SHOW INTERATTIVO: "SILVIO, SILVIO! MASSACRALI!" APICELLA SUONA, BERLUSCONI CANTA, IL "TRENINO" PARTE

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INES TABUSSO
00lunedì 14 novembre 2005 11:23

IL TEMPO
sabato 12 novembre 2005

LA CURIOSITÀ
I miti dei berluscones tra anticomunismo e sesso

dall'inviato SORRENTO ? Libero, liberale, libertà. Liberare. Gira sempre
attorno a queste parole il vocabolario dei berluscones. Certo, c'è anche
chi porta sulla maglietta un inequivocabile «La cultura serve solo a farsi
grandi scopate by Memmo». Ma c'è anche chi compra t-shirt con su scritto
«Sono libero grazie a Dio, liberale grazie a Silvio». Poco più in là, tra
gli stand dell'Hotel Hilton di Sorrento, dove si tiene la convention dei
giovani del Circolo di Marcello Dell'Utri, campeggia anche «Ecce Homo» di
Friedrich Nietzsche o il «Quinto libro del Capitale» di Armando Plebe. E
in fin dei conti è proprio questo il mondo di Berlusconi. Sacro e profano.
Politica e sesso. Santo e pagano. Governo e belle donne. Tifo da stadio e
occhi languidi. «Comunista è qualcuno che legge Lenin e Marx, anticomunista
è qualcuno che li capisce» si legge su una maglietta in vendita a cinque
euro. E c'è lui, Silvio, che sale sul palco tra le ovazioni e dice: «Andateci
piano, alla mia età le emozioni fanno ancora un certo effetto». Eccolo, Berlusconi.
Quello che ammicca, corteggia anche quelli delle ultime file a quali rivolge
un caloroso saluto giusto per non perdere anche la loro attenzione. Ma non
disdegna quelli seduti in prima fila e li avverte: «Posso parlare sino a
notte fonda. Vedo qui due fidanzatini che si danno la mano: loro certamente
resteranno con me». E poi gli scappa da ridere, non si trattiene. Elenca
le bellezze d'Italia, ma sembra parlare soltanto con due occhi azzurri (e
capelli corti) in prima fila, sono quelli di una ragazza - alla guida dei
giovani azzurri milanesi - che il Cavaliere da qualche tempo conosce molto
bene. Tanto che ad un certo punto la chiama per nome chiede conferma: «Non
è vero Lara?». Eccolo Berlusconi. Si avvicina la sua campagna elettorale
e ricompaiono gli amici di sempre. Marcello Dell'Utri, che gli ha organizzato
le truppe forzitaliche. E riappare anche Cesare Previti, scortato da moglie
e figlia. Lino Jannuzzi gli fa strada. C'è Angelino Alfano. E Antonio Martusciello.
E poi i vertici di Forza Italia, con Sandro Bondi che si va a sedere in un
angolino, e Fabrizio Cicchitto che ascolta le lamentele che gli giungono
dai militanti della Calabria. Lui parla. E si lascia interrompere. Come al
cafè chantan, che è cosa diversa dallo stadio dove si applaude o si fischia
solo ad azione finita. Qui lo show è interattivo. Parla e lascia che il pubblico
gli urli: «Silvio, Silvio»; «Massacrali»; e il gettonatissimo «Non mollare».
E alla fine, al microfono con Gaetano Apicella alla chitarra delizia i ragazzi
con alcune delle «sue» ultime canzoni. «Alcune ragazze molto carine mi hanno
chiesto se avevo trovato il tempo per scrivere delle canzoni. Ve le faccio
sentire». Apicella inizia a suonare e Berlusconi attacca a cantare. Dopo
le canzoni, il «trenino». E i ragazzi, saltellando, canticchiano «chi non
salta comunista è...». F. D. O.
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