Saggezza sul Cavallo

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Nebaska
00domenica 13 maggio 2007 22:56
..E Dio prese un soffio del vento del Sud
E vi alitò sopra.
Così creò il cavallo. (Massima dei Beduini)

[SM=x1169398] Sono entrata con le migliori intenzioni di postare qualcosa, ma oggi è stat una giornata un pò stancante, spero nn me ne vogliate se lascio solo queste 2 righe [SM=x1169410] [SM=x1169410]
Akyaky
00domenica 13 maggio 2007 23:10
Bhè, è beliissima. Poi sai che sono di parte... [SM=x1169439]

Ho anche sentito dire che gli arabi hanno un proverbio che dice che donne e cavalli vanno guardati a partire dalle caviglie, perchè se cominci dagli occhi ci lasci il cuore.

E che l'oro gitano non tintinna e non brilla. Ma nitrisce al sole e luccica alla luce della luna.

Va bene, ho finito.... [SM=x1169422]
Nebaska
00domenica 13 maggio 2007 23:49
Purosangue Arabo

Vai.. ma non guardarlo negli occhi...
chiedi chi era sua madre.. la madre si sua madre..
... perche' il sangue si trasmette col sangue...
Controlla il suo respiro.. guarda la sua bocca..
senti il suo petto.. il palmo tra i muscoli..
lo zoccolo pieno.. i tendini asciutti che disegnano il vento
... guardalo correre..gioire.. trottare guarda l'ampiezza dei suoi passi.. ma non guardarlo negli occhi..
perche' se lo farai il tuo cuore gioira' con lui... sentirai le sue pene e il suo sorriso..
...e i tuoi occhi saranno i suoi...

(Presa dal web)

[Modificato da Nebaska 13/05/2007 23.50]

Akyaky
00lunedì 14 maggio 2007 09:42
Non la sapevo... è splendida!!! grazie!!! [SM=x1169410]

L'aria del Paradiso è quella che soffia tra le orecchie di un cavallo.
- Massima Araba -

Tu sarai per l’uomo fonte di letizia e ricchezza; il tuo dorso sarà un seggio d’onore,
e il tuo ventre di dovizia. Ogni grano d’orzo dato a te guadagnerà indulgenza al peccatore.
- Dal Corano -

I cavalli sono mutevoli, lo sai; molti pony danno del filo da torcere a robusti stallieri,
ma se gli metti in groppa un bambino o un adulto disabile, diventano docili come agnellini.
Non so cosa sia: sembra una specie di intuito...
- Jackie Croom -

Con coda ondeggiante e criniera al vento, le froge selvagge mai contratte dal dolore,
le bocche non insanguinate da morso o redine, e piedi che il ferro mai calzò,
e i fianchi intatti da sprone o frusta un migliaio di cavalli, selvaggi, liberi,
come onde che s’inseguono nel mare giunsero fitti tuonando.
- Lord Byron -

Nel montare un cavallo, noi prendiamo in prestito la libertà. (H. Thomson)

Basta, le ho finite... [SM=x1169439]
Akela il solitario
00lunedì 14 maggio 2007 14:59
Io non posso vantare il vostro amore per i cavalli, però mi affascina leggere di come possa trasmettere tanto, forza indomita, libertà, determinazione. Contribuirò anche io a questa discussione postando ciò che il cavallo simboleggia per i nativi! [SM=x1169439]


Il cavallo simboleggia contemporaneamente la forza terrena e il potere ultraterreno.

In tutto il mondo esso viene altamente apprezzato e quasi sempre messo in relazione con la forza magica degli sciamani.

Aiutandosi con la sua velocità, l'uomo poté attraversare grandi distanze in tempi relativamente brevi e anche il trasporto delle merci venne facilitato facendo uso del cavallo.

Per questo motivo fu il primo animale-totem della civiltà e perfino oggi il suo nome viene ancora usato per esprimere la potenza di un motore.

Cavalcare un cavallo è uno dei modi più belli per provare la sensazione della libertà.

L'insegnamento che ci dà il cavallo è che non si può ottenere il potere o la forza solo volendoli, ma che essi verranno automaticamente a chi si mostra rispettoso ed è pronto ad assumersi le proprie responsabilità.

Cosi come il cavallo porta sulla groppa il cavaliere, cosi questo porta sulla sua la responsabilità della propria situazione.

La forza simboleggiata dal cavallo è la saggezza, la capacità di ricordare i passi compiuti durante la vita e di capirne il significato.


