SECOND LIFE

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MaTheo!
00mercoledì 4 aprile 2007 16:24
sembra la nuova internet, è 3d, è trendy, sta crescendo, è una seconda vita, è vita, ha una propria moneta, legge, usanze...

è un treno in corsa sul quale salire, è il futuro nel presente.

http://secondlife.com/


qualcuno è già miliardario (con soldi veri), cosa aspettate???




intanto ecco chi già c'è...

live live live live...in second life!





Zphera
00mercoledì 4 aprile 2007 17:12
Re:

Scritto da: MaTheo! 04/04/2007 16.24
sembra la nuova internet, è 3d, è trendy, sta crescendo, è una seconda vita, è vita, ha una propria moneta, legge, usanze...

è un treno in corsa sul quale salire, è il futuro nel presente.




Theo ... è un gioco. A leggerti mi tocca dar ragione a chi dice che i videogiochi sono diseducativi. E non sai quanto mi costi questa affermazione!

Meglio la FirstLife [SM=g27777]
MaTheo!
00mercoledì 4 aprile 2007 17:20
Re: Re:

Scritto da: Zphera 04/04/2007 17.12


Theo ... è un gioco. A leggerti mi tocca dar ragione a chi dice che i videogiochi sono diseducativi. E non sai quanto mi costi questa affermazione!

Meglio la FirstLife [SM=g27777]




indubbiamente meglio la real life, ma son convinto diventerà più di un gioco...chi vivrà, vedrà...


Zphera
00mercoledì 4 aprile 2007 17:36
Re: Re: Re:

Scritto da: MaTheo! 04/04/2007 17.20



indubbiamente meglio la real life, ma son convinto diventerà più di un gioco...chi vivrà, vedrà...





Come tutti gli MMORPG... una droga! Secon Life è solo una variante di un genere, gli MMORPG, appunto. ( http://it.wikipedia.org/wiki/MMORPG )

Se ci giochi ti appassioni, ti isoli per giorni,mesi se non anni e poi ti annoi e molli ... ed'è normale! Le relazioni sociali si fanno al bar e non attaccato ad Internet.

Z E B R A
00giovedì 5 aprile 2007 11:22
io mi sono iscritto 2 mesi fa....mi son rotto le palle dopo mezzo pomeriggio....

ma si che mi frega di vestire o far ballare o far passeggiare o lavorare un matocchino virtuale...che balle...

la cosa preoccupante è che c'è gente che ci butta dentro anche soldi...

c'è gente che si è comprata case hollywoodiane o isole virtuali e le ha pagate veramente con soldi veri...

ci sono negozi virtuali in cui se vuoi comprare un paio di pantaloni da far indossare al tuo matocchino devi pagare veramente 30 dollari (esempio) e c'è gente che li spende ....

è una cosa allucinante...

d'altro canto c'è gente che i pantaloni virtuali li vende e ci guadagna...

SergioG apri un Kammi virtuale su second life!!!!!!!!!!!!!!


bentoribeiro
00giovedì 5 aprile 2007 11:26
Re:

Scritto da: Z E B R A 05/04/2007 11.22
io mi sono iscritto 2 mesi fa....mi son rotto le palle dopo mezzo pomeriggio....

ma si che mi frega di vestire o far ballare o far passeggiare o lavorare un matocchino virtuale...che balle...

la cosa preoccupante è che c'è gente che ci butta dentro anche soldi...

c'è gente che si è comprata case hollywoodiane o isole virtuali e le ha pagate veramente con soldi veri...

ci sono negozi virtuali in cui se vuoi comprare un paio di pantaloni da far indossare al tuo matocchino devi pagare veramente 30 dollari (esempio) e c'è gente che li spende ....

è una cosa allucinante...

d'altro canto c'è gente che i pantaloni virtuali li vende e ci guadagna...

SergioG apri un Kammi virtuale su second life!!!!!!!!!!!!!!






[SM=x100070] [SM=x100070] [SM=x100070] [SM=x100070] [SM=x100070]
hai xfettamente ragione e la tua descrizione è veramente uno spasso (adoro il termine matocchino) [SM=x100074]
TheCaptain
00giovedì 5 aprile 2007 13:15
Io ci ho provato ma pare che la mia scheda video non supporti...



