Sciopero trasporti, città paralizzate E il primo dicembre si replica

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CARMINE84
00sabato 23 ottobre 2004 00:32
Altissima ovunque l'adesione
I mezzi pubblici si sono fermati per una protesta indetta dai sindacati di settore a sostegno della vertenza per il rinnovo del contratto di lavoro. A Milano per scongiurare i blocchi l'Atm ha tentato in extremis, ma senza esito, una mediazione offrendo un adeguato anticipo. Intanto i sindacati di base hanno proclamato un nuovo sciopero per il 1° dicembre: "D'ora in poi ogni anno sarà la giornata dell'autoferrotranviere"


Sciopero trasporti: città ferme
Il 1° dicembre si replica: nuovo stop
Le grandi città sono state letteralmente paralizzate dallo sciopero nazionale dei trasporti pubblici, indetto dagli autoferrotranvieri di Cgil, Cisl e Uil, Faisa, Cisal e Ugl per sollecitare il rinnovo del contratto 2004-2007. L'adesione allo stop è alta ovunque: a Milano la metà dei mezzi rimasta è ferma, a Roma chiuse due linee del metrò e tram a singhiozzo. E il 1° dicembre si replica: "Sarà la giornata dell'autoferrotranviere".


Il nuovo sciopero di 24 ore è stato proclamato dai sindacati di base degli autoferrotranvieri, e l'obiettivo è quello di "istituzionalizzare" questa data: ogni anno il 1° dicembre diventerà, per gli organizzatori, la giornata degli autoferrotranvieri. Con relativo sciopero.

Per quanto riguarda invece lo stop di venerdì, di sicuro non è stato raggiunto il 100% di adesioni come annuncia invece il segretario della Cisl, Savino Pezzotta, ma di sicuro sono stati moltissimi gli autoferrotranvieri che hanno incrociato le braccia, lasciando a piedi le città italiane. "Noi - spiega Pezzotta - da mesi stiamo chiedendo che si chiuda la vertenza. Tutti i disagi che oggi hanno subìto i cittadini sono di responsabiilità di chi ha tenuto aperto un contratto per 8-9 mesi. Se non vogliamo che i disagi aumentino sarà bene chiudere il contratto".



LA VERTENZA
Il rinnovo contrattuale riguarda in tutto 116.500 addetti per il quadriennio 2004-2007. Il negoziato è costituito da una parte normativa che copre il quadriennio, ed una economica riferita al primo biennio economico 2004-2005. Per i sindacati la richiesta economica è di 131 euro medi mensili, le aziende ne offrono 52. "Per fare i contratti e per offrire ai cittadini un servizio decente di trasporto pubblico c'è bisogno di certezza economica e risorse adeguate. Oggi non abbiamo né l'una né le altre", spiega l'Asstra, l'associazione che rappresenta le aziende del settore, chiedendo a Governo, Regioni ed enti locali di fare la loro parte: "la latitanza di interventi da parte delle istituzioni - dice - e' incomprensibile".

TAVOLO CON GOVERNO ED ENTI LOCALI
Il contratto firmato lo scorso anno con la mediazione del governo prevedeva l'istituzione di un tavolo congiunto per decidere interventi di carattere programmatorio e strutturale per dare un quadro di regole al settore anche per quanto riguarda il reperimento di risorse. Il tavolo è stato riunito una sola volta, il 7 aprile scorso.

MANCANO 280 MILIONI
L' accordo dello scorso dicembre sul contratto scaduto nel 2003 è stato raggiunto grazie all' intervento del governo, che ne ha assicurato la copertura con una manovra sulla benzina che, grazie ad un aumento dell'accisa di 1,68 centesimi a litro, dovrebbe garantire 377,5 milioni di euro per il 2004 e 214 per gli anni successivi. Ma le aziende di trasporto ad oggi devono ancora incassare queste risorse. Il ministero delle Infrastrutture e trasporti, infatti, non ha ancora provveduto ad erogare le somme, nonostante i maggiori introiti dovuti all'aumento dell'accisa siano nelle casse dello Stato da quasi un anno. Da gennaio ad oggi non sono stati ancora erogati alle societa' circa 280 milioni di euro.

liama
00sabato 23 ottobre 2004 12:02
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