Questo può valere anche riferendoci al significato di esperienze compiute in vite precedenti.

Il vero potere consiste di forza applicata con saggezza e le chiavi per raggiungere ciò sono l’amore, la compassione e la capacità di dividere con altri le proprie conoscenze e le proprie conquiste.

Ancora più importante è evitare di sbarrarsi da soli la strada con il proprio ego.


Da www.indianiamericani.it

[Modificato da Akela il solitario 14/05/2007 15.17]

Nebaska
00lunedì 14 maggio 2007 19:01


SECCO STUDIO DI CAVALLI

(Clarice Lispector)



SVESTITURA

Il cavallo è nudo.


FALSO ADDOMESTICAMENTO

Cos'è un cavallo? È la libertà così indomabile che diventa inutile imprigionarlo affinché
serva all'uomo: si lascia addomesticare, ma con un semplice movimento, uno scarto ribelle
della testa - scuotendo la criniera come una capigliatura sciolta - dimostra che la sua
intima natura è sempre indomita, limpida e libera.


FORMA

La forma del cavallo rappresenta ciò che di meglio c'è nell'essere umano. Ho un cavallo
dentro di me, che raramente si esprime. Ma, quando vedo un altro cavallo, allora il mio
cavallo si esprime. La sua forma parla.


DOLCEZZA

Cosa fa sì che il cavallo sia di brillante satin? È la dolcezza di chi ha assunto la vita, e il
suo arcobaleno. Quella dolcezza si ritrova nel morbido pelo, che lascia indovinare i muscoli elastici, agili e controllati.


GLI OCCHI DEL CAVALLO

Una volta ho visto un cavallo cieco: la natura si era sbagliata. Era doloroso sentirlo irrequieto,
attento al minimo rumore prodotto dalla brezza fra le erbe, i nervi pronti a drizzarsi in un brivido che gli percorreva il corpo all'erta.
Cosa vede un cavallo con tale intensità che, non vedendo i propri simili, rimane come alienato da se stesso?
La verità è che - quando vede - distingue fuori di sé ciò che sta dentro di lui.
È un animale che si esprime attraverso la forma. Quando vede montagne, prati, persone, cielo
- domina gli uomini e la stessa natura.


SENSIBILITÀ

Ogni cavallo è selvaggio e scontroso, quando mani insicure lo toccano.



(www.sagarana.it)
Akyaky
00lunedì 14 maggio 2007 22:30
Mamma mia, Nebraska, dove le trovi??????? [SM=x1169410] [SM=x1169439]

Akela, è bellissima anche la tua, anche se quel sito lo conosco bene!!! grazie!!! [SM=x1169405]

IL MIO CAVALLO -canto Apache-
Ho una coperta rossa,
ho una coperta nuova,
per la schiena liscia
del mio cavallo di vento.
Il sole e le nuvole
si fermano nel cielo,
mentre al tramonto percorro la pianura
gridando la mia gioia.


Sentite... non posso non metterla, mi piace troppo... anche se non so perchè tutti la odiano (storna = grigia, non sorda):

CAVALLINA STORNA
di Giovanni Pascoli

Nella Torre il silenzio era già alto.
Sussurravano i pioppi del Rio Salto.
I cavalli normanni alle lor poste
frangean la biada con rumor di croste.
Là in fondo la cavalla era, selvaggia,
nata tra i pini su la salsa spiaggia;
che nelle froge avea del mar gli spruzzi
ancora, e gli urli negli orecchi aguzzi.
Con su la greppia un gomito, da essa
era mia madre; e le dicea sommessa:
"O cavallina, cavallina storna,
che portavi colui che non ritorna;
tu capivi il suo cenno ed il suo detto!
Egli ha lasciato un figlio giovinetto;
il primo d'otto tra i miei figli e figlie;
e la sua mano non toccò mai briglie.
Tu che ti senti ai fianchi l'uragano,
tu daì retta alla sua piccola mano.
Tu ch'hai nel cuore la marina brulla,
tu dài retta alla sua voce fanciulla."
La cavalla volgea la scarna testa
verso mia madre, che dicea più mesta:
"O cavallina, cavallina storna,
che portavi colui che non ritorna;
lo so, lo so, che tu l'amavi forte!
Con lui c'eri tu sola e la sua morte.
O nata in selve tra l'ondate e il vento,
tu tenesti nel cuore il tuo spavento;
sentendo lasso nella bocca il morso,
nel cuor veloce tu premesti il corso:

