Indipendentemente dalle classificazioni, io credo che l'intento di chi si definisce, più o meno correttamente, "strega" sia, essenzialmente, il recupero di un certo rapporto "magico" con sé stessi, la/le Divinità, la natura e le entità invisibili che sovrintendono ad essa.
Poi, per ottenere questi risultati si può ricorrere (a seconda della corrente di pensiero "stregonica" abbracciata) a certi rituali o cerimonie pagani o simil-pagani che dir si voglia, oppure rifarsi a tradizioni popolari o del Cristianesimo primigenio (ben diverso, sotto molti aspetti, dall'attuale) oppure, ancora, utilizzare un miscuglio di tutte queste cose... in realtà, ciò che si sta facendo è solo tentare di attivare facoltà che sono nascoste in ciascun essere umano e, a mio parere, molti riti e frasi da pronunciare non hanno potere di per sé, ma mirano proprio ad ottenere il risultato descritto, ossia una "attivazione" delle possibilità nascoste in ognuno.
Perché dico in ognuno? Perché tutti noi siamo delle divinità potenziali, il nostro spirito non è altro che una goccia di Luce Divina imprigionata in un corpo di carne, noi siamo frammenti del Dio/Dea Creatore che hanno perso memoria della loro origine e che sperimentano il risorgere della propria consapevolezza in varie contingenze di vita ed ambientali.
La Strega, Wiccan, Stregone, Sciamano, Sensitivo, Medium o altra persona dotata di facoltà particolari, non è altro che un piccolo Dio/Dea che comincia a ritrovare sé stesso e, man mano che questo processo va avanti, il suo "essere divino" aumenta sempre più e così, di pari passo, accade alle sue facoltà.
Buona parte dell'umanità ha perso nozione di questa semplice realtà e continua a ricercare Dio al di fuori di sé, per giunta dando origine, sin dalla notte dei tempi, a religioni in perenne lotta tra loro, in nome di divinità che si ritengono diverse e contrapposte, quando invece non sono altro che nomi diversi della stessa Entità Superiore che alberga in ognuno di noi.
Insomma, chi ritiene di essere strega, a qualunque "scuola" appartenga (metaforicamente parlando) deve soprattutto domandarsi se quello che sta facendo produce davvero la rinascita della propria Divinità Interiore... ed è VERA rinascita SOLO quando è accompagnata da un crescente sentimento d'amore verso sé stessi, gli altri, la natura ed ogni cosa. Se questo non accade significa che si sta seguendo una strada sbagliata... e questa, secondo me, è la maniera migliore per comprendere quale dei due modi di essere strega di cui stiamo discutendo, è il più saggio, giusto e corretto.
E' chiaro che agire sconsideratamente su esseri viventi o cose, producendo danno a noi stessi o ad altri non va mai bene. Questo deve fare da discriminante fondamentale. "Giudicherai l'albero dal frutto che produce", diceva Gesù... e non si può che convenire su questa affermazione, anche se non si è cristiani.
Se la corrente di pensiero in cui vi ascrivete, in quanto strega, ammette una qualsiasi pratica che contrasta con i principi appena espressi, allora state seguendo la scuola sbagliata... ma c'è sempre tempo per cambiare studi, se davvero lo si vuole.
Lucedangelo
[Modificato da Lucedangelo 15/07/2004 18.58]