Scacco matto a Bobby Fisher

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Riccardo.cuordileone
00domenica 27 gennaio 2008 11:31
Bobby Fisher è morto di una misteriosa malattia in Islanda, unico Stato che gli aveva concesso asilo politico dopo che Stati Uniti e la piovra sionista ne avevano decretato la morte civile.

Il grande campione di scacchi, il più grande di tutti i tempi secondo molti esperti aveva fatto una mossa sbagliata: aveva criticato gli ebrei, gli Stati Uniti e Israele.

Chi si rende colpevole di simili misfatti deve sparire dalla faccia della terra o marcire in galera. Nel migliore dei casi fare la fame. Ma milioni di persone ancora non l’hanno capito. Lui l’aveva capito benissimo e d’altra parte il suo quoziente intellettuale era stato giudicato mostruoso: 190 su 200. Aveva capito anche che i sionisti e i loro servi americani gliel’avrebbero fatta pagare. Come è stato.

Ne avevamo parlato anche su Rete Libera, anni fa, quando era stato arrestato in Giappone, da dove era fuggito dall’Ungheria perseguitato dalla CIA e verosimilmente dal Mossad.

Fisher era la prova vivente della grottesca commedia della libertà e della democrazia in cui viviamo. E’ morto “di una misteriosa malattia” ma non ci saranno sceneggiate come fu il caso del russo Litivenko: a nostro avviso è morto del micidiale virus Mossad perché da vivo era appunto un testimone pericoloso per il regime che soffoca il cosiddetto Occidente.

Fisher aveva avuto il coraggio di denunciare il potere sionista nel mondo, lo sfruttamento del cosiddetto olocausto, aveva denunciato i crimini di Israele e degli americani.

Per sfida aveva accettato di accettare una partita di scacchi in Serbia, che gli USA avevano posto sotto embargo, in attesa di massacrare di bombe Belgrado e strappare il Kossovo alla Serbia.

Per questo fatto i campioni della libertà d’opinione made in USA ( allora il presidente era Clinton, domani sarà sua moglie, come Bush sr e Bush jr, presidenti parenti: grande democrazia) lo avevano condanato a 10 anni ( dicesi 10 anni!) di galera.

A Tochio era stato arrestato per reati di opinione ( i soliti, indovinate…) ma il governo giapponese aveva avuto la forza di non consegnare il campione di scacchi ai boia americani: Fisher aveva ottenuto l’asilo in Islanda, dove lo ha colpito la “misteriosa malattia”.

Era alla fame, come tutti quelli che osano criticare gli ebrei: ma non era certo antisemita, essendo lui stesso ebreo.

Come ebreo è un altro coraggiossimo intellettuale americano, il professor Norman Finkelstein, autore fra l’altro di un testo che ha scatenato l’odio dei sionisti: l’industria dell’olocausto. Quella chje vienne costantemente rinsanguata grazie alle grancasse dei “giorni della memoria”.

Finkelstein è stato cacciato anche dall’ultima università in cui insegnava, senza una motivazione scritta. Era un’università cattolica, ma ormai il potere clericale sempre più spesso sceglie San Giuda.

La realtà infatti è che l'università ha ceduto ad una ben precisa intimidazione.

Alan Dershowitz, ebreo, professore di diritto ad Harvard (è il più autorevole promotore della legalità giuridica della tortura contro i sospetti di «terrorismo islamico», accusa chiunque osi denunciare i crimini di Israele di ”antisemitismo”, ha avuto la faccia di bronzo di accusare persino l’ex presidente USA Carter ) ha montato, anche sulle pagine del Wall Street Journal, una campagna forsennata contro Finkelstein.

Ha accusato ovviamente Finkelstein di antisemitismo.

Inoltre, ha spedito una lettera ai membri di facoltà della De Paul chiedendo loro di votare contro il loro collega.

Evidentemente non è stata la sola missiva che ha raggiunto l'università; secondo l'uso nella nota lobby, una profluvie di telefonate, lettere, minacce di ritirare fondi e donazioni è seguita al segnale di Dershowitz.

«E' stata una vera e propria campagna», ha dichiarato Raul Hillberg.

Ha partecipato alla campagna diffamatoria anche il MEMRI (Middle East Media Research Institute), una nota agenzia che traduce articoli da giornali arabi e iraniani in inglese, sì da offrire ai media occidentali le pezze d'appoggio per una «informazione corretta» sulla barbarie musulmana.

Finkelstein ha replicato che il MEMRI è praticamente il Mossad.

Pura verità, essendo l'agenzia di informazione veridica fondata dal colonnello Ygal Carmon, già ufficiale dell'intelligence israeliana.

La replica dev'essere stata considerata «incivile e irrispettosa» ed ha precipitato la decisione dell'università vicina al cuore della Chiesa (Ex Corde Ecclesiae).

Ciò vuol dire che la fede nell'unicità dell'olocausto è diventata un dogma cattolico, e Finkelstein un ebreo cattivo perché eretico. Questa è solo l’ultima di una lunga serie di peresecuzioni che hanno ridotto Finkelstein alla fame: magari in attesa di una “misteriosa malattia” alla Fisher.

E’ divertente notare come la stampa ormai rigorosamente sottomessa al potere sionista ha trattato la notizia della morte di Fisher.

Il Corriere di Mieli, il bonzo sionista che ha fatto del glorioso quotidiano milanese una copia del Jerusalem Post all’italiana, parla del genio di Fisher e delle sue vittorie, omettendo scrupolosamente di ricordare i motivi che hanno condotto Fisher all’esilio forzato. La censura sionista ormai è spudorata. Quando Fisher era ancora vivo si parlava delle sue “deliranti affermazioni”. Ora si dice che era un genio, ma dimenticando tutto quello che aveva detto. La malattia misteriosa gli ha ridato l’intelletto….

www.retelibera.com
Piovra38
00domenica 27 gennaio 2008 11:51
era un grande bobby.Addio
jolly76
00domenica 27 gennaio 2008 13:52
se ne va un grande, peccato però che ha dedicato la sua genialità solo al gioco degli scacchi e non ha contribuito in altri campi.
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