Sapevate che?

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MB280E/8
00lunedì 16 maggio 2011 14:14
Riporto l'articolo di Repubblica letto poco fa:


Cronaca Italia
“Regalo” del federalismo: passaggi di proprietà delle auto più cari, rincari fino al 600%
ROMA – A partire da quest’estate comprare un auto costerà molti di più. Ci saranno infatti forti rincari sul costo dei passaggi di proprietà per le auto nuove e usate: effetto del federalismo fiscale. Brutte notizie quindi per gli automobilisti in procinto di comprare un’auto: i rincari dell’imposta provinciale di trascrizione (quella che si paga sui passaggi di proprietà delle autovetture nuove e usate) arriveranno, in alcuni casi, fino al 600% delle attuali tariffe.

La sorpresa è contenuta all’articolo 13 (Tributi connessi al trasporto su gomma), comma 5-bis del decreto legge sul federalismo fiscale regionale e provinciale, approvato in via definitiva il 31 marzo dal Consiglio dei ministri.

Gli unici che si salveranno saranno quelli che compreranno le piccole utilitarie sotto i 54 kw. Per tutti gli altri saranno lacrime amare per dei rincari stratosferici. Si andrà, ad esempio, da oltre il 100 per cento per cento in più di tassa per una Golf Volkswagen, al 423% di una Mercedes Classe Cls, fino al 683% per una Ferrari California. Ma i rincari colpiranno anche tutta la fascia delle auto di media cilindrata: per il passaggio di proprietà si andrà a pagare il 100& in più rispetto ad adesso.

Come funziona finora. Finora chi compra un auto da un concessionario paga di meno, in tasse, di chi la compra da un privato. Tutto si gioca sulla cosiddetta Ipt, l’imposta provinciale di trascrizione. Chi compra un auto, nuova o usata, da un concessionario (ovvero da un soggetto Iva) paga questa tassa in cifra fissa a seconda delle province: si va da 151 a 196 euro ed è indipendente dai kilowatt. Se si compra invece da un soggetto non Iva, quindi da un privato, l’Ipt si paga in modo proporzionale ai Kw. Si va allora dai 196 euro per una city car di 54 Kw ai 1026 euro per una Mbw X6.

Ora il nuovo decreto elimina di fatto l’agevolazione per chi compra da un concessionario e fa pagare a tutti la tassa sul passaggio di proprietà in base ai Kw. Non solo. Ma aumenta anche le tariffe. Le uniche a gioire saranno le province che calcolano di guadagnare da questi rialzi circa 300-400 milioni in più dalle compravendite di auto.


Michele [SM=g27996] [SM=g27996] [SM=g28000] [SM=g28001]

mattori
00lunedì 16 maggio 2011 14:41
Egoisticamente.....
...non mi interessa. Non ho intenzione di cambiare la mia Stella per i prossimi 20 anni! [SM=g27988]
maxlecce
00lunedì 16 maggio 2011 14:43
Re:
MB280E/8, 16/05/2011 14.14:



il 100 per cento per cento in più di tassa per una Golf Volkswagen, al 423% di una Mercedes Classe Cls, fino al 683% per una Ferrari California. Ma i rincari colpiranno anche tutta la fascia delle auto di media cilindrata: per il passaggio di proprietà si andrà a pagare il 100& in più rispetto ad adesso.

Come funziona finora. Finora chi compra un auto da un concessionario paga di meno, in tasse, di chi la compra da un privato. Tutto si gioca sulla cosiddetta Ipt, l’imposta provinciale di trascrizione. Chi compra un auto, nuova o usata, da un concessionario (ovvero da un soggetto Iva) paga questa tassa in cifra fissa a seconda delle province: si va da 151 a 196 euro ed è indipendente dai kilowatt. Se si compra invece da un soggetto non Iva, quindi da un privato, l’Ipt si paga in modo proporzionale ai Kw. Si va allora dai 196 euro per una city car di 54 Kw ai 1026 euro per una Mbw X6.

