SPUNTA PURE UN TRANS A VILLA CERTOSA

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peppino de filippo
00lunedì 22 giugno 2009 16:14
DA DAGOSPIA

www.dagospia.com/rubrica-3/politica/articolo-7155.htm

SI INDAGA SU OLTRE 30 ESCORT: POTEVA MANCARE UN TRANS? ECCO MANILA, AMICA DI PATTY - " Slave E RUMENE A VILLA CERTOSA vestite da Babbo Natale, SEMPRE A CACCIA DI PAPI" - coca a fiumi e nessun controllo A PALAZZO GRAZIOLI (ASSIMILABILE A RESIDENZA DI STATO) - LA PAPARAZZA DEI CESSI REALI, BARBARA MONTEREALE AIUTA LO SMEMORATO EMILIO FEDE

BARBARA BALLA E CANTA
IL VIDEO DOCUMENTA LA PARTECIPAZIONE VITTORIOSA DI BARBARA MONTEREALE ALLE SELEZIONI DI MISS MOTORS SVOLTESI A SCALEA. LA FINALE SI SVOLGERÀ A SETTEMBRE A ROMA -


daddario manifesto
www.c6.tv/archivio?id=4880.

1 - SI INDAGA SU 5 FESTE, OLTRE 30 RAGAZZE E SPUNTA PURE IL TRANS MANILA
Gabriella De Matteis e Giuliano Foschini per "La Repubblica"

Nell'inchiesta sull'induzione alla prostituzione della procura di Bari non c'è soltanto la serata del 4 novembre 2008 a palazzo Grazioli. Sul tavolo del pm, Giuseppe Scelsi, ci sono almeno altri quattro incontri sospetti, quattro occasioni nelle quali Gianpaolo Tarantini potrebbe aver reclutato donne da portare al premier Silvio Berlusconi. D'altronde, sabato, è stato lo stesso Tarantini ad ammettere e chiedere scusa al presidente del Consiglio: "Non sapeva nulla di quello che facevo - ha dichiarato - E in ogni caso i soldi che io davo alle ragazze erano soltanto dei rimborsi spese".

Una mossa con cui l'imprenditore barese, in queste ore sotto una fortissima pressione, prova a spezzare il doppio filo che ormai lo annoda al presidente del Consiglio ("l'utilizzatore finale" per utilizzare le parole dell'avvocato Niccolò Ghedini). E' chiaro che i due fossero in ottimi rapporti personali, tanto che nelle intercettazioni sulle utenze dell'imprenditore ci sono almeno due conversazioni dirette tra loro. L'obiettivo della difesa di Tarantini è ora quella di allontanare del tutto la figura di Berlusconi (che non è indagato) e tentare di scardinare l'assunto dell'accusa ragazze-droga-appalti.


trans manila gorio, amica di patty
La verità, infatti, è che l'indagine con il passare dei giorni si fa sempre più solida. Gli investigatori sono ormai convinti che il numero di ragazze coinvolte sia molto più ampio: nel taccuino della Guardia di Finanza ci sono una trentina di nomi di donne che verranno ascoltate nei prossimi giorni.
Tutte reclutate da Tarantini - o da persone a lui vicine - per le sue feste (a Bari, Milano e in Sardegna) o per gli inviti a cena nelle case di Berlusconi.

Ecco perché in queste ore gli investigatori stanno scandagliando tutti gli ambienti di un certo tipo vicini a Tarantini: un ruolo, in questo, lo avrebbe la transessuale Manila Gorio, amica del cuore di Patrizia D'Addario e conduttrice di un reality trasmesso da una tivù locale ("La Masseria" su Teleregione) in cui, peraltro, ha partecipato Barbara Montereale.


la trans manila gorio, amica di patty
Proprio questo numero crescente di ragazze coinvolte apre per altro un nuovo capitolo dell'inchiesta che gli stessi investigatori definiscono "molto preoccupante". Dall'indagine è emerso infatti chiaramente che l'accesso a Palazzo Grazioli e a Villa Certosa era incontrollato. Perché così ha raccontato agli inquirenti Patrizia D'Addario, così ha confermato ieri nell'intervista a Repubblica Lucia Rossini, ricordando che per far aprire le porte è bastata soltanto una telefonata di Gianpaolo.


barbara montereale
Sia Patrizia D'Addario sia Barbara Montereale hanno potuto registrare o scattare foto all'interno della casa, dalla legge ritenuta assimilabile a residenza di Stato. Non solo: Barbara racconta che nessun controllo c'è stato nemmeno a Villa Certosa, dove c'erano anche ragazze straniere non riconducibili al giro di Tarantini.