adagio seguitasti la tua via,
perchè facesse in pace l'agonia..."
La scarna lungo la testa era daccanto
al dolce viso di mia madre in pianto.
"O cavallina, cavallina storna,
che portavi colui che non ritorna;
oh! due parole egli dovè pur dire!
tu capisci, ma non sai ridire.
Tu con le briglie sciolte tra le zampe,
con dentro gli occhi il fuoco delle vampe,
con negli orecchi l'eco degli scoppi,
seguitasti la via tra gli alti pioppi;
lo riportavi tra il morir del sole,
perchè udissimo noi le sue parole."
Stava attenta la lunga testa fiera.
Mia madre l'abbraciò su la criniera.
"O cavallina, cavallina storna,
portavi a casa sua chi non ritorna!
a me, chi non ritornerà più mai!
Tu fosti buona... Ma parlar non sai!
Tu non sai, poverina; altri non osa.
Oh! ma tu devi dirmi una cosa!
Tu l'hai veduto l'uomo che l'uccise:
esso t'è qui nelle pupille fise.
Chi fu? Chi è? Ti voglio dire un nome.
E tu fa cenno. Dio t'insegni, come."
Ora, i cavalli non frangean la biada:
dormian sognando il bianco della strada.
La paglia non battean con l'unghie vuote:
dormian sognando il rullo delle ruote.
Mia madre alzò nel gran silenzio un dito:
disse un nome... Sonò alto un nitrito.


E' molto più nostrana, forse è odiata perchè fatta a scuola... ma l'ho sempre trovata così commovente... soprattutto l'inizio!!! [SM=g27998]




[Modificato da Akyaky 14/05/2007 22.49]

Nebaska
00lunedì 14 maggio 2007 23:13
Akyaky, "la cavallina storna" è una poesia bellissima e ogni volta che la rileggo mi commuove! E' un caro e dolce ricordo forse per quello nn l'ho citata...Comunque hai fatto benissimo a riportarla, Grazie [SM=x1169410] [SM=x1169410]

Per stasera aggiungerò solo questo sperando di nn creare troppo una scuderia [SM=x1169443]


PREGHIERA DI UN CAVALLO

Dammi da mangiare, dammi da bere; abbi cura di me e quando ho finito il lavoro quotidiano, dammi un ricovero in una salubre scudieria in un ampio "box". Parlami spesso, sostituisci la tua voce alle redini; sii sempre buono con me ed io ti servirò fedelmente e ti amerò. Non dare strappi e non tirare le redini; lascia la frusta quando la strada sale; non battermi, non maltrattarmi quando non ti capisco, piuttosto dammi il tempo di comprendere. Non tenermi per disobbidiente quando non eseguo il tuo ordine, forse è la sella od un finimento o la ferratura che non sono in ordine.

Esamina i miei denti quando non mangio; forse ho un dente ammalato e e tu lo sai quanto dolore procura. Non legarmi troppo corto e non tagliarmi la coda: essa è la mia unica arma contro le mosche e i tafani. Ed infine, mio amato padrone, quando io non ti posso essere più utile, non lasciarmi affamato a gelare al freddo e non vendermi.

Non darmi ad un nuovo padrone, preparandomi una rapida e caritatevole morte ed il tuo Dio ti premierà sulla terra e nell'aldilà. Fammi ottenere tutto ciò che la mia preghiera invoca e non considerarmi irriverente se te lo chiedo in nome di colui che è nato in una stalla.

(trovato in inghilterra sopra una mangiatoia di un cavallo)


[SM=x1169428] [SM=x1169428]
miss Ery
00lunedì 21 maggio 2007 22:27
La preghiera del cavallo
similare a quella sopra...

