Mauro Boselli & Laura Zuccheri
Come ogni anno in questo periodo esce il Texone che, almeno all'inizio, vedevo come un'uscita speciale come il nome, mentre oggi che sono più le pubblicazioni extra un po' ha perso il suo fascino.
Resta l'interesse per osservare in azione l'artista di turno, specie se mai visto prima all'opera.
In questa occasione un motivo di curiosità aggiuntiva era dato dal fatto che per la prima volta ai disegni è stata chiamata una fumettista e quindi una bella novità. Ok che già c'è stato l'esordio della Contu alla sceneggiatura l'anno scorso, ma si è trattato solo di un assaggio e non di qualcosa di corposo come in questo caso.
Fatta questa premessa mi sembra giusto partire da lei. Laura si è ispirata, direi senza alcun dubbio, al Tex ticciano. Non è una novità che i nuovi autori seguano le orme del maestro, però da una donna mi sarei aspettato più coraggio.
Tranne che per il viso di Tex che non sempre mi sembra le sia venuto come doveva, per il resto devo dire che se l'è cavata piuttosto bene e non mi dispiacerà rivederla in futuro. La ragazza ha la stoffa ed è tagliata per il west, gli manca solo un po' d'esperienza.
In quanto alla storia in se, tutto sommato stavolta, con l'avvertenza che più che un racconto di Tex è un racconto che vede la partecipazione in qualità di guest star di Aquila della Notte e Kit Carson, Boselli non mi è dispiaciuto.
Non sono mancate le solite bosellate stile coltellata al cuore del texano di turno
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es. il malrovescio dato da Carson ad una donna (almeno stavolta mi stava sulle scatole), il nuovo Tex che non riesce più ad insegnare le buone maniere anche alle mezze calzette, ecc,
e le cazzate politicamente corrette tipo
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uomo di colore per indicare un ragazzo afroamericano
e soprattuttto la senzazione che i nostri eroi non riescano ad andare più in là dei preliminari, che faranno anche piacere ma alla fine bisogna pur arrivare al dunque e il dunque dovrebbe essere qualche bellla ammazzatina (detta alla Montalbano) e qualche osso frantumato. Invece ciccia. Ormai fanno tutto gli altri...
Ho trovato inoltre poco chiare, davvero poco chiare, le motivazioni del cattivo numero uno, che per quanto spiegate per filo e per segno, sia mai che noi lettori non ci arriviamo da soli, mi sembrano per nulla convincenti
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e non ho capito, forse per mia colpa, come diavolo abbia intuito che alcuni sopravvissuti sapessero del famigerato tesoro dei cd. cowboy.
Per fortuna Tex non è un giallo e posso anche soprassedere su questo elemento.
Invece per una volta l'inserimento di fatti storici reali non mi ha infastidito particolarmente. Doc Holiday non è stato reso antipatico come quasi tutti i personaggi boselliani e anche se ha rubato la scena non mi è dispiaciuto. Chi mi è piaciuta invece e Kate Elder, Tipa tosta e capace di tenere testa a quel volpone di Carson. Peccato che poi sia stata quasi sempre assieme all'altro pard, perché finalmente ho letto dei battibecchi più che accettabili scritti da Boselli, che notoriamente non è un fulmine in questo campo.
In quanto al racconto, come si puo immaginare, si riallaccia alle celebri vicende del duello all'OK corral, tanto mitico che persino in Ster Trek è stato rievocato.
Non mi sono annoiato nonostante la poca azione e gli eccessivi baloon e alla fine mi posso dichiarare moderatamente soddisfatto. Forse avrei sfrondato la solita accozzagia di personaggi e avrei fatto fare qualcosa di più notevole ai nemici.
Ma soprattutto avrei messo molto più al centro il titolare della testata e il suo pard, ma questo da chiedere all'attuale curatore è forse troppo.
Un sei e mezzo alla storia e un sette pieno alla Zuccheri.
Ormai credo sia il massimo che si possa chiedere e ottenere dall'attuale gestione...