ricordi com'eri a 15 anni? Io sì che me lo ricordo, ero un cretino. Ora non dico che a maturarmi sia stata la scuola però dico che comunque è servita..
Parli di nozioni? Beh si deve andare avanti così. Come puoi imparare ad usare i congiuntivi se nessuno te li infila in testa? Poi ok possiamo stare ore ed ore a parlare di come alcuni professori abbiano un metodo d'insegnamento deleterio ma non arriviamo da nessuna parte.. Tu parli di culturapersonale.. E quando te la fai? A 18 anni? Io ho sempre costruito la mia cultura personale partendo da ciò che sentivo.. A scuola ho imparato la filosofia e da lì ho iniziato a leggermela da solo.. Ma se non avessi avuto una professoressa a guidarmi nei primi passi come avrei potuto avvicinarmi alla filosofia da solo? Come puoi capire Kant se non hai fatto ciò che viene prima?
E inoltre, la cultura che uno si fa da solo può essere sommaria (quanto quella fatta a scuola) ma soprattutto può essere parziale..
Io in quarta superiore mi sono avvicinato al conflitto israelo-palestinese parlandone con dei professori. Che ho fatto? Ho comprato decine di libri di varie fonti.. Pensi che tutti i 17enni lo farebbero? No. perchè è pieno di gente che parla di Israele e Palestina perchè l'ha letto su indymedia.. La scuola in questo può aiutarti perchè cmq ti getta delle basi più o meno neutrali..
Tu parli appunti di nozionismo, ma senza quelle nozioni sei tabula rasa.. Poi anch'io, nonostante una buona carriera scolastica, ho cazzeggiato tanto alle superiori, però comunque una cultura generale me la sono fatta fra i banchi di scuola.. All'università affrontando alcuni esami ricordo ancora parecchio delle superiori e mi facilita il compito..
Insomma io credo che l'infarinatura che la scuola dà sia assolutamente necessaria, per quanto nozionistica. Anzi deve essere nozionistica, altrimenti rischia di diventare di parte.. Poi lo studente ci ragiona sopra e si confronta con gli altri..

Poi oltre questo discorso ce n'è uno più importante. Io credo che noi siamo le persone che incontriamo. Siamo frutto dei nostri incontri. Le persone che ho incontrato nella mia vita mi hanno reso la persona che sono. E la scuola è senza nessun dubbio il maggiore centro di aggregamento della vita di una persona.. La scuola è stata per me un punto di riferimento, un punto fermo mentre la mia vita, e la mia personalità cambiavano.. E sarà per quello che il primo anno di università e alle volte anche quest'anno quando ripenso alla scuola mi sento un po' "solo"..
il1985
00domenica 26 marzo 2006 22:25
Re:

Scritto da: DrSandmann 26/03/2006 21.49
E sarà per quello che il primo anno di università e alle volte anche quest'anno quando ripenso alla scuola mi sento un po' "solo"..



...e mi massacro di "seghe"
TheRainMaker
00domenica 26 marzo 2006 22:33
Re:

Scritto da: DrSandmann 26/03/2006 21.49


Poi oltre questo discorso ce n'è uno più importante. Io credo che noi siamo le persone che incontriamo. Siamo frutto dei nostri incontri. Le persone che ho incontrato nella mia vita mi hanno reso la persona che sono. E la scuola è senza nessun dubbio il maggiore centro di aggregamento della vita di una persona.. La scuola è stata per me un punto di riferimento, un punto fermo mentre la mia vita, e la mia personalità cambiavano.. E sarà per quello che il primo anno di università e alle volte anche quest'anno quando ripenso alla scuola mi sento un po' "solo"..



Vale anche per me.
Il liceo è stato il periodo migliore della mia vita.
+PiNk faiRy+
00lunedì 27 marzo 2006 01:20
quoto Sand, ma mi chiedo: a cosa mi servono il greco e latino? Ok che fanno parte della storia della lingua, ok che l'italiano deriva dal greco e dal latino, ok che fanno parte di secoli e secoli di storia dell'umanità, però.. non lo vedo molto utile studiare l'aoristo,il futuro,come si costruiscono le subordinate,la sintassi dei casi,il perfetto,il piuccheperfetto e tutte le declinazioni se poi non dovrò parlarlo mai.