Insomma, la falla è enorme soprattutto se si pensa che quelle stesse stanze sono abitate normalmente dai grandi del mondo. E difficilmente, ragionano gli inquirenti, si può parlare di inadeguatezza dei Servizi. Dal racconto delle ragazze si evince infatti come quella di non controllare agli ingressi o all'interno fosse una disposizione arrivata dal presidente o comunque dal suo staff.

Infine, la droga. E' questa la terza pista che la procura di Bari e la Guardia di Finanza continuano a seguire. C'è almeno un indagato e negli interrogatori gli investigatori chiedono a tutti riscontri all'ipotesi di un traffico lungo la direttrice Bari-Civitavecchia-Olbia. Dalle intercettazioni telefoniche emerge, infatti, che alcuni dei partecipanti alle feste sarde e alcuni dei collaboratori di Tarantini facevano uso di sostanze stupefacenti.

2 - BARBARA RIVELA: A VILLA CERTOSA SLAVE E RUMENE VESTITE DA BABBO NATALE
Paolo Berizzi e Carlo Bonini per "La Repubblica"

Barbara Montereale, una delle tre ragazze che la sera del 4 novembre 2008 erano a Palazzo Grazioli, la dice tutta di un fiato: "Credevo che aver raccontato la verità fosse sufficiente. Ma evidentemente mi sbagliavo. Ho scoperto che Patrizia, che ritenevo amica, registrava di nascosto le nostre conversazioni. Con il risultato, oggi, di farmi sembrare quello che non sono. Ho scoperto che Emilio Fede ora fa finta di non ricordare come mi ha conosciuta. Lo ribadisco: non sono una escort. Sono una modella. Non ho mai pensato di ricattare nessuno, né di arricchirmi con questa storia. E a questo punto ne voglio dare la prova".


Barbara Berlusconi
Barbara apre un file del suo computer. Sono le foto che, il 4 novembre 2008, scattò prima e durante le tre ore trascorse a Palazzo Grazioli con Silvio Berlusconi, Gianpaolo Tarantini, Patrizia D'Addario e Lucia Rossini (la ragazza "L." intervistata ieri da "Repubblica" e il cui nome ora è diventato di pubblico dominio). "Ecco le foto. Prendetele", dice. "Un settimanale mi aveva offerto di acquistarle in esclusiva. Ma io, da questa storia, non voglio ricavare nulla. Mi interessa solo raccontare la verità e far capire chi sono davvero".

Cosa ritraggono queste foto? Gli ambienti sembrano diversi.
"Una foto è stata scattata nella stanza di albergo a Roma che dividevo con Patrizia. Quella dove tornai a dormire da sola e dove Patrizia mi raggiunse alle 8 del mattino del 5 novembre, dopo aver trascorso la notte a Palazzo Grazioli".

Si vede poi anche un bagno.
"Si. Qui siamo a Palazzo Grazioli. Durante il dopocena io e Lucia ci assentammo e ci chiudemmo in bagno. E scattammo le foto".

Poi, ce ne è una in via del Corso.
"Io e Patrizia in giro per shopping. Tra l'altro, in una di quelle strade, c'è una boutique di Versace dove Patrizia compra spesso i suoi vestiti. Che fa segnare sul conto. Perché c'è uno che passa e paga per lei".


SILVIO BERLUSCONI - copyright Pizzi
Uno chi?
"Non lo so".

Patrizia D'Addario, nelle conversazioni registrate con lei e depositate in Procura, riferendosi a Berlusconi, dice: "Ti ricordi come mi corteggiava?". E lei risponde: "Tutto davanti alle guardie del corpo. Uno schifo. Tu sei un'altra come Noemi che gli può fare male".
"Ricordo questo passaggio. E le cose brutte sono due. La prima è che mai avrei pensato che un'amica si mettesse a registrare una telefonata. La seconda è che qui sembra che io volessi spingerla al ricatto. Cosa che non è. Io, se non si è capito, sono berlusconiana. Quella era una chiacchiera tra amiche. Lei era furibonda e io volevo solo farle sentire che la capivo".