[SM=g27996] [SM=g27996] [SM=g28000] [SM=g28001]







Esclusa la California... [SM=g28002] Chi è che compra questi ces.i di elettrodomestici? golf, cls, x6 [SM=g28001]
Mi verrebbe da chiedere, cosa si paga per demolirli tutti sti sgorbi?
Con amore pagherei il 683% per una FERRARI CALIFORNIA [SM=g27990] [SM=g28002]
Ad ogni modo, da quello che ricordo dall'ultimo passaggio di proprietà , circa sei mesi fà, l'IPT per le vere Automobili (d'epoca) non si paga!
Felice.Terlizzi
00lunedì 16 maggio 2011 15:13
Meno male che non dovevano mettere le mani nelle tasche degli Italiani [SM=g28001]

Poco importa se i rincari interessano i ricchi possessori di Ferrari California et simila, non mi sembra giusto però colpire i comuni mortali che acquistano auto usate "normali"

Se realmente non ci sarà più alcuna distinzione tra aquisti da commercianti e da privati, saranno cazzi acidi per i commercianti di auto

david986
00lunedì 16 maggio 2011 15:24
maxlecce, 16/05/2011 14.43:

MB280E/8, 16/05/2011 14.14:



il 100 per cento per cento in più di tassa per una Golf Volkswagen, al 423% di una Mercedes Classe Cls, fino al 683% per una Ferrari California. Ma i rincari colpiranno anche tutta la fascia delle auto di media cilindrata: per il passaggio di proprietà si andrà a pagare il 100& in più rispetto ad adesso.

Come funziona finora. Finora chi compra un auto da un concessionario paga di meno, in tasse, di chi la compra da un privato. Tutto si gioca sulla cosiddetta Ipt, l’imposta provinciale di trascrizione. Chi compra un auto, nuova o usata, da un concessionario (ovvero da un soggetto Iva) paga questa tassa in cifra fissa a seconda delle province: si va da 151 a 196 euro ed è indipendente dai kilowatt. Se si compra invece da un soggetto non Iva, quindi da un privato, l’Ipt si paga in modo proporzionale ai Kw. Si va allora dai 196 euro per una city car di 54 Kw ai 1026 euro per una Mbw X6.

[SM=g27996] [SM=g27996] [SM=g28000] [SM=g28001]


Beh io una CLS, potendo, me la comprerei anche.
In ogni caso, credo che qualora andasse in porto questo assurdo rincaro, la cosa interesserebbe veramente a tanti, e mi sembra scorretto infischiarsene.

Anche perchè, se comprassi una W140 con meno di 20 anni, e dovessi pagare in base alla potenza, il costo del passaggio sarebbe decisamente superiore al valore dell'auto.
Il che mi sembra palesemente scorretto.

Ma proprio, non potevano definire il costo del passaggio in base alla quotazione attuale dell'auto?
MI sta bene che chi compra una California nuova, paghi una certa cifra, non mi sta bene che chi compra una CLS usata da 30.000euro (costo praticamente di una Golf), debba pagare cifre elevatissime.

Ma, sbaglierò io che vedo del marcio in tutto... però...
Non vi sembra una mossa di un grande gruppo automobilistico torinese, per ammazzare il mercato dell'usato, in favore di scatolette nuove?
Un pò come i limiti di potenza per i neopatentati, piuttosto che l'IVA al 38% quando il gruppo Fiat sostanzialmente non produceva auto di cilindrata superiore ai 2 litri, e diversi altri balzelli legali fatti per vendere prodotti scadenti in maggiore quantità.

Peraltro, negli Stati Uniti, ho comprato un'auto usata pagando circa 50 dollari per il passaggio.
E mi pare, in UK sia sostanzialmente gratuito.
Come al solito, solo da noi, succedono queste schifezze.









Esclusa la California... [SM=g28002] Chi è che compra questi ces.i di elettrodomestici? golf, cls, x6 [SM=g28001]
Mi verrebbe da chiedere, cosa si paga per demolirli tutti sti sgorbi?
Con amore pagherei il 683% per una FERRARI CALIFORNIA [SM=g27990] [SM=g28002]
Ad ogni modo, da quello che ricordo dall'ultimo passaggio di proprietà , circa sei mesi fà, l'IPT per le vere Automobili (d'epoca) non si paga!