TheRainMaker
00lunedì 27 marzo 2006 01:30
In un futuro potrebbe interessarti la letteratura classica ed allora ringrazierai i tuoi odierni studi di latino e greco.
+PiNk faiRy+
00lunedì 27 marzo 2006 01:31
e ma scusa, io studio 2 anni di sintassi latina e greca per un eventuale futuro?
TheRainMaker
00lunedì 27 marzo 2006 01:33
...
Sabagod
00lunedì 27 marzo 2006 01:55
Re:

Scritto da: +PiNk faiRy+ 27/03/2006 1.31
e ma scusa, io studio 2 anni di sintassi latina e greca per un eventuale futuro?



tu che dici? perchè io mi sono dovuto sorbire 5 anni di stronzate matematiche, geometriche, goniometriche e analitiche anche se sapevo benissimo che non avrei studiato quelle cose all'Università? è cosi, c'è poco da fare...scegliendo il liceo classico sapevi che avresti dovuto studiare certe materie, non è che sei obbligata...per altri indirizzi che non siano la letteratura esistono scuole apposite.
il1985
00lunedì 27 marzo 2006 09:00
Re: Re:

Scritto da: Sabagod 27/03/2006 1.55


scegliendo il liceo classico sapevi che avresti dovuto studiare certe materie, non è che sei obbligata...per altri indirizzi che non siano la letteratura esistono scuole apposite.



In effetti..
Nettare
00lunedì 27 marzo 2006 10:52
Re:

Scritto da: +PiNk faiRy+ 27/03/2006 1.31
e ma scusa, io studio 2 anni di sintassi latina e greca per un eventuale futuro?



a parte la frase "che mi servono" che è abbastanza idiota..bisogna pensare che lo studio d materie pesanti, "inutili" mnemoniche dovrebbero abituare uno studente allo studio e al ragionamento.è facile studiare educazione sessuale,molto meno il greco.per questo si spinge lo studente a studiare materie come il greco e il latino..
dai possiamo parlare di rivoluzione scolastica, cambiamenti e miglioramenti a strutture e organizzazione ma nn si può pensare a l'abolizione della scuola..si sono fatte battaglie per introdurla e ora dite che non serve??? un ragazzo a 10 anni cosa fai lo mandi in strada e gli fai imparare dove?
poi vi lamentate dei rapper!!!!

io sono a difesa della scuola, ma proporrei di sicuro qualche enorme modifica.
credo che per la formazione di una persona adulta sia necessaria, per quanto riguarda la formazione di un individuo socialmente competente (relazione con compagni, professori, attività ecc..) e un individuo allenato al regionamento, al rispetto deila tempistica e allo svolgimento di qualcosa che non è certo la + facile da digerire (matematica,latino,filosofia...)


valleyman
00lunedì 27 marzo 2006 11:17
Re:

Scritto da: Wayne - Fazione Zeta 26/03/2006 1.58
Tra poco ho l'esame di maturità. Il nostro ineccepibile e meraviglioso stato deve dirmi se sono maturo o no, e relativamente a tale decisione, mi deve informare se sono ammesso nel consorzio civile, o se rimango una merdaccia priva di autonomia decisionale, zerbino dei meritevoli e dei diligenti. Da come si sono messe le cose un'idea già ce l'avrei. Ecco i miei ultimi voti: 5.5, 3, 2, 4, 3, 3.
La scuola dovrebbe servire a diventare uomini, non ad infarcire di inutili nozioni e nozioncine le teste degli alunni. Una bocciatura (esperienza che ho ovviamente già conosciuto, e lo dico con una certa fierezza) è un ulteriore anno da passare dietro al maledetto banco, cosa che facilmente può indurre uno studente a rinunciare a quel pezzo di carta che lo renderebbe un cittadino di serie A, una persona a tutti gli effetti. E da cosa è motivata una bocciatura? Dal fatto che non si è dimostrato di avere la perfetta (sterile) conoscenza dei concetti da infilare a martellate nella propria testa e destinati ad essere poi rimossi. Una buona cultura generale si ottiene solo con il genuino desiderio di conoscere, non con l'imposizione. Ringrazio il cielo di aver incontrato anche insegnanti degni del ruolo che ricoprono.
In anni di squola, ho rimediato un imprecisabile quantità di esaurimenti nervosi, sono stato emotivamente demolito (con ripercussioni pesanti sulla capacità di concentrazione e talvolta persino sui riflessi) e ora sono costretto ad andare avanti con antidepressivi, sonniferi e tranquillanti. Sono carico di rancore e terribilmente frustrato.