Lei ha detto di essere stata a Villa Certosa. Nell'indagine della Procura sono già entrate oltre trenta ragazze. Ricorda di quel suo soggiorno in Sardegna i nomi di qualcuna delle ospiti? Ne ha riferito alla Finanza?
"No. Non ricordo nomi. Anche perché a Villa Certosa non legai particolarmente con le altre".

Perché?
"La maggior parte di loro erano straniere".

Di dove?
"Slave, romene, una cosa così. Non so i paesi, ma erano ragazze dell'Est. Lo si capiva dall'accento con cui parlavano l'italiano. Sembravano di casa. Avevano una grande confidenza con il Presidente e infatti lo chiamavano tutte "Papi". Erano una più invidiosa dell'altra, in competizione una con l'altra. Facevano a gara a chi gli stava più vicina. Mi dissero che erano lì da parecchi giorni. Erano le stesse ragazze filmate in un video che io vidi in quell'occasione e girato durante le feste. Lì erano vestite da Babbo Nataline".

Erano ragazze portate da Tarantini?
"Che io sappia no. Non so chi le avesse portate".

Lei ha detto di aver lavorato al Billionaire e una foto la ritrae accanto a Emilio Fede, che le avrebbe promesso di farla lavorare come meteorina. Fede ora sostiene di non averla mai conosciuta.
"Allora aiuto Fede a ricordare. La prima volta che ci vedemmo, estate 2006 o 2007, era venuto a cena al Billionaire con Silvio Berlusconi. Come succede in questi casi, vengono scelte due billionairine per tenere compagnia al tavolo. E io fui una delle due. Fede, in quell'occasione, mi presentò Berlusconi.

Tempo dopo, mi disse di salire a Milano, perché lì avrei fatto o la meteorina o, addirittura, avrei presentato Sipario. Un ruolo che, poi, diede a Raffaella Zardo. Fede mi diede il numero del suo cellulare e, durante l'estate, mi invitò spesso per gli aperitivi in barca con Briatore e Lele Mora. Che avrei dovuto fare la meteorina lo sapevano tutti, tanto che Mora mi chiamava "Barbarina che tempo fa" e mi regalò anche un orologio Chronotech. Fui invitata da Briatore anche al gran Premio di Montecarlo".

Chi è questo sceicco cui fa riferimento Patrizia D'Addario sempre nella conversazione registrata con lei e di cui lei chiede: "Ma ce li dà i soldi?"?
"Non ho mai chiesto soldi a uno sceicco. Per l'ultima volta: sono una modella e basta".


peppino de filippo
00lunedì 22 giugno 2009 16:15
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peppino de filippo
00lunedì 22 giugno 2009 16:39
Nessuno controllava gli ospiti a Palazzo Grazioli. Nel giro più di 30 ragazze
Sotto esame il ruolo della transessuale Manila, amica del cuore della D'Addario
Prostituzione, 5 incontri sospetti
si allarga il filone della cocaina
di GABRIELLA DE MATTEIS e GIULIANO FOSCHINI




Villa Certosa
BARI - Nell'inchiesta sull'induzione alla prostituzione della procura di Bari non c'è soltanto la serata del 4 novembre 2008 a palazzo Grazioli. Sul tavolo del pm, Giuseppe Scelsi, ci sono almeno altri quattro incontri sospetti, quattro occasioni nelle quali Gianpaolo Tarantini potrebbe aver reclutato donne da portare al premier Silvio Berlusconi. D'altronde, sabato, è stato lo stesso Tarantini ad ammettere e chiedere scusa al presidente del Consiglio: "Non sapeva nulla di quello che facevo - ha dichiarato - E in ogni caso i soldi che io davo alle ragazze erano soltanto dei rimborsi spese".

Una mossa con cui l'imprenditore barese, in queste ore sotto una fortissima pressione, prova a spezzare il doppio filo che ormai lo annoda al presidente del Consiglio ("l'utilizzatore finale" per utilizzare le parole dell'avvocato Niccolò Ghedini). E' chiaro che i due fossero in ottimi rapporti personali, tanto che nelle intercettazioni sulle utenze dell'imprenditore ci sono almeno due conversazioni dirette tra loro. L'obiettivo della difesa di Tarantini è ora quella di allontanare del tutto la figura di Berlusconi (che non è indagato) e tentare di scardinare l'assunto dell'accusa ragazze-droga-appalti.

