Scene da un matrimonio

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Davide
00lunedì 3 ottobre 2005 10:16
Ore 11:00





Lo sposo è in piedi, davanti alla porta della chiesa. Ha in mano un bellissimo bouquet di fiori che, secondo rituale, dovrà consegnare alla sposa non appena questa scenderà dall’auto. Cosa prevista per le 11:15.


Ore 11:30



La sposa non è ancora arrivata. Un brusio molto simile al suono di mille calabroni eccitati si solleva da tutti i presenti. Lo sposo continua a starsene in piedi, con quella sorta di cono gelato floreale nella mano sinistra ed il fazzoletto nella destra, con cui ogni dieci secondi si asciuga il sudore che, vuoi per il caldo e vuoi per la tensione, scende copiosamente sul suo viso.

Ore 11:45


La sposa latita ancora. I genitori di lei fanno sorrisi tirati per rassicurare tutti che è solo un “normale” ritardo. Il vezzo di una donna che, almeno per un giorno, vuole sentirsi la protagonista assoluta e comportarsi da vera Star. Il brusio della folla ora sembra il rumore di un jet in fase di decollo. Lo sposo comincia ad essere malfermo sulle gambe. Il padre di lui continua a sussurrargli negli orecchi simpatiche ed incoraggianti frasi quali :”te l’avevo detto che… Te lo dicevo io che…”


Ore 12:00


La sposa proprio non si vede. Le colombe bianche stipate dentro una gabbia di ferro, pronte per essere liberate al momento dell’arrivo della sposa, cominciano a dare segni di irrequietezza, e probabilmente per il troppo caldo ed il cibo avariato, accusano gravi disturbi intestinali. Gli invitati cominciano ad essere seriamente preoccupati di arrivare tardi al pranzo e trovare così tutto freddo. Il padre della sposa ostenta tranquillità, e per dare prova della sua massima fiducia nella figlia comincia a raccogliere scommesse sul suo arrivo nell’arco di 15 minuti.

Ore 12:30




Il consulente finanziario del padre della sposa riceve dal suo cliente una strana telefonata. Gli si chiede di svincolare tutte le obbligazioni e racimolare una cospicua somma per pagare debiti di gioco non meglio specificati. Lo sposo sembra la brutta copia di un manichino finito sotto un camion in una nevosa giornata invernale. La madre di lei chiede che gli si presti un cellulare, perché improvvisamente le è venuta la curiosità di sapere se il 113 e la protezione civile rispondono anche di domenica.



Ore 13:00

Gli invitati si sono organizzati ed hanno eletto un proprio rappresentante e portavoce. Questi per prima cosa organizza le squadre di recupero vivande e si accerta che i bambini siano sufficientemente accuditi e che crescano bene. Il parroco all’interno della chiesa sta cominciando a chiedersi perché abbia preso i voti, e non abbia accettato la proposta di matrimonio che gli era stata fatta in gioventù dalla bella figlia dei vicini di casa. Poi butta un occhio fuori e trova immediatamente risposta alla sua domanda. I chierichetti giocano a freesbee con le ostie. Le api hanno cominciato ad impollinare i fiori posti all’interno della chiesa. Presto sarà tempo di raccogliere il miele.


Ore 13:30


Il ristorante chiama il padre della sposa sul cellulare per sapere a che punto è la cerimonia, per potersi organizzare con la cucina. Il pover’uomo si accascia al suolo senza neppure un gemito. Sua moglie, nel tentativo di correre in suo soccorso, inciampa sui tacchi e cade rovinosamente al suolo svenendo all’istante.
Dalla folla degli invitati qualcuno chiede a gran voce “I sali!! Portate i sali!” Molti però, resi ciechi e sordi dalla fame, fraintendono e credono si stia cercando di insaporire al meglio i corpi inanimati, e che ci si prepari finalmente al banchetto.

Ore 14:00
Accade ciò che ormai non sembrava più possibile. La sagoma di un’automobile spunta in lontananza e punta lentamente, ma con decisione, verso il piazzale antistante la chiesa. Un silenzio quasi irreale la accoglie al momento dell’arrivo. L’auto si ferma. Tutta le gente trattiene il fiato temendo che possa trattarsi di uno scherzo, o di qualcuno che si è perso e si è fermato per chiedere informazioni. I genitori della sposa rinvengono di colpo, come si era visto fare solo a un certo Lazzaro tantissimo tempo prima. Il prete scende dall’altare su cui si era sdraiato per fare un sonnellino. I chierichetti smettono di giocare e cominciano a raccogliere le ostie cadute, ed a pulirle leccandole una ad una.