LorenzMBW126
00lunedì 16 maggio 2011 16:54
il trapasso da conce a chiunque, essendo soggetto ad iva, costava in tutto e per tutto sui 250-270 euro a seconda delle provincie (IPT + bolli + spese PRA MCTC) e in più qualche spesa agenzia (infatti un commerciante chiedeva sempre sui 350-400 per il trapasso.

se l'IPT da fissa diventa variabile un tanto al KW è una stangata pazzesca sull'usato con tanti kw ma da pochi soldi, non parlo di oldtimer, ma di auto con 10-20 anni e tanti kw che se prima costavano appunto 250-400 euro di passaggio, ora ne costano magari 800-1.000 quindi compratori in fuga e auto all'estero o alla pressa !!

ostacolare o rendere impossibile la vendita dell'usato è un modo come un altro per spingere sul nuovo, dove l'aumento dell'IPT è meno percettibile al compratore perché nascosta sui costi del nuovo di 20-30-50-100 mila euro !

p.s. nella sostanza non è un vero e proprio aumento, ma una modifica del sistema, che agevolava tutte le compravendite su cui già era pagata l'IVA....ora si pagherebbe IPT piena a KW, e pure IVA sul nuovo e sull'usato.


pensare che in quasi tutti i paesi il trapasso è una semplice, banale ed economica formalità mentre da noi fino al 2006 si doveva firmare nella solennità degli Studi Notarili, davanti al Notaio, come se vendere l'auto fosse pari a vendere case e terre !

tra l'altro l'IPT si paga alla provincia del venditore, quindi potrebbe essere più conveniente comprare un'auto a Milano piuttosto che Padova o Firenze....già adesso ci sono le differenze ma poi diventeranno molto più marcate !








racunis
00lunedì 16 maggio 2011 21:19
Re:
LorenzMBW126, 16/05/2011 16.54:


se l'IPT da fissa diventa variabile un tanto al KW è una stangata pazzesca sull'usato con tanti kw ma da pochi soldi, non parlo di oldtimer, ma di auto con 10-20 anni e tanti kw che se prima costavano appunto 250-400 euro di passaggio, ora ne costano magari 800-1.000 quindi compratori in fuga e auto all'estero o alla pressa !!




A voler essere cattivi, si potrebbe pensare che faccia parte del disegno di voler mettere un paletto invalicabile alle automobili: si parlerà di auto avanti-1990 e dopo-1990 (un po' come le date: A.C. e D.C. - da non confondersi con l'omonimo gruppo hard-rock ;-) :-D). In tal senso, sono curioso di vedere come andrà a finire la storia dei DDL in discussione, che dovrebbero sancire i 25 anni: un anno, il 2011, sta passando senza che nulla accada, magari ne passeranno altri 3 e si arriverà così al 2015: guarda caso, i 25 anni coincideranno con il 1990...




mattori
00lunedì 16 maggio 2011 22:35
La questione è molto seria/ grave/ triste. La mia era una battuta amara. Ormai ho una etá [SM=g27995] per cui non riesco più a stupirmi di quello che succede in Italia e cerco (ogni tanto, quqndo ci riesco e non mi viene un mezzo colpo per l'incazzatura) a riderci (amaramente) sopra. Sapete come avviene il passaggio di proprietá in Australia? Una pagine del libretto della macchina, ha un certo numero di tagliandini. Quando si compra l'auto, si stacca un taglidino, si compila con i propri dati, si mette in una busta con un francobollo e si spedisce alla motorizzazione. Fine. Costo: un francobollo. Tempo: 10? 20? Esageriamo: 60 secondi per fermarsi a una casella postale e imbucare.
LorenzMBW126
00martedì 17 maggio 2011 01:12
Re: Re:
racunis, 16/05/2011 21.19:


A voler essere cattivi, si potrebbe pensare che faccia parte del disegno di voler mettere un paletto invalicabile



non credo che in italy esista qualcuno capace di concepire un "disegno" tutto è fatto a casaccio e al passare del tempo i pasticci si sommano a nuovi pasticci...

p.s. la berselli è definitivamente affossata? una volta se ne parlava su ruoteclassiche e la manovella, ora da mesi e mesi non si sa più nulla di nulla....morta, sepolta, affossata, ostacolata ?

la berselli è sparita più o meno da quando è spuntato il decretino che ha messo qualche regola su revisioni e reimmatricolazioni. cmq. questo quadro molto semplice non è che dia fastidio, perché si può continuare a "giocare" senza tante complicazioni.