La verità, infatti, è che l'indagine con il passare dei giorni si fa sempre più solida. Gli investigatori sono ormai convinti che il numero di ragazze coinvolte sia molto più ampio: nel taccuino della Guardia di Finanza ci sono una trentina di nomi di donne che verranno ascoltate nei prossimi giorni.

Tutte reclutate da Tarantini - o da persone a lui vicine - per le sue feste (a Bari, Milano e in Sardegna) o per gli inviti a cena nelle case di Berlusconi. Ecco perché in queste ore gli investigatori stanno scandagliando tutti gli ambienti di un certo tipo vicini a Tarantini: un ruolo, in questo, lo avrebbe la transessuale Manila Gorio, amica del cuore di Patrizia D'Addario e conduttrice di un reality trasmesso da una tivù locale ("La Masseria" su Teleregione) in cui, peraltro, ha partecipato Barbara Montereale.

Proprio questo numero crescente di ragazze coinvolte apre per altro un nuovo capitolo dell'inchiesta che gli stessi investigatori definiscono "molto preoccupante". Dall'indagine è emerso infatti chiaramente che l'accesso a Palazzo Grazioli e a Villa Certosa era incontrollato. Perché così ha raccontato agli inquirenti Patrizia D'Addario, così ha confermato ieri nell'intervista a Repubblica Lucia Rossini, ricordando che per far aprire le porte è bastata soltanto una telefonata di Gianpaolo.

Sia Patrizia D'Addario sia Barbara Montereale hanno potuto registrare o scattare foto all'interno della casa, dalla legge ritenuta assimilabile a residenza di Stato. Non solo: Barbara racconta che nessun controllo c'è stato nemmeno a Villa Certosa, dove c'erano anche ragazze straniere non riconducibili al giro di Tarantini.

Insomma, la falla è enorme soprattutto se si pensa che quelle stesse stanze sono abitate normalmente dai grandi del mondo. E difficilmente, ragionano gli inquirenti, si può parlare di inadeguatezza dei Servizi. Dal racconto delle ragazze si evince infatti come quella di non controllare agli ingressi o all'interno fosse una disposizione arrivata dal presidente o comunque dal suo staff.

Infine, la droga. E' questa la terza pista che la procura di Bari e la Guardia di Finanza continuano a seguire. C'è almeno un indagato e negli interrogatori gli investigatori chiedono a tutti riscontri all'ipotesi di un traffico lungo la direttrice Bari-Civitavecchia-Olbia. Dalle intercettazioni telefoniche emerge, infatti, che alcuni dei partecipanti alle feste sarde e alcuni dei collaboratori di Tarantini facevano uso di sostanze stupefacenti
peppino de filippo
00lunedì 22 giugno 2009 16:43


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peppino de filippo
00lunedì 22 giugno 2009 16:49
rivelazioni sulle «feste» del premier
Belle donne giovani e meno giovani che aspirano a diventare famose nel mondo dello spettacolo e che nel frattempo si accontentano di fare le escort e le accompagnatrici di lusso; imprenditori lanciati nel jet set politico-imprenditoriale, che fanno favori per ottenerne altri in cambio, e personaggi che attorno a questo mondo gravitano come meteore. È la variegata popolazione che anima l'inchiesta della procura di Bari che, indagando su presunte corruzioni nelle forniture sanitarie, è incappata in un giro di ragazze che sarebbero state portate a pagamento nelle residenze di Silvio Berlusconi a Roma e in Sardegna per partecipare a feste e cene con il premier.

E dalle indagini della procura di Bari emerge che l'accesso a Palazzo Grazioli durante le feste organizzate dal premier era «incontrollato». Questa circostanza viene ritenuta «molto preoccupante» da fonti vicine alle indagini della procura di Bari sul giro di ragazze che, a pagamento, partecipavano alle feste date dal premier Silvio Berlusconi a Palazzo Grazioli.