LA PREGHIERA DEL CAVALLO

A TE, O MIO PADRONE, RIVOLGO QUESTA PREGHIERA.
Dammi spesso da mangiare e da bere, e quando la mia giornata di lavoro è finita, provvedimi una lettiera asciutta e pulita ed uno stallo abbastanza largo perché io possa giacere comodamente.
Ogni giorno esamina i miei piedi e governami con una spugna bagnata. Quando rifiuto il cibo guardami i denti: può darsi che un'ulcera mi impedisca di mangiare.
Siccome io non posso dirti quando ho sete, fammi bere spesso acqua pulita e fresca ed anche dopo il lavoro, ciò mi eviterà coliche ed altre malattie. Parlami: la tua voce è talora più efficace della frusta e delle redini. Accarezzami sovente perché io possa imparare ad amarti ed a servirti meglio. Non legare la mia testa in alto col filetto, cosa che mi reca gran dolore al collo ed alla bocca e mi impedisce di sviluppare tutta la mia forza e di salvarmi dalle cadute.
Non tagliarmi la coda, privandomi cosi della mia migliore difesa contro mosche e tafani che mi tormentano. Non dare strappate alle redini e, nelle salite, non mi frustare. Non darmi calci, non battermi quando io non capisco quello che vuoi, ma fa che io possa intenderti. Se mi rifiuto devi assicurarti che il morsi od i finimenti non siano fuori posto e che non vi sia qualcosa nei piedi che mi dia dolore.
Se mi adombro non percuotermi ma pensa che ciò può dipendere dall'uso dei paraocchi che mi impediscono di vedere bene o da un difetto della mia vista. Non obbligarmi a trascinare un peso eccessivo per le mie forze, né a camminare presto per le strade sdrucciolevoli. Quando cado abbi pazienza ed aiutami perché io faccio del mio meglio per restare in piedi. Se inciampo considera che ciò non dipende da una mia colpa e non aggiungere all'impressione dello scampato pericolo il dolore delle tue frustate, che aumentano la mia paura e mi rendono nervoso.Cerca di ripararmi dal sole e, quando fa freddo, mettimi una coperta addosso, non quando lavoro ma quando sto fermo.
Ed infine, mio buon padrone, quando la vecchiaia mi rende inutile, non condannarmi a morte di stenti e di dolore sotto la sferza di un crudele, ma toglimi tu stesso Ia vita senza farmi soffrire e ne avrai merito.

[Modificato da miss Ery 21/05/2007 22.30]

Nebaska
00mercoledì 23 maggio 2007 23:56
HORSES
Di Andrea Mischianti

Un’anima. Quattro zoccoli. Una criniera. Una coda. Cavalli. Amici dell’uomo da millenni. Mai schiavi davvero. Sempre lontani, un poco selvatici. Diversi dai cani, un po’ simili ai gatti, uguali a nessuno. Viviamo con loro. Alcuni per loro. Altri di loro. Non ho mai pensato a una vita lontana dai cavalli il loro odore è l’odore della vita per me. Lo scivolare della mia mano sulla loro schiena lucida, sporca di fango o bagnata di pioggia è un emozione, un dono, un brivido ogni giorno cavalli occhi lucidi profondi come canyon. Groppe. Muscolose. Piene di un’energia che non si può scrivere. Un fiato dolce d’erba, saporito di fieno. Una voce che fa nitrito. Gambe di tendini, di forza, di veloce fuga. Per chi come me inizia il sogno alla mattina quando, il morbido naso è nel fieno. Per chi il muoversi dei cavalli nel mondo rappresenta un magico attraversare una vita altrimenti scevra di poesia. Per tutti quelli che si fermano un attimo la sera ad ascoltare il suono sublime dei chicchi di biada che scivolano tra i denti d’avorio. Nel mezzo di sospiri e sguardi. Per noi tutti questa grande passione diviene una catarsi, un orizzonte, una meta. Ad una giovane e bellissima donna ho detto poco tempo fa che per me i cavalli sono angeli. Ti salvano dalla bruttezza e dalla volgarità di questo mondo Angeli. Davvero. Quando sei per loro. Quando sei con loro. Tutto torna tutto va a posto. Come una musica. Un vento selvaggio. Un sapore antico. Non puoi fare a meno di loro soprattutto non devi. Cavalli, pensieri fatti di ossa, tendini, e muscoli. Irrinunciabili compagni di vita. Luminose scie nel buio. Stelle forse. Sicuramente una parte delle nostre anime. Non è così per tutti. Per noi questo, per altri macchine da soldi. Quante volte li ho visti con gli sguardi sofferti e il respiro finito. Quante volte, nobili angeli con le ali infangate dall’uomo che tiene le redini di questi esseri incredibili e troppo lontani dalle nostre coscienze per essere capiti davvero. Comunque io e voi, per sempre, in silenzio, guardiamo quel fato che si fa nuvola nel freddo del mattino, ed esce dal morbido naso di velluto di un essere antico e ricco di tutto quello che noi non avremo mai. La tenerezza di un’anima selvaggia.
Akyaky
00domenica 27 maggio 2007 00:58
E' da un po' che volevo dedicare questa al mio Ibis...povero Ibis, nato anche lui libero come il mio Aky...




