Uno dei soliti pasticci di Sanremo: i primi tre giovani vengono inclusi nel girone dei Big ed ecco che, come era già successo per “Fiumi di parole” e “Sarà qual che sarà”, è una emerita sconosciuta a vincere il Festival, tale Annalisa Minetti.
Visto e considerato che la vittoria al Festival, ultimamente, serve solo a mettersi in cattiva luce, meno male che la grandissima Antonella Ruggiero si è classificata al secondo posto.
Antonella soffre di una laringite durante il festival e, quindi, nella seconda serata, è costretta a cantare la canzone con un arrangiamento di fortuna, dimostrando così di valere più di tutti gli altri partecipanti messi insieme, anche senza voce. Una professionista incredibile, un grande ritorno.
Che dire della vincitrice? Indubbiamente la voce c’è, ma la canzone decisamente no.
Molto meglio la canzone di Lisa, scritta dall’inossidabile Maurizio Fabrizio, che aprirà le porte del successo alla cantante calabrese in Francia.
Deludenti le prove di Fabi (senza voce, anche se perfettamente sano), di Paola Turci che presenta una canzone decisamente melensa e priva di mordente e di Ron, che non ripete l’expoit di “Vorrei incontrarti tra cent’anni”.
Preferirei non parlare affatto di Paola e Chiara; come cantava Caterina Caselli, infatti, “il silenzio vale più delle parole”.
Peccato che l’emozione abbia giocato un brutto scherzo a Zenima, cantante dalla voce purissima e cristallina. Mango si infuriò al punto tale da cantare lui stesso (nella serata finale) il pezzo del brano che era destinato a lei, sfidandola con lo sguardo come a dire “ecco, così va cantata!”.
Un cafone, mi spiace molto per la mia carissima amica.
La mia classifica personale dei big:
1) Sotto il velo del cielo
2) Amore lontanissimo
3) Luce
4) Flamingo
Ho omesso volutamente di indicare le mie preferenze tra i giovani, perché – come ho avuto modo di dire nel topic del 1999 – ho fatto parte della giuria popolare nel 1998, ma ho potuto votare solo per i giovani, ed ecco i miei voti (li ricordo ancora):
10: Lisa
9: Alessandro Pitoni
8: Luciferme
7: Liliana Tamberi
6: Eramo e Passavanti
1: tutti gli altri.
Il disco di Alessandro Pitoni “Dall’altra parte del mondo” è uno tra i dischi migliori di tutti gli anni Novanta: peccato sia passato così inosservato.