I PERSONAGGI DELL'INCHIESTA

GIUSEPPE SCELSI
È sostituto procuratore della Dda di Bari. Da quando è scoppiato il caso sui giornali è scomparso da palazzo di giustizia ed ufficialmente è in ferie. Magistrato di esperienza, tra le ultime inchieste ci sono quelle sul premier del Montenegro, Djukanovic per associazione mafiosa e contrabbando (archiviata) e quella sul naufragio con 600 morti di due barconi carichi di immigrati avvenuto a fine aprile scorso nel Mediterraneo. Iscritto a Magistratura Democratica, negli anni '90 fece parte con Alberto Maritati (oggi senatore Pd), del pool di magistrati che fece arrestare il «re Mida» della sanità privata pugliese, Francesco Cavallari.

GIANPAOLO TARANTINI
Imprenditore barese della sanità di 34 anni, è il fulcro della vicenda. È indagato per induzione alla prostituzione con l'accusa di aver portato a pagamento belle donne a feste organizzate in casa di Berlusconi. Lo proverebbero intercettazioni telefoniche fatte dalla procura mentre indagava sulla vicenda sanità. Tarantini ieri ha negato di avere mai pagato le donne cui, sostiene, ha solo riconosciuto rimborsi spese per i viaggi. Viene descritto come amante della bella vita, ma lui nega di avere un tenore di vità molto alto. Avrebbe conosciuto Berlusconi durante una vacanza in Sardegna, nell'agosto 2008, quando avrebbe preso in fitto una villa vicina a villa Certosa per 100.000 euro al mese.

PATRIZIA D'ADDARIO
Ha 42 anni. Volto noto in città tra chi frequenta locali alla moda, ha un passato con alcune partecipazioni a spettacoli e show in tv locali, un calendario sexy, e un presente da «escort». È la donna che ha reso pubblico il caso raccontando con una intervista al Corriere della Sera i particolari delle sue partecipazioni a pagamento a due feste del premier a Palazzo Grazioli. Al termine di una di queste, racconta anche di aver avuto rapporti sessuali con Berlusconi. A supporto della sua versione ci sarebbero registrazioni audio nelle quali si sentirebbe anche la voce di Berlusconi e foto che la donna avrebbe fatto a Palazzo Grazioli. Tarantini le avrebbe dato mille euro per la prima festa e 2.000 per la seconda, che aveva avuto un seguito privato.

BARBARA MONTEREALE
Ha 23 anni, e vive a Modugno, vicino Bari. È amica di Patrizia e racconta di essere andata con lei alla festa a palazzo Grazioli (il 4 novembre 2008) la sera in cui la D'Addario si fermò a dormire; lei invece tornò in albergo. Ha deciso di farsi intervistare per precisare che lei è solo «una ragazza immagine», partecipa a feste ma non è una «escort» come Patrizia. Berlusconi lo avrebbe rivisto anche a Villa Certosa, in Sardegna, dove il premier le avrebbe regalato 10.000 euro avendo saputo che aveva difficoltà economiche. Ha mostrato e si è fatta fotografare con i monili a forma di farfalla e tartaruga che le avrebbe regalato il premier. Ha raccontato di essere stata invitata una seconda volta in Sardegna ma che il viaggio sfumò per la morte della sorella di Berlusconi.

LUCIA ROSSINI
Ha 30 anni vive a Bari ma ha vissuto a lungo a Torino. È la terza ragazza che avrebbe partecipato alla festa a palazzo Grazioli la sera dell'elezione di Barak Obama e ha confermato la versione fornita dalle altre. Rossini ha dichiarato di non aver ricevuto alcun compenso per accompagnare Tarantini e le altre ragazze alla cena col premier.

MARIA TERESA (Terry) DE NICOLÒ
Ha 40 anni, vive a Milano, e secondo alcune indiscrezioni potrebbe essere anche lei indagata per induzione alla prostituzione perchè avrebbe organizzato la partecipazione di alcune ragazze a varie feste. Attorno a questa storia girano nomi di altre ragazze, come Eva, di autisti e collaboratori. Ci sarebbe Dino, autista di Tarantini, che avrebbe accompagnato in auto le ragazze tra gli alberghi in cui erano ospitate a Roma e Palazzo Grazioli, e Alessandro Mannarini, quarantenne benestante salentino che fu assunto l'anno scorso da maggio a settembre da Tarantini come autista e che sarebbe indagato per detenzione di stupefacenti in un'altra indagine
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