MB280E/8
00martedì 17 maggio 2011 09:47
I commercianti di auto usate sono destinati a sparire. Tutto in mano a grandi gruppi con grandi numeri.
Ne verrà fuori che per agevolare i passaggi i grandi gruppi proporranno sconti del 20 e 30% sui passaggi.....roba da pazzi!! Solo in Italia siamo capaci di simili nefandezze!!

Ora mi aspetto una tassa sulle storiche, visto che ancora non la tirano fuori. [SM=g27987]
guerzo
00martedì 17 maggio 2011 11:22
lo sapevate?
LorenzMBW126
00martedì 17 maggio 2011 22:15
Re: Re:
racunis, 16/05/2011 21.19:



A voler essere cattivi, si potrebbe pensare che faccia parte del disegno di voler mettere un paletto invalicabile alle automobili: si parlerà di auto avanti-1990 e dopo-1990




senza volerlo hai toccato un tasto interessante!! leggi bene lo statuto di SC ...art. 6..soci ordinari....

e tieni conto che lo statuto risale a 6 anni fa....SC nasceva già avanti !!




seixever
00martedì 17 maggio 2011 23:02

A voler essere cattivi, si potrebbe pensare che faccia parte del disegno di voler mettere un paletto invalicabile alle automobili: si parlerà di auto avanti-1990 e dopo-1990 (un po' come le date: A.C. e D.C. - da non confondersi con l'omonimo gruppo hard-rock ;-) :-D). In tal senso, sono curioso di vedere come andrà a finire la storia dei DDL in discussione, che dovrebbero sancire i 25 anni: un anno, il 2011, sta passando senza che nulla accada, magari ne passeranno altri 3 e si arriverà così al 2015: guarda caso, i 25 anni coincideranno con il 1990...




Se non ricordo male questa legislatura aveva tra i suoi cavalli di battaglia la famiglia (infatti l'hanno sfasciata) e l'abolizione del Pra (che naturalmente è rimasto).
Fortunatamente non avevano in programma di occuparsi di auto d'epoca, altrimenti Stellecadenti a quest'ora sarebbe un forum per guardoni di pianeti, asteroidi e buchi neri (magari...): speriamo che anche i prossimi non si accorgano di noi.
Per la serie "Lo dicevo io!" ecco quanto scrivevo un anno e mezzo fa, ripetizione di quanto ho sempre sostenuto sin dal forum di Yhaoo:


seixever, 27/01/2010 18.26:

Ve lo ripeto da anni: dormite tranquilli!

Quando e se passerà una legge simile (25 anni) tutti i modelli normalmente mantenibili da un comune appassionato avranno non 30 ma perlomeno 35 anni.

Mi riferisco a tutto quanto prodotto fino al 1991 perchè le successive a questa data saranno talmente complicate da mantenere (elettronica, plastica e alabarde spaziali) che verranno rottamate spontaneamente.


racunis
00sabato 21 maggio 2011 08:42
I soldi...
... mandano l'acqua all'insù. Diceva mio padre, ma sono sicuro che non è battuta originale sua, ma una verità che affonda le sue radici nel tempo.

Tradotta, vorrei avere l'ottimismo di Emilio e Lorenzo, in realtà tutto ciò (ovvero, definire il paletto pre- e post- 1990) è solo una prima tappa. Una prima tappa per tornare a quello che era il motorismo storico quando iniziai a seguirlo (a cavallo tra anni '70 ed '80), dove solo poche e fortunate vetture (quasi tutte super-blasonate) potevano ambire ad essere considerate d'epoca in quanto "certificabili". Dove con "certificabili" non c'erano solo le condizioni a definire, ma, soprattutto, lo "status" dell'auto (non escluso anche chi... la possedeva!). Per esser chiaro: a cavallo degli anni '70 ed '80 una Ferrari di 20 anni prima era certificabile, mentre una Fiat 600 a vetri scorrevoli coeva non lo era, a meno che non fosse perfetta (la Ferrari, al contrario, poteva anche permettersi svarioni... svarioni di allora che oggi si trasformano in pesanti beghe legali che rovinano il mondo dell'auto d'epoca: chi ha l'ultimo numero de "La Manovella", legga l'articolo del contenzioso sulla 330P telaio 8108).

