Scienza e Fede: riflessioni di un conflitto che non esiste

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Arrival2017
00martedì 14 febbraio 2017 20:27
Questi che state per leggere sono alcuni estratti di un articolo scritto nel 2008 da Maurizio Consoli, dirigente di ricerca all'INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) di Catania QUI IL LINK

Anticipo con due righe il sunto generale della questione: e cioé la scienza indaga sul particolare, la religione e le altre scienze sociali indagano l'universale. Quindi richiedono due metodi di ricerca diversi, e il metodo scientifico non sempre puó andar bene per rispondere a questioni esistenziali di fondamentale importanza per l'uomo. Per questo non esiste, e non é mai esistito, alcun conflitto tra scienza e religione.
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di Maurizio Consoli
Dirigente di ricerca INFN, Catania


- A lungo andare, infatti, atteggiamenti ingiustificati di chiusura dogmatica di alcuni scienziati potrebbero provocare simmetriche reazioni di rigetto nei confronti della scienza da parte di quegli strati della popolazione che vedono nella fede religiosa una componente fondamentale della loro identità culturale


- nessuna scienza può pretendere di descrivere tutta la realtà nella sua vastità e complessità.


- ci sono delle domande cui la scienza non dà alcuna risposta ma che, senza dubbio, restano domande fondamentali per ogni uomo.


- la vera ragione del conflitto risiederebbe nel fatto che, in base alla scienza, non si possono più razionalmente accettare, ad esempio, quei fatti miracolosi di cui parla la Chiesa e che esulano dalle più comuni esperienze umane. Ci sarebbe dunque una contraddizione interna che imporrebbe razionalmente di scegliere tra due visioni del mondo alternative


- rifiutare i miracoli su una base puramente sperimentale ha poco senso


- le scienze, pur essendo logicamente consistenti e verificate entro un dato ambito di fenomeni, potrebbero essere incomplete, cioè incapaci di spiegare tutti i possibili fatti sperimentali.


- Si potrebbero portare ancora innumerevoli esempi di teorie che erano state generalmente accettate e che sono poi state sostituite da nuove teorie che, pur portando solo piccole correzioni in un certo dominio sperimentale, implicavano effetti qualitativamente nuovi di enorme importanza. Per questo motivo, una piena applicazione del metodo scientifico ci dovrebbe impedire di attribuire un qualunque carattere assoluto e definitivo alle nostre conoscenze. Proprio da questo tipo di considerazioni segue che non si possono razionalmente escludere i fenomeni del tutto inaspettati (come quelli che la teologia chiama miracoli) in quegli ambiti fenomenici che sono propri delle scienze. Anzi, tali ipotetici fenomeni non solo sono logicamente possibili ma, se si verificassero, le condizioni della loro riproducibilità non sarebbero certo quelle fissate dai protocolli scientifici di oggi, un po' come con gli eventi rari della fisica quantistica che non sono descrivibili nello schema della fisica classica.


- la neutralità di fondo della scienza sulla possibilità teorica dei miracoli non va confusa con il doveroso rigore nell'accertare o smentire ogni singolo evento che potesse apparire inspiegabile, almeno allo stato attuale della conoscenza.


- La religione invece riguarda noi stessi, la vita, la morte… e ci spinge inevitabilmente a riflettere sulle possibili conseguenze, a livello individuale e collettivo, di ignorare le questioni più fondamentali sul significato della nostra esistenza. Per affrontare tali questioni, e fare in un modo o nell'altro una scelta, dobbiamo necessariamente allargare il dominio della razionalità oltre il mero limite dello sperimentabile e del calcolabile che definisce l'attuale ambito della conoscenza scientifica. Si noti come un tale allargamento, peraltro, è già richiesto ogni qualvolta si vogliano affrontare quei temi, come i rapporti tra la scienza e le altre attività umane o i suoi limiti e le sue finalità, che richiedono una prospettiva di tipo etico. Che di questi aspetti non si possa parlare in termini oggettivi, dal punto di vista scientifico, non significa certo che essi siano immaginari. Per questo motivo, parlare di conflitto tra fede e scienza in merito a tali questioni è improprio.


