S.Donato,"Quel sogno di mio figlio"

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Frida07
00mercoledì 11 marzo 2009 09:53


La mamma del bimbo ucciso dal padre

Ha scosso tutta Italia la vicenda del bimbo di 9 anni ucciso dal padre egiziano 52enne, poi suicidatosi, presso il Centro socio-sanitario di San Donato Milanese. Adesso parla la madre del piccolo, che ricorda un sogno fatto dalla giovane vittima solo una settimana prima. "Aveva paura perché aveva sognato che il suo papà lo uccideva e lo portava su una nuvola - racconta la donna - ma poi veniva uno gnomo e lo riportava da me perché io piangevo".

Antonella Penati, la madre del piccolo Federico ucciso dal papà Mohamed Barakat durante un incontro protetto alla asl di San Donato, ricorda in un'intervista a Enrico Fedocci per "Studio Aperto" quanto il figlio temesse di incontrare il genitore. "Mamma sto male... mamma perché ho un papà così, perché non vai dalle signorine e gli dici che non lo voglio vedere". Invece gli incontri fra il padre e il bambino sono proseguiti, forse la tragedia si poteva evitare. "Mio figlio aveva tanti sogni - racconta la madre - voleva diventare un grande portire e nella vita lavorativa diceva il poliziotto poi il carabiniere".

Ora a questa madre non resta più nulla, solo il ricordo e la speranza di aiutare altri bambini. "Vorrei fare qualcosa per gli altri bambini perché queste cose non succedano più. - dice - Adesso devo concentrarmi su come gestire questo dolore e cosa potrò fare per mio figlio, nella memoria di mio figlio. Posso solo dire che mi manca in modo assurdo e so che tutti i suoi compagni di scuola, tutti i suoi compagni di calcio lo ricordano sempre". "Ma io vorrei che anche nessuno dei grandi dimenticasse la morte di un bambino così operché in Italia ci sono tanti bambini che hanno bisogno di essere protetti in modo differente e deve essere rivisto l'ambito della visita in ambito protetto. Questo è quello che mi sento di dire perché non c'è protezione così. Non c'è niente, c'è il vuoto, c'è la morte, c'è il nulla, come le mie urla, come le urla di mio figlio, come i pianti di mio figlio. Devono essere ascoltate quest cose".





tgcom
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