Potrebbe starmi bene un paletto, ma purché sia rispettato per tutte le auto: l'esclusività non è un valore, altrimenti non si comprende come mai la Bristol sta scomparendo e tutti se ne sbattono, mentre la Ferrari è viva e vegeta per via - diciamocelo - di due soli elementi: i soldi della Fiat e i successi in campo sportivo. Per la cronaca, la Bristol ha prodotto molte meno auto della Ferrari, nello stesso arco di tempo (sono nate entrambe nel 1946 ed entrambe da una costola altrui), dovrebbe pertanto essere più esclusiva... in realtà, qui ho la presunzione di avere la sfera di cristallo: so già che la differenza la faranno i quattrini, perché chi possiederà delle Ferrari - quindi dotato di facoltà economiche - farà le debite pressioni negli ambienti opportuni affinché sia riconosciuto lo status. E certo non per godere di ridicoli benefici come assicurazione e bollo ridotti, bensì per godere di QUELLA RIVALUTAZIONE ECONOMICA TIPICA DEL BENE D'INVESTIMENTO. E' un'ipotesi, ma suffragata da alcuni fatti che, sia pure non vere e proprie prove, sono però pienamente idizi: avete notato che sempre più spesso tra gli annunci economici di auto d'epoca compaiono anche Ferrari di 8-15 anni d'età? Comincia il battage pubblicitario, la volontà di lavare subliminalmente il cervello delle persone, secondo una tecnica ormai consolidata da almeno un paio di decenni (ovviamente, non solo nel mondo dell'auto).

Questo è il punto: ce ne sapremo riparlare tra qualche decennio... nel frattempo, bene ha fatto Fabio frovalta a mettersi in box una rossa (anche se so che la sua è passione per quel modello e non mero calcolo economico).

P.S. - Ho citato Ferrari perché è la più in vista, ma ce ne sono altre. Non che io ce l'abbia con la Casa di Maranello, anche se tutte le Case nate post-1945 le considero meno meritevoli, dato che hanno goduto degli avanzamenti tecnologici seguenti la guerra e quindi hanno "faticato" meno delle altre...

frovalta
00mercoledì 25 maggio 2011 17:31
Caro Racunis, che i soldi...

...possano mandare l'acqua all'insù è vero, ma sarò franco: non sono tanto d'accordo sul resto delle Tue affermazioni.

Partiamo dal paletto ASI. Con l'esercito di bollaroli (a volte pure extra comunitari) che gira col rottame iscritto ASI, beh, un giro di vite dovevamo presto o tardi aspettarcelo. Credo che la quota di vetture "storiche" (le virgolette non sono casuali), che ha l'Italia non ce l'ha nessun altro Paese occidentale: credo neppure gli Stati Uniti... è evidente che qualche stortura c'è.

Detto questo, le Ferrari di 8-12 anni in vendita, lo sono per un motivo ben preciso. Crisi economica. Per una 355 o 360, tra tassa di possesso ed assicurazione bisogna sborsare minimo 2000 € l'anno, cui va aggiunto il costo di box per tenercela. Fatto ciò, il consumo è pari 5 o 6 Km/litro, e la manutenzione ordinaria un salasso... basti dire che per cambiare la cinghia della distribuzione su queste auto va sfilato il motore dalla macchina (il che fortunatamente non è per le 308/328). Un lavoretto che non è esattamente da far fare al primo venuto. Se poi sono necessarie delle operazioni di manutenzione straordinaria comincia il salasso vero. queste auto hanno quasi sempre l'opzione cambio F1 (automatico con azionamento a palette e lauch-control per partenze a razzo). Se il 1° proprietario era uno smanettone, magari amante dei ripresini al semaforo, beh... il complessivo dopo 60.000 Km dà decisi segnali di stanchezza. Ed il rifacimento costa sugli 8.000 €. Non a caso le rare manuali con frizione tradizionale sono ricercatissime, mentre il resto dell'usato col prancing horse sul cofano fatica a trovare una collocazione.

