Santo Padre, grazie per il suo magistero (!)

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S_Daniele
00sabato 16 gennaio 2010 06:40
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Il direttore risponde

«Santo Padre, grazie per il suo magistero»


Caro Direttore, a fine anno si è soliti fare bilanci. Perciò vorrei soffermarmi su alcuni numeri che mi sembrano significativi per illustrare l’attività del Santo Padre. Nel 2009 papa Benedetto XVI ha tenuto 202 discorsi, ha pronunciato 55 omelie, ha recitato 59 angelus e ha svolto 44 catechesi. Inoltre ha pubblicato un’enciclica, ha scritto 32 lettere ed è stato autore di 39 messaggi per un totale di ben 429 interventi.
Davvero un lavoro infaticabile e immenso se a tutto ciò aggiungiamo i viaggi apostolici che ha compiuto (5 in Italia e 3 all’estero) e se si pensa che stiamo parlando di un uomo che ha già compiuto 82 anni. A me sembra che bastino queste cifre per dare l’idea non solo della quantità ma anche della qualità di una vita spesa tutti i giorni e infaticabilmente per ricordare agli uomini del nostro tempo di fare posto a Dio nelle loro esistenze, per aiutarli a confessare con più forza la fede in Cristo e a riconoscerlo al centro della propria vita, per sostenere la Chiesa nel suo compito non sempre facile di guida delle anime e di sostegno alle persone, per venire in appoggio ai sacerdoti nella loro missione (penso all’Anno sacerdotale in corso indetto da papa Benedetto), per intervenire nelle questioni stringenti che impegnano il nostro tempo, dalla famiglia, alla bioetica, dall’ambiente, al lavoro e all’economia. Da tutto ciò vorrei infine ricavare l’auspicio che questa sua capacità di donarsi possa tornare a esempio anche per noi tutti i giorni del nuovo anno.

Lucio Coco, Bée ( Vb)

La sua bella e documentata lettera mi induce a dar voce a un sentimento che vorrei condividere con lei e con tutti i lettori. È la gratitudine profonda per il dono di questo Papa che si prodiga instancabilmente per il Vangelo, la Chiesa, gli ultimi, le ragioni del credere, la speranza dell’umanità intera, il dialogo franco con le altre religioni e con chi credente non è... I numeri che lei ha messo così efficacemente in fila sono l’eloquente documentazione di un impegno senza respiro. Seguire il magistero di Benedetto XVI è un’avventura intellettuale e spirituale impareggiabile. E questa è la ragione per la quale offriamo così spesso testi integrali di omelie, discorsi e Angelus, documentazione di prima mano che consente di confrontarsi con l’esegesi scritturistica e le riflessioni filosofiche, le pagine di storia della Chiesa e le grandi meditazioni sulla vita cristiana. Oro per la nostra vita e per affinare la capacità di giudizio. All’inizio del 2010, durante il quale cadranno i primi cinque anni di pontificato, ringraziare il Papa per quanto ci sta insegnando con la parola e l’esempio è un gesto necessario e doveroso. E lei fa benissimo a ricordarcelo. Ma vorrei aggiungere a queste considerazioni anche un altro aspetto che mi sta a cuore.
'Pesare' con i numeri la dedizione di Papa Benedetto offre di certo una dimensione impressionante del suo slancio apostolico, che tuttavia non basta per mettere a fuoco quel che stiamo imparando alla scuola di Pietro. Negli interventi che hanno punteggiato il tempo natalizio il Papa ci ha consegnato alcune espressioni che sono piccole perle da custodire e meditare lungo l’anno. Penso al 'cortile dei gentili' di cui ha parlato nel discorso alla Curia per indicare il 'luogo' nel quale la Chiesa deve tener viva la domanda di Dio che si scorge tenace anche nei non credenti; penso anche ai 'pastori vigilanti' della notte di Natale e alla grande differenza con 'colui che sogna'; ancora, tra gli appunti trovo il 'noi della Chiesa' nel messaggio 'urbi et orbi' e lo 'sguardo rispettoso, che riconosce nel volto dell’altro una persona' indicato nella Giornata mondiale della pace. Per concludere - domenica - con la 'speranza' che 'non fa conto su improbabili pronostici e nemmeno sulle previsioni economiche' perché è tutta riposta 'in Dio', e - il giorno dell’Epifania - con la splendida meditazione su quella pretesa 'di avere già formulato un giudizio definitivo sulle cose' che rende 'chiusi e insensibili' alla 'novità di Dio'.
Intendo dire che il profilo di Benedetto XVI non s’impone tanto per i numeri quanto per la pertinenza di idee e parole rispetto alle grandi domande del nostro tempo, dell’uomo, di ognuno di noi. Seguire passo passo un altro anno ancora il Papa è garanzia che il nostro sarà un cammino disseminato di scoperte e di conquiste imprevedibili. Essere poi all’altezza di questa guida straordinaria è il compito e la responsabilità che noi di Avvenire sentiamo profondamente, e che sappiamo di partecipare con lettori attenti come lei.

© Copyright Avvenire, 15 gennaio 2010
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