Scandalo operazioni al "Santa Rita" di Milano

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il rat-man
00mercoledì 11 giugno 2008 10:10

Alla clinica del notaio Pipitone guadagnavano tutti, tranne i pazienti. Prima a beneficiare di quello che il gip definisce un collaudato meccanismo truffaldino ai danni del sistema sanitario era ovviamente la clinica Santa Rita, 276 posti letto e un pronto soccorso dal quale transitano 25 mila pazienti l’anno. Nel 2005, esercizio dal quale sono partiti gli accertamenti, il giro d’affari della struttura è stato di 54,1 milioni di euro, con crediti per interessi di mora per ben 2,2 milioni di euro. Nel 2006 ha effettuato 147 ricoveri pari al 15% di tutti quelli della Lombardia.

Il sistema era semplice: più si ricorre alle degenze e al bisturi, più lievitano i rimborsi della Regione. Tutto ciò implica medici spregiudicati e cartelle cliniche falsificate. Per i posti chiave - spiegano gli inquirenti - Pipitone sceglieva solo stakanovisti del bisturi, come il capo dell’unità di Ortopedia Renato Scarponi. Ecco il ritratto che ne fa una collega, la dottoressa Galasso in una conversazione telefonica inserita nell’ordinanza: «E’ una macchina da guerra, uno che opera anche quelli che non ne hanno bisogno, che si mette a contraffare le cartelle. Poi i Noc fanno le ispezioni a campione, intanto lui ha guadagnato, capisci?». Il proprietario della Santa Rita, secondo l’accusa, adottava la regola del bastone e della carota per spronare i chirurghi a effettuare il maggior numero di interventi.

Al momento dell’assunzione, raccontano gli investigatori, il discorsetto al candidato per il posto di primario era più o meno questo: «Io ti do 1.700 euro al mese, quello che vuoi in più te lo devi guadagnare». E il denaro arrivava sotto forma di bonus, grazie ai quali lo stipendio poteva toccare i 28mila euro al mese. Come sottolinea in un colloquio del 9 ottobre 2007 l’allora direttore sanitario Luca Merlano parlando con Brega Massone: «Ma è ovvio che nel momento in cui il tuo datore di lavoro ti dice più operi e più ti pago, cioè induce con la forza in modo più o meno subliminale un atteggiamento aggressivo nel chirurgo». Che non si ferma davanti a nulla, nemmeno a una protesi aperta per errore, e quindi non più sterile, da 455 euro (più Iva) che poteva essere impiantata a un paziente di 90 anni. «Tanto - come riporta l’ordinanza citando un colloquio del dottor Scarponi con una certa Stefania - a quell’età ha una brevissima aspettativa di vita». Oggi Pier Paolo Brega Massone e Pietro Fabio Presicci saranno interrogati dal gip, per ora i rispettivi legali non commentano.



nelle efficienti cliniche private nazionali nella efficiente Milano...quanto marcio c'è e chissà quanto ce n'è ancora...e pensare che in molti pagano fior di quattrini per sfuggire alla malasanità pubblica [SM=x967747]
il rat-man
00mercoledì 11 giugno 2008 10:12
Santa Rita, altre 20 morti sospette

Altre 20 morti sospette tra i pazienti deceduti dopo essere stati operati nella clinica Santa Rita di Milano senza che ne avessero alcun bisogno, e solo per permettere di guadagnare con i rimborsi del servizio sanitario nazionale: è il nuovo scenario inquietante aperto dagli sviluppi dell'inchiesta che ha portato all'arresto di 14 persone (12 ai domiciliari) decapitando i vertici della casa di cura privata milanese. Le accuse per tutti parlano di truffa ai danni dello stato, ma per tre medici (due rinchiusi a San Vittore) sono anche di omicidio volontario (5 pazienti morti dopo gli interventi) e di lesioni gravi o gravissime (86 casi).