DrSandmann
00lunedì 27 marzo 2006 12:25
valleyman [SM=x760752]
Sabagod
00lunedì 27 marzo 2006 13:19
grande Tommy Smith! [SM=x760757]
dReAdKaYA
00lunedì 27 marzo 2006 15:00
Re:

Scritto da: +PiNk faiRy+ 27/03/2006 1.20
quoto Sand, ma mi chiedo: a cosa mi servono il greco e latino? Ok che fanno parte della storia della lingua, ok che l'italiano deriva dal greco e dal latino, ok che fanno parte di secoli e secoli di storia dell'umanità, però.. non lo vedo molto utile studiare l'aoristo,il futuro,come si costruiscono le subordinate,la sintassi dei casi,il perfetto,il piuccheperfetto e tutte le declinazioni se poi non dovrò parlarlo mai.



bè, è lo stesso caso della matematica, nella vita quando vai al supermercato mica pensi al coseno di pigreco mezzi. :viequi piu' tardi ti renderai conto di quanto queste materie servano ad aprirti il cervello. anch'io mi lamentavo sempre del greco e del latino, però una volta uscita dalle superiori e intrapreso studi diversi capirai l'importanza di saper fare un ragionamento in breve tempo, grazie alle basi che lo studio di queste materie, benchè* ripetitivo, ti ha dato.





*mi penso intellettuale [SM=x760773]
TheRainMaker
00lunedì 27 marzo 2006 15:21
dreaddy [SM=g27836]
baccotabaccovenere
00lunedì 27 marzo 2006 15:33
Re: Re:

Scritto da: dReAdKaYA 27/03/2006 15.00
*mi penso intellettuale [SM=x760773]


kjhvjkdhkjsdhgkjhfkgjhfd [SM=x760752]



rimanendo in tema è fuori di dubbio che la scuola abbia le sue storture e aberrazioni ma le cose decisive nel determinare il corso dell'esperienza scolastica nella vita di una persona a mio modo di vedere sono 2: -come la si prende, -chi ci si incontra. per la seconda cosa quoto il discorso di sand che mi sembra abbia detto tutto quello che c'era da dire; per la prima invece mi preme aggiungere che la scuola potrà essere anche vista come un sistema repressivo, deprimente, sterile e mortificante però sta anche all'individuo cercare un minimo di adattarsi senza perdere la propria dignità o la propria identità. c'è chi pur di sfondare e prendere i voti si prostituisce in ogni modo e maniera, e questi si commentano da soli. c'è chi invece, dall'altro capo, non accetta la scuola come istituzione e se ne autoesclude non studiando, contestando professori&IlSistema, spaccando tutto ecc. credo che in mezzo a questi due estremi ci sia ampio margine per rimanere dentro il contesto istituzionale senza esserne eccessivamente schiacciato, e riuscire a crescere umanamente e culturalemnte senza scendere a compromessi eccessivi o sputtanarsi troppo.
max/offspring
00lunedì 27 marzo 2006 17:59
Re:

Scritto da: +PiNk faiRy+ 27/03/2006 1.20
quoto Sand, ma mi chiedo: a cosa mi servono il greco e latino? Ok che fanno parte della storia della lingua, ok che l'italiano deriva dal greco e dal latino, ok che fanno parte di secoli e secoli di storia dell'umanità, però.. non lo vedo molto utile studiare l'aoristo,il futuro,come si costruiscono le subordinate,la sintassi dei casi,il perfetto,il piuccheperfetto e tutte le declinazioni se poi non dovrò parlarlo mai.



Serve perchè in un ipotetico futuro, quando inventeranno la macchina del tempo e andrai in villeggiatura, tipo, durante la prima guerra persiana, ti farà comodo sapere come si dicono "cibo", "letto", "bagno" o ancora "palestra" "astronomia", "democrazia", "filosofia", "antropologia", "spinterogeno", "metafisica", "isterectomia", "morfologia"...

Naturalmente ti potrai bullare con gli amici mentre parli forbitamente con Platone o Democrito sfoggiando una perfetta sintassi e una corretta costruzione verbale...

Stessa cosa col latino, cambia solo il contesto, magari la villeggiatura te la fai durante la campagnia di Gallia di Cesare o nel periodo imperiale paleocristiano...

Insomma robe così.

il1985
00lunedì 27 marzo 2006 18:03
Re: Re:

Scritto da: max/offspring 27/03/2006 17.59


Serve perchè in un ipotetico futuro, quando inventeranno la macchina del tempo e andrai in villeggiatura, tipo, durante la prima guerra persiana, ti farà comodo sapere come si dicono "cibo", "letto", "bagno" o ancora "palestra" "astronomia", "democrazia", "filosofia", "antropologia", "spinterogeno", "metafisica", "isterectomia", "morfologia"...

Naturalmente ti potrai bullare con gli amici mentre parli forbitamente con Platone o Democrito sfoggiando una perfetta sintassi e una corretta costruzione verbale...

Stessa cosa col latino, cambia solo il contesto, magari la villeggiatura te la fai durante la campagnia di Gallia di Cesare o nel periodo imperiale paleocristiano...

Insomma robe così.




...
max/offspring
00lunedì 27 marzo 2006 18:15
Era per dire che serve quanto un buco del culo sul gomito...

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