Ore 14:01


La larva che una volta era lo sposo si avvicina ancora incredulo all’auto. La mano tremante impiega circa due minuti per staccarsi dal corpo e protendersi verso la maniglia della portiera, così come gli sembrava di ricordare che si dovesse fare in certe occasioni: per esempio al proprio matrimonio.


Ore 14:03


La portiera si apre, si intravede il vestito della sposa, bianco come la neve. Lei finalmente scende. Tutti i presenti levano un grido di stupore come se fosse apparsa loro la madonna. Qualcuno si fa il segno della croce, qualche altro si tocca scaramanticamente.

Ore 14:04

La sposa regala a tutti un meraviglioso sorriso, poi stacca praticamente dalla mano dello sposo, che non ha più nessun tipo di reazione vitale, una cosa molliccia e biancastra, dall’odore vagamente di uova marce, che una volta, molto tempo prima, doveva essere un bouquet floreale.
Ore 14:05

Il maestro di cerimonia, che fino a quel momento non aveva perso assolutamente né la fiducia né l’autocontrollo, vuoi anche grazie ad una serie di corsi di meditazione per corrispondenza fatti quando era giovane, si rende conto che è il momento di liberare le colombe. Il sole per qualche istante si oscura, coperto dal volo di mille ali bianche. Pochi secondi dopo una pioggia di guano cade addosso a tutti i presenti, rendendo i loro vestiti idonei alla semina di qualsiasi tipo di ortaggio.

Ore 14:15


La funzione religiosa ha finalmente inizio. La chiesa è pervasa da un forte odore di fertilizzante polifosfato organico (letame). Le api che avevano cominciato a costruire il loro favo, lo staccano e lo portano di forza fuori, cercando posti migliori.


Ore 15:00

La cerimonia è finita, gli sposi sono finalmente tali. Genitori e parenti si dirigono alle macchine per raggiungere il ristorante, che nel frattempo ha cambiato gestione. Il fotografo immortala gli ultimi istanti di quella che sarà comunque ricordata come una bella giornata. Nella memoria di tutti rimarranno per sempre impresse l’immagine degli sposi sorridenti, e quella di mille ali bianche che ancora oggi continuano a volare alte in cielo.
Lassù, al di sopra del guano.


D.P.
Gatinha
00lunedì 3 ottobre 2005 13:21
E allora?
Davide
00lunedì 3 ottobre 2005 13:48
E allora che?
Agrodolce1
00lunedì 3 ottobre 2005 14:47
come sarebbe "allora che?"[SM=g27790] Vogliamo sapere cosa è successo al ricevimento![SM=x89540] Abbiamo lasciato il gestore del ristorante che aspettava istruzioni, i chierichetti che avevano fatto indigestione di ostie e...del riso nuziale, nessuna notizia?[SM=g27789] [SM=x89548] [SM=x89536] [SM=x89535]
Davide
00lunedì 3 ottobre 2005 15:00
Ecco, vedete come siete? Vi si dà un dito, e voi volete anche l'anello[SM=x89555]
[SM=x89536]
Agrodolce1
00lunedì 3 ottobre 2005 15:02
l'anello?Secondo me è finito sepolto nel guano!!![SM=x89536] [SM=x89535]
Gatinha
00martedì 4 ottobre 2005 12:52
E il viaggio di nozze? Minimo l'aereo si e' fermato per mancanza di benzina, al pilota e' venuto un attacco di colite e i passeggeri erano tutti con il biglietto sbagliato.
Davide
00mercoledì 5 ottobre 2005 08:06
E come disse il saggio: "Volare è utile, ma è atterrare che è indispensabile".
Satine57
00sabato 15 ottobre 2005 23:52
Beh io mi son molto divertita!!!![SM=x89536] [SM=x89536] [SM=x89536]
Gatinha
00lunedì 17 ottobre 2005 11:58
Ehi ma quella "Gatinha" non sono io? Ho trovato un'omonima.
Gatinha[SM=x89570]

marple
00domenica 23 luglio 2006 10:49
Ricorda un po' Pennac...
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