-Jekka-
00giovedì 5 aprile 2007 14:54
La mia JEKI HAAS è vissuta una settimana, poi mi son rotta!
Però è carino, soprattutto perchè ti alleni a parlare inglese e puoi perfezionarti se nn lo parli già bene!
C'è da dire però che ho incontrato un sacco di francesi
Zphera
00giovedì 5 aprile 2007 18:49
Re:

Scritto da: -Jekka- 05/04/2007 14.54
La mia JEKI HAAS è vissuta una settimana, poi mi son rotta!
Però è carino, soprattutto perchè ti alleni a parlare inglese e puoi perfezionarti se nn lo parli già bene!
C'è da dire però che ho incontrato un sacco di francesi



Bè dai per parlare inglese ci son mille modi [SM=g27768] skype in primis.

-Jekka-
00venerdì 6 aprile 2007 10:05
Re: Re:

Scritto da: Zphera 05/04/2007 18.49


Bè dai per parlare inglese ci son mille modi [SM=g27768] skype in primis.




Si ma su Skype devo schivare 1000 pervertiti [SM=g27774] [SM=x100068]
Zphera
00venerdì 6 aprile 2007 13:47
Re: Re: Re:

Scritto da: -Jekka- 06/04/2007 10.05


Si ma su Skype devo schivare 1000 pervertiti [SM=g27774] [SM=x100068]



E su second Life credi sia diverso? tutto dipende dall'anonimato e dall'uso che se ne fà ... parovare per credere, Fingiti uomo.
( io ho fatto il contrario, mi sono finto donna in chat; mi sono fatto un sacco di risate ... anche se, a ripensarci, mi vien tristezza)
TheCaptain
00venerdì 6 aprile 2007 18:15
Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Zphera 06/04/2007 13.47


mi sono finto donna in chat








pervertito...




[SM=x100068]



mambanero
00martedì 10 aprile 2007 17:34
comunque...
la cosa preoccupante è il Theo che si gongola su sta cosa... [SM=x100069]


MaTheo!
00mercoledì 11 aprile 2007 16:49
Re: comunque...

Scritto da: mambanero 10/04/2007 17.34
la cosa preoccupante è il Theo che si gongola su sta cosa... [SM=x100069]





l'hai provata?
secondo me non è un gioco, sempre più grosse aziende ci stanno investendo, anche internet all'inizio era una perdita di tempo e un passatempo, ora è qualcosa di indispensabile per molti, ci si lavora etc...

mi sbaglierò, a me pare abbia potenzialità enormi, come tutti i media attivi e non solo passivi come la tv (brutta come definizione media attivo lo so...)

non pensavo a second life come ad un gioco, anche se ora ai più pare essere solo questo.

chi vivrà, vedrà partII






Zphera
00mercoledì 11 aprile 2007 17:18
Re: Re: comunque...

Scritto da: MaTheo! 11/04/2007 16.49


l'hai provata?
secondo me non è un gioco, sempre più grosse aziende ci stanno investendo, anche internet all'inizio era una perdita di tempo e un passatempo, ora è qualcosa di indispensabile per molti, ci si lavora etc...





A parte il fatto che internet non'era certo un passatemo ne un gioco era, nella prima versione, un canale militare per collegare tra loro i vari organi dell'apparato americano poi prese piede tra le università del mondo per collegare tra loro i centri di ricerca.
Dopo di che è diventata di uso comune ...con tanto di bolla speculativa che ha accompagnato l'ingresso di internet nelle nostre case.

Il paragone non regge anche per un'altro motivo ... internet è il mezzo, second life una sua applicazione. al massimo puoi paragonarla all'avvento di flash in internet, certo non ad internet stessa.

Che poi ci sia la corsa ad esserci non mi stupisce ... la corsa ad esserci e a far farte della (ennesima) rivoluzione digitale (sia questa second life, siano i blog, youtube, il web2.0 ecc ecc poco cambia) è una tendenza comune da quando, appunto, internet è diventata commerciale.

Personalmente, dopo una prima fase che reputavo positiva nel voler e dover a tutti i costi esserci, ora ho una visione più critia; a furia di dover essere presenti ovunque e sotto qualsiasi forma digitale si è giunti alla sovrainformazione che, come conseguenza, ha la disinformazione. Sottolineo forma perchè, le ultime rivoluzioni di internet, hanno modificato solo questa e non la sostanza. una chat resta una chat anche se non assomiglia più a quella testuale a riga di comando che usavo 12 anni fa.