La Regione Lombardia ha sospeso la convenzione con la clinica. I pareri dei periti nominati dalla procura non sono concordi sulle cause della morte di questi altri venti pazienti e, in particolare, nel connettere i decessi agli interventi dell'equipe di chirurgia toracica guidata dal dottor Pier Paolo Brega Massone. Ulteriori indagini dovranno chiarire se anche in questo casi, che riguardano come gli altri 5 persone malate e molto anziane, si possa parlare di omicidio volontario. Al contrario, gli episodi potrebbero essere classificati dai magistrati come omicidi colposi, morti avvenute per cause fortuite. Ieri sono stati interrogati in carcere dal gip Micaela Serena Curami il chirurgo Brega Massone e il suo braccio destro Piero Fabio Presicci, accusati di aver trasformato il reparto in una fabbrica di denaro a scapito della salute dei malati. Entrambi si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Brega Massone, assistito dall'avvocato Giuseppe Cannella, ha solo fatto questa dichiarazione: «Ho sempre pensato al bene dei pazienti e ho agito secondo scienza e coscienza». Alla Santa Rita, annota la Guardia di Finanza nella relazione di indagine che ha portato agli arresti, si concretizzava il miracolo della moltiplicazione degli interventi e dei ricoveri perché si riusciva a raggiungere i livelli «di strutture specialistiche di eccellenza che hanno un numero di posti letto superiore di 10 o 20 volte». Alto anche il numero dei decessi. «Nel 2005 sono morti nei reparti di riabilitazione degli ospedali lombardi 569 persone, di cui 74 (il 13%) solo in quello della Santa Rita».

Nel 2006 i decessi sono scesi a 54. Uno «scenario inquietante», scrive il gip Curami, «per intensità e sproporzione», ma che nel 2005 ha contribuito a far raggiungere alla clinica un volume d'affari di 54 milioni. La linea difensiva della proprietà della cinica, definita dall'accusa come l'ispiratrice del sistema «truffaldino», è quella di scaricare la colpa sui medici: «Se ci sono responsabilità nella truffa e negli orrori di cui parla l'ordinanza, queste sono dei medici. Il notaio Francesco Paolo Pipitone (titolare, ai domiciliari, ndr.) da imprenditore sanitario non c'entra nulla», sostiene il suo legale, l'avvocato Enzo Brienza. Intanto decine di ex pazienti operati nella clinica, nel panico, chiedono aiuti alla procura e ai finanzieri. L'inchiesta sulla sanità privata milanese è cominciata un anno e mezzo fa con il sequestro in Regione della documentazione di tutti rimborsi 2005-2006 pagati alla sanità privata: nel mirino una decina di cliniche. E non è escluso che presto i pm Pradella e Siciliano, oltre che la Gdf, mettano mano a qualcosa di nuovo




«Ho sempre pensato al bene dei pazienti e ho agito secondo scienza e coscienza»

chissà che coscienza [SM=g27829]
unforgiven
00mercoledì 11 giugno 2008 11:10
Ieri guardavo Matrix e ascoltavo incredulo racconti davvero agghiaccianti su questa vicenda.
Questa clinica è dietro casa mia,l'anno scorso mia sorella ha avuto un lieve malore e l'ho portata al pronto soccorso di questa clinica,per fortuna l'hanno rimandata a casa [SM=g27825]
Formigoni si vanta ancora che la sanità lombarda è una delle migliori al mondo,a questo punto c'è da sperare che sia un caso isolato anche se ne dubito.
Non oso immaginare cosa possa succedere nelle cliniche convenzionate del sud controllate dalla mafia.
solodiego
00giovedì 12 giugno 2008 12:14
Ed io mi lamentavo del problema della spazzatura.
Meglio aver tanta munnezza in giro per la città che una fogna simile nei pressi delle cliniche. Mi accontento pure della Malasanità napoletana che non arriva a tanto però...
unforgiven
00giovedì 12 giugno 2008 12:47
Questo è il rischio che si corre quando la salute dei cittadini diventa fonte di guadagno per i privati.
La cosa peggiore è che qua c'è in gioco l'utilizzo di denaro pubblico.
Questa gente utilizzava le tasse pagate da noi per inutili interventi che spesso hanno portato alla morte o alla menomazione dei cittadini stessi.
Ma è possibile che i rimborsi statali a queste cliniche convenzionate vengano fatti in base al numero degli interventi eseguiti e non in base a quelli andati a buon fine?
Senza contare il fatto che per legge devono essere controllati il 2,5% degli interventi effettuati,cioè la probabilità di capire se ci sono irregolarità è veramente bassa.
solodiego
00giovedì 12 giugno 2008 12:49
Re:
unforgiven, 12/06/2008 12.47:

Questo è il rischio che si corre quando la salute dei cittadini diventa fonte di guadagno per i privati.
La cosa peggiore è che qua c'è in gioco l'utilizzo di denaro pubblico.
Questa gente utilizzava le tasse pagate da noi per inutili interventi che spesso hanno portato alla morte o alla menomazione dei cittadini stessi.
Ma è possibile che i rimborsi statali a queste cliniche convenzionate vengano fatti in base al numero degli interventi eseguiti e non in base a quelli andati a buon fine?
Senza contare il fatto che per legge devono essere controllati il 2,5% degli interventi effettuati,cioè la probabilità di capire se ci sono irregolarità è veramente bassa.