- Riconosciutane la non conflittualità con la scienza, la fede cristiana può per questo rappresentarne una forma di completamento come prospettiva metafisica che dà una spiegazione della razionalità del cosmo e del senso ultimo delle cose


- c'è addirittura anche chi, come Louis Pasteur, si spinge sino ad intravedere una convergenza asintotica tra scienza e fede per cui "poca scienza allontana da Dio, molta scienza riconduce a Lui"

ZarzacoDranae
00martedì 21 marzo 2017 10:13
Ciao Zeus. Beh, io la vedo in modo diverso, non certo per partito preso, ma sfogliando la bagarre storica: scienza contro religione. Potrei citare solo G. galilei per non esagerare ...Contrasti che portarono a vere mattanze, fino al rogo. Non vi è che l'imbarazzo della scelta, inoltriamoci solo un attimo nella miracolistica, se vista con l'occhio critico della scienza e della ragione materialistica, altro non è che una bella favola, magari edificante, ma niente più. C'è tutta una serie di medici e scienziati che deride (è la parola giusta) ancora la miracolata Diana Basile, pur non spiegandosi assolutamente il fatto.

La Signora Basile guarì completamente ed istantaneamente da una terribile sclerosi a placche che l'affliggeva da ben 12 anni quando si recò nel tanto bistrattato santuario di Medjugorje. Prima del miracolo poteva appena muoversi a piccoli passi e solo aiutandosi con le stampelle. Inoltre era completamente cieca dall'occhio sinistro e afflitta da incontinenza urinaria totale. le bastò entrare nella sala delle apparizioni per guarire da ogni sua menomazione e, come prova della guarigione furono esibiti ben 142 documenti stilati da 25 medici e scienziati. Non che questi (la stragrande di medici e scienziati che stilarono le cartelle cliniche) in seguito approvarono il miracolo, tutt'altro.

Tra la scienza e la religione ci sono stati innumerevoli periodi di netta conflittualità, è un dato di fatto. Il buonismo è un'altra cosa. Gli scienziati, quelli di più ampie vedute hanno sempre cercato di non affossare le religioni con la supremazia della loro scienza, ANZI, queste MENTI APERTE al dialogo (un pò rari anzichenò) hanno cercato Dio attraverso le (loro) religioni e, pure, attraverso leggi fisiche e matematiche l'"Impalcatura", "la Mente" di un "Grande Architetto", com'era appunto nella religione "panteistica" di quella capa tanta di Einstein. Il grande Pitagora sosteneva che "Dio è matematica", Anche Newton sosteneva che Dio si potesse conoscere attraverso lo studio matematico della natura.

Il cosmologo F. Hoyle era convinto che non dovrebbe esserci opposizioni tra scienza e religione perchè entrambe dovrebbero aspirare a Dio, un Dio, a suo dire che è un'enigmatica Intelligenza Superiore Ordinatrice, costituita da chip al silicio...una specie di Supercomputer risiedente in un Altrove del Cosmo. Anche il nostro ateo e matematico Piergiorgio Odifreddi a volte si lascia andare....dichiarando che è solo mediante la "decostruzione"(reinterpretazione) scientifica delle grandi religioni che si può approdare ad una ricostruzione teologica della scienza, e che praticamente Dio è dentro le stesse leggi matematiche regolanti il mondo.
zeus(74)
00martedì 21 marzo 2017 13:22
Da un punto di vista storico, il conflitto tra scienza e religione c'é sicuramente stato. Hai fatto bene infatti a ricordare il rogo di giordano bruno e la disputa tra galileo e la chiesa, tanto per citare due esempi (anche se va detto che oggi rispetto al passato la chiesa non ha piú il potere di interferire sui conflitti con la scienza, o contro i principi etici di uno stato)

Tuttavia l'articolo non vuole entrare nel merito della questione storica, e non mira ad approfondire i trascorsi tra scienza e religione. Si limita piuttosto all'aspetto metodologico e sperimentale (quindi tecnico), dicendoci che proprio a causa dei limiti che ha la scienza nell'osservare tutta la realtá, essa non puó fornire la spiegazione a certi tipi di fenomeni problemi e misteri che quasi quotidianamente accadono.
Un altro limite della scienza desumibile dall'articolo é quello della conoscenza, anch'essa imperfetta incompleta e non ancora in grado di dare una spiegazione a tutto.