La stessa cosa avviene con le Porsche: di 996 in vendita ce n'è una fraccata, e con un po' di attenzione e con una trattativa decisa si può portare a casa un buon esemplare del 97-99 (o anche dopo...) con 20.000 €. Però poi ci sono 7-800 € all'anno di bollo, più 2.000 di assicurazione. Tanti soldi in questo periodo di crisi, anche per il bulletto che fino a qualche anno fa al prezzo di una Golf nuova si portava a casa una Porsche. E magari, mutati i tempi, preferisce un SUV (magari un Cayenne).

Se a tutto questo aggiungiamo la patente a punti, i tutor in autostrada, gli autovelox ed i T-RED piazzati dappertutto per far cassa, beh, anche l'appassionato più sfegatato ha diche far passarei propri bollori.

Morale, la migliore stagione per gli appassionati di motori credo sia passata: e non ne verrà un altra.


Un saluto, Frovalta.




racunis
00mercoledì 25 maggio 2011 22:37
Veramente...
... Fabio, la stranezza che citavo non è che fossero in vendita (OK, la crisi...), ma che fossero offerte in vendita su riviste come RC o "La Manovella"... che c'azzecca la storia con auto under-10? Anzi, come mai quelle da Te citate, 996 e Cayenne, al contrario non si vedono? Eppure la logica dovrebbe essere la stessa.

In realtà, mettendo insieme tutti i parametri, l'indizio (non voglio farlo passare come prova) più naturale che viene fuori è proprio quello che dicevo: sulle Ferrari c'è una certa speculazione, superiore a quella di altre vetture (dove comunque non è assente).

La legge dev'essere etica per definizione: il bollarolo non deve avere vita facile, ma tanto meno lo speculatore o l'affarista. Sono pari: anche di questi abbiamo un record nel campo auto storiche. Non sono aprioristicamente contrario al "paletto-1990" purché sia un vero e proprio paletto, senza sconti per nessuno. E fondo questa affermazione proprio sui motivi tecnici da Te addotti: chi tiene come un oracolo un'auto come la Ferrari per 4-5-6 anni, è capace di farlo anche per 10-20-30 anni; se, al contrario, dopo 60mila km rende il cambio in condizione da revisione a costi con 4 zeri, beh, quell'auto è - al limite - da millino SC e buona per ricambi delle sorelle che sono state trattate con i guanti. Funziona così per molte auto, non vedo perché no con le Ferrari, Lamborghini, etc.. Quindi, no ai salvacondotti "de nobilitate".

Eppoi, non servono i Jay Leno per salvare il patrimonio culturale dell'auto: lui - come altri - sa solo usare i soldi per acquistare esemplari di valore già restaurati, quando non rischiano un bel nulla, mentre un piccolo collezionista come l'ottimo Joel (autore dei video postati in "Malinconia"), dotato di mezzi ben più modesti, è comunque capace di preservare con altrettanta cura i suoi gioielli: nel video seguente, ripara l'alzavetro della sua J (quella che ha lanciato a quasi 90 mph (!) nel primo dei video postati. Notate la cura progettuale del dispositivo: la robusta base in legno ed il meccanismo comandato addirittura da una catena!)

www.youtube.com/user/HemiJoel#p/a/u/2/D1unsfBm1dU

Oppure quando toglie la coppa olio per ammirare l'ingegneria dietro il formidabile propulsore, frutto della genialità di Fred Duesenberg e di un pugno di uomini suoi collaboratori, mentre fa pulizia di morchie e residui vari.

Sono le persone come Joel che salvano le auto quando non valgono nulla, non gli speculatori come Jay Leno che non fanno altro che farne salire le quotazioni quando già sono illustri e famose... perché qualcuno come Joel le ha salvate in precedenza dal demolitore.



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