....e non oso pensare i centri di riabilitazione convenzionati che creano..... [SM=x967722]
rock 85
00giovedì 12 giugno 2008 23:36
adesso però non esageriamo..io non dico mai niente però ora sentirmi la morale da chi vivie giù mi sembra un pò ridicolo..cioè i delinquenti ci sono ovunque ma mi tengo la sanità in "generale"del nord rispetto alla vostra
scusate ma non esageriamo....parlate con i meridionali che hanno vissuto giù e ora sn qui e vedete coasa vi dicono su chi sta peggio
dai facciamo i seri [SM=g27811]
lo so che ognuno difende il suo..però le cazzate stanno altrove
detto questo,se accertato questi meidici sn delle bestie
il rat-man
00venerdì 13 giugno 2008 10:11
S.Rita, nel 2001 già uno scandalo

Un 79enne operato 7 volte inutilmente

Non accenna a placarsi la bufera che ha investito la clinica Santa Rita di Milano. Dal passato emergono nuovi casi di malasanità legati all'operato dei medici della struttura sanitaria. Nel 2001 un 79enne entrò sulle sue gambe nell'ospedale milanese per sostituire la protesi all'anca sinistra ed uscì cinque mesi dopo in lettiga dopo aver subito sette operazioni. Stando al tribunale di Milano, gli interventi non erano necessari e l'uomo è morto nel 2004.

"Apri e cuci, era un continuo - ha spiegato a Il Giornale il figlio del 79enne -. Era meglio se gli mettevano una cerniera sulla coscia". Entrato nella clinica S. Rita l'11 luglio del 2001, l'anziano iniziò il suo calvario sotto i ferri mettendosi nelle mani dei medici della struttura. Stando al quotidiano, a causa di ripetute lussazioni, in cinque mesi venne operato sette volte e poi dimesso. L'anno succesivo il 79enne fu ricoverato al San Raffaele per un'infezione provocata dai precedenti interventi e nel 2002 fu colpito da un infarto. Un anno e mezzo dopo, il 23 aprile del 2004, la morte.

Sulla vicenda i figli del pensionato intentarono una causa. Con una sentenza del 20 febbraio del 2008, il tribunale di Milano definì gli interventi sull'anziano "non indispensabili", gettando molti dubbi e perplessità sull'operato della struttura clinica. Anticipando le indagini recenti, il giudice Roberto Pertile attribuì l'aggravamento delle condizioni di salute del paziente a una "carenza di adeguata valutazione sulla indicazione al trattamento chirurgico e alla mancanza di adeguata motivazione per i successivi ostinati tentativi di riduzione cruenta delle lussazioni". Per questo due ortopedici della struttura furono condannati a risarcire i figli dell'anziano.

Incredibili i risultati della consulenza tecnica d'ufficio ordinata dal giudice sul caso clinico. "Nessuno degli approfondimenti eseguiti forniva elementi non dico di certezza, ma neppure di forte dubbio sul fatto che la causa dei dolori fosse la protesi - spiega uno dei periti in un documento presentato nel 2006, due anni prima dei recenti arresti - Non è provato inoltre che siano state intentate metodiche di supporto alternative a precedere o sostituire l'intervento programmato".

solodiego
00venerdì 13 giugno 2008 11:41
Re:
rock 85, 12/06/2008 23.36:

adesso però non esageriamo..io non dico mai niente però ora sentirmi la morale da chi vivie giù mi sembra un pò ridicolo..cioè i delinquenti ci sono ovunque ma mi tengo la sanità in "generale"del nord rispetto alla vostra
scusate ma non esageriamo....parlate con i meridionali che hanno vissuto giù e ora sn qui e vedete coasa vi dicono su chi sta peggio
dai facciamo i seri [SM=g27811]
lo so che ognuno difende il suo..però le cazzate stanno altrove
detto questo,se accertato questi meidici sn delle bestie




IO non faccio la morale commento un dato di fatto. Ho sempre sentito battutine sulla questione Spazzatura, battutine sulla nostra sanità ed adesso se permettete il mio dissenso lo esprimo io.
Napoli ha tanti problemi ma non questo chissà se tra i rifuiti tossici che ci spediscono dla nordo ci sono anche gli organi espiantati per errore alla Santa rita....
In Italia siamo tutti uguali nella nostra inefficienza c'è poco da dire....