Quindi, se al fatto che la scienza non puó esaminare tutto in laboratorio, ci aggiungiamo anche che molte cose non é ancora in grado di comprenderle, ci rendiamo conto del perché questo conflitto non esiste.
Per esserci un conflitto infatti ci devono essere interessi e/o regole in contraddizione tra loro: siccome non ce ne sono, non si puó nemmeno parlare di conflitto.

Tra l'altro, a sostegno del fatto che non esiste alcun conflitto tra scienza e religione, ho anche questa carrellata di link che pubblico ogni tanto soprattutto contro quegli scettici che strumentalizzano la scienza ponendola su un piano di netta superioritá rispetto a qualunque altra disciplina (come se anche la teologia non fosse scienza):
- ricerca di oxford 2010 dice che 50% scienziati americani crede in Dio global.oup.com/academic/product/science-vs-religion-9780195392982?cc=it&lang...
- la gianotti direttrice del cern crede in Dio www.repubblica.it/scienze/2014/12/28/news/io_tra_dio_e_il_big_bang_fabiola_giannotti_direttrice_del_cern_la_signora_dell_universo_di_dario_cresto-dina-10...
- il conflitto tra scienza e religione non esiste, riflessioni di un ricercatore dell'INFN (articolo in oggetto) disf.org/editoriali/2008-09/
- un importante fisico del CERN sostiene che l'universo ha una origine trascendentale www.uccronline.it/2017/02/15/il-fisico-del-cern-la-causa-delluniverso-devessere-trasc...
- elenco di dichiarazioni di scienziati credenti http://www.uccronline.it/2012/08/12/citazioni-di-scienziati-credenti-cristiani-e-cattolici/ -
- elenco di scienziati credenti www.uccronline.it/2010/12/08/scienziati-credenti-cristiani-e-ca...
- Nuovo studio: la maggior parte degli scienziati crede in Dio rplp.rice.edu/uploadedFiles/RPLP/A%20Global%20Lab%20Conference%20Summary%20Report_2015_...
- anche tra gli scienziati atei ci sono quelli che si definiscono spirituali www.uccronline.it/2011/06/15/ricerca-usa-il-22-degli-scienziati-atei-si-definisce-spi... -
- La critica di Papa Francesco allo gnosticismo (l'approccio utilizzato dagli scettici, o meglio l'approccio che agli scettici in campo ufologico piacerebbe utilizzare pur non essendone capaci www.riscossacristiana.it/linganno-dello-gnosticismo-di-p-giovanni-caval...
- Non é vero che la religione ha solo risposte giá preconfezionate, perché ci sono alcuni passi della Bibbia che dimostrano la profonda ignoranza dell'uomo su Dio it.cathopedia.org/wiki/Mistero#I_segreti_ontologici
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Alla luce di tutto ció, credere che la religione e la scienza siano inefficaci solo perché c'é qualcuno che non ne fa buon uso, é come credere che tutta la polizia di stato sia un covo di delinquenti solo perché ogni tanto spunta fuori qualche mela marcia. E' un semplice luogo comune. E' come credere che la chiesa é infestata di pedofili e di gente avara; che le religioni sono l'oppio del popolo; le donne sono tutte troie; gli uomini tutti maschilisti; i politici tutti ladri e corrotti; ecc ecc.
TUTTI LUOGHI COMUNI
Evitare di cadere in uno di questi luoghi comuni é semplice: basta imparare a distinguere la professione dal professionista; e non generalizzare mai.

In fondo parliamoci chiaro: gli uomini di scienza e i teologi possono scornarsi quanto vogliono, ma se alcuni di loro sono cosí imbecilli da non aver ancora compreso quali sono i rispettivi campi d'indagine, gli strumenti e i propri limiti, il problema é loro.
Noi dobbiamo solo stare attenti a non farci condizionare e ad inventare conflitti che non esistono.
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