Nettuno,Dio del Mare, percorreva il suo dominio sul suo carro trainato da nove cavalli bianchi, quando, passando davanti all'imboccatura del fiume-re, Lou Rosè, il Rodano dalle molteplici braccia, egli incontrò un umano che si era immerso e nuotava lamentandosi, non sembrando trovare alcun piacere nel suo bagno. Nettuno un pò irritato gli domandò: "Chi sei tu, borbottò puntando verso di lui il suo tridente, e perchè vieni nel mio regno se non è per tuo piacere, nè per trovarvi il tuo nutrimento?"

"Sono Lou Camarguen, il Camarghese, rispose lui, fissando le tre punte di bronzo dirette verso di lui. Abito entro i bracci del Rodano, un posto magnifico, dove il cielo e la terra si specchiano negli stagni...."

"Se il tuo paese è così bello, perchè riempi il mio coi tuoi lamenti?" lo ínterruppe Nettuno sempre più irritato.

"E' che sono obbligato a coabitare con un infernale toro nero che,appena mi scorge, prende un piacere maligno a caricarmi con le sue corna a forma di lira. Io non ho altra risorsa che la fuga e non trovo scampo che nel tuo impero, o grande Nettuno. Quando la dolce brezza estiva accarezza il campo azzurrato della tua mobile dimora, ciò mi è di grande piacere, credimi, ma d'inverno, quando Eolo invia il grande Místral che piega le tameríci, inclina le canne e copre le acque di spume agitate, ciò diventa un supplizio, Gran Dio degli Oceani...."

Nettuno che incontrava sovente degli umani in difficoltà dal tempo dei naufragi e delle battaglie navali e che, in fondo, non era un cattivo soggetto, volle dare una possibilità al Camarghese nei confronti del suo avversario cornuto. Egli staccò dal suo carro il cavallo di testa e gli disse: "Ecco il mio miglior cavallo; se tu saprai fartene un amico, egli sarà per te un alleato insostituibile di fronte al nero toro. Ma ricordati sempre che egli viene dall'immensítà del mare e che è stato condotto da un dio: qualsiasi cosa tu faccia, occorrerà, quando a lui sembrerà opportuno, lascíarlo libero da ogni impedimento per venire a respirare a piene narici le sue origini marine e divine."

Il Camarghese pieno di gratitudine ringraziò Nettuno che, in un gorgo, disparve di nuovo sotto la superficie delle acque. Quindi egli si sentì in dovere di blandire il troppo focoso animale che nessun umano aveva mai avvcinato. Quando potè montare sul suo dorso e dirigerlo a modo suo, egli decise a sua volta di perseguitare il nero toro.

Un giorno che l'uomo osservava le due punte acumínate, superbe difese del suo avversario cornuto, si ricordò delle tre punte di ferro dirette verso di lui da Nettuno. Egli seppe allora come avrebbe potuto infine imporre la sua legge al toro fornito di corna a forma di lira. E da allora, si possono vedere in Camargue, degli uomini armati di trídenti, montati su eccezionali cavalli bianchi, condurre degli indocili tori neri.

E si possono scorgere anche dei meravigliosi cavalli liberi divertirsi giorno e notte nella terra salmastra.



dal sito:www.cavallicamargue.it

[Modificato da Akyaky 27/05/2007 1.06]

Nebaska
00lunedì 28 maggio 2007 14:09
[SM=x1169410] Bellissima storia, nn la conoscevo! Come vedi anch'io imparo qualcosa di nuovo ogni volta. Grazie per il tuo contributo [SM=x1169389]
Akyaky
00martedì 14 agosto 2007 20:24
"Quando sarai teso,
lasciami indurti al rilassamento.
Quando sarai impaziente,
ti insegnerò ad aspettare.
Quando sarai corto di vedute,
ti aprirò gli occhi.
Quando sarai troppo impulsivo,
ti insegnerò ad essere riflessivo.
Quando sarai arrabbiato,
ti insegnerò il rispetto.
Quando sarai egoista,
ti obbligherò a pensare agli altri.
Quando sarai arrogante,
ti farò imparare l'umiltà.
Lasciami essere il tuo compagno
quando ti senti solo.
Io ti porterò quando sarai stanco.
Lasciami insegnarti,
quando hai bisogno di imparare.
Dopotutto...io sono il tuo cavallo."