Ps: COnosco tanti meridionali fuggiti via da Milano cmq...

il rat-man
00venerdì 13 giugno 2008 12:01
Re: Re:
solodiego, 13/06/2008 11.41:




IO non faccio la morale commento un dato di fatto. Ho sempre sentito battutine sulla questione Spazzatura, battutine sulla nostra sanità ed adesso se permettete il mio dissenso lo esprimo io.
Napoli ha tanti problemi ma non questo chissà se tra i rifuiti tossici che ci spediscono dla nordo ci sono anche gli organi espiantati per errore alla Santa rita....
In Italia siamo tutti uguali nella nostra inefficienza c'è poco da dire....

Ps: COnosco tanti meridionali fuggiti via da Milano cmq...




io ho sempre sentito l'opposto su questo argomento, persone date per spacciate negli ospedali al sud che qui vengono curati senza particolari patemi ed ho avuto 1 esperienza diretta (o quasi) :

un mio caro amico dopo 1 incidente in auto aveva il ginocchio messo molto male, ricoverato al cardarelli a napoli volevano impiantargli 1 protesi, l'ho fatto venire al gaetano pini a milano (struttura PUBBLICA), il primario di quando ha sentito della protesi gli ha riso in faccia e l'ha operato nel giro di 4 ore e dopo 6 mesi compresa riabilitazione è tornato a fare la solita vita di prima, senza protesi e senza casini derivanti da questa.

di sicuro ci sono strutture schifose anche qui ma in proporzione non c'è proprio paragone [SM=x967709]

PazzaInterAmala!
00venerdì 13 giugno 2008 12:37
chissà perchè quando per qualsiasi argomento ci si riduca a termini calcistici [SM=x967761]
solodiego
00venerdì 13 giugno 2008 12:56
Re: Re: Re:
il rat-man, 13/06/2008 12.01:



io ho sempre sentito l'opposto su questo argomento, persone date per spacciate negli ospedali al sud che qui vengono curati senza particolari patemi ed ho avuto 1 esperienza diretta (o quasi) :

un mio caro amico dopo 1 incidente in auto aveva il ginocchio messo molto male, ricoverato al cardarelli a napoli volevano impiantargli 1 protesi, l'ho fatto venire al gaetano pini a milano (struttura PUBBLICA), il primario di quando ha sentito della protesi gli ha riso in faccia e l'ha operato nel giro di 4 ore e dopo 6 mesi compresa riabilitazione è tornato a fare la solita vita di prima, senza protesi e senza casini derivanti da questa.

di sicuro ci sono strutture schifose anche qui ma in proporzione non c'è proprio paragone [SM=x967709]



A parte che sai bene anche tu che dipende dagli uomini e non dalle strutture ospedaliera perchè magari vai a vedere il primario del tuo amico è napoletano [SM=g27827] . Ma il problema per me è un altro la sanità in Italòia fa schifo! Le menti le abbiamo sono le strutture ed i controlli su queste che sono fatiscenti. Possibile che in Italia ogni volta che ci si mette in mano ad un medico bisogna pregare se va tutto bene. Te lo dice uno che per esperienza diretta ha rischiato di rimanere su una sedia a rotelle abbastanza recentemente.
Io non andrei mai nè a Napoli nè a Milano per curarmi , attualmente cerchere lo specialista migliore a prescindere....

wild§live®
00domenica 15 giugno 2008 09:43
Re:
PazzaInterAmala!, 13/06/2008 12.37:

chissà perchè quando per qualsiasi argomento ci si riduca a termini calcistici [SM=x967761]




è la deriva della politica attuale [SM=x967736]


cmq qui si parla si sanità privata, del sistema che evidentemente non funziona, sia al nord che al sud. Si badi bene, non ho detto che la sanità privata è da buttare, ma il sistema sanitario privato italiano non va.
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