La vera rivoluzione digitale, secondo me, sarebbe aprire le emeroteche di tutti i quotidiani, aprire l'archivio RAI e aprire le biblioteche universitarie. Insomma dare libero accesso ai contenuti e non modificare continuamente la forma in cui questi vengono presentati. (ma questo andrebbe contro la logica del mercato ...)

MaTheo!
00mercoledì 11 aprile 2007 17:23
intendiamoci anch'io preferisco bere una birra invece che far finta di berla...

mi pare un fenomeno in piena espansione, non mi pare un gioco, anche se la maggior parte ci giocano.

sensazioni da chi non è un esperto di tecnologia, ho intravisto qualcosa che forse potrebbe essere una via chiusa, oppure no...

...


bentoribeiro
00sabato 12 maggio 2007 09:35
LEGGI E RIFLETTI [SM=x100068]


«Pensare che in Second Life non esista una classe media è assolutamente disarmante. Fa riflettere e sconcerta, soprattutto se ci si rende conto che questa non è una provocazione, ma la conclusione di una ricerca commissionata da un istituto olandese no profit. Quindi è proprio così. Anche al di là del monitor vanno in onda le grandi sperequazioni sociali della vita vera: o sei ricco o non sei nessuno».

Tutti ne parlano, moltissimi ne scrivono, ma solo pochi sono riusciti a guardare oltre lo specchio. Second Life, si può dire con moderata approssimazione, ha ormai rotto gli argini. Non c'è una nazione, un uomo politico o una catena di negozi che non abbia infilato la testa, o conti di farlo, nel mondo virtuale di Linden Lab. Eppure, nonostante il bombardamento mediatico su vita, non-morte e miracoli dei resident, solo una ristretta elite, quantomeno in Italia, sa realmente cosa riservi il metaverso di Philip Rosedale.

Second Life, opera seconda di Mario Gerosa (lo scorso anno autore dell'ottimo Mondi Virtuali) è una porta d'accesso privilegiata per scoprire storia e gloria della Seconda Vita oltre gli abusati clichè giornalistici. E per farlo dalla voce dei protagonisti di questa Comune di Parigi che incontra l'Utopia di Moore che incontra il Monopoli. Gerosa, ad oggi uno dei maggiori esperti italiani di MMOG, approccia con leggerezza tutti i settori chiave dell'attività secondlifiana, dal business dei contenuti a quello immobiliare, dal design all'arte, dalla prostituzione al crimine, intervistando parallelamente tutti i principali attori della scena, interni o esterni alla "membrana" digitale.

Non manca nessuno, tra le pagine del libro edito da Meltemi: Anshe Chang, la prima odiatissima milionaria virtuale; Bruno Cerboni, il padre dei Parioli digitali; Peter Ludlow, direttore del Second Life Herald e Gazira Babeli, artista di "confine", per un totale circa 20 menti (o braccia, o corpi, a seconda della specializzazione) che alla fine dei giochi, complice un intervistatore con un background, dimostrano di avere davvero qualcosa da raccontare.

«Nello specifico, la moda in SL mi intriga - spiega Forseti Svarog di Electric Sheep Company – Perché qui i vestiti estremamente provocanti sono così popolari? Forse perché qui puoi indossare quegli abiti senza bisogno di avere un'approvazione sociale? È una nuova libertà? Qui ci sono o vestiti che lasciano vedere gran parte del corpo o abiti da gran sera molto esagerati. Nella vita vera si tende alla comodità. E visto che qui il concetto di comodità non c'è, diventano popolari gli estremi. Per questo sono in pochi a comprare gli abiti di American Apparel: sicuramente sono belli e comodi nella vita vera, ma qui? In questo mondo contano solo l'identità e l'espressione, e le persone giocano con il proprio modo di essere, liberandosi dalle pressioni sociali che le circondano».

Il risultato è la guida a Second Life che ti aspetti, e che, rintontito dal battage dei media generalisti, magari un po' ti meriti pure. Una lettura scorrevole, ma che approfondisce in un flusso continuo di informazioni, idee e curiosità. Consideratela una guida galattica per autostoppisti (e non solo) di Second Life.

lastampa.it


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