Anonimo
(Morwen)
00martedì 14 agosto 2007 21:27
Ma che bel topic!!!Io non ho mai avuto cavalli, non avendo il posto dove tenerli, ma sono gli animali più affascinanti secondo me!! [SM=g27998] [SM=g27998] [SM=g27998]
Akyaky
00giovedì 16 agosto 2007 18:07
Bhè... nemmeno io. Ma il piccoletto bianco che vedi nella firma mi ha rubato il cuore. [SM=x1169439]
Chissà, forse un giorno avrò più spazio e ne avrò qualcuno. Non ho intenzione di confinarli in un box però. [SM=x1169385]
Marina.celta
00venerdì 17 agosto 2007 08:35
Meraviglioso topic. Da un lato mi viene in mente che queste belle frasi e poesie sono nate dal loro addomesticamento. Lo so che sarebbe stato bello se i cavalli fosseo rimasti liberi, ma questo rapporto con loro non l'avremmo mai avuto. C'è solo una cosa che proprio nn riuscirò mai a mandare giù e sono le mutilazioni. Questa pratica di tagliare la coda e le orecchie è diffusa tra i padroni dei cani, ma oggi, con mia amarissima sorpresa, so che lo è anche tra i cavalli. Trovo che accettare un'animale così com'è voglia anche dire saper accettare la natura così com'è. Ma non è bravura da tutti.... [SM=x1169392] Io non conosco questo animale, ma certe cose mi vengono fuori da sole.
Nebaska
00venerdì 17 agosto 2007 09:30
[SM=x1169438] Purtroppo le crudeltà verso gli animali ci sono e come molte altre piaghe credo difficilmente debellabile! Ma non disperiamo mai e continuamo a "batterci" per un mondo migliore!

"Nel montare un cavallo
noi prendiamo a prestito
la libertà"



HELEN THOMSON





Akela il solitario
00venerdì 17 agosto 2007 13:24
Re:
Marina.celta, 17/08/2007 08.35:

Meraviglioso topic. Da un lato mi viene in mente che queste belle frasi e poesie sono nate dal loro addomesticamento. Lo so che sarebbe stato bello se i cavalli fosseo rimasti liberi, ma questo rapporto con loro non l'avremmo mai avuto. C'è solo una cosa che proprio nn riuscirò mai a mandare giù e sono le mutilazioni. Questa pratica di tagliare la coda e le orecchie è diffusa tra i padroni dei cani, ma oggi, con mia amarissima sorpresa, so che lo è anche tra i cavalli. Trovo che accettare un'animale così com'è voglia anche dire saper accettare la natura così com'è. Ma non è bravura da tutti.... [SM=x1169392] Io non conosco questo animale, ma certe cose mi vengono fuori da sole.


Purtroppo molte persone vogliono rendere gli animali sempre più simili all'uomo o renderli esteticamente diversi da ciò che sono... [SM=g27992]
Akyaky
00venerdì 17 agosto 2007 17:43
Davvero marina??? la coda e le orecchie??? mio Dio, non lo sapevo. Combiniamo già abbastanza pasticci a creare le varie razze (che piacciono a noi ma a volte creano problemi di salute a quei poverini, cani, gatti o cavalli che siano)... [SM=x1169393]
Marina.celta
00lunedì 20 agosto 2007 08:29
Purtroppo sì. Ho scoperto che è un'abitudine diffusa tra i cacciatori (scempio su scempio! [SM=x1169412] ). Il bello è che questi individui si lisciano i cani e se li coccolano come gioielli. Ma ricorrono a questa pratica per scongiurare il pericolo che rimangano impigliati tra i rami quando li portano a caccia!
Io cerco sempre di far capire che la natura è sacrosanta, che se un animale nasce con questa o quella caratteristica, ce le ha perchè ne ha bisogno. Se un cane da caccia e un alano nascono con coda e orecchie, ne hanno bisogno, non c'è niente da fare!
Ma purtroppo certa gente, di fronte all'incertezza di un'eventualità, preferisce la certezza di una tortura! Imbecilli! [SM=x1169400]

P.S. Ma esiste uno spoiler in questo menu dove scusarmi per l'off topic?
Akela il solitario
00lunedì 20 agosto 2007 11:44
Re:
Lo spoiler c'è, anche se non è tra i tasti di editor messaggio. Per farlo fisogna comprendere un testo tra [SPOILER] e [/SPOILER].

Comunque non preoccuparti, non devi scusarti per qualche piccolo OT [SM=x1169411] .

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